Ciao,oggi ci rechiamo a visitare il Centro 39 bis in Valle Stretta ora francese dopo il trattato di pace del 1947.
Ciao e buona escursione con noi.
Gianfranco e Graziella
Effettuerò 2 invii di 25 foto ciascuno.
Vallo Alpino Occidentale
VIII Settore di copertura GaF “Bardonecchia”
Sottosettore VIII/A “Colomion”
Caposaldo Valle Stretta
Centro di Fuoco 39/bis
Inserito nel I Sistema Difensivo-VIII Settore di Copertura “Bardonecchia” Sottosettore VIII/A “Colomion” il Caposaldo Valle Stretta detto anche Sbarramento di Sette Fontane era formato dai Centri di Fuoco 39 e 39bis,la Caserma XXIII e alcune Postazioni Tipo 7000 di minore importanza.Compito del Caposaldo ubicato all'inizio della Valle Stretta era quello di interdire il transito a eventuali forze francesi provenienti dai numerosi colli presenti in zona fra i quali quelli di Valmenier,Valle Stretta e diretti su Bardonecchia.
Realizzato nel 1938 secondo i dettami della Circolare 200 sul versante N della Guglia Rossa,destra orografica della valle ad una quota di 1800 m il Centro 39bis era armato con due mitragliatrici con piastra di protezione piana ubicate in casematte in caverna rivestite in calcestruzzo separate.
Il fuoco della mitragliatrice 2 batteva le provenienze dall'alta Valle Stretta mentre la 1 incrociava il fuoco con le armi del dirimpettaio Centro 39.
A protezione dell'ingresso era posizionata una porta-garitta e un impianto fotofonico(Probabilmente mai installato) consentiva il collegamento con il Centro 39 ubicato di fronte sulla sinistra orografica della valle.
La buona qualità della roccia di questo versante della Guglia Rossa ha permesso che il rivestimento in cemento di corridoi e casematte fosse ridotto al minimo,così molti metri di corridoi non sono stati rivestiti e sono rimasti allo stato naturale.
I 15 uomini di presidio al Centro potevano contare sulla dotazione standard di servizi logistici relativi al tipo di Centro di Fuoco.
Un'incisione sul cemento nei pressi dell'ingresso riporta 2 nomi e una data dimostrando così che l'opera era presidiata nel giugno del 1940 durante il breve conflitto con la Francia.
Non ho fotografato gli esterni delle casematte delle armi in quanto vista l'asperità del terreno non mi sono sentito di raggiungerle
Entrando troviamo subito alla nostra sx un piccolo vano con l'apertura della fotofonica diretta verso il dirimpettaio Centro 39 e proseguendo lungo il corridoio si susseguono alla nostra dx i vani che ospitavano la latrina,il gruppo elettrogeno e il deposito acqua.Anche se parzialmente rovinati sono ancora presenti tre serbatoi in eternit della riserva d'acqua.
Dopo aver oltrepassato l'ultimo vano il corridoio con una svolta a dx di 90° ed una scala in muratura di circa 30 gradini sale fino a trovare alla nostra dx la diramazione non rivestita verso l'arma 2 con campo di tiro la provenienza dall'alta Valle Stretta.
Proseguiamo diritti lungo il corridoio principale ed entriamo nel ricovero,un vano presente alla fine del medesimo sulla dx ospitava probabilmente l'impianto di ventilazione.
Usciti dal ricovero e percorso un breve tratto del corridoio questo piega a dx con una svolta di 90° e una scala in muratura di 23 gradini in salita ci permette di raggiungere la casamatta che ospitava l'arma 1 dotata di piastra di protezione piana che incrociava il fuoco con il Centro 39.
A questo punto la visita è finita e possiamo ritornare indietro fino a raggiungere l'ingresso e uscire all'aperto.
A coloro che fossero interessati alla visita si consiglia di raggiungere con l'auto Bardonecchia, proseguire verso verso la frazione Melezet e raggiungere la località Pian del Colle,oltrepassare la diga di 7 Fontane e svoltare a sx verso il Col della Scala e Nevache.
Al quarto tornante parcheggiare l'auto e imboccare un sentiero in direzione W(Valle Stretta),superare un tratto franato e raggiungere la base di un ghiaione:la porta-garitta dell'ingresso è sopra di noi leggermente a sx e per raggiungerla sarà necessario abbandonare il sentiero e proseguire a vista lungo il ghiaione facendo attenzione ai numerosi paletti e filo spinato presenti in loco.
Dal momento che lasceremo l'auto possiamo preventivare circa 20 minuti di cammino.Nell'ultimo tratto che percorreremo sul ghiaione occorre prestare MOLTA ATTENZIONE e avere le mani libere da macchine fotografiche,ecc.in quanto la pendenza è notevole e scivolare è facilissimo.
L'interno non presenta pericoli e il fatto che la Valle Stretta con l'infausto trattato di pace del 1947 sia divenuta territorio francese ha preservato queste opere dalla demolizione.Questo non esclude naturalmente di prestare la MASSIMA ATTENZIONE e dotarsi di efficienti apparecchi di illuminazione(compresa una torcia di riserva) durante la visita.
L'escursione descritta è stata effettuata dallo scrivente il 17 luglio 2009.
Gianfranco e Graziella