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Massimo
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Contingente Cuneense

Ciao a tutti, avrei una domanda alla quale magari qualcuno di voi potrebbe aiutarmi a dare una risposta.
Ho prestato servizio presso il 2° Rgt Alpini della Taurinense che è reparto AMF della Nato.
Durante l'esercitazione alla quale ho preso parte in Norvegia , il nostro era il contingente "Cuneense" , ed al termine del servizio di leva mi è stato conferito un attestato di partecipazione alle operazioni Nato in qualità  di alpino del contigente "Cuneense".
La mia domanda è questa :l'aggettivo "Cuneense" attribuito al mio reggimento è dovuto al fatto che il 2° Rgt Alpini era reparto della Divisione Cuneense in Russia durante la 2 GM ?
Grazie e ciao

Massimo
Alp. Massimo
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Federico
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Ciao "Collega" :)

Una triste precisazione al tuo post: il 2° Rgt. Alpini "era" un reparto dell'AMF(L) perchè questa organizzazione è stata sciolta dalla NATO.

Al suo posto, se non sbaglio è sorta o dovrebbe sorgere una Rapid Reaction Force.

Alcuni, ovviamente inascoltati, hanno fatto notare che no è la stessa cosa: i reparti dell'AMF erano Immediate Reaction Force (entro 48 ore operativi - leggi sostenere operazioni belliche - nell'area d'intervento); essi sarebbero stati raggiunti, se del caso, dalla, appunto, Rapid Reaction Force, ben più grande e "pesante", (operativa in zona entro una settimana). In Italia c'era la F.I.R., composta, dalla "Folgore" e, se non ricordo male, dalla "Friuli".

Venedo al motivo del nome Cuneenese per il Contingente omonimo, esso va ricercato nel voler onorare e tener vivo il nome della "Divisione Martire" e non nell'originaria appartenenza dei reparti AMF(L). Ai miei tempi, infatti, dell'AMF(L) faceva parte, come Contingente Cuneenese, il Btg Susa, e non il Saluzzo (il tuo 2°) e il Susa non era nella Cuneense. Anche la "mia" 40 Btr., pur essendo inquadrata nel Pinerolo (storicamente della Cuneense), in realtà  era Batteria del Gruppo Susa (di cui conserva il motto: Sà¼sa d'Fer) che apparteneva alla Taurinense.

Ciao
Art. Federico
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Massimo
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r

Grazie della precisazione caro "collega" Federico, hai ragione avevo letto anch'io della conversione dell AMF in RRF in tempi abbastanza recenti l'anno scorso mi pare. Confermi?
Alp. Massimo
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Federico
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Confermo.

A Maggio 2003. Non ne sono certo al 100% però.

Ciao
Art. Federico
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wintergreen
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Confermo lo scioglimento.
La motivazionen di base è stata che gli inglesi, troppo impegnati in Irak, non avrebbero più garantito la loro quota (unità  di supporto, esploranti e artiglieria), ma quella effettiva pare sia che l'AMF non piacesse agli americani, in quanto tropo autonoma rispetto alle loro necessità . .
Il buffo è che hanno sostituito un reparto ben consolidato e con esperienza di cooperazione spinta sino ai minimi livelli, con sei comandi (non uno) di pronto intervento, basati su strutture nazionali (per l'Italia il CdA di Solbiate).
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Federico
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Ecco il punto, wintergreen.

Facendo un po' di fantapolitica qualcuno potrebbe arrivare a dire che dato che negli ultimi anni le possibilità  di controllo degli USA sulla NATO, per vari motivi, sono venute un po' meno, essi hanno preferito "spuntare" un po' le armi a questo organismo, spezzettandolo.

Ciao
Art. Federico
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Luigi
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wintergreen ha scritto:Il buffo è che hanno sostituito un reparto ben consolidato e con esperienza di cooperazione spinta sino ai minimi livelli, con sei comandi (non uno) di pronto intervento, basati su strutture nazionali (per l'Italia il CdA di Solbiate).
Anche all'estero ci sono generali e colonnelli da sistemare.
Per Federico e Massimo: su uno dei vecchi numeri di Analisi Difesa mi sembra ci fosse un articolo sullo scioglimento dell'AMF(L).
Mandi.
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wintergreen
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Che cosa buffa!
Adesso UK e Francia costituiranno una forza di pronto intervento, cui inviteranno a partecipare la Germania e altri paesi "ad altro grado di integrazione operativa", ma senza gli USA
Allora perchè hanno sciolto l'AMF(L)?
Si dice "Fare e disfare è sempre lavorare", ma così si è buttata via un'esperienza pluridecennale (anche se senza la Francia) per poi ricominciare da capo!
E magari l'Italia parteciperà  con la 40 batteria.
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Luigi
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wintergreen ha scritto:(anche se senza la Francia)
Che sia questa la ragione? :D
Di sicuro come supporto di fuoco non potrà  essere assegnata la 40^, che salvo ennesime variazioni non è più btr. obici.
A proposito, dal sito CO.T.ALP.:
"Per tutto il 2004, la Brigata Alpina Taurinense con il 3° rgt.alpini, il 1° rgt. di artiglieria da montagna ed altri reparti nazionali e non, è impiegata, nell'ambito della NRF (L) della NATO, quale componente terrestre congiunta e multinazionale, tecnologicamente avanzata, flessibile, prontamente rischierabile, interoperabile e sostenibile in grado di muovere rapidamente ovunque necessario".
Cosa sarebbe l'NRF(L)?
Mandi.
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wintergreen
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NRF/L (Nato Response Force/Land)
Allego un documento sulla nuova struttura della NATO, che ritengo interessante.
Non ricordo da dove l'ho preso, ma è fatto bene e dà  una chiara idea del futuro della NATO
LA NUOVA STRUTTURA
Dal 1 settembre 2003 il Comando Alleato in Europa (ACE) è diventato il Comando Alleato per le Operazioni.. La ridefinizione della struttura alleata è necessaria per la creazione della forza di reazione rapida (Nato Response Force, NRF), con un’iniziale e limitata capacità  operativa sin dal 2004, la piena operatività  si prevede verrà  raggiunta alla fine del 2006, che possa intervenire in qualunque contesto operativo, anche al di fuori dell’area Euro-Atlantica. La NRF dovrebbe constare di circa 20.000 operativi con un assetto prettamente joint ed un Multinational Intelligence Center; il MIC dovrebbe avere personale della Divisione Informazioni dello Stato Maggiore Integrato Alleato, di quelle che vengono definite National Intelligence Cells, ed ufficiali di collegamento delle Nazioni non facenti parte della Nato ma partecipanti all’operazione. Il compito principale della Forza di Reazione Rapida sarà  di antiterrorismo, disporrà  di una struttura multinazionale flessibile, rapidamente dispiegabile in teatro operativo, si presume dai sette ai 30 giorni. Sicuramente ciò avrà  un grosso impatto per quanto riguarda le forze terrestri, le forze navali ed aree sono, per natura, maggiormente proiettabili.
Il requisito della mobilità  tattica inciderà  sulle risorse logistiche e di trasporto dell’Alleanza, l’interoperabilità  e la sostenibilità  delle forze in teatro operativo diverranno essenziali per la costituenda Nato Response Force. L’NRF verrà  strutturata in base a due livelli di prontezza operativa: si avranno quindi le High Readiness Forces (HRF), e forze con un minor livello di reazione (FLR), queste ultime avranno compiti essenzialmente logistici e di sostenibilità  operativa delle HRF.

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