Ah, l'accoglienza delle Max fuori/sulla porta della Caserma è un'eseperienza non dimentcabile!
Ognuno di noi, credo, allora abbia maledetto quel momento in cuor suo. Per poi ricordarlo con nostalgia.
Io fui accolto da un Caporal Maggiore dell'Edolo, alla stazioncina di Maja Bassa, a pochi metri dalla Caserma Rossi di Merano. Per una fortuita coincidenza egli era il CM Max della mia futura Compagnia e Plotone. Poche parole a voce alta, alcuni sguardi che incenerirono qualcuno di noi. Qualcuno stava fumando. Disse di smettere, che sul bus non si poteva. Qualcuno cercò dove buttare la cicca, li nel piazzaletto davanti alla stazione. Ovviamente non ce n'erano, come ben sapeva la Max. Qualcuno si azzardò a buttarla in terra. Non l'avesse mai fatto: "raccogli subito!! Cosa credi, che mandiamo fuori la Corveé caserma per pulire lo schifo lasciato dai nipoti spaziali e stramaledetti come voi?". Ottimo buon giorno: dava subito l'idea di come sarebbe stato l'andazzo: severità (no cicche per terra) ma trattamento buono (bus per fare pochi metri dalla stazione alla Caserma).
Nulla in confronto all'accoglienza che ebbe un mio amico di famiglia, direi nel '59 o '60, da Sergente di Complemento di prima nomina. Destinazione: Silandro, Gruppo
Bergamo. Li tutti li aspettavano: carne fresca in arrivo, per i Lupi

. I Nonni erano tutti appostati lungo il muro di cinta, con le barbe lunghe che sporgevano dal bordo, e ululavano. Una malabolgia infernale. Erano in due sergentini. Il suo collega, vista la scena, voleva fare dietro front e andare via

... la ricorda ancora come una delle esperienze più terrificanti della sua vita.
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86