Viene edificata negli anni '60, su un sedime di circa 6 ettari.
Nel 1968 la Caserma è assegnata al battaglione alpini «Tolmezzo», inquadrato nell' 8° reggimento alpini della “JULIA”; tranne la 12^Cp alpini, distaccata a Moggio Udinese.
Le strutture realizzate comprendono:
-area abitativa: 2 palazzine alloggiative, con camerate da 16 posti letto;
-per l’area comando ed addestrativa: fabbricato comando, poligono di tiro ridotto, percorso CAGSM;
-area logistica: un padiglione cucina-refettorio, un capannone p.m., tettoie tipo keller per gli automezzi, una scuderia.
-area ricreativa: un edificio adibito a sala convegno, cinema, un campo di calcio, uno di pallacanestro e pallavolo.
Nel 1976, in maggio e settembre, il terremoto danneggia irreparabilmente le strutture di maggior mole; le casermette, cinema, edificio comando, padiglione cucina-refettorio, vengono demolite e rimosse.
Nel sito rimasto libero vengono costruiti, con carattere di urgenza, 4 edifici in c.a. prefabbricato tipo «Pizzarotti», destinati all' alloggiamento di una compagnia. Il resto del “Tolmezzo” è trasferito a Paluzza.
Nel 1978 lo SME decide la realizzazione di una nuova caserma, conservando ed integrando nell'organizzazione funzionale di caserma i soli edifici «Pizzarotti» che essendo a grandi luci libere consentono un ampio ventaglio di soluzioni d'impiego, nel 1987 il “Tolmezzo”, ritorna a Venzone, dov’è tutt’ora.
Capitano Manlio FERUGLIO
Comandante 148^ compagnia del battaglione "Monte Pavione" del 7° reggimento alpini.
Nato a San Trovato di Preganziol (TV) il 28 novembre 1892, commerciante di professione, fu per lungo tempo residente all’estero. Alla dichiarazione di guerra contro l’impero austro-ungarico, si arruolò come soldato nell’ 8° reggimento alpini, donde passò al 2° quale allievo ufficiale e poi nel 6° con la promozione a sottotenente di complemento. Nel primo anno di guerra si meritò una Medaglia di Bronzo ed un encomio solenne e riportò una ferita; tenente poco dopo, divenne capitano nel 1917 e passò dal 2° al 7° reggimento come addetto alle salmerie. Volle tornare in linea e venne destinato al battaglione di nuova formazione “Monte Pavione”, come comandante di compagnia.
Motivazione M.O.V.M.:
“Fulgido esempio di eccelse virtù militari, durante vari violenti attacchi nemici, ritto sui ruderi della trincea distrutta dai bombardamenti avversari, sempre primo fra tutti ove più grave era il pericolo, seppe infondere alla propria compagnia la ferrea volontà di non cedere, nonostante le perdite ingenti. Ferito una prima volta egli stesso alla testa, non desisteva dal combattere, respingendo valorosamente e tenacemente, con pochi superstiti, i reiterati attacchi di forze soverchianti nemiche, finchè una scheggia di granata al petto ne troncava la nobile esistenza.
Val Calcino, 11 - 12 dicembre 1917”.