Mi sono letto più o meno tutto il thread fino a qui, certo che quando vi ci mettete, ne scrivete di roba eh?
Comunque: non credo che la sponsorizzazione sia una soluzione. Potrebbe, invece, rappresentare una sorta di cacio sui maccheroni (al sugo). Ma qui non ci sono né i meccheroni né, tanto meno, il sugo. Perciò mi parrebbero danari sprecati nell'eventualità che qualcuno volesse sponsorizzare qualcosa.
Diverso potrebbe essere il discorso di eventuali forniture gratuite di materiali in cambio di una sorta di "by appointment" del Reggimento. Che so, scarponi, occhiali, pile o cose del genere potrebbero essere fornite aggratis, in cambio la ditta fornitrice potrebbe fregiare i suoi prodotti di normale vendita con "l'etichetta" del Reggimento che fornisce. Ovvio che qui ci si scontra, secondo me, con la mastodontica burocrazia del nostro esercito, antitetica alla velocità del mercato privato.
Venendo alla seconda parte del discorso, qualsiasi organizzazione che spende più della metà dei suoi introiti per gli stipendi è fallimentare. Uniche eccezioni sono forse istituti di ricerca e/o brain trusts, cose ben diverse da una Forza Armata. E' come se l'azienda in cui lavorate spendesse il 70% del fatturato in stipendi. Capite bene cha avrebbe vita breve, brevissima, non avendo risorse per investire in nuove tecnologie, nuovi macchinari, aggiornamenti del personale eccetera.
Chiaro che la soluzione passa attraverso una riorganizzazione dell'azienda da effettuare su due fronti: da una parte, ovvio, aumentare il fatturato. Dall'altra ridurre i costi. E quando chi deve decidere dove tagliare guarda i conti, che cosa vede? Che il costo maggiore, dove colpire con più efficacia e con più facilità , se non altro per le dimensioni del bersaglio, è il personale. Se però questo è intoccabile, inamovibile, super-protetto (lautamente pagato e sovrabbondante lo è di sicuro, data la dimensione relativa della voce di costo), chi glielo fa fare a questo supposto azionista di tirar fuori altre risorse (danè, e tanti) per foraggiare una macchina non modificabile e autoreferenziale? Che se ne fa un'azionista di 1.500, o quanti sono, "super-manager" se le divisioni operative e di staff della sua azienda sono tutt'alpiù 30? E in nome di che cosa dovrebbe cacciare ancora quattrini se sotto ai 1.500 super manager c'è una struttura di potenziali sostituti di costoro ugualmente, se non ancora di più, pletorica e sovrabbondante? E oltrettutto cieca e sorda a questi tipi di discorsi? Che gli unici tagli (esclusivamente di numero) che è stata capace di fare (dietro al paravento della responsabilità di altri - Parlamento) sono stati quelli effettuati sulla Truppa. Tagli che però si sono tradotti, immediatamente, in un'esplosione dei costi?
D'accordo che qui, l'azionista, è molto sui generis essendo molto spesso afetto dalla stessa malattia, la poltronite, che affligge l'organizzazione che sarebbe da risanare, ma mi pare che qui si sia superato il segno da un bel po'.
L'Esercito, a parole, non fa che aumentare la qualità e diminuire la quantità . Sono, ovviamente, tutte balle visto che tutti, e sottolineo, tutti i reparti di qualità
vera che aveva li ha eliminati o sta per farlo con i mezzi più disparati (e disperati): un brevissimo elenco comprende il Gr.Ac.O., la Folgore (sappiamo tutti quale lotta belluina, un po' sottotraccia e un po' no, si sia svolta per la sua chiusura), gli Alpini. Questi ultimi sono forse il bersaglio più difficile essendo protetti, per così dire, comunque amati da circa mezzo milione di cretini con la Penna, che rappresentano comunque per il politicastro di turno un possibile voto. E quindi lo Stato Maggiore deve andarci molto cauto e non può permettersi di fare come ha fatto con gli altri chè sennò, se scoppia il casino, e i cretini con la Penna si incazzano, il politico ci resta male e la poltrona allo stato maggiore salta. E quindi si usa il sistema dell'inquinamento. Gutta cavat lapidem, dicevano i romani, che di 'ste cose se ne intendevano.
Si dice che si dovrebbe dare la precedenza ai reparti alpini a coloro che lo richiedono espressamente e a coloro che vengono da zone di riferimento storico per il Corpo. Ma lo si dice solo. Invece, quello che succede nella realtà , è che nei reparti alpini si manda la feccia del centri di recultamento, gli ultimi dei corsi (a tutti i livelli), e i reparti alpini diventano, da elite queli erano, dei reparti di punizione. Fatto. All'esterno gli alpini si vedono, così i cretini con la Penna sono contenti, ma in realtà non ci sono davvero. I quadri che remano contro (ergo: addestrerebbero come si deve) li si manda da qualche parte di idiota (questi posti esistono in qualiasi organizzazione), con le buone o con le cattive poco importa. Ed il gioco è fatto. Solo che i cretini con la Penna, proprio cretini non sono e hanno pure la vista lunga, nonchè invisibili contatti con l'interno delle caserme (qualcuno di valido c'è ancora. Fanno i finti tonti, masticando amaro in silenzio, nella speranza che le cose cambino), entrambe cose impreviste (incredibile a dirsi) da parte dei capi.
E quindi, che si fa: gliela si da vinta, a quelli che ci hanno preso per il culo? O si reagisce? Al limite si muore sul pezzo, secondo me, ma dargliela vinta, mai.
Ciao
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86