Abbadia ha scritto:sono stati mostrati i muscoli delle foto degli stagisti col Reduce...e chi osa non essere d'accordo?
Presente!
Questo trattare i reduci come fossero entità angeliche non è, per gravità , l'ultima delle porcherie messe in scena.
Sono uomini come tutti, fra l'altro ormai avanti d'età .
È molto più rispettoso nei loro confronti, a mio avviso, considerarli come tali. E perciò, se un reduce dice una fesseria, fesseria rimane.
Paolino, il problema è che alla lettera di Perona - comunque non necessaria, giacchè in materia Statuto e Regolamento sono chiarissimi - si è voluta sovrapporre "l'interpretazione", fra l'altro tale da cercare di far passare un messaggio diametralmente opposto a quello fissato dalle norme associative.
Con la ciliegina sulla torta di affermazioni del tipo "non si può conculcare un diritto concesso dallo Stato", come se i soci aggregati fossero obbligati da qualcuno a iscriversi all'ANA.
Le regole sono quelle, note e limpide. Se uno si vuole iscrivere le accetta, altrimenti se ne sta a casa.
Un po' come succede in ambito UNUCI, dove di solito nelle gare di pattuglia non è consentito impiegare armi private, anche in presenza di titolo di legge che conferisce tale diritto. Però se uno si iscrive accetta tale limitazione, di sua spontanea volontà , e sì che un porto d'armi è cosa un poco più "pesante" del regalo di un Generale.
Del resto le leggi della Repubblica sanciscono l'uguaglianza tra i sessi (ahimè!). Eppure ci sono associazioni a cui, se sei donna (o uomo), non puoi iscriverti.
Questo senza allargarsi a questioni più alte, visto che far portare il Cappello Alpino a chi non ha prestato un minuto di servizio militare è la precisa negazione del
"nec videar dum sim". Altro che conservare memorie e tradizioni...
Lo scopo di tutto ciò è il solito: sovversione e caos.
C'è gente che non ha altro desiderio che distruggere ciò che di bello e degno esiste a questo mondo...
Mandi.
Luigi