Soltanto un mese fa l'annuncio del ministro Martino sul prolungamento della missione italiana in Iraq
Altri sei mesi di mandato che fecero discutere
ROMA, 12 nov - L'11 ottobre scorso il ministro della Difesa Antonio Martino aveva annunciato il prolungamento della missione italiana in Iraq: altri sei mesi per i 3mila militari italiani di stanza nella provincia di Dhi Qar, nel sud del Paese, nell'ambito dell'operazione Antica Babilonia. La reazione dell'opposizione fu immediata. Massimo D'Alema, sfilando alla marcia della pace, commento così l'affermazione di Martino: «La situazione in Iraq è sempre più grave anche perché non si vuole passare da un regime di occupazione militare a una amministrazione che goda dell'autorità e della legittimità dell'Onu. La posizione italiana indebolisce la ricerca di una soluzione nell'ambito delle Nazioni Unite». Il ministro della Difesa rispose che l'Italia partecipava a «una missione di pace, la cosidetta Isaf, autorizzata dalle Nazioni Unite».
I militari italiani erano giunti in Iraq lo scorso 8 giugno. In questi primi cinque mesi, i 3mila uomini del contingente italiano, appartenenti a tutte le forze armate, si sono dati da fare nei campi più disparati: dal settore energetico a quello idrico, dalla lotta alla disoccupazione al contrabbando, dalla sanità all'istruzione, dalla ricostituzione della polizia e dell'esercito iracheni alla tutela del patrimonio archeologico. Ad assisterli un forte schieramento di mezzi: 571 mezzi ruotati, 44 mezzi da combattimento, 19 macchine operatrici, 6 elicotteri e 487 container. (News2000)