Alla fine del secondo conflitto mondiale, non pochi generali e ammiragli tedeschi vennero incriminati, processati e condannati perchè avevano partecipato alla preparazione di una guerra di aggressione (ovvero, tradotto dalla neolingua, perchè avevano semplicemente fatto il loro mestiere).
Nessuno si è sognato di mettere sul banco degli imputati chi, nelle fila alleate, si era reso colpevole dello stesso "crimine".
Solo per esempio e visto che ne ricorreva ieri il dimenticato settantesimo, come mai sir James Sommerville e Winston Churchill, responsabili dell'immondo massacro di Mers-el-Kebir e sopravvissuti al conflitto, non hanno avuto identica sorte dei Doenitz o dei Kesserling? O vogliamo parlare della sequela di provvedimenti aggressivi adottati da Roosevelt nei confronti della Germania, con gli USA ancora sedicenti neutrali?
Quanto alla pretesa "necessità " di Hiroshima e Nagasaki, essa è stata chiaramente smontata da tempo (si veda ad esempio il bell'articolo di Ghergo su "Storia Militare", un paio di anni fa).
Ma anche se ci fosse stata, questa necessità - e, ribadisco, non c'era - allora perchè non si è usato metro identico a quello impiegato verso tedeschi e giapponesi anche contro Le May, per non dire del suo omologo britannico Harris, colpevoli di quelli che erano e restano crimini di guerra, ovvero bombardamenti indiscriminati e terroristici contro popolazioni civili? (Bombardamenti, fra l'altro, che le élites inglesi avevano coscientemente pianificato già in tempo di pace...)
Perchè i casi sono due.
O le regole sono saltate per tutti, ma allora vanno riabilitati anche gli sconfitti; o valgono invece per tutti, e allora il Bomber Command e la 15^ Air Force sono, al pari delle Waffen SS, organizzazioni criminali.
Tertium non datur.
Questo, naturalmente, se si vuole impiegare un minimo di logica. Altrimenti, in tutta evidenza, giustizia e ragione risiedono solamente nella forza bruta, e risultando sovietici e anglosassoni più brutali dei loro avversari, ecco che avevano tutto il diritto di giudicarli.
Non si è mai dato nella storia che i vincitori si permettessero un giudizio "legale" sugli sconfitti.
Giulio Cesare avrà anche fatto uccidere Vercingetorige, ma nessun tribunale romano si è sognato di condannarlo per "crimini di guerra" dopo che Alesia era stata presa nel modo che sappiamo. Solo pirati e franchi tiratori soggiacevano, nel migliore dei casi, all'infamia del tribunale.
Invece a Norimberga i giudici di quattro potenze che avevano compiuto efferatezze perfino peggiori di quelle tedesche si sono permessi di giudicare soldati che avevano combattuto per la loro Patria.
Non contenti di tutto ciò - ed è questo il punto che contestavo, anche se non è stato capito - i vincitori anglosassoni della Seconda Guerra Mondiale hanno poi costruito il consenso nella loro parte d'Europa occupata a colpi di retorica su pretese quanto inesistenti superiorità morale, rispettabilità e "sportività " della loro condotta bellica. Cioè, detto altrimenti, loro potevano fare le porcherie perchè combattevano per democrazia, libertà e Coca-Cola...
Da un popolo eletto "di complemento" quali sono, non ci si poteva aspettare niente di meno.
Che poi, a dirla tutta, bisognerebbe usare maggior cautela nell'impiegare affermazioni del tipo "in guerra bisogna arrecare il maggior danno possibile al nemico" al fine di giustificare l'incinerimento (da vivi) dei civili giapponesi e tedeschi.
Perchè allora non si comprende come mai si debba condannare l'incinerimento (da morti) di ebrei, cattolici, omosessuali e slavi praticato dai nazisti. Alla fine per loro anche questi erano il "nemico"...
Mandi.
Luigi
P.S.: sì, mi ricordo di Das Boot. Ma è una ciofeca...
