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Pontebba: demolizione salmerie caserma Bertolotti

dal sito della Protezione Civile del FVG:

Intervento di demolizione di alcuni fabbricati dell'ex caserma Bertolotti a salvaguardia della pubblica incolumità  in comune di Pontebba (UD)

Pontebba, 24 ottobre 2008
Sono stati completati i lavori riguardanti la demolizione di alcuni fabbricati dell'ex caserma Bertolotti autorizzato con Decreto del Commissario Delegato n° 668/CD/2007 del 21 dicembre 2007


Qui alcune foto:
http://www.protezionecivile.fvg.it/Prot ... _3905.aspx
I nostalgici, passando di la', avranno meno lacrime da versare... :(


Qui:
http://ricerca.quotidianiespresso.it/me ... _SIF5.html
riporto un articolo sulle intenzioni d'uso dell'area:

Le caserme Bertolotti e Fantina passano al Comune

Messaggero Veneto — 21 maggio 2008 pagina 13 sezione: UDINE
PONTEBBA. Le ex caserme Bertolotti e Fantina, da ieri, sono proprietà  del Comune di Pontebba. L'atto di cessione gratuita delle due strutture è stato firmato a Udine dal sindaco Bernardino Silvestri e dai rappresentanti del Demanio civile e della Regione.Ora il Comune ha a disposizione 46 mila metri quadrati di superficie e come ha ammesso lo stesso Silvestri, si trova di fronte a una serie di proposte per la riconversione dell'area. Tutto però dipenderà  dal futuro di Passo Pramollo. Se la nuova telecabina sarà  realizzata infatti le due ex caserme potrebbero diventare strutture molto appetibili, sia da un punto di vista commerciale che residenziale. Tra le proposte giunte all'amministrazione comunale infatti, c'è quella di trasformare la Bertolotti di in un centro benessere o in un centro commerciale per la vendita in outlet dell'abbigliamento. I contatti paiono già  avviati e ci sarebbero stati già  i primi sopralluoghi. Come detto però tutto è nelle mani della nuova giunta regionale, che si è trovata a gestire la “patata bollente” Pramollo.Dopo il tramonto dell'ipotesi villaggio in quota e villaggio a monte e del relativo project financing, ora a Tondo e alla sua giunta non resta che ripartire da dove il suo predecessore si era fermato: dall'accantonamento di circa 60 milioni di euro. Per il completamento della telecabina però servirebbero altri 20 milioni di euro, cifra che è stata chiesta alla Regione Carinzia. I colloqui con i vicini austriaci erano già  partiti, ma l'appuntamento elettorale ha fatto slittare il raggiungimento di ogni accordo. Con tutta probabilità  nei primi giorni di giugno i nuovi amministratori regionali incontreranno il sindaco di Pontebba per decidere il da farsi, tenendo conto della disponibilità  della parte austriaca a partecipare al progetto, come annunciato qualche giorno fa dal governatore Jorg Haider a Majano. La caserma Bertolotti si trova all'inizio del paese sul lato sud, verso Dogna, e per buona parte è lambita dal viadotto della statale 13 Pontebbana. Costruita su una superficie di 38 mila metri quadrati, era occupata dal Gruppo di artiglieria da montagna Belluno della Brigata Alpina Julia. Un'area che essendo stata colpita dall'alluvione dell'agosto 2003, attualmente è interessata da interventi di messa in sicurezza eseguiti dalla Protezione civile regionale, che sta migliorando le opere di difesa dal fiume Fella. La caserma Fantina invece si estende su una superficie di 8 mila metri quadrati, un tempo occupata dal Battaglione Alpini d'Arresto della Brigata Alpina Julia. Alessandro Cesare
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Luigi
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Re: Pontebba: demolizione salmerie caserma Bertolotti

Bei ricordi mi legano alla "Bertolotti".
Solo dieci anni fa era ancora presidiata dagli Alpini dell'8°.

E aggiungo: ma gli sciagurati non hanno ancora finito di cementificare e bitumare?
Possibile che il cosiddetto "Bel Paese" debba diventare un groviglio unico di autostrade, tangenziali, capannoni e outlets?
E in ogni caso, ora come ora a chi contano di vendere villette e negozi?

Mandi.
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Re: Pontebba: demolizione salmerie caserma Bertolotti

Luigi ha scritto:Bei ricordi mi legano alla "Bertolotti".
E aggiungo: ma gli sciagurati non hanno ancora finito di cementificare e bitumare?
Sperano di valorizzare la zona sciistica del Pramollo ma mancano da fare tutte le infrastrutture. E' una storia vecchia di anni.
Sta' il fatto che che negli anni 70-80 tutti i paesini della zona che ricadono in quello stretto imbuto che va da Carnia a Tarvisio vivevano grazie alle innumerevoli caserme "Alpine" e non, alla ferrovia e alla statale che li attraversava.

Pontebba ora conta forse 1600 anime seminate in un paese fantasma di case e condomini vuoti, ma nei tempi che furono tra ferrovieri, doganieri, finanzieri e militari arrivava a 5000.
Poi la ferrovia e' stata intubata nelle montagne, e' stata costruita l'autostrada, posato un metanodotto con le relative fasce di rispetto, dogana chiusa, e il Pramollo e' rimasto la' con la sua stradina ad una corsia e mezza che sale pian paiano.
E' un ottimo esempio di come muore un paese di montagna.

Una delle poche soddisfazioni e' la squadra di hokey (Generali-AquileFVG) vincitrice addirittura della Coppa Italia.
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Aquila
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Re: Pontebba: demolizione salmerie caserma Bertolotti

Top ha scritto: Pontebba ora conta forse 1600 anime seminate in un paese fantasma di case e condomini vuoti, ma nei tempi che furono tra ferrovieri, doganieri, finanzieri e militari arrivava a 5000.
Poi la ferrovia e' stata intubata nelle montagne, e' stata costruita l'autostrada, posato un metanodotto con le relative fasce di rispetto, dogana chiusa, e il Pramollo e' rimasto la' con la sua stradina ad una corsia e mezza che sale pian paiano.
E' un ottimo esempio di come muore un paese di montagna.

Una delle poche soddisfazioni e' la squadra di hokey (Generali-AquileFVG) vincitrice addirittura della Coppa Italia.
Purtroppo questo è uno degli effetti collaterali che non si è tenuto conto nel distruggere patrimoni di tradizioni e cultura di 150 anni d'Italia. Pensare che per mantenere la montagna un po' più viva bastava lasciare tutto com'era...
se il destino è contro di noi... peggio per lui!!!
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Re: Pontebba: demolizione salmerie caserma Bertolotti

Aquila ha scritto: Purtroppo questo è uno degli effetti collaterali che non si è tenuto conto nel distruggere patrimoni di tradizioni e cultura di 150 anni d'Italia. Pensare che per mantenere la montagna un po' più viva bastava lasciare tutto com'era...
Gia'. Poi, lo sai bene, noi friulani non abbiamo quello spirito imprenditoriale capace sfruttare a proprio vantaggio certe situazioni. Il nostro individualismo puo' raggiungere l'eccellenza ma diventa inutile quando sono necessarie azioni coordinate.
Guarda invece cosa riescono a fare in Austria con il turismo o qui vicino in Slovenia sfruttando il solo Isonzo...ehm Soča.
Ma per tornare in tema si pensi che danno economico ha causato in questa valle il requiem della naja.
Chissa' se qualcuno ha fatto un bilancio di quanto stiamo risparmiando con i professionals. Domani indago.
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Re: Pontebba: demolizione salmerie caserma Bertolotti

A proposito del Capitano Bertolotti (del quale sono onorato di essere suo concittadino e Medaglia d'oro al Valor Militare) posto qui sotto una iniziativa della Sezione di Salò.

Da Montesuello.it

Comunicato stampa

Venerdì 24 ottobre, alle 20.30, presso il salone Pio XI di piazza De' Medici a Gavardo, sarà  presentazione del libro “Lettere dal fronte” del capitano Giuseppe Bertolotti, medaglia d'oro al valor militare della Prima guerra mondiale.

Si tratta della ristampa anastatica del volume (ormai quasi introvabile), pubblicato nel 1923 dal padre dell'ufficiale, che raccoglie le sue lettere spedite dal fronte a familiari ed amici, voluta dalla Sezione Ana di Salò “Monte Suello” per ricordare, nel 90° anniversario della fine della Grande Guerra, la figura di questo valoroso artigliere da montagna, la cui medaglia d'oro è apposta sul vessillo sezionale.

Dopo i saluti istituzionali, a presentare il libro sarà  il dott. Gian Battista Lanzani, già  direttore del Giornale di Brescia.

La scelta del paese della bassa Valsabbia come primo luogo in cui presentare il volume non è casuale, dato che Bertolotti nacque proprio a Gavardo, precisamente in località  Doneghe, l'8 maggio 1890.

La ristampa delle “Lettere dal fronte” è stata curata dal consigliere sezionale prof. Angelo D'Acunto, il quale nell'introduzione ha tracciato un profilo biografico del capitano, inserendolo nelle vicende storiche della Grande Guerra che lo riguardarono più da vicino.

La maggior parte delle lettere sono indirizzate al padre Cesare Bertolotti, noto pittore paesaggista particolarmente apprezzato a cavallo dei due secoli, e all'amatissima zia paterna Luisa Bertolotti, che lo allevò fin da piccolo, perché rimasto orfano della madre Teresina quando non aveva ancora due anni e mezzo.

Come in tante altre lettere scritte da soldati al fronte, anche quelle del capitano Bertolotti riportano spesso le rassicurazione alla famiglia del buono stato di salute e di non preoccuparsi perché non si stanno correndo pericoli, ma sono anche ricche di bellissime descrizioni della natura e dei paesaggi montani (si trovò a combattere dapprima in Cadore, nella zona delle tre cime di Lavaredo, poi sul Carso e quindi sull'Altopiano di Asiago), della vita di trincea, dei rapporti con i suoi sottoposti e i suoi superiori, da entrambi stimato e ben voluto.

Traspare, inoltre, la figura di un giovane colto (le lettere sono scritte in un ottimo italiano), ma di animo gentile e generoso, che fa affidamento alla Provvidenza, ma che è convinto di battersi per una giusta causa, la difesa della Patria. Ciò non toglie che egli fu un abile e intelligente combattente e gli encomi e le promozioni ne sono una riprova; come pure le testimonianze dei suoi artiglieri ed altri militari raccolte dai suoi superiori dopo la sua morte, riportate anch'esse alla fine del volume, che portarono il comando del 53° gruppo artiglieria da montagna, al quale la sua 44ma batteria apparteneva, a formulare già  nel gennaio 1919 la richiesta dell'assegnazione della massima onorificenza militare alla memoria.

La pubblicazione, realizzata anche grazie al patrocinio dei Comuni di Gavardo e di Salò e delle Comunità  montane di Valle Sabbia e Parco Alto Garda Bresciano, si pregia della prefazione del presidente nazionale dell'Ana Corrado Perona e della presentazione del presidente della sezione “Monte Suello” di Salò Fabio Pasini, il quale scrive: «In questo 90° anniversario della vittoria, volendo ricordare il sacrificio di 600.000 militari caduti negli aspri frangenti della Grande Guerra, la nostra sezione ha voluto curare la ristampa anastatica delle “Lettere dal fronte” del capitano Bertolotti, sia per far conoscere la figura davvero eccezionale di questo eroe, sia per far crescere nell'animo dei nostri concittadini, in particolare dei giovani, l'amore per l'Italia».

La serata di venerdì vedrà , inoltre, l'intervento del coro “Monte Suello” di Salò, diretto dal maestro Paolo Pasini, che presenterà  alcuni canti della Prima guerra mondiale alternati alla lettura di alcune lettere tratte dal libro.

Prima della presentazione, alle 20, presso la scuola media di Gavardo, intitolata proprio a Giuseppe Bertolotti, sarà  deposto un serto di fiori alla lapide.
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Re: Pontebba: demolizione salmerie caserma Bertolotti

Questo é il resoconto della serata:

Sempre da Montesuello.it

Si sono aperte venerdì sera a Gavardo con la presentazione del libro delle lettere dal fronte del capitano Giuseppe Bertolotti, le celebrazioni organizzate della nostra sezione in ricordo dei novant'anni della fine della Prima guerra mondiale.

Gli scritti dell'ufficiale di artiglieria da montagna originario di Gavardo, furono raccolti dal padre e pubblicati nel 1923. La sezione ha colto questo importante anniversario per riconsegnare non solo agli alpini, ma anche agli abitanti di Gavardo la figura di quest'uomo di grande idealità , ma anche di grande bontà  d'animo, dando nuovamente alle stampe il libro ormai quasi introvabile.

Venerdì sera nel salone Pio XI del grosso centro valsabbino è avvenuta la presentazione di questa ristampa, curata dal prof. Angelo D'Acunto, alla presenza delle autorità  civili, a cominciare dal sindaco di Gavardo Giambattista Tonni e dal presidente della Comunità  montana di Valle Sabbia Ermano Pasini, enti che hanno patrocinato la ristampa insieme al comune di Salò e alla comunità  montana dell'Alto Garda, al presidente sezionale Fabio Pasini e con la gradita sorpresa del cappellano don Antonio Andreassi che non è voluto mancare al ricordo del suo illustre concittadino.

A tracciare la figura di Bertolotti è toccato a Gian Battista Lanzani, già  direttore del Giornale di Brescia, che ne ha evidenziati i tratti umani prima ancora che di combattente.

«Le numerose lettere spedite in gran parte alla famiglia - ha evidenziato Lanzani - sono scritte in uno stile che a volte tocca la retorica risorgimentale: naturale visto che si tratta di un soldato partito volontario, ma non vi sono espressioni di violenza o eccessi verso il nemico. Bertolotti era una giovane tutto proteso alla sua famiglia a cui era legatissimo, al padre Cesare e alla zia paterna Luisa che da quando era rimasto orfano di madre si prese cura di lui.
Le idealità  che lo spinsero ad arruolarsi e partire per la guerra - ha proseguito Lanzani - le ha lasciate nel suo testamento, scritto prima di partire per il fronte, e messo a conclusione del libro. Ecco la frase che conclusiva, che viene ripresa anche nella motivazione della concessione della medaglia d'oro al valor militare: “Nella visione di un'Italia più grande, più nobile, più potente, più buona io sono morto contento. Addio”».

Un'espressione carica di amor patrio che assume ancora più valore visto il sacrificio della propria vita. Una figura, questa di Bertolotti, da riconsegnare non solo ai gavardesi in questo novantesimo della fine della Grande Guerra, ma a tutti quanti noi, per ricordare coloro, e furono più di 600.000, morirono per la nostra Patria in quella guerra alla fine vinta, ma che lasciò strascichi non indifferenti nella storia del nostro paese.

La serata di venerdì si era aperta presso le scuole medie di Gavardo intitolate proprio a Bertolotti, con la deposizione di un cesto di fiori alla lapide alla presenza della fanfara alpina Valchiese di Gavardo.
In teatro dopo la presentazione del libro, il coro “Monte Suello” di Salò ha proposto dei canti della prima guerra alternati alla lettura di brani delle lettere. c.f.
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Re: Pontebba: demolizione salmerie caserma Bertolotti

Top ha scritto:
Aquila ha scritto: Purtroppo questo è uno degli effetti collaterali che non si è tenuto conto nel distruggere patrimoni di tradizioni e cultura di 150 anni d'Italia. Pensare che per mantenere la montagna un po' più viva bastava lasciare tutto com'era...
Gia'. Poi, lo sai bene, noi friulani non abbiamo quello spirito imprenditoriale capace sfruttare a proprio vantaggio certe situazioni. Il nostro individualismo puo' raggiungere l'eccellenza ma diventa inutile quando sono necessarie azioni coordinate.
Guarda invece cosa riescono a fare in Austria con il turismo o qui vicino in Slovenia sfruttando il solo Isonzo...ehm Soča.
Ma per tornare in tema si pensi che danno economico ha causato in questa valle il requiem della naja.
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ehe Noi friulani facciamo sempre di besoi :D :D è un bene per me nel senso che col mio lavoro mi fa essere capace di grande riservatezzza e autonomia...poi sono per metà  veneto e aggiungo e compenso difetti :D :D
Basterebbe anche solo promuovere le baite cioè l'attiità  di pastorizia che è fruttuosa ma va aiutata, non si può mandare la finanza a controllare se il casaro ha fatto fattura vendendo una piesa di formaggio!!!
Per non parlare di posti incantevoli tipo poffabbro, l'arzino. Dare in gestione alle associazioni locali ( cacciatori, pescatori) sentieri in cambio di sgravi, promuovere quel turismo spiccio fatto di scolaresche che vedono piccoli musei (come a Illegio) ma non c'è il desiderio da parte delle alte sfere di farlo.
Per quanto riguarda i costi ti risparmio la fatica...calcola che ogni soldato di leva percepiva 5000 lire al giorno più o meno...adesso un soldato prende minimo 28 euro al giorno (comprensivi di benfit ecc). All'aumentare della paga però si è verificata una diminuzione dei compiti (praticamente solo missioni, retribuite congruamente, o guerra) In Italia oggi l'esercito conta 180000 uomini...lascio a te i conti
se il destino è contro di noi... peggio per lui!!!
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Re: Pontebba: demolizione salmerie caserma Bertolotti

Aquila ha scritto:Basterebbe anche solo promuovere le baite cioè l'attiità  di pastorizia che è fruttuosa ma va aiutata, non si può mandare la finanza a controllare se il casaro ha fatto fattura vendendo una piesa di formaggio!!!
Per non parlare di posti incantevoli tipo poffabbro, l'arzino. Dare in gestione alle associazioni locali ( cacciatori, pescatori) sentieri in cambio di sgravi, promuovere quel turismo spiccio fatto di scolaresche che vedono piccoli musei (come a Illegio) ma non c'è il desiderio da parte delle alte sfere di farlo.
Magari!
Se c'è una cosa che pavento, per la mia adorata Carnia, è il trasformarsi in una di quelle lande da turismo demente fatto di SUV e discoteche, tutte uguali da Cortina ai Caraibi.
Il problema è che pare o che la montagna si risollevi così, o niente. Sembra che a qualcuno dispiaccia una via di mezzo fatta di sviluppo economico non dissennato.
Mandi.
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