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PETER
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Unità d'Italia

Salve gente vorrei sapere se anche nei vostri gruppi/sezioni tanti Alpini non sentano minimamente ( anzi!) il bisogno di festeggiare l'unità  della nostra Patria.Dico questo perchè ieri sera durante il consiglio del mio gruppo si è parlato di attuare qualche manifestazione per festeggiare l'avvenimento.E questo anche perchè nell'ultima riunione dei capigruppo il nostro pres. di sezione( vicenza) Galvanin invitava ad organizzare qualunque cosa atta a ricordare degnamente la cosa.
Mi sono trovato davanti un muro di mah, forse, vedremo, assolutamente nò, che mi ha lasciato sinceramente pensieroso. Ora aldilà  delle idee politiche degli Alpini in genere ( naturalmente personali) è successo anche a qualcuno di voi lo stesso?
Ditemi la vostra, grazie.
P.S almeno in certe cose non dovremmo noi Alpini essere apolitici o sono solo io e altri 4/5 del mio gruppo a non essere di fede leghista?
Ci sono 3 regole per affrontare un nemico.
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Luigi
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Re: Unità d'Italia

Peter, l'antica saggezza contadina - oggi completamente dimenticata - sapeva che nel mondo reale si raccoglie ciò che si è seminato.
Se nel campo metto le patate, non posso pretendere di ricavarne carote (o addirittura pepite d'oro).

L'unità  politica della nazione (la Patria è altra cosa) venne realizzata contro le genti della penisola grazie all'oro straniero, alla marina britannica e agli eserciti francese e prussiano.
Mascherata abilmente dalla sovversione massonica con la falsa retorica dell'unità  nazionale, la lotta di una fazione settaria aveva in realtà  un solo odiato nemico: la religione cattolica e la Chiesa di Roma, ovvero l'unico fattore che accomunasse gli italiani da Trento fino a Messina, essendo altrimenti diversi per storia, lingua, leggi, costumi, moneta e quant'altro.

Sorprende che di conseguenza pressochè nessuno senta consapevolmente di dover festeggiare un simile anniversario?
Davvero si è pensato che si potesse dare una minima forma (per quanto ripugnante) ad una festa stabilita soltanto un mese prima (!) permettendo la recita dell'Inno nazionale a un guitto mondialista?
Cosa si può ottenere quando si intitolano grandi unità  dell'Esercito e navi ammiraglie della Squadra navale - per non contare la toponomastica stradale - a un personaggio "condannato alla pena di morte ignominiosa in contumacia in quanto nemico della Patria e dello Stato"?
Traggo la citazione dalla voce "Giuseppe Garibaldi" di Wikipedia: non so se rendo l'idea.

Personalmente ho giurato fedeltà  alla Patria.
Ho servito nei reggimenti della "Julia" quando a decine di migliaia i miei coetanei praticavano l'obiezione di coscienza, promossa dagli stessi che oggi pretenderebbero impartire lezioni al riguardo.
Mi dispiace ma sono sufficientemente fiero dal respingere tanto le menzogne degli internazionalisti atei improvvisamente scopertisi patrioti quanto quelle del sovversivo padanismo in camicia verde.

Messo come è stato, il 17 marzo non c'è nulla da festeggiare.
E nulla festeggerò, non fosse altro per il fatto che da una parte come dall'altra sarà  l'ennesima occasione per inoculare divisione fra italiani, come se non ce ne fosse abbastanza.
Che poi in realtà  Bossi e Fini, Napolitano e Dà¼rnwalder militano sotto la stessa bandiera...

Mandi.
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m57
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Re: Unità d'Italia

Personalmente ho giurato fedeltà  alla Patria.
dice Luigi..

volendo essere pignoli tu, come me, hai giurato fedeltà : alla Repubblica e alle sue leggi..... :-)(-:
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wintergreen
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Re: Unità d'Italia

Chioso l'intervento di Luigi con un concetto dalo stesso espresso lo scorso anno e che (una tantum) ho condiviso in pieno
******
Tanto il forum è pubblico, e gli interventi - essendo scritti - rimangono.
Ognuno è così libero di farsi una propria opinione in merito, e di giudicare gli argomenti dei partecipanti.
*****
Ad majora!
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Luigi
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Re: Unità d'Italia

Ricordi bene.
Avresti però dovuto anche ricordare che la mia osservazione giunse a suo tempo dopo pagine di discussione accesa, dove avevo manifestato con larghezza la mia opinione.
Ecco, se dopo aver riportato la mia frase avessi fatto conoscere qui le tue idee sull'argomento, penso che il forum ne avrebbe tratto beneficio.
Finora, invece, di argomenti ci sono solo i miei e quelli di Peter (anche se forse tu ritieni i miei "non argomenti").
Sursum corda.

M57, la pignoleria è una brutta malattia. Ti auguro una pronta guarigione :--""
Per il resto non posso che confermare: io ho giurato fedeltà  alla Patria.
Non mi permetto naturalmente di sindacare a cosa tu o altri abbiate giurato fedeltà ; non sono sicuro però ci siano "la Repubblica e le sue leggi" (purtroppo anch'io soffro di attacchi di pignoleria).
Ma tutto ciò ha poco a che fare con l'argomento della discussione, credo.

Mandi.
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Re: Unità d'Italia

Ti avevo già  risposto:
***
Basta, mi arrendo e alzo bandiera bianca!
Hai ragione tu: la colpa è tutta degli altri.
***
e riconfermo.
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Innichen
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Re: Unità d'Italia

PETER ha scritto:P.S almeno in certe cose non dovremmo noi Alpini essere apolitici o sono solo io e altri 4/5 del mio gruppo a non essere di fede leghista?
Luigi ha scritto:Che poi in realtà  Bossi e Fini, Napolitano e Dà¼rnwalder militano sotto la stessa bandiera...
Penso che il concetto di Heimat di un Dà¼rnwalder sia più sviluppato di quello di chi fonda il proprio programma politico sulle tradizioni inventate di una non ben definita entità  territoriale all'ombra dell'arco alpino e smarcata dal resto della penisola dal fiume Eridano, come è pure più sviluppato di quello rigorosamente istituzionale dei pappagalli dei miti risorgimentali.
Potrò pure aver perso l'ennesima occasione di stare zitto, ma è complicato, e vorrei azzardare anche un po' controverso, celebrare in un'unica, sola ed univoca data l'anniversario di un processo di unificazione che ha richiesto interi decenni per vedersi realizzato.

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Nicola
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Re: Unità d'Italia

Chissà  cosa ne pensa Capezzone.
Per quel che mi riguarda il 17 marzo è l'anniversario 13° del mio ingresso ai cancelli della Smalp, anche quest'anno verrà  associato a quel ricordo.
Magari per allora la ribellione che infiamma il Mediterraneo sarà  esplosa anche qui e avremo finalmente deposto il tiranno. Sostituendolo con un altro, ovviamente.
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Hellis
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Re: Unità d'Italia

Mi sono politicamente ibernato.
Ormai tutto fa brodo per dividere sempre di più gli italiani, e io non ci sto e non voglio prenderne parte.

Le uniche cose a cui, da un pò di tempo, dedico la mia attenzione sono esclusivamente famiglia, Amici e attività  agonistica.

Politicamente parlando attualmente la mia preoccupazione sta nel capire se nelle rivolte dalle parti del Maghreb ci sia didietro il fondamentalismo islamico.
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Pepsi
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Re: Unità d'Italia

Io penso che gli Alpini, tutti, nessuno escluso dovrebbero avvertire la necessità  di festeggiare l'unità  D'Italia, sopratutto noi, che ci siamo sempre preso l'onere di trasmettere ai nostri figli certi valori,altrimenti cosa ci andiamo a fare nelle scuole a fare lezione di storia insieme ai reduci? Per quanto riguarda le richieste dal mondo delle imprese , secondo le quali non ce lo possiamo permettere economicamente una giornata di festa, faccio notare che ci sono il 25 aprile e il 1°maggio che proprio quest'anno cadono rispettivamente di lunedì di pasqua e di domenica, e che farebbero recuperare alle imprese l'introito perso per festeggiare appunto l'unità  d'Italia.Mentre per quanto riguarda i consigli politici....a molti di loro non vanno giù neanche le altre due festività  citate sopra, ed hanno avuto anche il coraggio di sopprimere il 4 novembre infischiandosene di tutti i nostri caduti moltissimi dei quali neanche ventenni e che morirono in battaglia invocando la mamma e al grido di W L'ITALIA.
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Re: Unità d'Italia

Pepsi ha scritto:Per quanto riguarda le richieste dal mondo delle imprese , secondo le quali non ce lo possiamo permettere economicamente una giornata di festa, faccio notare che ci sono il 25 aprile e il 1°maggio che proprio quest'anno cadono rispettivamente di lunedì di pasqua e di domenica, e che farebbero recuperare alle imprese l'introito perso per festeggiare appunto l'unità  d'Italia.
Non è proprio così, le festività  vengono pagate anche se cadono di domenica. Il 25 aprile coincide con pasquetta (altra festività ) ma verrà  pagato 2 volte. Invece non verrà  pagato il 4 novembre (che solitamente slitta alla domenica successiva) per cui i costi rimarranno inalterati, avendo però una giornata di lavoro in meno (il che significa minore produttività , in ottica aziendale).
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PETER
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Re: Unità d'Italia

grazie dei vari interventi nella discussione.
Ora aldilà  dei legittimi pensieri su questa festa/anniversario di ognuno di noi, vuol proprio dire che il 150° è come direbbe fantozzi " una cagata pazzesca"?
Se siamo un popolo disunito e/o senza valori perchè ricordiamo con cerimonie le foibe, il 25 aprile, il 2 giugno,il 4 novembre?
E perchè noi Alpini onoriamo i nostri Veci ( e purtroppo ultimamente anche i bocie) andati avanti?
Potremo sempre dire che ORMAI sono morti ( per dovere, per soldi, per il petrolio, per Silvio o per Bersani)!
Tralascio la puttanata della giornata di lavoro persa e dell'economia che ne risentirebbe.Detta da chi scalda un banco ( a volte nemmeno quello ) a Roma mi fà  sorridere.
( stavo dicendo parassita, ma almeno le zecche in qualche maniera le elimini,questi nemmeno con le bombe).
Che si fà  il 17 marzo?
O ricominciamo con le contee, i feudi, i conti, i marchesi?
Che si fà  il 17 marzo? Io personalmente pur non avendo il culatello sugli occhi festeggerò l'unità  d'Italia,quello che volevo sapere è cosa ne pensano nei vostri gruppi/sezioni.
P.S eventualmente par calderoli e marcegalia devolverò la mia giornata pagata metà  per uno nei loro esigui conti correnti!
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Re: Unità d'Italia

Da wikipedia:
« Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni »

E' vero c'è anche Patria…..

Sarà  che per me l'Italia la Patria la Repubblica sono la stessa cosa.
La Repubblica è il sistema politico che i nostri padri ci hanno tramandato, e non mi pare ce ne sia uno megliore.
Intendiamoci tutto è migliorabile, e noi dobbiamo fare tanta strada ancora…

Per quanto riguarda la Chiesa di Roma….è stata il maggior nemico dell'unità  d'Italia.
A partire da non so più quale Papa (Leone III?) che chiamò i Franchi per liberarsi dei Longobardi, che stavano riunendo (o accupando se vuoi) l'Italia.
Potevamo essere un paese unito qualche secolo prima,tipo Francia o Spagna. :-k
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Luigi
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Re: Unità d'Italia

Perciò, da quanto tu stesso riporti e volendo essere pignoli, non c'è giuramento di fedeltà  "alla Repubblica e alle sue leggi"; precisamente infatti gli impegni assunti sono tre:
- fedeltà  alla Repubblica Italiana;
- osservanza delle sue leggi e della Costituzione;
- adempimento di tutti i doveri del proprio stato etc. etc.

È interessante notare che, mentre i primi due impegni sono passivi, solo il terzo - il più corposo - si configura come attivo; e naturalmente è quello di solito dimenticato.
Ma tutto questo ha importanza relativa.
Infatti quello di soldato d'Italia è uno solo dei giuramenti da me prestati; esistendone un altro precedente e superiore, di solito io li riassumo per semplicità  nella formula "giuramento di fedeltà  alla Patria".
Continuo a non capire in base a quale autorità  tu voglia insegnarmi cosa io abbia o meno giurato, ma tant'è, questi sono i tempi. Pazienza.

Sei ovviamente libero di considerare Patria e Repubblica la stessa cosa, così come puoi farlo con una mela e una pera.
Non per questo la realtà  però cambia: la Patria è letteralmente la "terra dei padri", e quindi innata, non discutibile e persistente; la Repubblica è solo una forma istituzionale, mutabile a piacere. E infatti nei primi 85 anni dello Stato unitario l'Italia fu una Monarchia; non per questo però non esisteva la Patria (tanto meno è morta l'8 settembre del '43).
Per fare un paragone, la Patria è come i genitori: quella è, piaccia o meno. Si può amare, si può odiare, ma non si può cambiare.
La Repubblica, invece, è una specie di tutore. Nominato dal tribunale, se non funziona se ne sceglie un altro. Ne discende, per conseguenza, che non ha senso affermare che sia la migliore forma di governo possibile, come del resto dimostrato dai fatti.

Per quanto riguarda le osservazioni storiche, esse sono prive di fondamento.
Lo Stato della Chiesa era - ed è - uno Stato sovrano, quindi pienamente in diritto di difendere il proprio territorio e le proprie istituzioni dalle aggressioni tanto interne quanto esterne. Se per la sua debolezza militare doveva farlo ricorrendo ad ausilii esterni non penso ci sia niente da contestare.
Altro è il comportamento di quelli Stati che di aiuti esterni si giovarono per aggredire; quando addirittura, invece che di Stati, non si trattava che di sovvertitori dell'ordine costituito.

L'ultima tua affermazione sottace inoltre un assunto implicito: che l'unità  politica della penisola potesse avvenire soltanto nella forma dello stato nazionale centralizzato, come sorto dalla Rivoluzione Francese; un modello di stato cioè annullatore di ogni diversità , intrinsecamente aggressivo e che porterà  alle due immani tragedie dei conflitti mondiali.
Proprio l'esempio della Spagna - evidentemente poco conosciuto - dimostra che un altro modello era possibile; quello, cioè, della monarchia imperiale (o, in altra declinazione, della repubblica confederale). In merito consiglio, di Cardini e Valzania, "Le radici perdute dell'Europa".

Ultimo esempio di tale modello fu in Europa l'impero asburgico, dove popoli differenti vivevano in pace con l'unico riferimento comune a tutti che era l'Imperatore. Venuta meno questa costruzione, quegli stessi popoli hanno iniziato - o, meglio, ricominciato - a scannarsi come cani rabbiosi.
Come noto - o come dovrebbe esser noto - una via simile è la "strada nascosta" che percorre il cosiddetto "risorgimento": quella che voleva cioè unire l'Italia in una confederazione di Stati, a seconda delle proposte sotto la guida del Papa piuttosto che quella della Casa d'Asburgo.
Purtroppo tale idea aveva un vizio di fondo, imperdonabile dai Mazzini e dai Ga-ribaldi: quello di conservare il potere temporale del Papa... :-k (:c:)

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Re: Unità d'Italia

PETER ha scritto:Ora aldilà  dei legittimi pensieri su questa festa/anniversario di ognuno di noi, vuol proprio dire che il 150° è come direbbe fantozzi " una cagata pazzesca"?
No.
Il 150° è una maledizione - il tuo termine, perdonami, è troppo indulgente - perchè vuole celebrare il modo in cui fu fatta l'unità  nazionale: italiano contro italiano, congiure e tradimenti contro i legittimi sovrani, l'oro straniero contro il sangue dei nostri soldati (o, ancora peggio, per il sangue dei nostri soldati).
Se invece avesse voluto celebrare l'unità  nazionale in sè, allora sarebbe stata una benedizione.
Se infatti il fine non giustifica i mezzi, è anche vero che esso non è screditato da questi.
L'unità  politica delle genti della penisola era ed è un fine che condivido. Però non era un modo degno, e quindi da celebrare, il realizzarla come è stato (in realtà  si è voluto fare anche di peggio: una corrente non troppo minoritaria pretenderebbe di festeggiare con il 150° nientemeno che l'inizio della storia d'Italia...).

PETER ha scritto:Se siamo un popolo disunito e/o senza valori perchè ricordiamo con cerimonie le foibe, il 25 aprile, il 2 giugno,il 4 novembre?
Evito di commentare 2 giugno e 25 aprile, feste di parte.
Il 10 febbraio e il 4 novembre non sono nemmeno feste. E se lo fossero, la prima sarebbe di parte come le due precedenti.
Rimane il 4 novembre. Pensi che sarebbe vissuto? Chi c'è, già  ora, alle cerimonie in quel giorno?
Togli i "comandati di servizio" - amministratori, soldati in armi o in congedo, studenti - e sarebbe il deserto.
Del resto ferisce ammetterlo, ma quella data è stata festiva fino a che è stata sentita dalla popolazione. Mancato questo sentimento, forse è stato meno ipocrita abolire la festa (ovvero: il 4 novembre era festivo perchè era sentito, non era sentito perchè era festivo. Controprova: ripristinarne la festività  sarebbe l'occasione per scampagnate, ponti, settimane bianche; certo non per rimettere l'uniforme sperando vada ancora bene, o per portare i bambini sul Grappa, sull'Isonzo, ad Alamein, a Monte Marrone o - Dio non voglia - a Nettuno o Rocroi...).

Alla fine, che si festeggi o meno questo 17 marzo a me interessa poco.
L'importante è che passi questo messaggio: chi non festeggia non necessariamente è di fede leghista (:r:)
Mandi.
Luigi

P.S.: Innichen, Durnwalder ha in pratica detto che noi siamo occupanti, in Tirolo. Però di questi occupanti è "collaboratore": come dire vabbeh l'Heimat, ma quando si arriva alle cose serie...
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