Cari amici buona serata, ho da poco scoperto il vostro forum e mi presento: sono Claudio Pristavec “articioco” di Trieste con una certa passionaccia per le fortificazioni e le vicende avvenute nella zona di questa città durante la 2.a G.M. In questi giorni sono notevolmente incavolato perche la mia biondina mi ha fatto lavare i piatti per 3 volte in quanto dopo avere letto gli articoli che avete citato all'inizio mi sono permesso di bestemmiare in casa, oibò!
Credo di aver avuto ragione perché dopo avere sentito gallerie della 1.a G.M., o della 2.a G.M. oppure della Fanteria d'Arresto, ma no, erano di Gladio era il minimo che potessi fare.
Mi permetto una breve spiegazione: impossibile pensare che durante le 1.a G.M. in quel territorio dove per anni si sono avvicendati bombardamenti, attacchi e contrattacchi si avesse il tempo di scavare grandi gallerie e poi utilizzabili da chi ed a quale scopo?
Nella 2.a G.M. i tedeschi che occupavano la Venezia Giulia con le continue ritirate alle quali li costringeva l'armata jugoslava nei Balcani e che assorbivano tutti gli uomini validi, non avevano la possibilità di effettuare grandi opere di fortificazione. A partire dall'autunno 1944 è documentato che hanno rimesso in attività parte dei trinceramenti ex-austriaci partendo dal Golfo di Trieste e fino all'alto Friuli, forse nella zona di Doberdò hanno sistemato qualche linea di trincee ma nulla più. Per l'ultima ipotesi, quella della Gladio, io credo che questa organizzazione al massimo faceva degli scavi per sistemare cassette di armi o munizioni ma non le era di nessuna utilità e forse anche non aveva finanziamenti per grandi lavori.
Per logica allora, se esistono gallerie di cui non si conoscono le dimensioni, da non confondere con quelle del sincrotrone che erano da un'altra parre, resta l'ipotesi che i lavori siano stati eseguiti per conto della Fanteria d'Arresto. Io non ho mai studiato questo reparto per cui azzardo questa ipotesi perché molti anni fa una persona di quei luoghi mi aveva detto che nella zona di Polazzo vi sono delle caverne fatte proprio per il reparto italiano. Lascio a chi conosce la zona il piacere di verificare se questa voce è corretta.
Per capirci qualche cosa sono andato a fare un giro nella zona iniziando dal punto di arrivo indicato da Pasto nel suo link, in questo Google è evidenziato l'itinerario principale senza le deviazioni:

- 00 - Google di Doberdò RID.jpg (142.72 KiB) Visto 1696 volte
Qualche decina di metri dopo l'inizio del sentiero alla destra ed alla sinistra si notano tra la vegetazione due piccole linee di trincee, molto pulite e profonde che fanno pensare alla Fanteria d'Arresto, chissà se a protezione delle cupole era prevista una difesa ravvicinata utilizzando le trincee? Dopo le due postazioni (Punto 1.) mi sono infilato tra le frasche della dolina vicina dove si notano gli ingressi di due cavernette austriache e dall'altra parte dell'avvallamento i resti di una casermetta:

- 01 - CTR prima dolina.JPG (66.97 KiB) Visto 1700 volte
Proprio questa è molto interessante, è costruite in pietre rivestite con uno strato di cemento, un'opera troppo accurata per essere della 1.a G.M. e lo si nota in particolare nel taglio delle finestre purtroppo poco visibile nelle foto:

- 02 - Foto Casermetta.jpg (167.56 KiB) Visto 1699 volte

- 03 - Foto fianco casermetta.jpg (152.82 KiB) Visto 1701 volte
A complicare l'esame sull'edificio sta la strana pianta trapezoidale, non giustificata dallo sbancamento della parete della dolina retrostante ed una finestra sul retro di cui si riesce a misurare l'enorme larghezza mt. 2,30 mentre l'altezza non è percepibile perché la parte superiore della parete è crollata.
Chissà se tra le persone che leggono c'è qualcuno che sappia spiegare sia la forma sia la necessità della grande finestra dalla quale si riesce a vedere solo la parete della dolina a 2 metri, ed allora perché farla, anche considerando che era sul lato rivolto verso bora con tutti gli spifferi ed il freddo conseguenti.

- 04 - Casermetta.jpg (48.08 KiB) Visto 1699 volte
Nella parte restante della passeggiata cercando tracce di scavi, o depositi di materiali di sterro, non ho trovato nulla di interessante pur salendo su tante delle capanne di caccia che permettono una buona vista sui dintorni. Segnalo solo ad eventuali curiosi di non interessarsi al punto 2. che sembra attraente mentre si tratta solo di una grande vasca in cemento per abbeverare gli animali selvatici, mentre nella dolina indicata col 3. ci sono i resti di grande baracche della 1.a G.M.
Un'ultima curiosità , prima di iniziare la passeggiata ho incontrato un signore, giornalista della redazione de Il Piccolo di Gorizia che asseriva di avere visto il montacarichi con i quali i camion scendevano nel sottosuolo e di essersi preso dei calci nel c—o dai militari per essersi avvicinato troppo (!) ed inoltre afferma che Gladio era composto da vari rami, che non si conoscevano tra loro, uno di questi rami poteva avere la necessità ed i finanziamenti per quali potrebbe essere l'autore delle supposte gallerie (!!).
Un cordiale saluto, articioco