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onesto46 ha scritto:Ma cosa mi dici mai...diceva Calimero.
In Italia pensavo che tutti questi posti importanti fossero ricoperti da persone "al di sopra delle parti", come la magistratura, la Banca d'Italia, la Consob, il CSM che dovrebbe controllare "al di sopra delle parti", e via dicendo...
Io sono milanese, sono cresciuto a pane e corriere, ma è da qualche lustro che si è schierato, mieli ha solo regolarizzato la situazione.
Ricordiamoci che pure Montanelli aveva lasciato a suo tempo.
Appunto: da che parte "pendesse" il Corriere lo sapevano tutti da tanto tempo. Solo che la cosa non era ufficializzata, e quindi tutti potevano far finta di non vedere dietro alla foglia di fico del "non ufficialmente schierato". Ora mica possono lamentarsi e/o stupirsi, quei due o tre, se una parte dei loro consociati industriali non ci stanno a farsi rappresentare da qualcuno che da una parte dice di essere super partes e dall'altra, invece, si schiera.

E siamo arrivati all'assurdo: L'Unità  che appoggia Confindustria, o meglio, alcuni dei suoi esponenti (il vertice). Titolo di Domenica, prima pagina:

GLI INDUSTRIALI TEMONO PER LA DEMOCRAZIA

Ciao
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Federico ha scritto:
Certo che li hanno votati loro.

Però dopo qualche anno, alcuni di loro, mi pare almeno due, che fanno parte del sodalizio che controlla RCS e quindi il Corriere, non hanno fatto nemmeno una piega quando il buon Mielone ha ufficialmente schierato il quotidiano da una ben precisa parte politica. E' naturale che Mieli, una mossa del genere, l'ha potuta fare solo ed esclusivamente in accordo con l'editore e, quindi, anche di quei due o tre. E sono gentile, perchè in realtà , da che mondo è mondo, un Direttore schiera il quotidiano che dirige solo ed esclusivamente se l'editore gli dice di farlo. Ancora di più nel caso del Corriere, che mai aveva fatto tanto, nero su bianco. In pratica quindi, quei due o tre, si sono schierati pure loro. Hanno poi una bella voglia a convincere il resto degli industriali che invece sono autonomi ed indipendenti.

Ciao

ZCZC
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RCS: PATTO RIBADISCE FIDUCIA A MIELI =
'SUA PROFESSIONALITA' ASSICURERA' IMPARZIALITA' E PLURALISMO'

Milano, 17 mar. (Adnkronos) - La direzione del patto di
sindacato della Rcs Mediagroup ribadisce la propria fiducia al
direttore del Corriere della sera, Paolo Mieli. I partecipanti alla
riunione di stamani, informa il patto, ''hanno espresso il proprio
apprezzamento verso l'operato del presidente e dell'amministratore
delegato della societa' e di tutto il management, hanno ribadito la
propria fiducia al direttore del Corriere, le cui opinioni sono frutto
di autonome decisioni nell'ambito dell'indipendenza garantita dalla
attuale compagine azionaria. La professionalita' del direttore
-concludono i grandi soci di via Rizzoli- assicurera' imparzialita',
pluralismo e completezza di informazione, nel solco di una consolidata
tradizione''.

(Red-Tog/Col/Adnkronos)
17-MAR-06 12:56

NNNN
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onesto46
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Bingooooo :lol:
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onesto46 ha scritto: Federico però "cacchio" li hanno votati loro, ho cercato di sapere come avvengono le votazioni in confindustria, speravo in Hellis; nel 2001 la maggioranza degli italiani ha scelto. in Confindustria le elezioni sono bulgare??
Sono un tecnico, non chiedermi 'ste cose che le sai pure tu. :D
Posso solo rilevare come, nella mia zona, le elezioni di confindustria hanno levato un bel pò di castagne dal fuoco.... ops.
Ma in confartigianato (locale) le cose andavano anche peggio; poi c'è stata una cricca che ha fatto breccia e ha cacciato l'establishment.
Pensa che il capo dei soviet artigiani era del mio paese, e al mattino una corriera piena di miei concittadini si recava al lavoro all'associazione degli artigiani. Pensa te le coincidenze.
C'è gente che racconta leggende metropolitane sulle antiche assemblee, e si immagina che si svolgessero più o meno così:
- Presidente: mettiamo a bilancio le cene del presidente
- Consigliere X: non credo che questa sia una idea opportuna
- Presidente: consigliere x, le ho messo a lavorare la figlia alla banca x, le ho fatto concedere un mutuo dalla banca y, ....
- Consiglio: mozione approvata.
Si dice che non c'era un consigliere che non fosse ricattabile.
Ma ovviamente è impossibile tutto ciò in ambienti saturi di democrazia.
E pensa te che volevano pure che aderissi ai giovani imprenditori. Sono stato ad una riunione, e sono scappato a gambe levate.
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Bricchetto ha scritto:... hanno ribadito la
propria fiducia al direttore del Corriere, le cui opinioni sono frutto
di autonome decisioni nell'ambito dell'indipendenza garantita dalla
attuale compagine azionaria. ...


Tu pensa che proprio mentre leggevo questo passo del comunicato, nel mio ufficio è entrato un asino volante. Flap flap flap, facevano le sue ali. Ci credi, vero? Parlo dell'asino, naturalmente.
Bricchetto ha scritto:La professionalita' del direttore
-concludono i grandi soci di via Rizzoli- assicurera' imparzialita',
pluralismo e completezza di informazione, nel solco di una consolidata
tradizione''.

(Red-Tog/Col/Adnkronos)
17-MAR-06 12:56

NNNN
E ho provato a farlo uscire l'asino, ma lui vola troppo in alto e non riesco a prenderlo.

Ciao
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Questa la si potrebbe mettere in Frizzi e Lazzi perchè a suo modo è comica. Ma è la coté grottesca, che scaturisce dal confronto delle seguenti due notizie, che mi pareva più opportuno farvi gustare, per cui il titolo di questo thread, "Per fortuna ci sono i giornalisti. Loro si." - la cui ultima frase immagino pronunciata da Bonolis nella celebre pubblicità  del caffè - mi è sembrato più adatto.

Ecco come i due Quotidiani più letti d'Italia, quelli della cultura e della serietà , il 20 Marzo, riportano la notizia riguardante alcuni esiti della visita del berlusca a Vicenza.

Iniziamo col Corrierone di Mielone:

"Dopo lo scontro con Berlusconi, dopo gli applausi che ne hanno accompagnato l'intervento al Convegno di Primavera, dopo le dimissioni di Della Valle, i vertici di Confindustria dovranno tornane a fare i conti con i proprio equilibri interni. E con la necessità  di interpretare, se non una spaccatura, sicuramente un segnale che Vicenza ha voluto dare alla presidenza Montezemolo. È innegabile che, claque - che l'organizzazione stima in almeno 300 rappresentanti delle amministrazioni locali - o meno, il Capo del Governo abbia risvegliato nella platea degli industriali veneti, convinzioni e timori mai sopiti: primo fra tutti la paura di una sindacalizzazione delle piccole imprese, ma anche la certezza che l'Irap, con il centrosinistra, non verrà  mandata in soffitta per direttissima. Insomma, l'ormai famoso abbraccio fra Prodi ed Epifani al congresso della Cgil, sembra essere rimasto ben impresso nell'immaginario industriale. Da più componenti dell'associazione del resto, lo stesso rapporto impostato da Montezemolo col sindacato, viene giudicato con riserva: l'apertura, viene rimproverato, non ha pagato, non ha prodotto risultati soddisfacenti.
Proprio per questo le riunioni di vertice di mercoledì e giovedì, assumono particolare importanza. Il Direttivo servirà  infatti per tirare le fila del dopo-Vicenza, in un anno in cui proprio l'organismo della squadra presidenziale dovrà  essere rinnovato (assemblea di maggio). La Giunta sarà  invece, con ogni probabilità , il teatro del confronto con le componenti che rimproverano ai vertici l'assunzione, negli ultimi tempi, di posizioni troppo vicine al centro sinistra
"

Ed ora Rep., il quotidiano del Fondatore, "Eugen" Scalfari:

"Dopo lo scontro con Berlusconi, dopo gli applausi di parte della platea che ne hanno accompagnato l'intervento al Convegno di Primavera, dopo le dimissioni di Della Valle, i vertici di Confindustria dovranno tornane a fare i conti con i proprio equilibri interni. E con la necessità  di interpretare, se non una spaccatura, sicuramente un segnale che Vicenza ha voluto dare alla presidenza Montezemolo.
E' innegabile che, claque (come in molti sostengono) o meno, il capo del governo abbia risvegliato nella platea degli industriali veneti convinzioni e timori mai sopiti: primo fra tutti la paura di una sindacalizzazione delle piccole imprese, ma anche la certezza che l'Irap, con il centrosinistra, non verrà  mandata in soffitta per direttissima. Insomma, l'ormai famoso abbraccio fra Romano Prodi e Guglielmo Epifani al congresso della Cgil, sembra essere rimasto ben impresso nell'immaginario industriale.
Proprio per questo le riunioni di vertice di mercoledì e giovedì assumono particolare importanza. Il direttivo servirà  infatti per tirare le fila del dopo-Vicenza, in un anno in cui proprio l'organismo della squadra presidenziale dovrà  essere rinnovato (assemblea di maggio). La giunta sarà  invece, con ogni probabilità , il teatro del confronto tra le varie "anime" dell'associazione
"

Il tutto mi pare riportato con pacatezza, sobrietà , essenzialità  e senza fronzoli. Si capisce tutto, il che non è poco al giorno d'oggi. Sono sorpreso perchè non è cosa comune rilevare tanta chiarezza e concisione oramai. Davvero un ottimo esempio di giornalismo affrontato con coscienza e professionalità .

Parlo, naturalmente, dell'anonimo giornalista dell'altrattanto anonima Agenzia di Stampa a cui entrambi i quotidiani hanno attinto, parola per parola, la notizia.

Qualche cambio di parola qua e là  non fa che evidenziare la copiatura.

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ehhe bravo Federico! Touchè direi, se fosse una partita al tocco. Certo che il mio quotidiano di riferimento, una figuraSSa simile se la poteva risparmiare.
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Hellis ha scritto:ehhe bravo Federico! Touchè direi, se fosse una partita al tocco. Certo che il mio quotidiano di riferimento, una figuraSSa simile se la poteva risparmiare.
Figure del genere se le dovrebbero risparmiare tutti i quotidiani, mica solo Rep.

L'uso di Agenzie, come mi pare il caso qui - altrimenti dovrei pensare a qualche cosa di molto peggio - mica è un crimine. Basta citare la fonte.

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Federico ha scritto:Questa la si potrebbe mettere in Frizzi e Lazzi perchè a suo modo è comica. Ma è la coté grottesca, che scaturisce dal confronto delle seguenti due notizie, che mi pareva più opportuno farvi gustare, per cui il titolo di questo thread, "Per fortuna ci sono i giornalisti. Loro si." - la cui ultima frase immagino pronunciata da Bonolis nella celebre pubblicità  del caffè - mi è sembrato più adatto.

(...)

Parlo, naturalmente, dell'anonimo giornalista dell'altrattanto anonima Agenzia di Stampa a cui entrambi i quotidiani hanno attinto, parola per parola, la notizia.

Qualche cambio di parola qua e là  non fa che evidenziare la copiatura.

Ciao
Grazie Federico, per la bella notizia che mi dai.
Finalmente ci avviciniamo alla vera democrazia, quella che con affetto paterno e razionale lungimiranza, il Grande Padre Josef Stalin, aveva già  indicato da tempo.
Perché tante, diverse, notizie, che possono disorientare l'onesto e probo lavoratore?
Ben venga il pluralismo dell'informazione (dopo tutto siamo in Democrazia, no?), ma almeno che ogni giornale riporti l'istessa notizia.

Naturalmente, la Grande Unione Sovietica era ancora avanti, aveva un solo giornale, la Gloriosa Prabda, per meglio utilizzare le sinergie.
Anche se, occorre riconoscerlo, per debolezza verso i suoi Figli, il grande Padre aveva anche concesso la pubblicazione de Il quotidiano dei contadini.
Ma tanto quelle erano poche copie, che ce frega, 'so morti tutti i Kulaki.
Quelle fighette non soportavano i -40 della Siberia, ah ah ah!


Tecnicamente, invece, c'è qualcosa di cui io (oh, mai stato fascista eh! io voto Prodi! che si sappia!) rimango meravigliato.

h. 12.00 si arriva in redazione e si dà  un'occhiata ai giornali
h 13.00 prima, informale, riunione di redazione, per definire la fattura del giornale.
h. 13.30 al bar per il tramezzino con la spremuta d'arancia
h. 14.30 un'occhiata alle agenzie, si raccolgono le idee.
h. 15.00 i capiredattore dà nno istruzioni ai redattori, su quanto dovranno cercare, scrivere e quanto spazio avranno a disposizione.
h.18.00 il giornale ha preso forma, gli spazi sono assegnati sul menabò, i grafici cominciano a impaginare, i titolisti a fare i titoli; si cominciano a chiudere gli articoli.
h. 18.01 - h.19.59 si rimane in allerta per non "bucare" eventuali notizie dell'ultima ora.
h.19.00 i Direttori di Corsera, Repubblica e Messaggero si sentono per sapere quale "prima pagina" gli altri imposteranno (storico, me l'ha raccontato il direttore de Il Messaggero, correva l'anno 1992)
h. 20.00 il giornale è chiuso, da questo momento si prendono in considerazione solo le notizie dai 150 morti in su.
h. 02.00 il giornale cominica a trovarsi nelle edicole del centro.

Ora, fermo restando che l'ANSA pubblica ogni giorno 'schede' come quella sotto, e i giornalisti lo sanno e ci contano, com'è che alle 19.30 -data di uscita della notizia, che poi, magari può essere letta dal monitor 20 minn. dopo, perché stai scrivendo, o sei andato a fare pipì, o sei al telefono...-
com'è che alle 19.30 o dopo, c'era un tale "buco" nell'impaginazione del giornale da far prendere un'agenzia e buttarla tutta dentro?

due: se il confornto tra Prodi (GRANDE!!! EVVAI!!! LO VOTO!!!!) e Berlusconi (A FASCIO!!! A 'NFAME!!!) è INIZIATO alle 21.00 e TERMINATO alle 22.30,

[ZCZC AGI2823 3 POL 0 R01 / DUELLO TV: INIZIATO IL CONFRONTO BERLUSCONI-PRODI = (AGI) - Roma, 14 mar. - E' iniziato il confronto elettorale tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi su RaiUno, moderato da Clemente Mimun. Le domande sono poste dai giornalisti Roberto Napoletano e Marcello Sorgi. Il primo a rispondere, per sorteggio, e il leader dell'Unione. (AGI) Cav 142117 MAR 06 NNNN]

come ha fatto il Corsera a pubblicare i dati del sondaggio telefonico SWG che dicevano che Prodi (E ANDIAAAMOOO!!!! VAI! GRANDE!), aveva vinto?
Per carità , il giornale, in casi d'emergenza si rimpagina pure a mezzanotte, oppure se ne cambia la 2° edizione, solo il sondaggio, quando lo hanno fatto? hanno telefonato alla gente che dormiva o mentre si lavava i denti?
Però! che bravi giornalisti ha il Corriere della Sera!
D'altra parte, se un giornalista professionista guadagna 3.800 euro al mese (non il capoerdattore, o l'inviato o il direttore, il redattore con qualche anno d'anzianità ), ha la cassa previdenziale autonoma, la la sanità  autonoma, qualche motivo ci sarà  pure.
Saprà  minga troppo di sale lo pane altrui?

ZCZC0621/SXA
WEF10279 R ECO S0A QBXC
CONFINDUSTRIA: IL DOPO-VICENZA IN GIUNTA E DIRETTIVO /ANSA
DOPO BLITZ PREMIER SI VALUTANO EQUILIBRI;SCAJOLA,NON C'E'STRAPPO
(ANSA) - ROMA, 20 mar - Mercoledi' il Direttivo, giovedi' la
Giunta. Dopo lo scontro frontale con il premier Berlusconi, dopo
gli applausi che ne hanno accompagnato l'intervento al Convegno
di Primavera, i vertici di Confindustria tornano a fare i conti
con i proprio equilibri interni. E con la necessita' di
interpretare, se non una spaccatura, sicuramente un segnale che
Vicenza ha voluto dare alla presidenza Montezemolo.
E' innegabile che, claque o no, il Capo del Governo abbia
risvegliato nella platea degli industriali veneti, convinzioni e
timori mai sopiti: primo fra tutti la paura di una
sindacalizzazione delle piccole imprese, ma anche la certezza
che l'Irap, con il centrosinistra, non verra' mandata in
soffitta per direttissima. Insomma, l'ormai famoso abbraccio fra
Prodi ed Epifani al congresso della Cgil, sembra essere rimasto
ben impresso nell'immaginario industriale. Da piu' componenti
dell'associazione del resto, lo stesso rapporto impostato da
Montezemolo col sindacato, viene giudicato fallimentare:
l'apertura, viene rimproverato, non ha pagato, non ha prodotto
risultati soddisfacenti.
Proprio per questo le riunioni di vertice di mercoledi' e
giovedi', assumono particolare importanza. Il Direttivo servira'
infatti per tirare le fila del dopo-Vicenza, in un anno in cui
proprio l'organismo della squadra presidenziale dovra' essere
rinnovato (assemblea di maggio). La Giunta sara' invece, con
ogni probabilita', il teatro del confronto con le componenti che
rimproverano ai vertici l'assunzione, negli ultimi tempi, di
posizioni troppo vicine al centro sinistra.
Non lo nasconde, per esempio, proprio il presidente degli
industriali del Veneto, Andrea Riello che, sottolineando come la
platea di Vicenza fosse ''rappresentativa degli imprenditori del
Nordest che hanno un orientamento di centrodestra'', ricorda i
vari temi su cui 24 ore prima Prodi non aveva certo soddisfatto.
''Mi riferisco - spiega Riello - alla flessibilita' ottenuta con
la legge Biagi che il centrosinistra dichiara di voler
modificare, verbo che per noi non vuol dire tornare indietro;
alla schiettezza nel dire che non si puo' toccare l'Irap; al
fatto che non ha spiegato come vogliono ridurre il costo
dell'energia allontanando dal loro vocabolario la parola
nucleare; o a quello di aver sentito parlare di tassazione di
rendite finanziarie e di velata patrimoniale e di tasse di
successione''. Riello riserva anche una bacchettata a Diego
Della Valle, bersaglio di prima fila del premer. Colpevole, a
suo dire, di non aver saputo ''mantenere il giusto equilibrio
prendendosela apertamente con il nostro ospite''.
Pur seccato del rimbrotto del premier alle troppe vacanze di
certi industriali (''io alle Barbados non ci sono mai
andato''), a ricordare dove batte il cuore elettorale degli
imprenditori e' anche il leader di Federmeccanica Massimo
Calearo, che a Vicenza era anche il padrone di casa, essendo
presidente dell'associazione industriale cittadina.''Sicuramente
- dice - Prodi si e' dimostrato una persona pacata, pero' non mi
puo' convincere quando va al convegno della Cgil e quando ha dei
compagni di avventura che non condivido. Quello di Tremonti e'
stato un discorso tecnico, ben fatto da persona preparata, da
signore con la 'esse' maiuscola. Mi e' piaciuto''.
E mentre nei commenti e nelle valutazioni del week end
confindustriale si segnalano le reazioni ancora forti del vice
presidente Andrea Pininfarina, che da Torino invita il premier
''a frequentare un corso del professore Mario Calderini''
docente di Economia e Management al Politecnico di Torino, sul
fronte del Governo, pur senza fare nessun passo indietro,
spiccano quelle un po' piu' morbide del ministro delle Attivita'
Produttive Claudio Scajola. ''Non e' stato uno strappo con
Confindustria - spiega infatti il ministro - Ma una verita'
dichiarata con diverse posizioni tra il Presidente del Consiglio
e alcuni esponenti di Confindustria, ma non col mondo
industriale''.
Proprio con Scajola, probabilmente, ci sara' il primo
incontro ravvicinato Montezemolo-Governo dopo lo scontro di
Vicenza. Presidente degli industriali e ministro infatti, la
prossima settimana partiranno alla volta del Brasile, per una
missione che vuole presentare il sistema-Italia al grande
mercato del Paese sudamericano.(ANSA).

LIN
20-MAR-06 19:37 NNNN
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Cari amici,
vi lascio un momento e voi fate i discoli.
Bricchetto, hai dimenticato la nuova fonte d'informazione di ogni vero giornalista. Gli inviati di guerra che documentano la medesima dalla rete.
Quando penso che i nostri soldati in Iraq hanno qualche MBT e Mangusta per merito nostro, sento battere forte il mio cuore di italiano :P :twisted: :wink:

L'altra sera ho seguito l'apparizione televisiva uno dei componenti del sistema "Diego Luca Cordero della Valle di Montezemolo".
Confesso che sono prevenuto. Mi danno fastidio gli uomini effeminati, così come rifuggo le donne mascoline (cioè, in Italia, l'80% di quelle comprese fra i 20 ed i 40 anni). La mossetta del capo a sistemare l'ondulazione mi disgusta un po'. Vero è che predico bene e razzolo male, visto che porto i capelli più lunghi perfino di Robby73...

Insomma, lasciando da parte le note di costume, mi ha colpito un fatto. DLCDVDM ad un certo punto ha espresso tutto il suo disagio (e l'ondulazione annuiva) sul clima di rissosità  medio attualmente esistente nel dibattito politico italiano. Di come non si saluti più con alcune persone (e l'ondulazione fremeva). La colpa, pleonastico il dirlo, è di Berlusconi (quello con l'idea meravigliosa in testa).
A questo punto, un pensiero mi ha assalito. Ma dove vive DLCDVDM? Lo legge il giornale di cui è uno degli azionisti?
Si ricorda quale era il clima nel '94? Il cavaliere partì con grandi discorsi (accettabili o meno) in puro stile luther-kennedyano. Se ora vede comunisti in ogni dove, non è che qualcuno ha contribuito a ridurlo così? Sono dodici anni che comici, giornalisti, intellettuali, hanno un unico scopo: non criticare, ma demonizzare, ridicolizzare, insultare Berlusconi. Come si fa a stupirsi se poi uno risponde a tono?

D'altronde, il meccanismo è noto e ripetuto. Il biennio rosso, le violenze partigiane, gli anni '60 e '70 e poi le BR, ora Berlusconi.
Si usa la violenza per raggiungere i propri obiettivi (come per altro espressamente previsto dalla teoria marxista su cui tutti costoro si sono formati), a partire dalla delegittimazione dell'avversario, e se gli altri combattono si grida allo scandalo, alla propria innocenza, alla violazione delle regole.
Basta osservare due piccolissimi fatti.
Non si lascia passare un'occasione per ricordare l'appartenenza del cavaliere alla P2. Perché lo stesso non si fa con altri? Forse perché stanno dalla parte giusta?
Se Belpietro schiera il suo giornale, si alzano grida di dolore da parte dell'intellighenzia tutta. Se la stessa cosa fa Mieli, questo diventa un atto encomiabile, nelle parole di DLCDVDM.
E l'ondulazione si rallegra.
Cioè, scusate l'errore del proto (quel bevitore), volevo dire l'opposizione.
Mandi.
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Luigi ha scritto: visto che porto i capelli più lunghi perfino di Robby73...
Guarda che sono più lunghi i miei... 8) :D :wink:
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Luigi ha scritto: Sono dodici anni che comici, giornalisti, intellettuali, hanno un unico scopo: non criticare, ma demonizzare, ridicolizzare, insultare Berlusconi.
In genere la sequenza (in risposta alle "iniziative" del Berlusca) è questa:
1) prima gridano allo scandalo...
2) ...poi lo insultano e lo prendono per il culo...
3) ...infine lo copiano.
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Luigi ha scritto: Se ora vede comunisti in ogni dove, non è che...
...non è che magari spesso ci sono davvero??? :lol: :twisted:
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Luigi
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onesto46 ha scritto: Luigi vedo che la via Solferino ti sta proprio sul piloro, l'altro giorno era il corriere della Pravda.
Onesto, "Corriere della Pravda" è ridondante e poco elegante, e infatti io non l'ho mai scritto. :D
Finora è stato o "Corriere del Cremlino" o "Pravda della Sera". Sede della TASS di Milano è l'ultima entrata in classifica, ma spero non per molto. Stiamo lavorando per voi. :P 8)
Quanto allo starmi sul piloro, io al solito rispetto le ROE. Loro sparano, e io rispondo. Vabbè, è un'intera divisione d'artiglieria della RKKA contro il mio fucile, ma io mi diverto lo stesso.
Mandi.
Luigi
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Scusa scusa scusa? E il 105 dove l'hai lasciato? :wink: :D
MAI DAÛR!

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