Un tempo tuttii figli delle Alpi erano Alpini e nella loro dura vita di montagna o in guerra avevano per compagni oltre ai muli, agli scarponi, allo zaino , al cappello, anche le loro canzoni. Canzoni fatte di parole semplici ma immediate che rispecchiano il carattere e il realismo di quella gente. I testi riportano emozioni forti ma contenute, provate per i valori della vita: la casa, l’amore, la gioia, i compagni, la natura ,la fatica, la sofferenza, la morte, l’orgoglio e l’attaccamento al Corpo, raccontati a volte con un po’ di fatalismo, a volte con lieve ironia ma sempre con dignità. I canti piemontesi e valdostani sono più solenni perchè rispecchiano l’imponenza delle montagne, quelli lombardi, trentini e veneti più fantasiosi, quelli friulani sono più allegri o malinconici secondo l’usanza di quella terra mentre in quelli abruzzesi rivive il fascino dei canti tradizionali. Cantare era a quei tempi una delle poche consolazioni , sono così nati canti nostalgici, d’amore, di guerra dal genuino sapore popolare che danno la perfetta corrispondenza tra il carattere del canto, l’ambiente ed il sentimento che lo hanno creato.Un tempo tuttii figli delle Alpi erano Alpini e nella loro dura vita di montagna o in guerra avevano per compagni oltre ai muli, agli scarponi, allo zaino , al cappello, anche le loro canzoni. Canzoni fatte di parole semplici ma immediate che rispecchiano il carattere e il realismo di quella gente. I testi riportano emozioni forti ma contenute, provate per i valori della vita: la casa, l’amore, la gioia, i compagni, la natura ,la fatica, la sofferenza, la morte, l’orgoglio e l’attaccamento al Corpo, raccontati a volte con un po’ di fatalismo, a volte con lieve ironia ma sempre con dignità. I canti piemontesi e valdostani sono più solenni perchè rispecchiano l’imponenza delle montagne, quelli lombardi, trentini e veneti più fantasiosi, quelli friulani sono più allegri o malinconici secondo l’usanza di quella terra mentre in quelli abruzzesi rivive il fascino dei canti tradizionali. Cantare era a quei tempi una delle poche consolazioni , sono così nati canti nostalgici, d’amore, di guerra dal genuino sapore popolare che danno la perfetta corrispondenza tra il carattere del canto, l’ambiente ed il sentimento che lo hanno creato.
Nella nostra civiltà moderna dove tutto viene sommerso con fiumi di parole inutili soffermiamoci su questi piccoli capolavori di saggezza che ci possono ancora trasmettere qualcosa.
I nostri canti
- A la matina bonura
- Adamello
- Addio mia bella addio
- Al comando dei nostri ufficiali (prima versione)
- Al comando dei nostri ufficiali (seconda versione)
- Aprite le porte
- Bandiera nera
- Bombardano Cortina
- Canzone del 7° Alpini (nella campagna di Grecia)
- Di quà di là del Piave
- Dove sei stato mio bell'Alpino
- E Cadorna manda a dire
- E la nave s'ccosta pian piano
- E sul Cervino
- E tu Austria (Alpini in montagna)
- Era una notte che pioveva
- Eravamo in ventinove
- I tre Alpin
- Il colonello fa l'adunata
- Il testamento del capitano
- Il ventinove luglio
- La Linda la va al fosso
- la penna dell'Alpino (Bersagliere ha cento penne)
- Mamma mia vienimi incontro
- Monte Canino
- Monte Cauriol
- Monte Nero
- Motorizzati a piè
- Num semm Alpin
- O cara mamma
- Oi, barcariol del Brenta
- Sul cappello
- Sul ponte di Bassano
- Ti ricordi la sera dei baci
- Tranta Sold
- Va l'Alpin