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Hellis ha scritto:Il bello che quando vado in Belgio o in Germania per lavoro, mi prendo dei cazziatoni dai miei clienti che mi accusano (in quanto italiano) di essere eurocontrario.
Ovviamente quando arriva un inglese si guarderanno bene dal cazziarlo, nevvero?
Questa è l'Europa che odio.
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Hellis
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mmmm guarda Luigi.. alcune volte mi sono fermato a parlarne, magari dopo 10/11 ore di lavoro, con il mio inglese maccheronico che ingrana dopo la terza birra...quindi l'indice di attendibilità  veditelo tu :D
Però ho idea che soprattutto in Germania non considerino l'Inghilterra come una nazione dell'Unione Europea, per vari motivi. Senza disquisire sull'entrata nell'Euro etc etc, ma tu facci caso; quanti prodotti che normalmente usiamo arrivano dall'inghilterra? industrialmente parlando (ovvero parlo di tecnologie, prodotti, componenti industriali etc etc) praticamente nessuno. Qualche tempo fa, per farti un'esempio, si era presentata una società  inglese che faceva freni per argani, ma che aveva il catalogo in pollici e i componenti che sostanzialmente aderivano alle normative americane, ma che facevano un pò acqua (a livello di documentazione) con quelle europee.. e in europa non ha venduto un chiodo. L' Inghilterra sotto questo aspetto è considerata il 51esimo stato USA, e la vedo molto isolata. Piccole ditte come quella in cui lavoro, normalmente e occasionalmente esportano nell'area Euro. Ma in Inghilterra ci lavorano solo quelle con organizzazioni corpose che esportano praticamente in tutto il mondo.
Oh questa è una mia opinione.. dimmi che ne pensi.

Ciao, Luca
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Hellis ha scritto:Però ho idea che soprattutto in Germania non considerino l'Inghilterra come una nazione dell'Unione Europea, per vari motivi.
Davvero? Pensavo che fossero più teneri con i cugini. O forse non vogliono altri a comandare in Europa?
Comunque la mia frase era dovuta allo sconforto di vedere come la cosiddetta Europa stia nascendo praticamente sopra le teste di tutti noi.
Temo che più o meno sia la stessa idea di Abbadia, quindi se non la cambia lui dovrò cambiarla io. :D :twisted: :D
Hellis ha scritto:Senza disquisire sull'entrata nell'Euro etc etc, ma tu facci caso; quanti prodotti che normalmente usiamo arrivano dall'inghilterra?
Le Pringles? :shock:
Hellis ha scritto:L' Inghilterra sotto questo aspetto è considerata il 51esimo stato USA, e la vedo molto isolata.
Non dirlo al PresdelCons che ci hanno fregato il posto... :D
Hellis ha scritto:Qualche tempo fa, per farti un'esempio, si era presentata una società  inglese che faceva freni per argani, ma che aveva il catalogo in pollici [...]
L'incubo...
Quando poi passano agli ottavi di pollice... incubo al quadrato...
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ahah! rido ancora! forte quella del 51esimo stato!
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Ok Luigi per le pringle :D (procter & gamble fondata negli usa), ma mi riferivo a prodotti più sostanziali: auto (la rover è della bmw eh), elettrodomestici etc etc
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Hellis ha scritto:Ok Luigi per le pringle :D (procter & gamble fondata negli usa), ma mi riferivo a prodotti più sostanziali: auto (la rover è della bmw eh), elettrodomestici etc etc
In effetti è l'unica cosa mi sia venuta in mente... :cry:
(inorridisco a sentire che la loro casa madre è la P&G... ora capisco donde origina la loro schifezza...)
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Abbadia
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Azzo Luigi, sai che comincio a preoccuparmi anchio ? ahahahahah
Scherzi a parte non puo' che farmi piacere...vuol dire che pur su strade diverse, non abbiamo paura di dire che parecchie volte ci incrociamo...
Certo l'euro e L'Europa Unita...hanno in parte agevolato i contatti e gli affari...se non altro perché oggi tutti facciamo i prezzi in euro mentre prima c'era qualcuno che provava a mandare un listino in Francia che non fosse in franchi ?
Ma neppure qui é tutto oro quello che luccica...infatti se un mio cliente mi paga con un assegno in euro, la mia banca tratta lo stesso come una divisa estera con relative spese e documentazioni, mentre dovrebbe essere alla stregua di un assegno "italiano ".
Se un mio cliente francese mi manda un assegno ( in euro ) le banche non danno il benefondi...non solo...non viene dato l'esito fino a che il tagliandino di carta non viene ricevuto materialmente dalla banca francese ( circa 40 giorni ) .
Nel mentre il tizio che me l'ha dato potrebbe essere gia' sparito almeno una ventina di volte.
Non so se negli altri stati dell'unione sia cosi'...ma questo mi dice che siamo ancora lontani dall'essere almeno un mercato unico...immaginiamoci un paese unico. !!!
E questa é la parte piu' gratificante della situazione...anzi no...avete notato che i partiti nazionali hanno fatto presto a formare dei superpartiti europei ?
Mi sa che " loro " hanno capito come deve andare...non noi...
Ciao a tutti

abbadia


..
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Federico
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Io credo che sotto sotto gli abitanti del continente un messaggio chiaro chiaro l'abbiano voluto mandare ai politici che li dovrebbero rappresentare (perchè di fatto NON lo fanno). Sono, siamo, un po' tutti stufi dell'andazzo di questa istituzione che più che mettere il bastone fra le ruote, non fa. Oddio, forse qualche cosa di positivo lo ha fatto, ma come ben sapete, la gente si ricorda molto bene delle cose negative, mentre quelle positive...

Ci sono DUE (non uno come magari tutti pensano...) parlamenti: Bruxelles e Strasburgo. Una volta al mese, per una settimana, TUTTO il Parlamento (Deputati, commissioni, Segretari, portaborse, traduttori, massaggiatori, aiuto massaggatori, vice e sostituti vari) si trasferiscono da Bruxelles a Strasburgo ARMI e BAGAGLI. Vi immaginate quanti camion servono solo per trasferire le montagne di carta di un Parlamento? E guardate che quanto a carta, il Parlamento Europeo non ha nulla da invidiare a quello di caa nostra, anzi!

Il tutto, naturalmente, a spese del contribuente che se lo sapesse (cioè se te lo dicessero alla tivù, invece di dirti che il ginocchio sinistro di Vieri gnaafà  o di farti vedere l'ennesima ragazzotta più o meno discinta a parlare dei massimi sistemi (calcio)) probabilmente il risultato delle elezioni sarebbe stato ancora più da terremoto di quanto è stato.

Sono i Francesi che vogliono (la loro solita grandeur) il Parlamento a Strasburgo. Che paghino loro, sennò...

Eppoi, tutto sto "micromanaging" (sul tipo della famosa misura del cetriolo, sennò non è un cetriolo :shock: ) viene magari preso sul ridere, quando lo si viene a sapere, ma alla lunga crea pesantezza burocratica, scartoffiamenti a non finire... proprio il genere di cose in cui sono già  maestri i Governi Nazionali (chi più chi meno, ma in ogni caso chiunque, in qualsiasi Paese, si lamenta delle pastoie burocratiche del suo Paese) e di cui, sinceramente, molti pensavano di vedere la fine con le istituzioni europee (ottima dimostrazione dell'ingenuità  umana).

Che si diano una svegliata? Che l'enorme successo delle liste decisamente antieuropee e/o euroscettiche serva a qualcosa?

Speriamo.

Ciao
Art. Federico
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La situazione è allora peggiore di quella che tocco con mano per la mia attività , anche se non commercio con paesi facenti parte della Comunità , e tantomeno con paesi che non ne fanno parte.
La insuperata riottosità  a mollare il "timone" che appartiene ai "governanti" non è un bene esclusivo italiano, ma è bene comune con molti altri paesi.
Mi è piaciuta la lettura in chiave "la carega la xe mia e guai a chi me la toca" riferita ai neo entrati, ma se le cose stanno veramente così, altro che "cetriolo".
Io credo nell'Europa unita, come entità  economica, politica, ed anche militare, ma temo che i mercanteggiamenti, i dico e non dico (vedi preambolo alla Costituzione), ma soprattutto le difficoltà  che si incontrano ogni giorno nel nostro vivere per la follia legislativa degli eletti, e le "paturnie" di burocrati che ti raccomando, mi fanno avere molti dubbi sulla concretizzazione del sogno.

(:comp:)
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Hellis
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Sinceramente sono un ottimista per natura, quindi mettete il filtro nel mio post. Condivido molto di quello che Federico ha scritto sul tema, e penso che un'Europa imbavagliata sia tale perchè lo vogliono i nostri politici (e un certo schieramento Italiano la vuole più dell' altro). L'Europa finisce per essere un doppione istituzionale inutile, perchè quasi vuoto di poteri e perchè per i politici è solo l'occasione per far fare un giro pagato a Bruxelles o a Strasburgo ai luogotenenti di mezza tacca (per esempio dei forzisti che si recheranno a Bruxelles, in pochi erano in cima alla lista elettorale).
Però io mi chiedo cosa saremmo oggi senza Europa. Penso a molte Direttive tecniche che bene o male hanno regolato il mercato, penso ai tassi di interesse (quando ho acquistato il mio appartamento nel 94 pagavo il mutuo al 16,5%... oggi questo tasso è oltre il limite dello strozzinaggio....) e non pensiate che senza Europa ce l'avremmo fatta da soli. Il passo verso l'Europa unita richiede la decisione che ancora oggi non vogliamo mostrare. Siamo sempre qui a disquisire su ciò che perderemo, perchè non siamo sicuri dei vantaggi.
Sinceramente la mia piccola azienda oggi opera (occasionalmente) in Europa con molte meno difficoltà  di 10/12 anni fa. Io mi ricordo ancora i voli pindarici in cui ci si doveva buttare per adeguare una macchina alla normativa olandese (per fare un esempio), e per molte aziende erano ostacoli insormontabili che portavano a desistere dalle commesse... risolvevi un problema in olanda in un certo modo, e in Francia era tutt'altra cosa.
Abbiamo fatto un quarto di passo, e ora vorremmo tornare indietro. Non lo so ma a me pare il solito atteggiamento vittimistico.
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Federico
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Hai ragione Hellis, il fatto di avere (cosa che non succede sempre però) normative comuni facilita di sicuro gli scambi all'interno della comunità , in pratica allargando il mercato potenziale delle aziende.

Ci sono però delle eccezioni (che poi è la solita Fracia). Noi abbiamo un paio di Clienti (licenziatari per l'abbigliamento di colossi USA) che operano in tutti i Paesi Europei. Noi curiamo la progettazione e l'esecuzione di packaging, immagine eccetera, compreso il labeling (etichette). La cosa è curiosa: dobbiamo progettare ed eseguire 2 di tutto perchè ci sono le etichette (e così le scatole, i cartoni eccetera) che vanno in Francia e quelle che vanno in tutto il resto d'Europa. Questo perchè la Francia ha votato una legge nazionale che prescrive la pari dignità  tra il Francese e le altre lingue, motivo per cui se sull'etichetta che va in Europa c'è scritto, poniamo, "Shoes" (scarpe), su quella che va in Francia ci deve essere scritto "Chaussures" da un lato e Shoes dall'altro (se lo vuoi scrivere, altrimenti basta il Francese), con grandezza, carattere e visibilità  almeno pari all'Inglese.

Come tutto questo si sposi con il concetto di eguaglianza all'interno della Comunità , proprio non l'ho capito, e, ad essere sincero, invidio un po' la posizione dei Francesi, per la forza che hanno nel difendere la propria cultura nazionale, a cominciare dalla lingua. Ma il discorso qui è un altro: se tutti i Paesi dell'unione facessero come i Francesi, che cosa succederebbe?

Ciao
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Federico ha scritto: Ci sono però delle eccezioni (che poi è la solita Fracia).
Francesi: i soliti coglioni (che sono e che fanno venire). Li conosco bene: abbiamo lavorato al Charles De Gaulle e confermo ciò che tu sostieni. Fra l'altro aggiungo che il prodotto (industriale) francese è mediamente di qualità  scadente.
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Federico ha scritto: Ma il discorso qui è un altro: se tutti i Paesi dell'unione facessero come i Francesi, che cosa succederebbe?

Centro. :wink:
Anche perchè sotto sotto, al di là  di chiari e/o meno chiari interessi economici, ......... (:-x)
Chissà  cosa cercherebbe oggi Diogene con la sua lampada e la sua botte?
:roll:
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cap. rinaldo ha scritto: Chissà  cosa cercherebbe oggi Diogene con la sua lampada e la sua botte?
:roll:
...la damigiana che Abbadia ha mandato in pezzi nell'altro post... possibilmente piena? :D

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