Battaglione Alpini Pallanza


Il battaglione “Pallanza”, fu costituito nel 1908 quale battaglione provvisorio del 4° reggimento alpini con la 7^ compagnia del battaglione “Aosta”, la 24^ del “Pinerolo “ e con la 37^ del “Fenestrelle”. Nel 1909 prende il nome di “Intra”.
Si ricostituisce il 22 maggio 1917, in val Sugana, con la 302 compagnia del disciolto VIII° battaglione skiatori, e con le 282 e 283 di nuova formazione, assumendo il 6 giugno il nominativo di “Pallanza” (nappina bianca).
Dislocato a Pieve Tesino, impiega i reparti in lavori vari fino al 25, giorno nel quale, destinato alla 4 armata, per Grigno e Calalzo è avviato in ferrovia a S. Vito di Cadore dove giunge il 28. Passato a far parte del 12° gruppo alpini, il 29 s’accampa nel vallone dei Bois per lavori e il 14 luglio si trasferisce a passo Hotel, in regione Falzarego, da dove invia reparti a difesa delle posizioni di “Cengia Martini” (Piccolo Lagazuoi) alternando le compagnie nel presidio delle linee.
Il mattino del 16 settembre, il nemico fa brillare una potente mina sotto le nostre posizioni di “Cengia Martini” e, approfittando dello sconvolgimento prodotto dall’esplosione, dopo una intensa preparazione d’artiglieria, si lancia all’attacco, ma l’attiva vigilanza e la vigorosa resistenza del “Pallanza” lo respingono dopo avergli inflitto gravi perdite.
Fino a tutto il mese d’ottobre, le compagnie, continuando a presidiare a turno le posizioni, sono impiegate in lavori di fortificazione.
In seguito al ripiegamento della 4 armata resosi necessario per gli avvenimenti del fronte trentino, il 3 novembre il battaglione, lasciati alcuni nuclei sulle posizioni, scende a fondo valle; il 4 disimpegnandosi dal nemico, riunisce i suoi reparti a Vervei e per Zuel, Acquabona, S. Vito di Cadore, raggiunge Venas, da dove, il 6 è trasportato in autocarri a Giavera, passando alla dipendenza della 1 divisione, che sostituisce la 44 nell’occupazione di nuove posizioni del Montello. La sera del 10, rinforzato dal II° battaglione provvisorio, passa a difesa della linea C. Serena, C. Agostini, bivio C. Bolzonello, F.te Tavaran Grande, C. Manzioli, Croda della Spia (zona sinistra del settore divisionale). Il 27 novembre, il V° battaglione bersaglieri dà il cambio a quello provvisorio.
Nella notte del 2 dicembre, la divisione viene sostituita dalla 41 inglese ; il “Pallanza” si porta a Caonada, poi per S. Martino ad Onè, il 5 si riunisce al proprio raggruppamento a Liedolo. Il giorno seguente s’avvicina alle prime linee, accampando a Cason del Coston, per poi il giorno 8, unitamente a reparti dell’ottavo fanteria, provvedere alla difesa dello sbarramento della valle Cesilla (Casone del Termine-Casone Pertica).
Il 12, la 282 compagnia concorre a respingere un attacco a Cason delle Fratte ed il 14 tutto il battaglione coopera, con una puntata in fondo valle, all’azione svolta dalla brigata “Cuneo” contro il Col della Berretta e Monte Pertica.
La mattina del 18, la 283 resiste tenacemente ad una nuova irruzione nemica, più tardi, però, minacciata d’aggiramento è obbligata a ripiegare; la 302 è inviata in rinforzo al 192° fanteria. A sera, ristabilita la situazione, il battaglione schiera le sue compagnie dalle pendici del costone del Casone Col delle Farine, fondo valle Cesilla, Casone Pertica, dove rimane fino al 30, giorno in cui raggiunge a Liedolo il proprio raggruppamento (VI°).
Riprese le operazioni per la riconquista di M. Asolone, il 14 gennaio 1918, il 12° gruppo si disloca nella valle dei Lebbi, in riserva divisionale (66). Il giorno seguente il battaglione accampa a Osteria di Poise ed il 18 sostituisce reparti del 21° fanteria nelle trincee.
Il VI° raggruppamento, destinato alla 1 armata, ritira i suoi battaglioni dalle linee per raggiungere la nuova destinazione.
Nella notte sul 23, il “Pallanza” si porta a Liedolo e per Cittadella, il 27 raggiunge in ferrovia Piano Camuno, in val Camonica, ove rimane fino al 14 marzo, per ricostituire i reparti.
Il 15, il gruppo, è messo alla dipendenza  della 5 divisione; il battaglione dal 17 al 21 aprile è dislocato a Malonno e dal 23 aprile al 10 maggio ad Incudine; il giorno 11, assegnato temporaneamente a disposizione del IV° raggruppamento per lavori, si sposta a Sozzine.
Predisposte le operazioni per la riconquista delle posizioni nemiche di Cima Presena e di Monticello, assegnato al 19° gruppo, il 24 il battaglione s’avvicina alle prime linee, accampando a Cengia Lago Scuro ed il passo Pager ( il 25,durante la marcia, una valanga travolge la 282 compagnia, causando la perdita di 3 ufficiali e 106 alpini). Nell’azione che ha luogo lo stesso giorno, il plotone arditi concorre all’occupazione di Cima Presena ed a sera, il battaglione riceve ordine di trasferirsi nella ridotta A (conca Mandrone), per provvedere ai rifornimenti dei reparti del 7° gruppo che sono in linea.
Il 3 giugno, per Sozzine, si sposta ad Incudine  ed il 12 a Ponte dei Buoi, in val di Pezzo, in riserva divisionale; il 21 si porta a difesa della terza sottozona Tonale, dislocando le compagnie a M. Tonale, Cima Cady e conca Serodine, ove rimane sino all’otto luglio.
Il giorno seguente, ricevuto il cambio dal “Val Camonica”, si trasferisce a Vallicella, il 10 ad Incudine, il 13 da Edolo è trasportato in ferrovia a Cedegolo, il 14 accampa a Malga Ignaga ritornando col proprio gruppo (12°) alla dipendenza del VI° raggruppamento.
Il gruppo si porta nuovamente in conca di Valbione; il “Pallanza” il 31 luglio è a Forno d’Allione, il 1° agosto ad Incudine ed il 3, assegnato al IV° raggruppamento per le operazioni in val Presena, accantona a Sozzine.
Il giorno 11 si trasferisce a passo del Paradiso, col compito d’impossessarsi dei trinceramenti nemici di fondo val Presena e di puntare sulle quote 2432, 2545 (Monticello). Nel pomeriggio del 13, gli arditi, seguiti da due plotoni della 282, per ben tre volte si lanciano all’attacco, ma le difese passive avversarie ancora intatte, non consentono la riuscita dell’azione, che peraltro viene sospesa.
Dal 20 agosto al 2 settembre compie un turno di linea nelle ridotte 1, 2 , 3 e 4 del Monticello, q. 2921, “Sgualdrina”, a difesa della val Presena. Il 3, sostituito dal “Fenestrelle”, va a Sozzine, il 9 a Vezza d’Oglio ed il giorno seguente ritorna nuovamente nella zona Fumo-Listino, accantonando a la Rasega, per poi il 13 passare alla difesa della sottozona Adamè: passo e Malga Ignaga, q. 2680, passi Rossi e Porta, q. 2668, Corni Lago, passo Presidiaria, fondo valle Adamè.
Fino alla fine del mese rimane in tale zona ove i reparti svolgono attiva sorveglianza a mezzo pattuglie e compiono lavori di fortificazione.
Iniziata la nostra offensiva finale, il 2 novembre, mentre gli altri battaglioni del gruppo si riuniscono in fondo valle per formare colonne d’attacco, permane sulla prima linea della zona Fumo-Listino, ove si trova il 4, alla data dell’armistizio.
Sciolto nel 1919 e non più ricostituito.
Perdite:
Ufficiali morti 1, feriti 6, dispersi 3
Sottufficiali e truppa morti 96, feriti 266, dispersi 109

NB Cifre incomplete per parziale mancanza dati del 1917

Comandanti:
Magg. Tortella Alfredo        06.06.17      07.09.18
Magg. Caturani Antonio      11.09.18


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