Caro Roberto,
il fatto che le guardie non fossero molto impegnative, dipendeva dalla propria serietà come in tutte le cose: la zona B, essendo distante (ora non ricordo quanto, forse tu te lo ricordi) dal distaccamento, era meno in vista dei sottufficiali, ma questa era la nostra percezione, in quanto loro erano al corrente che la Guardia poteva essere un po' sbragata o meno formale, anche se comunque era sempre vigile e non dimentichiamo che anche lì c'è il centro tecnico che contiene un certo numero di operatori sottufficiali.
Io preferivo fare servizio in zona A perchè rimanevo comunque in contatto con la fureria.
Ricordo di aver assistito a Cerveteri ad alcune guide col CM 56 al quale, l'allora istruttore sergente maggiore, sostituì i piccoli retrovisori con una coppia di più grandi.
Gli avieri non so se fossero della VAM, ma non ritengo che fosse un requisito.
Il requisito fondamentale, ritengo fosse la fedina penale in primis, la residenza (in modo da essere il più vicino possibile al distaccamento per via della licenza), gli eventuali studi o professionalità (non dimentichiamo che nell'85 i diplomati erano ancora relativamente pochi e molti erano quelli che lavoravano e che quindi avevano imparato un mestiere che poteva essere utile nei servizi di caserma).
In sostanza i militari di leva erano utilizzati per i servizi di guardia e difesa e per espletare i lavori di casermaggio.
Qualcuno poteva essere scelto, in base alle attitudini, per fare il cinofilo, ma in quel caso sarebbe rimasto a Cerveteri dove montavano di guardia anche i cani, animali dismessi dalle forze di polizia.
A Cerveteri c'erano alcuni ufficiali di complemento, quindi di leva come noi, per lo più romani.
Gli SDI non so cosa sono o forse non lo ricordo in questo momento.