Si tratta di un tratto di corridoio dalla lunghezza variabile, chiuso da due porte stagne. Tale installazione serviva a isolare una sezione dell'opera dall'esterno e quindi tenerla al riparo da gas e altre sostanze presenti nell'aria in caso di attacco chimico. In alcune opere, oltre a un deposito per il materiale antigas era previsto anche lo spazio per la sosta di un ferito in barella che venisse trasportato all'interno.
Di norma tali sezioni dell'opera isolavano la parte servizi (camerate, comando, infermeria ecc) dal resto del complesso e dalle postazioni d'arma, oltre che ovviamente dagli ingressi.
Nelle riattivazioni post-belliche si nota l'utilizzo dello stesso principio, molto spesso installando nuove porte dove già previste dal progetto originale.