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Re: reparti di mobilitazione

Se guardiamo all'elevato numero di battaglioni operativi del Genio esistenti anche dopo la ristrutturazione del 1975, ritengo sia credibile che ve ne fossero anche molti previsti per la mobilitazione. Agganciandomi al ragionamento fatto da Mario è plausibile che si attribuisse una notevole importanza ai reparti del Genio, considerato che le demolizioni o interruzioni di vie di comunicazione in caso di invasione del nord-est sarebbero state numerose vista la quantità di strade e corsi d'acqua importanti. Teniamo anche conto del fatto che se si fosse riusciti a contenere l'attacco per poi passare alla fase di contrattacco e riconquista del terreno perduto, si sarebbe reso necessario il ripristino di quanto demolito. Quindi certamente l'azione delle specialità dei guastatori e dei minatori in fase difensiva e quella dei pionieri e dei pontieri in fase di contrattacco. Da quel che so comunque i pionieri facevano addestramento di superamento dei campi minati con la Vipera Bofors e costruzione di ponti di barche per il superamento dei corsi d'acqua, quindi a contatto con il nemico. Sempreché le cose andassero per il meglio...
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Re: reparti di mobilitazione

DEDUZIONE SATTA 1° S. Giusto. teniamo presente che in quel periodo le FF.AA. avevano anche il compito di soccorso in caso di grandi calamità
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Re: reparti di mobilitazione

Mario, a me sembravano troppi i reparti del genio non in assoluto ma relativmente alla consistenza di altri reparti. Era solo per esserne più che certo. Le vs considerazioni poi son state pure le mie partendo più a ritroso: dal fatto che ante ristrutturazione il btg genio più a sud era a Roma e per trovarne un altro bisognava salire a Bologna. In caso di mobilitazione bisognava crearne almeno uno per ogni isola maggiore, uno in Puglia (zona sensibile per sbarchi e credo che uno o più gruppi di artiglieria costiera fossero deputati per la difesa di quelle coste) e un paio tra le altre regioni del sud. I reparti citati in precedenza a Roma e Bologna erano della Granatieri e del rgt ferrovieri perciò a disposizione dei loro comandi. Ergo altri battaglioni. Così come altri immagino a rinforzo 1^ e 3^ Armata, vari Cd'A e alle specialità d'arresto, pontieri, minatori , mascheratori... Almeno a 18-20 ci arriviamo :mrgreen:
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Re: reparti di mobilitazione

Io continuo a chiedermi se c'erano mezzi, e uomini esperti, per costituire i reparti di mobilitazione!
Per quelli del genio si poteva ovviare con le requisizioni, ma si sarebbero dovuti trovare almeno 10/12.000 uomini in grado di utilizzarli e, specialmente per quelli speciali, non sarebbe stato facile , primo, trovarli e, secondo, abbinarli ai mezzi requisiti . Dopo il servizio in reparti del genio molti probabilmente cambiarono tipo di lavoro e se non ci fossero stati aggiornamenti, come non ce ne furono, si sarebbero trovati ad operare con strumenti a loro totalmente sconosciuti.
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Re: reparti di mobilitazione

wintergreen ha scritto:Io continuo a chiedermi se c'erano mezzi, e uomini esperti, per costituire i reparti di mobilitazione!
Per quelli del genio si poteva ovviare con le requisizioni, ma si sarebbero dovuti trovare almeno 10/12.000 uomini in grado di utilizzarli e, specialmente per quelli speciali, non sarebbe stato facile , primo, trovarli e, secondo, abbinarli ai mezzi requisiti . Dopo il servizio in reparti del genio molti probabilmente cambiarono tipo di lavoro e se non ci fossero stati aggiornamenti, come non ce ne furono, si sarebbero trovati ad operare con strumenti a loro totalmente sconosciuti.
NEI PIANI DI REQUISIZIONE erano previste anche macchine operatrici, è lecito pensare che unitamente ai sudetti mezzi venissero mobilitati anche gli operatori.
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Re: reparti di mobilitazione

Penso anch'io che si sarebbe dovuto fare largo ricorso a mezzi e personale civile. Similmente durante la seconda guerra mondiale molte navi civili con relativo personale vennero militarizzate per il trasporto di mezzi e truppe, venendo esposte tra l'altro agli stessi rischi e subendo perdite come il personale combattente.
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Re: reparti di mobilitazione

Credo che parlando di mobilitazione,per l'Esercito e probabilmente anche per le altre Forze Armate,il ricorso alla requisizione sarebbe stata, dato l'esiguo numero di mezzi a disposizione nei depositi,l'unica possibilita di rendere mobili/operativi almeno una parte dei reparti mobilitati.
D'altro canto,parlando dei primi anni 80 ,nei depositi,ad esempio,c'erano solo circa 300 carri M47 in riserva e questa la dice lunga sulla scarsa disponibilità di mezzi in genere.
Se non c'erano soldi per qualche carro "un po' piu' moderno"da destinare alla mobilitazione, figuriamoci per acquistare camion,campagnole o macchine operatrici.

Non po' quali mezzi in genere potevano essere disponibili negli anni 60/70.
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wintergreen
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Re: reparti di mobilitazione

A questo punto mi nasce una domanda
Esistevano presso i centri di mobilitazione elenchi dei materiali da requisire e come venivano aggiornati ?
I proprietari ne erano informati?
Qualcuno conosce come ci si comportò nel 1939/40?
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Re: reparti di mobilitazione

Penso che c'era chi doveva saperlo e il modo. Per gli uomini l'ufficio matricola e mobilitazione e qualcosa di simile ci sarà stato per mezzi e materiali. Non avrebbero requisito il camioncino del mio fruttivendolo ma presso il gruppo fiat avrebbero potuto attingere. Così come esistevano le riserve strategiche per i carburanti. Ricordiamoci che esisteva anche la mobilitazione industriale.
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Re: reparti di mobilitazione

wintergreen ha scritto:A questo punto mi nasce una domanda
Esistevano presso i centri di mobilitazione elenchi dei materiali da requisire e come venivano aggiornati ?
I proprietari ne erano informati?
Qualcuno conosce come ci si comportò nel 1939/40?
CERTAMENTE presso i depositi territoriali, le sezioni piani e mobilitazione della varie direzioni dei servizi, avevano gli elenchi dei mezzi e delle ditte che dovevano essere oggetto di requisizione. La mobilitazione , oltre dei reparti di campagna, prevedeva la costituzione delle Intendenze con i relativi servizi, es. il servzio delle tappe, la circolazione stradale, i magazzini d'intenza, il servizio posta, le strade e ferrovie, ospedali per umani e veterinari ecc. come si può notare una organizzazione veramente complessa.
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Re: reparti di mobilitazione

^^^^
come si può notare una organizzazione veramente complessa.
^^^
E' quello il problema.
La maggior parte delle funzioni (servizio tappe, circolazione stradale, magazzini d'intendenza, servizio posta, strade e ferrovie, ospedali per umani e veterinari) potevano essere programmati dall'interno, stando ad una scrivania. ma seguire a) le persone, che potevano cambiare attività b) i mezzi che potevano essere venduti o distrutti non era molto facile. Tranne che nel primo caso gli uffici leva fossero a conoscenza, oltre che dei cambi d residenza, anche delle attività svolte (Uffici del lavoro?) e che nel secondo la motorizzazione fosse incaricata da comunicare i trapassi di mezzi pesanti anche ai Centri Mobilitazione.
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Re: reparti di mobilitazione

Oggi è una bella giornata, tutti al mare o ai monti, quindi sto meglio a casa mia, a fare le mie ricerche!.
Quindi ho ritrovato una discussione analoga alla nostra del 2003 su Ferrea Mole
http://www.freeforumzone.com/discussion ... dd=1549218
Il 24 febbraio 2003 c’è un intervento di Jolly46, come sempre interessantissimo
Oltre alle tre brigate citate da Wintergreen sono da considerare di “mobilitazione”, relativamente agli anni ’80, anche i battaglioni di fanteria preposti all’addestramento inseriti organicamente nelle Divisioni e Brigate, all’emergenza tali unità si trasformavano in battaglioni motorizzati o meccanizzati usufruendo dei quadri esistenti mentre nella sede stanziale i restanti quadri provvedano all’addestramento dei richiamati dal congedo.
Oltre a quanto previsto per il completamento agli organici di guerra delle unità dell’esercito di campagna, a livello territoriale la mobilitazione si attuava a cura dei Comandi Militari di Zona (dipendenti dai Comandi di Regione Militare) tramite i Depositi Misti poi Depositi Territoriali che si articolavano su Sezioni Magazzino dislocate su tutto il territorio nazionale (anche se con maggiore densità ovviamente nel nord/est).
All’emergenza i Comandi Militari di Zona provvedevano alla costituzione dei Comandi Militari Provinciali.
Le Sezioni Magazzino erano in grado di mobilitare tutta una serie di unità come: battaglioni di fanteria, batterie di artiglieria, battaglioni e compagnie di sicurezza, ed altre unità varie.
Per l’armamento leggero era disponibile tutta la panoplia utilizzata dall’Esercito nel dopoguerra, cito tra l’altro Lee Enfiel, Garand, ma anche FAL (anche T.A.), BAR, MG 42/59, Franchi LF57 e via dicendo. Per l’artiglieria erano presenti ad esempio gli 88/27 inglesi, i 105/22 americani, i 105/22 Skoda mod.14.
Tutta questa organizzazione è venuta pian piano a decadere sino alla chiusura di Sezioni Magazzino e Depositi, l’ordinamento attuale prevedendo solo il completamento delle unità esistenti.
Nel periodo di massimo sviluppo, anni 60, i Depositi Misti erano circa una trentina oltre a quelli per i materiali di Artiglieria, Genio, Trasmissioni, eccetera.
Comunque su questa tematica la documentazione nota è praticamente assente e la materia di difficile articolazione e ricostruzione senza l’utilizzo delle fonti ufficiali.
Un breve cenno sugli anni 50/60, alcune Divisioni (poi contratte a Brigata negli anni 60) erano su organici oscillanti fra il 30 ed il 60 dell’organico di guerra ed articolate su un solo reggimento di fanteria (invece che tre) e su un reggimento di artiglieria su uno/due gruppi.
Alla mobilitazione si verificava il completamento della Divisione sugli organici di guerra, esperimenti di questo genere furono attuati alla fine degli anni 50 presso le divisioni Trieste e Pinerolo con il richiamo dal congedo di oltre 10.000 militari.
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Re: reparti di mobilitazione

Certo tra il dire, peeordinare, stabilire e fare ci sarebbe stato una bella differenza. Forse prevista pure quella. Rientrava su certe tolleranze. Anche il richiamo degli uomini. Quanti di noi hanno comunicato al distretto il cambio di residenza che andava fatto? Quanti hanno ben conservato la cartolina "colorata"? Eppure si legge che i richiami hanno avuto un buon esito. Come gli allarmi in caserma immagino sempre ok...
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Re: reparti di mobilitazione

Sempre girando in Internet causa bel tempo ho trovato questo scudetto
mah.jpg
mah.jpg (101.28 KiB) Visto 5059 volte
Non avevo mai sentito parlare della mobilitazione della Cremona, tranne che non sia avvenuta in concomitanza con la prova di mobilitazione della Brigata Piemonte, che però prevedeva l'utilizzo di reparti non della Cremona
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Re: reparti di mobilitazione

Non penso che lo scudetto raffigurato abbia a che fare con la prova di mobilitazione della Brigata Motorizzata Piemonte.
In primo luogo credo che la Brigata, sia stata “creata”, su base Scuola Militare Alpina di Aosta, come del resto le altre due Brigate di mobilitazione “Lazio” (creata su base Scuola Militare di Fanteria e Cavalleria di Cesano) e “Puglie” (creata su base Scuola Truppe Corazzate di Caserta e Lecce) solo nel 1987/88.
L’unica prova di mobilitazione della Piemonte, risale solo al maggio 1988 e come sottolineato da Wintergreen, non ha interessato direttamente reparti della Brigata Motorizzata Cremona.
I reparti mobilitati sono stati i seguenti:
Comando e Stato Maggiore di brigata, fornito dalla Scuola Militare Alpina di Aosta
Reparto Comando e Trasmissioni, costituito da una compagnia comando e da una compagnia trasmissioni, facenti perno sulla compagnia comando e servizi della Scuola Militare Alpina.
117° Battaglione Motorizzato, su base Battaglione Alpini “Mondovì” (quest’ultimo era il BAR della Brigata Alpina “Taurinense”.)
217° Battaglione Motorizzato, su base 4° Battaglione Fanteria “Guastalla” (quest’ultimo era un BAR che dipendeva dalla Regione Militare Nord Ovest.)
317° (numero incerto) Battaglione Alpini, su base Battaglione Alpini “Aosta” (quest’ultimo faceva parte della Scuola Militare Alpina.)
117° Gruppo di Artiglieria Campale, armato con obici M114 da 155/23, formato ex-novo per mobilitazione.
Compagnia Genio Guastatori “Piemonte”formata per mobilitazione dal 131° Battaglione Genio Guastatori “Ticino”del 3°Corpo d’ Armata.
Battaglione Logistico Piemonte, unità che già esisteva in tempo di pace e dipendeva dal 3° Corpo d’ Armata.
Questa mobilitazione ha comportato il richiamo di circa 2700 uomini per circa due settimane.
E’ solo un’ipotesi, non è possibile che lo scudetto postato “celebrasse” una “mobilitazione” di solo, pochi, quadri in ambito Brigata Motorizzata “Cremona”?
In questo caso, dato l’esiguità dei partecipanti, magari l’avvenimento è “sfuggito” hai più.
E’ solo, ripeto, una supposizione

Mario 59

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