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Ragazzi, basta essere ipocriti.

Ognuno gira la ruota al proprio mulino e' solo che, se per caso capita di far girare anche quelli + deboli...beh ,allora lo fanno ma sempre cercando di non autodanneggiarsi.

vi ricordate quando discutevamo della Naja si o naja no?
Se ci fossimo stati noi a scegliere forse avrebbe vinto la naja si per i ricordi e lo spirito che ci ha lasciato ma.........il 90% degli italiani ci avrebbe maledetto con tanto di manifestazioni tirando in ballo tutto....pace, liberta', nonnismo......
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Federico
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Già ... una soluzione potrebbe essere quella di limitare a due Legislature (indipendentemente dalla loro durata) il tempo che una persona può passare a "fare il politico".

Forse le cose cambierebbero un po', ma ne dubito.
Art. Federico
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io toglierei l'opposizione. di destra o di sinistra che sia :lol:
tanto non serve a niente...io dico rosso e te dici nero..io si e tu no etc etc...ma che sarà  mai possibile che non si trovano mai d'accordo?
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Scusatemi per il mio idealismo, che a 32 anni non solo persiste ma si rinforza (sarà  l'anticamera della demenza senile?). Ma sapete com'è. Io per carattere, per lavoro e per vezzo ho una certa attitudine nel cercare di buttare giù i muri con la testa...

Per me la vera soluzione sta nel crescere figli migliori e più consapevoli di noi.
Vi ricordate quando a noi (mi riferisco alla mia generazione) insegnavano a scuola a non inquinare l'ambiente gettando cartacce? bene oggi sostanzialmente questo è entrato bene o male nel nostro dna. In quello dei nostri padri un pò meno.
Per i nostri figli sarà  naturale fare una raccolta differenziata totale, e riciclare tutte le materie prime riciclabili. E il mercato si adeguerà , magari inventando involucri completamente riciclabili.
E allora nel nostro piccolo costruiamo qualcosa di "un pò migliore". Sciocchezze. Ma sostanziali.
E forse i nostri figli vivranno in un'Italia migliore.
Io cerco di educare le mie figlie, e non lo dico facendo retorica, a non pensare solo a se stesse. A volte mia moglie non mi capisce, mi dice che anche se noi nel nostro piccolo facciamo un microscopico sforzo, ci sarà  sempre qualcuno "più furbo" che si approfitta della poca bontà  che scaturisce dalle persone. E a me non frega nulla per inciso.
Abbandoniamo questa mentalità  assuefatta al pensiero per cui ci sarà  sempre qualcuno più furbo di noi. No Nicola non si mandano saluti sconsolati. E non serve nemmeno indignarsi, che poi spesso l'indignazione è un velo per coprire il sentimento di invidia verso i più furbi. Incassiamo consapevoli di essere in pochi a credere in qualcosa di meglio... ma lavoriamo per gettare le basi per questo "qualcosa di meglio".
Nel mio discorso si dovrebbe poi inserire il discorso scuola, che per quante riforme possa subire, non abbiamo ancora capito che per creare cittadini migliori abbiamo bisogno di maestri come Omar.

Io vivo in un paese che è appena stato certificato come una delle prime cittadine slow food.. mi ci sono trasferito circa 9 anni fa. Sapete cosa cambia dal paese (adiacente) da cui provenivo? che qui i cittadini, con i giusti modi, chiedono conto agli amministratori di ciò che fanno.. non subiscono le scelte dei politici locali. Inoltre i cittadini hanno una radicata abitudine a vivere il paese.

Dite che ho bisogno di lunghe ferie? eheheh ciao a tutti
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tutto da rifare..........
Alp. Malaguti Daniele
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Scusate la mia ignoranza in materia legislativa, ma se ora il Parlamento riapprova la truff.. ops la legge così com'è, cosa succede? in una discussione qui in ufficio alcuni sostengono che Ciampi la deve firmare così come gli verrà  riproposta.
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Hanno ragione.

Il Presidente può (ma non "a capocchia", solo se ritiene che vi siano dubbi circa la costituzionalità  e/o la copertura finanziaria di una legge - e quest'ultima cosa dovrebbe far capire che il fatto di rimandare alle Camere una legge avrebbe, nel passato, dovuto essere pratica costante cosa che non è mai avvenuta) rimandare alle Camere una legge ma se queste riapprovano il provvedimento così com'è, egli dovrà  promulgarlo. La Costituzione prevede il primato del Parlamento, espressione del Popolo. Direi che si tratta di uno dei caratteri presenti nella stessa, e non solo in questo ambito preciso, fortemente voluto da Togliatti & Co. in fase costituente.

Non capisco, dal canto mio, gli accenni alla supposta "posizione dominante": questa è materia di Legislazione cosiddetta "Antitrust", non se ne fa alcun accenno nella Costituzione, da nessuna parte. A meno che il Presidente non abbia voluto riferirsi ad alcuni pronunciamenti, alla Giurisprudenza quindi, della Corte Costituzionale. Credo che si tratti, però, e potrei benissimo sbagliare, di un richiamo un po' al limite, per così dire.

Saluti
Art. Federico
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Ok capito.

Ma, ora non voglio aprire un tema da Costituzionalisti, ma nella mia ingenuità  mi chiedo allora a cosa serva il passaggio dal Presidente. Insomma voglio dire, è chiaro che il potere del Presidente è di fatto nullo.
Non c'è bilanciamento fra i due poteri. E forse è meglio così. E il nodo non è poi così semplice da sogliere.
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Federico ha scritto: Il Presidente può (ma non "a capocchia", solo se ritiene che vi siano dubbi circa la costituzionalità  e/o la copertura finanziaria di una legge - e quest'ultima cosa dovrebbe far capire che il fatto di rimandare alle Camere una legge avrebbe, nel passato, dovuto essere pratica costante cosa che non è mai avvenuta) rimandare alle Camere una legge ma se queste riapprovano il provvedimento così com'è, egli dovrà  promulgarlo.
allora e' dittatura?
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:lol:


Nel caso in specie egli ha questo "potere": quello di rimandare al Parlamento un provvedimento. Si tratta, più o meno, in parole povere, di una specie di segnale... come se dicesse "ragazzi, dateci dentro un'altra occhiatina perchè a me non suona bene (spiegando dove e perchè)"

Ci sarebbe, in verità , da chiedersi a che cosa serve il Presidente tout court (inteso comeCarica Istituzionale).

Non è che la domanda sia peregrina: è da parecchi anni che la tematica della riforma Costituzionale tiene banco, tra alti e bassi, in Parlamento. Si tratterebbe di "ribilanciare" i Poteri del Parlamento, del Governo, del Presidente del Consiglio,del Presidente della Repubblica e di qualche altro organismo come la Corte Costituzionale. La vedo durissima, esistendo posizioni "geneticamente" antitetiche: si va dagli iper-garantisti, per i quali l'attuale Costituzione e già  fin troppo "morbida" e permissiva a chi invece la ritiene "pesante", eccessivamente limitante dell'azione di governo di un Paese moderno (i famosi "lacci e lacciuoli").

Io, ritengo che sia un po' datata, figlia, com'è, di un periodo in cui certi timori di eccessivo autoritarismo erano ben comprensibili. In più non si dà , in maniera chiara e netta, protezione/riconoscimento ad un diritto che tutti (o la stragrande maggioranza), qui dentro e nel Paese ritengono pacifico: la proprietà  privata. Essa viene "ammessa" in funzione del suo "valore sociale". Trovo che sia assurdo.

Saluti
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Lele ha scritto:
Federico ha scritto: Il Presidente può (ma non "a capocchia", solo se ritiene che vi siano dubbi circa la costituzionalità  e/o la copertura finanziaria di una legge - e quest'ultima cosa dovrebbe far capire che il fatto di rimandare alle Camere una legge avrebbe, nel passato, dovuto essere pratica costante cosa che non è mai avvenuta) rimandare alle Camere una legge ma se queste riapprovano il provvedimento così com'è, egli dovrà  promulgarlo.
allora e' dittatura?
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Esatto: la Dittatura del Proletariato.

Scherzi a parte, (ma se sostituisci "proletariato" con Popolo, vedi che non è più uno scherzo: è, semplicemente, la Democrazia) la Costituzione prevede che sia il Parlamento ad avere l'ultima parola, essendo esso espressione del Popolo.

I Parlamentari sono eletti dagli Italiani. Sono essi Deputati e Senatori, in quanto tali,come Parlamento, ad avere il Potere Legislativo. Al Presidente della Repubblica spetta la promulgazione delle leggi, fatta salva la possibilità  di rimando alle Camere, cosa che comunque non potrà  prevalere sul volere, che in questo caso, come dice il proverbio è veramente "Potere", del Parlamento.

Saluti
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Ciampi agisce nel pieno esercizio dei poteri che gli attribuisce l'articolo 74 della Costituzione. E soprattutto in perfetta coerenza con il messaggio formale, finora l'unico del suo settennato, che trasmise alle Camere il 23 luglio 2002. "La garanzia del pluralismo e dell'imparzialità  dell'informazione costituisce strumento essenziale per la realizzazione di una democrazia compiuta... Il principio fondamentale del pluralismo è sancito dalla Costituzione e dalle norme dell'Unione Europea...

se presume che sia incostituzionale ne ha pieno diritto
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Beppe ha scritto:Ciampi agisce nel pieno esercizio dei poteri che gli attribuisce l'articolo 74 della Costituzione. E soprattutto in perfetta coerenza con il messaggio formale, finora l'unico del suo settennato, che trasmise alle Camere il 23 luglio 2002. "La garanzia del pluralismo e dell'imparzialità  dell'informazione costituisce strumento essenziale per la realizzazione di una democrazia compiuta... Il principio fondamentale del pluralismo è sancito dalla Costituzione e dalle norme dell'Unione Europea...

se presume che sia incostituzionale ne ha pieno diritto
Certo che ce l'ha il pieno diritto. Altrimenti non l'averebbe potuto fare e non l'avrebbe fatto. Ci mancherebbe.

Poi ci sarebbe da chiedersi: che valore ha un "messaggio formale" del Presidente alle Camere? E' cogente? Obbliga i Parlamentari in qualche modo? Badate: parlo in senso generale, con queste domande, non mi riferisco al fatto in questione.

Credo (ma, ripeto, potrei sbagliare) che al di la di una certa "cortesia" e "rispetto" istituzionale, i "messaggi formali" non abbiano potere alcuno sul Parlamento che, si ricordi, è "sovrano".

Allora: di chi è il Potere? O, meglio, a quali Figure Istituzionali andrebbero ridistribuiti, e come, i Poteri in caso di revisione della Costituzione?

Volendo essere "maligni" :wink: , così, tanto per animare un po' la discussione, verrebbe da dire che ora, a sinistra, coloro che vedevano di cattivo occhio un eventuale aumento dei Poteri attribuiti alla Presidenza della Repubblica, magari stanno ripensando alla cosa, mentre a destra, ove si allineano gli esponenti della Presidenza "forte" si ringrazia del fatto che tutto sia rimasto immutato :lol:

Saluti
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i punti che contesta

Gasparri bocciata: le motivazioni
Ciampi "contesta" due articoli

Il 15 e il 25: sono i numeri dei due articoli della "legge Gasparri" che non sono piaciuti al Presidente della Repubblica Ciampi e che hanno determinato, di fatto, la sua decisione di rinviare alle Camere il testo della nuova normativa. L'articolo 15 è quello relativo al sistema integrato delle comunicazioni, mentre il 25 è quello che regola i tempi e le sanzioni della verifica dell'Antitrust sulla effettiva efficacia "pluralistica" della legge.

Partiamo dall'articolo 15, quello che tratta la questione del Sic, il sistema integrato delle comunicazioni che la legge assume come base di riferimento per il calcolo dei ricavi dei singoli editori: secondo Ciampi, "potrebbe consentire, a causa della sua dimensione, a chi ne detenga il 20% (art.15, secondo comma, della legge) di disporre di strumenti di comunicazione in misura tale da dar luogo alla formazione di posizioni dominanti". Insomma, un peso eccessivo rispetto alla percentuale concessa grazie anche a interessi nel campo dei libri e delle edizioni musicali.

Ma è soprattutto l'articolo 25 ad avere suscitato le perplessità  del Presidente: in questo punto, la Gasparri esprime in un anno il termine massimo concesso all'Autorità  dell'Antitrust per effettuare un esame di efficacia in termini di pluralismo: "Entro i dodici mesi successivi al 31 dicembre 2003 - spiega il documento del Quirinale- questo lasso di tempo, molto ampio rispetto alle presumibili occorrenze della verifica, si traduce, di fatto, in una proroga del termine finale indicato dalla Corte Costituzionale".

Ciampi, inoltre, contesta un altro punto dello stesso articolo: L'Authority è chiamata a inviare a governo e commissioni parlamentari i risultati della verifica entro 30 giorni dopo la fine del lavoro e il Capo dello Stato si chiede "se l'Autorita' dovesse accertare, entro il termine assegnatole, che le supposte condizioni (raggiungimento della prestabilita quota di popolazione da parte delle nuove reti digitali terrestri, presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili; effettiva offerta al pubblico su tali reti anche di programmi diversi da quelli diffusi dalle reti analogiche) non si sono verificate, non si avrebbe alcuna conseguenza certa. La legge, infatti, non fornisce indicazioni in ordine al tipo e agli effetti dei provvedimenti che dovrebbero seguire all'eventuale esito negativo dell'accertamento". In altre parole, il Colle si chiede a quali sanzioni vada incontro chi non ottempera alla norma.

Infine, una bacchettata anche sulla raccolta pubblicitaria: "Si richiama la sentenza della Corte Costituzionale n.231 del 1985 che, riprendendo principi affermati in precedenti decisioni, richiede che sia evitato il pericolo 'che la radiotelevisione, inaridendo una tradizionale fonte di finanziamento della libera stampa, rechi grave pregiudizio ad una liberta' che la Costituzione fa oggetto di energica tutela"'.
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Traducendo in soldoni i miei ragionamenti, io mi chiedo costantemente questo.

A) Siamo in un paese libero, dove sussite un libero mercato.
B) Un'azienda chiamata Europa 7 ha acquistato la concessione per trasmettere su una frequenza da sempre "in uso abusivo" a Rete 4, che è una emittente di proprietà  del Presidente del Consiglio.
C) Fino a quando Il Cav non era Presidente del Consiglio, aveva utilizzato come tanti altri (sia a dx che a sx), amicizie politiche per poter continuare questo sopruso. E già  era una cosa piuttosto antepatica.
D) Ora addirittura si istituzionalizza la razzia con una legge che prevede tutto ciò.

Insomma, ma i soldi che ha cacciato questo qui di Europa 7, in un paese libero dove sussiste il libero mercato, a cosa sono serviti?

E' come se qualcuno al governo varasse una legge per cui qualcuno del suo entourage privato può effettuare truffe e occupazioni abusive, con la copertura delle legge.

Gradirei risposte da veri "liberisti" (cosa che io non sono), e non da pasdaran.

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