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Giovedì, 29 Giugno 2023

Attacco coi gas del San Michele

Primo attacco con l'ausilio di gas effettuato sul fronte italiano.

Alle 5 e 15 del mattino del 29 giugno 1916 vennero aperte le 6000 bombole contenenti una miscela di cloro e fosgene. I gas calarono sulle trincee della prima linea dell'XI Corpo d'Armata, i soldati sono colti impreparati, molti nel sonno. Le maschere antigas sono state distruite, ma i frequenti cambi in prima linea hanno impedito l'addestramento all'uso di essa per la maggior parte degli uomini.

I battaglioni austriaci delle divisioni 17a e 20a Honved non ebbero difficoltà ad occupare le trincee, finendo gli intossicati con mazze.

Un cambio del vento e il contrattacco italiano dei giorni successivi, riporta poi la sera del 29 giugno le truppe italiane ad occupare le stesse posizioni perse. È stato calcolato che l’attacco con i gas tra Monte San Michele e il villaggio di San Martino procurò oltre duemila morti e 10mila asfissiati tra i soldati italiani, molti dei quali destinati a morire per soffocamento nei giorni successivi negli ospedali delle retrovie, per un totale di non meno di 6.700 decessi accertati. A causa del bombardamento e del contrattacco italiano gli austro-ungarici subirono circa 2.000 morti, non pochi dei quali intossicati dal loro stesso gas.