Luigi ha scritto:No, in effetti non se le sono procurate tagliando la legna. Perchè sarebbero allora state un fatto non normale.
Ma visto che se le sono procurate in guerra, rientrano purtroppo nella realtà logica delle cose, da millenni.
Nessun boscaiolo accetterebbe a priori, per adempiere ai suoi compiti, di rimanere ucciso, mutilato o ferito (poi capita, è chiaro; ma non dovrebbe succedere).
Questo è invece proprio quello che fanno i soldati. Giurano di morire, se necessario; essendo quello delle armi uno dei due soli "mestieri" in cui la morte deve esser messa in conto come una necessità , per adempiere quelli che una volta erano chiamati "i doveri del proprio stato".
Anche per questo si dovrebbe avere ben altra cautela nel distribuire i simboli dei soldati, alla stregua di un qualsiasi omaggio, a chi soldato non è.
Come del resto si dovrebbe avere ben altra cautela nel decidere una guerra.
Se ciò non avviene è perchè viviamo tempi oscuri.
Mandi.
Luigi
Il mio pensiero prendeva ab ovo la fonte di quelle immagini e riguardava il fatto che dietro a quelle tremende ferite non vi è un "incidente" o comunque un atto più o meno involontario. Lì dietro vi sono menti, anche di un notevole spessore, che hanno come obbiettivo le mutilazione che altra gente subisce.
Questo è ciò che io considero" non normale" che è diverso dal concetto di "proprio dell'esperienza umana".
E non riesco a non avere un enorme spinta emozionale, anche se il fatto che queste cose accadano è risaputo. Queste foto sono come le antiche tragedie di Euripide. Infatti, rappresentano fatti truculenti e, benchè possibili, anormali.
Per quanto riguarda il giuramento, gli infortuni e il disprezzo di certi simboli credo che il momento cada a fagiolo e sono perfettamente d'accordo con te.