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Gian Luca
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OSSA E MUFFA, PISTRO

" Ah sei da montagna??
Non ti passerà  un microsecondo, tu non lo sai, prima al corso e poi con gli artiglieri, che faccia ma guardati, ma sarai in grado di comandare? qua quelli da montagna sono massicci, vedi di svilupparti che dovrai comandare la naja....."

Così, esattamente 10 anni fa il 2 luglio 1997, venni accolto dagli allievi inquadratori del 167° corso, scuola di Artiglieria, Bracciano.
Ero talmente attonito che lasciai inebetiti i miei genitori davanti all'ingresso principale senza neanche salutarli, cosa che mi viene tuttora rinfacciata.

W le panselonghe però......10 anni......così in fretta sono passati....
Beh, un saluto a Tibet che quel giorno era con me.
La migliore scuola di vita che potessi fare.

il vostro forever niplex :roll:
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)
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Federico
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:lol:

Ah, l'accoglienza delle Max fuori/sulla porta della Caserma è un'eseperienza non dimentcabile!

Ognuno di noi, credo, allora abbia maledetto quel momento in cuor suo. Per poi ricordarlo con nostalgia.

Io fui accolto da un Caporal Maggiore dell'Edolo, alla stazioncina di Maja Bassa, a pochi metri dalla Caserma Rossi di Merano. Per una fortuita coincidenza egli era il CM Max della mia futura Compagnia e Plotone. Poche parole a voce alta, alcuni sguardi che incenerirono qualcuno di noi. Qualcuno stava fumando. Disse di smettere, che sul bus non si poteva. Qualcuno cercò dove buttare la cicca, li nel piazzaletto davanti alla stazione. Ovviamente non ce n'erano, come ben sapeva la Max. Qualcuno si azzardò a buttarla in terra. Non l'avesse mai fatto: "raccogli subito!! Cosa credi, che mandiamo fuori la Corveé caserma per pulire lo schifo lasciato dai nipoti spaziali e stramaledetti come voi?". Ottimo buon giorno: dava subito l'idea di come sarebbe stato l'andazzo: severità  (no cicche per terra) ma trattamento buono (bus per fare pochi metri dalla stazione alla Caserma).

Nulla in confronto all'accoglienza che ebbe un mio amico di famiglia, direi nel '59 o '60, da Sergente di Complemento di prima nomina. Destinazione: Silandro, Gruppo Bergamo. Li tutti li aspettavano: carne fresca in arrivo, per i Lupi :lol: . I Nonni erano tutti appostati lungo il muro di cinta, con le barbe lunghe che sporgevano dal bordo, e ululavano. Una malabolgia infernale. Erano in due sergentini. Il suo collega, vista la scena, voleva fare dietro front e andare via :lol: ... la ricorda ancora come una delle esperienze più terrificanti della sua vita.
Art. Federico
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Eh eh l'accoglienza alla Druso era inimitabile... e quasi immutabile...
Mio cugino arrivò al 5° nell'86... e ricevette la stessa accoglienza...

Io fui fortunato poiché al mio arrivo la caserma era praticamente vuota poiché era in Sicilia per i Vespri Siciliani... quindi andò bene...

Noi i nipoti li accogliemmmo uscendo sulla terrazza dello spaccio applaudendo...
...Ma gli alpini non hanno paura

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Luigi
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Federico ha scritto:Ah, l'accoglienza delle Max fuori/sulla porta della Caserma è un'eseperienza non dimentcabile!
Soprattutto se si è così topi da farsi accompagnare da mamma e papà  :P :P :P
Scherzo Gian Luca, certo che vista la tua stazza anche chiederti se sarai in grado di comandare... un po' topo pure il vecchio, dai! :wink:

Il nostro arrivo a Carnia avvenne in un giorno di giugno con un freddo cane e una pioggerellina che si infilava con piacere nella trama del maglione (niente impermeabile, naturellement).
Gli ufficiali fuori dalla stazione, il discorso di benvenuto ci venne fatto da un caporale. Niente urli o schiamazzi perchè noi si era tra persone civili, ma bastava la faccia 8)

Morale: come è sfigata la gioventù odierna!
Mandi.
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Gian Luca
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Luigi ha scritto:
Federico ha scritto:Ah, l'accoglienza delle Max fuori/sulla porta della Caserma è un'eseperienza non dimentcabile!
Soprattutto se si è così topi da farsi accompagnare da mamma e papà  :P :P :P
Scherzo Gian Luca, certo che vista la tua stazza anche chiederti se sarai in grado di comandare... un po' topo pure il vecchio, dai! :wink:

Il nostro arrivo a Carnia avvenne in un giorno di giugno con un freddo cane e una pioggerellina che si infilava con piacere nella trama del maglione (niente impermeabile, naturellement).
Gli ufficiali fuori dalla stazione, il discorso di benvenuto ci venne fatto da un caporale. Niente urli o schiamazzi perchè noi si era tra persone civili, ma bastava la faccia 8)

Morale: come è sfigata la gioventù odierna!
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Luigi
:lol:
ci ho provato a dire "vado da solo, mi fate fare una figuraccia da figlio di papà !". Rammento che con la cartolina c'era anche il biglietto ferroviario sola andata.
Niente da fare, volevano farsi la gita, vedere posti nuovo e dire ciao al loro "bambino" tant'è che alla mia faccia se ne sono andati, dopo avermi "scaricato", a mangiare l'agnello scottadito giusto vicino allo splendido castello degli Orsini Odescalchi.
Luigi, tu che sei del Terzo mi hai fatto venire in mente l'arrivo al reggimento dello Sten Martinengo, dicembre 1997 dopo il corso.
Dunque arriva a Tolmezzo ma la batteria era in escursione per più giorni.
L'aiutante maggiore: "sì bravo benvenuto ma il tuo reparto è là , trova la roba e raggiungili, ciao."
"Si ma scusi dove devo andare? E l'attrezzatura? E il mezzo?"
"ARRANGIATI E STAI DURO. JULIA"
"Ah.....va bene"
In quel momento, dopo 2 minuti che era entrato in caserma, ha cominciato ad "autosvilupparsi" e dopo un paio d'ore, mendicando di magazzino in magazzino, se n'è andato in montagna con attrezzatura raccogliticcia ma a dire il vero non so con quale mezzo :lol:
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Hellis
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Io sono arrivato a Bassano, alla Monte Grappa, da solo. Arrivavo dal corso alla Cecchignola, ed ero l'unico del mio corso con quella destinazione. Ricordo bene che partii alla sera da Roma, e arrivai a Bassano al mattino.
20 metri dopo la porta carraia comincio a sentire dei miagolii... miaooo MIAOOOooOOO.. ed un perentorio 'Arriva un topino'! vabbeh, topino si fa per dire. Entro in fureria e... BOOOOOM! in coro.
Non ci giurerei ma mi sembra di ricordare la faccia sorgnona di un Ten che ora è comandante del Gardena. Insomma mi spiegano che, essendo io un topino, per entrare devo bussare anche se le porte sono aperte al pubblico.
Sicchè dovetti mimare l'aggiustamento della porta fittizia che avevo appena abbattuto.
Poi mi becca il Capitano e mi cazzuola per bene perchè non ha sentito il tacco degli anfibi sbattere quando sono scattato sull' attenti. Non c'è male: dallo svacco della Cekki al rigore di Bassano.
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Abbadia
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Svacco alla Cecchignola ?
altri tempi allora............
Noi dovevamo avere i tacchi consumati da dietro per il giuramento...mai stato cosi' contento come quando ho messo i vibram alpini e cambiato modo di ...marciare...
All'Abbadia non si marciva....si camminava svogliati !!!!!
Qualcuno mi ha raccontato di un capo-plotone particolare......che ha portato il plotone sotto il palo della bandiera......
Niente al confronto di un Caporale che allo svacco della cecchignola ha fatto girare la compagnia ( 3 plotoni), per la piazza d'armi.....fermo su un angolo della piazza.
Altri tempi......purtroppo........
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Gian Luca
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Hellis ha scritto:Sicchè dovetti mimare l'aggiustamento della porta fittizia che avevo appena abbattuto.
:lol: :lol:
ah questi GA!!!
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Gian Luca ha scritto: Luigi, tu che sei del Terzo mi hai fatto venire in mente l'arrivo al reggimento dello Sten Martinengo, dicembre 1997 dopo il corso.
Urca, Martinengo lo ricordo!
Era del tuo corso? Non è che hai conosciuto pure Benetti?
E tra i tuoi pistri c'erano per caso Daneluzzi e Furlanetto?
Mandi.
Luigi
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Luigi ha scritto:
Gian Luca ha scritto: Luigi, tu che sei del Terzo mi hai fatto venire in mente l'arrivo al reggimento dello Sten Martinengo, dicembre 1997 dopo il corso.
Urca, Martinengo lo ricordo!
Era del tuo corso? Non è che hai conosciuto pure Benetti?
E tra i tuoi pistri c'erano per caso Daneluzzi e Furlanetto?
Mandi.
Luigi
I nomi non mi dicono molto, ma le facce, quelle, le riconoscerei!
Sten Martinengo da Cuneo, che persona eccezionale!
Non propriamente portato alla vita militare, flemmatico, saggio, riflessivo, non sclerava mai, non urlava mai.
E' l'unico del mio corso che sento e vedo con regolarità , i racconti delle sue(dis)avventure con Gagliardi, specie se narrate dopo un po' di bicchieri, sono una roba che tutte le volte mi fa sbragare dal ridere!
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Federico
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Gian Luca ha scritto:
Luigi ha scritto:
Gian Luca ha scritto: Luigi, tu che sei del Terzo mi hai fatto venire in mente l'arrivo al reggimento dello Sten Martinengo, dicembre 1997 dopo il corso.
Urca, Martinengo lo ricordo!
Era del tuo corso? Non è che hai conosciuto pure Benetti?
E tra i tuoi pistri c'erano per caso Daneluzzi e Furlanetto?
Mandi.
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...

Non propriamente portato alla vita militare, flemmatico, saggio, riflessivo, non sclerava mai, non urlava mai.
...
Ecco, io uno così lo avrei seguito molto volentieri, forse perchè ne avrei intuito una affinità  caratteriale di fondo.

Ne arrivò uno più o meno così, meno di un paio di mesi prima del mio congedo. Non so alla fine dove il Capo abbia deciso di sistemarlo. All'inizio, come tutti i pistri, Linea Pezzi (che tradotto significava: zitto e buono, dietro al Pezzo, a vedere quello che facevano i Serventi, che, loro si, sapevano come girava il fumo :lol: . Essendo io un Radiofono, avemmo poche occasioni di frequentazione. Ma in quelle poche mi piacque davvero.

Un mio figlio, che si fece la Turchia, mi raccontò che lo Sten in questione era al P.C. in quell'esercitazione. Me ne parlò molto bene, segno che ci avevo visto bene. Intendiamoci: era perfettamente in grado cacciare un paio di urlacci, quando e se ce n'era bisogno. Ma bisognava tirarcelo per i capelli. Altrimenti usava un tono cordiale - che non significa privo d'autorità  - anche se fermo. E non disdegnava farsi le classiche quattro chiacchiere tra Najoni e pure ridere e scherzare (con ciascuno al suo posto).

Il mio Sten, invece, era opposto. Decisamente un personaggio infimo nel mio album dei ricordi. Molto, ma molto, al di sotto del Capo.

Ciao
Art. Federico
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Gian Luca ha scritto: I nomi non mi dicono molto, ma le facce, quelle, le riconoscerei!
Sten Martinengo da Cuneo, che persona eccezionale!
Non propriamente portato alla vita militare, flemmatico, saggio, riflessivo, non sclerava mai, non urlava mai.
E' l'unico del mio corso che sento e vedo con regolarità , i racconti delle sue(dis)avventure con Gagliardi, specie se narrate dopo un po' di bicchieri, sono una roba che tutte le volte mi fa sbragare dal ridere!
A questo punto direi proprio che Benetti fosse del vostro corso.
Quando senti Martinengo me lo saluti (anche se di sicuro non si ricorderà  di me), e gli chiedi se a lui il nome di Benetti dice qualcosa? Grazie!
Mandi.
Luigi
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Certo che te lo saluto!
mmmm fammi pensare...secondo me Benetti era del corso successivo, del mio finirono a Tolmezzo Rosini, Martinengo, Bianchi e Cecchetto.
Del mio corso anziano invece ricordo Passoni, che era di Udine e a Bracciano era allievo scelto, veramente in gamba.
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Gian Luca ha scritto:Certo che te lo saluto!
mmmm fammi pensare...secondo me Benetti era del corso successivo, del mio finirono a Tolmezzo Rosini, Martinengo, Bianchi e Cecchetto.
Del mio corso anziano invece ricordo Passoni, che era di Udine e a Bracciano era allievo scelto, veramente in gamba.
Bianchi addestrò una delle sezioni della nostra batteria per il giuramento.
Rosini e Cecchetto invece non mi sovvengono.
Mandi.
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Rosini altri non è che il Tibet di questo forum, era in BCS.
Cecchetto era nella batteria di Gagliardi ma, avendo già  fatto un certo numero di mesi naja prima della chiamata al corso AUC, si congedò prima del termine normale.
Ciao!
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