sarà bene riprerndere per mano le librette di allora da cui si evincono i compiti attribuiti alla fortificazione permanente:
- fungere da copertura, onde consentire lo svolgimento delle operazioni di mobilitazione e di radunata in un quadro di sicurezza (compito questo svolto anche nel dopoguerra);
- sbarrare le più importanti vie di penetrazione; (compito questo svolto anche nel dopoguerra)
- costituire base di partenza e di appoggio per azioni offensive o controffensive;
- realizzare l'economia delle forze;
- incanalare l'avversario deviandolo da zone vitali e convogliandolo in zone più favorevoli alla difesa, (compito questo svolto anche nel dopoguerra);
-ritardare e logorare la progressione nemica (compito questo svolto anche nel dopoguerra);
- arrestare l'avversario, agendo in combinazione con l'esercito di campagna (compito questo svolto anche nel dopoguerra);
dunque solo il terzo rigo convalida la supposizione di Andrea 69 se questo voleva dire.
per quanto riguarda il sistema stradale sumenzionato è bene rammentare che esistevano le predisposizioni per assicurare i movimenti delle artiglierie, afflusso delle truppe e materiali fin dal tempo di pace, senza utilizzare le strade /mulatiere che raggiungevano le opere, vds. a tal proposito il volume " le strade dei cannoni"
per chi volesse poi approffondire l'argomento esiste una pubblicazione di SME "Le operazioni del giugno 1940 sulle alpi occidentali".