Battaglione Alpini Uork Amba


Il VII° btg complementi (cp 603^ nappina bianca, 614^ nappina rossa, 643^ nappina verde) della Divisione “Pusteria” che aveva al suo attivo l'impresa della conquista dell'Amba Uork del 27 febbraio 1936, aveva assunto da quel momento la denominazione di battaglione “Uork Amba” (montagna d'oro) ufficialmente riconosciuta il 18 marzo 1937.
Al termine della campagna in Africa Orientale,il 22 ottobre 1936 fu costituito a Feltre un altro VII° battaglione complementi che assunse in un primo tempo la denominazione di battaglione speciale alpini.
Imbarcato a Napoli il 7 gennaio 1937,sbarcò a Massaua il 15 gennaio successivo. Fu destinato a presidiare Addis Abeba,la capitale del nuovo Impero dove giunse il 21 gennaio e qui assorbì quanto rimaneva dopo i congedamenti del battaglione “Uork Amba”, assumendone anche la denominazione. Il reparto contava 27 ufficiali,79 sottufficiali,1031 alpini (cp 1-2-3) nappina verde. Essendo un reparto non incorporato in Divisione Alpina,nel tondo del fregio d'arma portava una croce di metallo giallo al posto del numero di reggimento. Nei mesi che seguirono e sino al sopraggiungere delle grandi piogge (maggio/settembre) svolse attività di carattere sia logistico che operativo.
Ricognizioni del territorio,scorte armate a convogli e colonne,vigilanza diurna notturna,costruzione di robuste opere murarie difensive.
Il battaglione fu dislocato a Entotto,partecipò ad operazioni di grande polizia,occupò e presidiò Monte Amara costituendo una base per le colonne operanti verso il Nilo Azzurro.
Rientrò ad Addis Abeba nell'estate del 1938 e nell'ottobre si trasferì nella località di Ghinna Agher dove sostenne scontri con bande ribelli. Nel corso del 1939 partecipò a numerose operazioni di polizia contro le bande sciftà.Nel novembre assunse il comando il maggiore Peluselli che riuscì a conferire al reparto un'impronta maggiormente alpina, equipaggiando i soldati con uniformi grigioverdi,cappello alpino,scarponi e sacco da montagna al posto dell'uniforme coloniale.
All'inizio della seconda guerra mondiale,il 10 giugno 1940 (unico battaglione alpino rimasto in colonia) fu assegnato come terzo battaglione al 10° reggimento “Granatieri di Savoia” e destinato alla difesa della capitale. La 1^ compagnia era dislocata a Erba, la seconda a Uollisò e la terza a Uollenciti.In ottobre presidiò la vasta area lungo l'asse stradale diretto al fiume Omo Bottego.Fra i mesi di ottobre 1940 e gennaio 1941 eseguì numerose operazioni di rastrellamento sostenendo scontri a fuoco con bande ribelli.
Il 3 febbraio 1941 fu trasferito in autocarro sul fronte Eritreo, il 4 era a Termaber, il 5 alla Piana del Gerà e Alomatà arrivando a sera a Dessiè, il 6 supera l'Amba Alagi giungendo a Mescic da dove il giorno successivo prosegue per Senafè. Ad Asmara giunge il giorno 8, la mattina del 9 arriva a Halib Mentel accampandosi sotto l’Agher Bacac e subendo un bombardamento aereo da parte inglese. Venne assegnato come rinforzo alla piazza di Cheren contro la quale era già in corso l'offensiva della 4^ divisione anglo-indiana.
Il 7 febbraio dopo attacchi e cannoneggiamenti, le truppe indiane riuscirono a sfondare ed aprire una falla di circa un chilometro nelle difese. Fu affidato il contrattacco il giorno 11 ai valorosi alpini che superando notevoli difficoltà riuscirono dopo violenti combattimenti a far ripiegare il battaglione indiano “Punjab”.Le perdite furono di 80 alpini Caduti. Continui cannoneggiamenti nemici e attacchi contro le postazioni della Biforcuta,del Sanchil, del Nido d’Aquila e del Dologorodoc decimano il battaglione.
Il 15 marzo ebbe inizio una terrificante preparazione d'artiglieria seguita dall'attacco di tutte le forze anglo-indiane. I difensori di Cheren riuscirono a contenerle sino al 25 marzo quando sovrastati in uomini e mezzi cedettero e gli attaccanti scardinarono le difese.
Due ufficiali,11 sottufficiali e 120 alpini riuscirono a sfuggire alla cattura ed a raggiungere Massaua che difesero sino all'8 aprile.
Il battaglione ebbe in totale 5 ufficiali,18 sottufficiali e 300 alpini Caduti e 14 ufficiali,26 sottufficiali,420 alpini feriti. Non venne più ricostituito.

Motto: "Le aquile rapirono l'oro alla montagna"

Decorazioni:
Medaglia di Bronzo al Valor Militare (decr. 21 gennaio 1937) al VII° btg Complementi:
"Conquistava, e con tenacia manteneva importante posizione sul fianco di un'amba infrangendo ripetuti assalti di sovverchianti forze nemiche, mentre i suoi reparti di scalatori raggiungevano l'impervia cima dell'amba stessa, dopo una giornata di sforzi ammirevoli, in bella emulazione con un nucleo di CC.NN. e di ascari" (Amba Uork, 27 febbraio 1936).
Medaglia d'Argento al Valor Militare (decreto 5 marzo 1949) :
"Durante aspra, prolungata battaglia contro preponderanti forze terrestri ed aeree, impegnato in successive critiche situazioni, si imponeva per elevato spirito guerriero tenendo testa, a costo di sanguinosi sacrifici, ad agguerrito avversario cui dava luminose prove di indomabile tenacia e valore"
(Africa Orientale , 9 febbraio - 27 marzo 1941)

Medaglie d'Oro nominative al Valor Militare alla memoria:
Tenente Efrem REATTO - Uork Amba 27 febbraio 1936
Sottotenente Antonio CICIRELLO - Uork Amba 27 febbraio 1936
Sergente Maggiore Luigi SPELLANZON - Augodegò 31 maggio 1938 (al comando di una banda indigena)
Alpino Giuseppe SIDOLI- Tarà Movic 14 dicembre 1938
Tenente Bortolo CASTELLANI - Cheren 11 febbraio - 16 marzo 1941
Sottotenente Bruno BRUSCO - Cheren 11 febbraio-18 marzo 1941

reatto

Comandanti:
Ten.Col. Ferdinando CASA
Magg. Maso BISI
Ten.Col. Giuseppe DECIO
Magg. Romano BIASUTTI
Ten.Col. ANDREINI (interinale)
Magg. Gennaro SORA
Cap. Luigi MACCHIA
Cap. Antonio FERRAZZA
Magg. Luigi MACCHIA
Cap. Giuseppe GUERINI
Ten.Col. Luigi VIGLIERI
Magg/Ten. Col. Luigi PELUSELLI


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