Federico ha scritto:Questa la si potrebbe mettere in Frizzi e Lazzi perchè a suo modo è comica. Ma è la coté grottesca, che scaturisce dal confronto delle seguenti due notizie, che mi pareva più opportuno farvi gustare, per cui il titolo di questo thread, "Per fortuna ci sono i giornalisti. Loro si." - la cui ultima frase immagino pronunciata da Bonolis nella celebre pubblicità del caffè - mi è sembrato più adatto.
(...)
Parlo, naturalmente, dell'anonimo giornalista dell'altrattanto anonima Agenzia di Stampa a cui entrambi i quotidiani hanno attinto, parola per parola, la notizia.
Qualche cambio di parola qua e là non fa che evidenziare la copiatura.
Ciao
Grazie Federico, per la bella notizia che mi dai.
Finalmente ci avviciniamo alla vera democrazia, quella che con affetto paterno e razionale lungimiranza, il Grande Padre Josef Stalin, aveva già indicato da tempo.
Perché tante, diverse, notizie, che possono disorientare l'onesto e probo lavoratore?
Ben venga il pluralismo dell'informazione (dopo tutto siamo in Democrazia, no?), ma almeno che ogni giornale riporti l'istessa notizia.
Naturalmente, la Grande Unione Sovietica era ancora avanti, aveva un solo giornale, la Gloriosa Prabda, per meglio utilizzare le sinergie.
Anche se, occorre riconoscerlo, per debolezza verso i suoi Figli, il grande Padre aveva anche concesso la pubblicazione de Il quotidiano dei contadini.
Ma tanto quelle erano poche copie, che ce frega, 'so morti tutti i Kulaki.
Quelle fighette non soportavano i -40 della Siberia, ah ah ah!
Tecnicamente, invece, c'è qualcosa di cui io (oh, mai stato fascista eh! io voto Prodi! che si sappia!) rimango meravigliato.
h. 12.00 si arriva in redazione e si dà un'occhiata ai giornali
h 13.00 prima, informale, riunione di redazione, per definire la fattura del giornale.
h. 13.30 al bar per il tramezzino con la spremuta d'arancia
h. 14.30 un'occhiata alle agenzie, si raccolgono le idee.
h. 15.00 i capiredattore dà nno istruzioni ai redattori, su quanto dovranno cercare, scrivere e quanto spazio avranno a disposizione.
h.18.00 il giornale ha preso forma, gli spazi sono assegnati sul menabò, i grafici cominciano a impaginare, i titolisti a fare i titoli; si cominciano a chiudere gli articoli.
h. 18.01 - h.19.59 si rimane in allerta per non "bucare" eventuali notizie dell'ultima ora.
h.19.00 i Direttori di Corsera, Repubblica e Messaggero si sentono per sapere quale "prima pagina" gli altri imposteranno (storico, me l'ha raccontato il direttore de Il Messaggero, correva l'anno 1992)
h. 20.00 il giornale è chiuso, da questo momento si prendono in considerazione solo le notizie dai 150 morti in su.
h. 02.00 il giornale cominica a trovarsi nelle edicole del centro.
Ora, fermo restando che l'ANSA pubblica ogni giorno 'schede' come quella sotto, e i giornalisti lo sanno e ci contano, com'è che alle 19.30 -data di uscita della notizia, che poi, magari può essere letta dal monitor 20 minn. dopo, perché stai scrivendo, o sei andato a fare pipì, o sei al telefono...-
com'è che alle 19.30 o dopo, c'era un tale "buco" nell'impaginazione del giornale da far prendere un'agenzia e buttarla tutta dentro?
due: se il confornto tra Prodi (GRANDE!!! EVVAI!!! LO VOTO!!!!) e Berlusconi (A FASCIO!!! A 'NFAME!!!) è INIZIATO alle 21.00 e TERMINATO alle 22.30,
[ZCZC AGI2823 3 POL 0 R01 / DUELLO TV: INIZIATO IL CONFRONTO BERLUSCONI-PRODI = (AGI) - Roma, 14 mar. - E' iniziato il confronto elettorale tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi su RaiUno, moderato da Clemente Mimun. Le domande sono poste dai giornalisti Roberto Napoletano e Marcello Sorgi. Il primo a rispondere, per sorteggio, e il leader dell'Unione. (AGI) Cav 142117 MAR 06 NNNN]
come ha fatto il Corsera a pubblicare i dati del sondaggio telefonico SWG che dicevano che Prodi (E ANDIAAAMOOO!!!! VAI! GRANDE!), aveva vinto?
Per carità , il giornale, in casi d'emergenza si rimpagina pure a mezzanotte, oppure se ne cambia la 2° edizione, solo
il sondaggio, quando lo hanno fatto? hanno telefonato alla gente che dormiva o mentre si lavava i denti?
Però! che bravi giornalisti ha il Corriere della Sera!
D'altra parte, se un giornalista professionista guadagna 3.800 euro al mese (non il capoerdattore, o l'inviato o il direttore, il redattore con qualche anno d'anzianità ), ha la cassa previdenziale autonoma, la la sanità autonoma, qualche motivo ci sarà pure.
Saprà minga troppo di sale lo pane altrui?
ZCZC0621/SXA
WEF10279 R ECO S0A QBXC
CONFINDUSTRIA: IL DOPO-VICENZA IN GIUNTA E DIRETTIVO /ANSA
DOPO BLITZ PREMIER SI VALUTANO EQUILIBRI;SCAJOLA,NON C'E'STRAPPO
(ANSA) - ROMA, 20 mar - Mercoledi' il Direttivo, giovedi' la
Giunta. Dopo lo scontro frontale con il premier Berlusconi, dopo
gli applausi che ne hanno accompagnato l'intervento al Convegno
di Primavera, i vertici di Confindustria tornano a fare i conti
con i proprio equilibri interni. E con la necessita' di
interpretare, se non una spaccatura, sicuramente un segnale che
Vicenza ha voluto dare alla presidenza Montezemolo.
E' innegabile che, claque o no, il Capo del Governo abbia
risvegliato nella platea degli industriali veneti, convinzioni e
timori mai sopiti: primo fra tutti la paura di una
sindacalizzazione delle piccole imprese, ma anche la certezza
che l'Irap, con il centrosinistra, non verra' mandata in
soffitta per direttissima. Insomma, l'ormai famoso abbraccio fra
Prodi ed Epifani al congresso della Cgil, sembra essere rimasto
ben impresso nell'immaginario industriale. Da piu' componenti
dell'associazione del resto, lo stesso rapporto impostato da
Montezemolo col sindacato, viene giudicato fallimentare:
l'apertura, viene rimproverato, non ha pagato, non ha prodotto
risultati soddisfacenti.
Proprio per questo le riunioni di vertice di mercoledi' e
giovedi', assumono particolare importanza. Il Direttivo servira'
infatti per tirare le fila del dopo-Vicenza, in un anno in cui
proprio l'organismo della squadra presidenziale dovra' essere
rinnovato (assemblea di maggio). La Giunta sara' invece, con
ogni probabilita', il teatro del confronto con le componenti che
rimproverano ai vertici l'assunzione, negli ultimi tempi, di
posizioni troppo vicine al centro sinistra.
Non lo nasconde, per esempio, proprio il presidente degli
industriali del Veneto, Andrea Riello che, sottolineando come la
platea di Vicenza fosse ''rappresentativa degli imprenditori del
Nordest che hanno un orientamento di centrodestra'', ricorda i
vari temi su cui 24 ore prima Prodi non aveva certo soddisfatto.
''Mi riferisco - spiega Riello - alla flessibilita' ottenuta con
la legge Biagi che il centrosinistra dichiara di voler
modificare, verbo che per noi non vuol dire tornare indietro;
alla schiettezza nel dire che non si puo' toccare l'Irap; al
fatto che non ha spiegato come vogliono ridurre il costo
dell'energia allontanando dal loro vocabolario la parola
nucleare; o a quello di aver sentito parlare di tassazione di
rendite finanziarie e di velata patrimoniale e di tasse di
successione''. Riello riserva anche una bacchettata a Diego
Della Valle, bersaglio di prima fila del premer. Colpevole, a
suo dire, di non aver saputo ''mantenere il giusto equilibrio
prendendosela apertamente con il nostro ospite''.
Pur seccato del rimbrotto del premier alle troppe vacanze di
certi industriali (''io alle Barbados non ci sono mai
andato''), a ricordare dove batte il cuore elettorale degli
imprenditori e' anche il leader di Federmeccanica Massimo
Calearo, che a Vicenza era anche il padrone di casa, essendo
presidente dell'associazione industriale cittadina.''Sicuramente
- dice - Prodi si e' dimostrato una persona pacata, pero' non mi
puo' convincere quando va al convegno della Cgil e quando ha dei
compagni di avventura che non condivido. Quello di Tremonti e'
stato un discorso tecnico, ben fatto da persona preparata, da
signore con la 'esse' maiuscola. Mi e' piaciuto''.
E mentre nei commenti e nelle valutazioni del week end
confindustriale si segnalano le reazioni ancora forti del vice
presidente Andrea Pininfarina, che da Torino invita il premier
''a frequentare un corso del professore Mario Calderini''
docente di Economia e Management al Politecnico di Torino, sul
fronte del Governo, pur senza fare nessun passo indietro,
spiccano quelle un po' piu' morbide del ministro delle Attivita'
Produttive Claudio Scajola. ''Non e' stato uno strappo con
Confindustria - spiega infatti il ministro - Ma una verita'
dichiarata con diverse posizioni tra il Presidente del Consiglio
e alcuni esponenti di Confindustria, ma non col mondo
industriale''.
Proprio con Scajola, probabilmente, ci sara' il primo
incontro ravvicinato Montezemolo-Governo dopo lo scontro di
Vicenza. Presidente degli industriali e ministro infatti, la
prossima settimana partiranno alla volta del Brasile, per una
missione che vuole presentare il sistema-Italia al grande
mercato del Paese sudamericano.(ANSA).
LIN
20-MAR-06 19:37 NNNN