CACCIATORI DELLE ALPI
Sergente maggiore
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Non pensavo che l'argomento potesse interessare tanto :shock: Cmq posso dirvi che la caserma di stanza qui a Spoleto (Giuseppe Garibaldi) fino a quanto ha ospitato il 130° Rgt Fant "Perugia" veniva considerata "punitiva", ci furono alcuni casi molto gravi di nonnismo che causarono anche il decesso di un paio di soldati , mentre accadeva spesso di militari trasferiti qui a Spoleto da altri reparti come punizione per fatti commessi durante il loro servizio.
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120Fornovo
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Caserme punitive o no?

Riporto la mia personale esperienza.

Quando arrivammo a Udine al 7° btg. f. Cuneo per l'addestramento, io ero fra coloro che poco - meglio niente! - sapevano della vita militare, se non per sentito dire dagli amici e dai parenti, chiamati alla leva.

Orbene, circa arrivati alla metà  dell'addestramento, cominciarono a girare voci sulle presunte destinazioni, che non conoscevo proprio, con nomi per me anche stranissimi, quali Attimis, Ipplis e Purgessimo (la sola cosa che mi veniva in mente sentendolo era... "purga").
Già  da allora, inquadrati o meno, se qualcuno commetteva delle XXzzate o non rispondeva a tono, o peggio, "rimbeccava" i caporali istruttori... la pena che veniva sbandierata quale possibile era: << Ti mando a Purgessimo! >>.
Alcuni commilitoni - più esperti e che sapevano :lol: ! - confermavano le voci più strane su tale caserma "punitiva": voci che, ovviamente, in una caserma addestrativa quale la Berghinz prendevano un tono alquanto cupo per noi allora povere reclute senza diritto alcuno :lol:.

Orbene, avendolo vissuto di persona, ti posso dire che tanti miei commilitoni di allora "finirono" a Purgessimo presso la "Vescovo" e senza aver commesso alcunchè: io venni destinato a Ipplis, ma le differenze fra le due caserme erano ben poche, come ho potuto verificare col tempo.
Arrivato alla "Nadalutti" di Ipplis, dopo un po' appresi - sempre via "radio scarpa" - che quella era una caserma punitiva per gli ufficiali... mah!
Mai avuto conferme o smentite: ma la voce esisteva anche fuori... tempo fa parlando con una gentilissima signora presso la cantina della Rocca Bernarda di Ipplis mi parlò di questa cosa.

Inoltre, a quanto ho avuto modo di controllare, poche erano le differenze anche per i miei ex compagni della Div. Folgore che fecero il loro addestramento al distaccamento del 7° Cuneo a Jalmicco nella caserma "Lago".
Chissà  qual'era, in questa caserma, il tormentone degli istruttori: << Ti mando a ....... ! >>.

Nell'azienda per la quale lavoro ho un collega che fece l'AUC al 7° Cuneo poco prima del mio arrivo: gli ho chiesto se sapeva di caserme punitive per la fanteria d'arresto.
Mi ha risposto che non ne aveva mai sentito parlare e che le caserme in questione erano considerate dai più "sfigate" (scusate il temine) per la loro piccolezza, il particolare compito che svolgevano e la "troppa" vicinanza al confine.

Ho poi parlato con altri ufficiali e sottufficiali e tutti mi hanno confermato che non esistevano caserme punitive.
Viceversa, per un certo periodo, esistettero i Reparti punitivi di cui sopra.

Scusatemi per la lunghezza del contributo - al limite dell'OT - e saluti a tutti.
Maurizio, fante d'arresto ("rottamato" NATO)
"Più forte del destino"
motto del 120° btg. f.arr. Fornovo
http://fanteriadarresto.altervista.org/
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Gio
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Mi spiace non poter rispondere all'amico di Battipaglia. Ho detto che la caserma punitiva era una leggenda. Non so perché Persano fosse chiamata la fossa dei serpenti. Magari nato tutto dalla battuta di un najone!
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Gian Luca
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Luigi ha scritto:
JOLLY ROGER ha scritto:Ma l' inferno bianco non era San Candido
Non farti sentire da quelli che a Innichen ci sono stati... :P
Mandi.
Luigi
:lol:

Beh, io nel'97 ho fatto il giro di tutte le caserme della Tridentina, prassi per i neo-nominati sten.
Devo dire che Innichen era considerata una destinazione sfigata perchè era lontana e là  faceva un freddo micidiale. Ma almeno là  un qualche giro te lo facevi, avevi un minimo di scelta di posti in cui andare, alla peggio se dovevi rimanere in servizio nel fine settimana te ne andavi a fare slittino nella pista lì o alla croda rossa a 15 minuti di autobus.
Il peggio del peggio, secondo me, era Elvas.
Un postaccio veramente. Ricordo che lo sten di prima nomina colà  assegnato era di.....Villa San Giovanni, Reggio Calabria :shock:
Poveretto, non gli passava un microsecondo....
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)
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Von Kleist
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Gio ha scritto:Mi spiace non poter rispondere all'amico di Battipaglia. Ho detto che la caserma punitiva era una leggenda. Non so perché Persano fosse chiamata la fossa dei serpenti. Magari nato tutto dalla battuta di un najone!
Ah, ok :wink:
La nostra patria per noi sono i villaggi, i nostri altari, le nostre tombe. La nostra patria è la nostra Fede, il nostro Re. Ma la loro patria che cos’è per loro? Voi lo capite? Loro l’hanno in testa, noi la sentiamo sotto i nostri piedi.
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M26
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Vita di caserma

La mia idea è che la fama di alcune caserme ritenute “punitive” fosse dovuta a tre fattori:
1. la caserma
2. gli ufficiali
3. la truppa

1. Esistevano caserme che per la loro collocazione geografica effettivamente potevano ritenersi “sfigate”. Caserme piccole che ospitavano 300-400 militari, in paesetti mai sentiti nominare, che a volte hai difficoltà  a trovarli sulla carta geografica e situati in posti isolati, distanti dai grossi centri abitati. Per chi non disponeva dell'automobile era dura: nella fuoriuscita infrasettimanale ci si poteva permettere solo il bar del paese e se andava bene la pizzeria o trattoria locale. Poi il fine settimana, utilizzando i mezzi pubblici, ci si poteva recare nei centri urbani più grandi, in cerca di un po' di “vita”.
2. Poi c'erano gli ufficiali. Ovviamente ce n'erano di tutti i tipi e non mancavano di certo quelli che facevano sgobbare sodo, quelli che pretendevano la disciplina più ferrea nel modo più assoluto, quelli facilmente irascibili e dalla punizione facile.
3. Infine la truppa. E' chiaro che in un gruppo di qualche centinaio di persone trovi di tutto, anche le teste calde e queste immancabilmente rendevano la vita difficile ai propri commilitoni e grattacapi ai superiori.

Mixa assieme una caserma isolata assieme ad una buona parte di ufficiali tosti e diversi militari anziani non certo galantuomini, ne esce un posto dove uno si faceva la stecca fin dal primo giorno.
Stefano
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Gio
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Aggiungi che in un posto isolato c'erano problemi scolastici per i figli di ufficiali e sottufficiali e malcontnto delle consorti. Quindi: se i primi scontenti erano loro...... In quanto alla truppa altro che andare in paesi vicini proibito perché fuori presidio così come proibito mettersi in borghese e guidare l'automobile. Concludo,per i posti di mare,era vietato farsi il bagno. Non erano ordini generici ma tutto questo era in un foglio che ogni militare firmava al momento dell'ingresso in caserma. Naturalmente questo ai miei tempi inizio anni 70. C'è da aggiungere che qualche colonnello non amava vedere neppure gli ufficiali in borghese e....il prete con la tonaca!
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M26
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Caserme isolate.

Hai ragione Gio. Se per la truppa la permanenza in caserme isolate si limitava ad un anno per gli ufficiali e sottufficiali di carriera che vi si trasferivano con famiglia al completo da chissa quale parte d'Italia e chissà  per quanto tempo era assai più dura.
Però con il tempo le cose sono migliorate. Già  dalla fine degli anni '70 la vita, anche quella di caserma, era diversa. La libera uscita avveniva in borghese, disporre di una propria automobile era facile, i mezzi pubblici forse erano più efficienti, i piccoli centri potevano offrire qualcosa in più.
Per alcuni il servizio militare è sempre stato considerato un anno buttato al vento, per altri è stato un'esperienza di vita significativa.
In ogni caso rimangono sempre piacevolissimi ricordi.
Stefano
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salve a tutti

Io nel 1968/69 ero a Ugovizza nella famigerata Tana dei Lupi e non sono mai stato così bene,la fama di caserma punitiva l'avevo sentita anche da borghese ma una volta arrivato lassù la naja era come dalle altre parti.Certo la libera uscita era o al bar "Cadavere"o in quell'altro che non mi ricordo il nome e forse questa era la punizione per noi.Però mi ricordo di due miei compagni che vennero aggregati alla nostra cp e che provenivano dalla "Taurinense" voci di caserma dicevano che vennero spediti lassù per punizione,voci mai confermate, ma forse qualcosa di vero c'era.
Comunque per me e per il 2° 48 la naja alla Tana dei Lupi non fu una punizione...

saluti a tutti
elio1947
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innichen

per quanto riguarda innichen o san candidio come era anche nota fra i peones (pionieri), l'unico neo era il comportamento disgustevole, schifoso e perverso di un gruppo di congedanti, coperti dagli ufficiali. da questi comportamenti forse partivano le leggende sulle "punitive". al contrario alla Druso di Innichen, del Val Brenta, ambiente completamente diverso. alpini d'arresto, si, o battaglione valle, pero' senz'altro piu' equilibrati e stabili di quelli che giravano al Bassano. ricordiamoci che parlo del 1/2-79.
12/78
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Lorenzo
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Tutte le leggende che avete scritto le ho sentite pari pari alla Cadore, quindi posso affermare con certezza che sono, appunto, leggende.

Sono stato a Tai di Cadore che veniva considerata "opunitiva" da quelli di Feltre, e a S.Stefano che veniva considerata "punitiva" da quelli di Tai.

Sono stato a S.Candido che confronto a S.Stefano è una metropoli e se devo dire quale sia più "inferno bianco" direi senza dubbio S.Stefano di Cadore, una caserma nel nulla (il paesino di S.Stefano fuori stagione turistica è un mortorio, tanto che Tai di Cadore pare una città  piena di vita). Di peggio ho visto solo Chiusaforte. E ci sarà  di peggio ancora, immagino.

Tenete poi presente un fatto: queste leggende hanno un senso se viste da parte di noi "giovani" moderni e "viziati".

Per l'età  e sistemazione che hanno quelle caserme, ai primi del secolo e poi negli anni successivi erano comunque sistemazioni di lusso per persone abituate nella vita ciìvile a vivere nei fienili. Altro che caserme "punitive".

:wink:

Tornando in argomento Feltre: io l'ho vista la caserma. E ho visto Feltre che è una città  bellissima. Non capisco cosa ci sia di punitivo nel fare l'alpino a Feltre...

:D
C.le Lorenzo
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cavalli
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LOrenzo nella caserma "punitiva" di S.Stefano ci ho passato 12 anni della mia vita. Ti assicuro che non si stava affatto male!
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni

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Lorenzo
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Appunto, è quello che dicevo.

Io sono stato aggregato a S.Stefano quando i veci sono andati in Sicilia la prima volta, perchè il mio scaglione non era abbastanza preparato.


Mi ricorderò sempre che prima della galleria, dalla parte di Auronzo, c'era ancora l'erba, uscito dalla galleria a S.Stefano, era tutto ghiacciato.

:shock:
C.le Lorenzo
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