Tre appunti rapidi rapidi:
- la nota 1 riguarda fatti che avevo per la verità già affrontato pagine indietro. Il 105/14 è un pezzo da montagna, come si può pretendere che faccia l'artiglieria campale con pari efficacia? Stupirsi di ciò è come sostenere che il Panther fosse un pessimo mezzo da ricognizione, o il mortaio Skoda da 30,5 cm un pessimo pezzo campale.
In questo caso bene hanno fatto gli anglosassoni a passare al Light Gun (che, nel suo campo, è un più che buono obice).
- la scelta è in ogni caso politica, anche quando sembra tecnica.
Si è potuta eliminare l'artiglieria da montagna, e dotare tutti i reggimenti TM coll'FH70, solo perchè a priori era stata fatta una scelta
politica brutalmente riepilogabile nel "polizia coloniale sì, guerra no" (scelta poi coerentemente supportata dalla propaganda sulle "missioni di pace"). Altrimenti mi si deve spiegare come si può fare la guerra in montagna con un simile aggeggio...
E non si è potuto comunque far nulla di meno peggio perchè ancora la politica ha scelto di non concedere i fondi altrimenti necessari.
- il 105/14 non avrebbe avuto in sè alcuna necessità di essere adattato al nuovo munizionamento, tanto che con questo è impiegato da altri eserciti (il munizionamento RAP esprime le sue peculiarità di funzionamento solo dopo che il proietto ha lasciato la volata).
Più in generale, preciso che considero i mortai di piccolo calibro come arma da fanteria. I 60,0 cm tedeschi della II GM non sono mortai da fanteria.
Del 120 mm rigato ho anche parlato come arma "ibrida" ("mele vs. pere" non era da intendersi "mortai vs. obici", ma "armi da fanteria vs. pezzi d'artiglieria").
La mia idea, che evidentemente non sono ancora riuscito a far comprendere (non a far accettare, fatto di cui non mi importa granchè), non è che l'utilizzo del Thomson RT1 sia, nelle attuali condizioni di impiego delle forze italiane in Afghanistan, fuori luogo o peggio:
viewtopic.php?p=54376#p54376
Anzi. Data la politica italiana, direi che tale scelta è ottima.
Quello che io sostengo - e lo farò alla nausea - è che un esercito non serve a questo, almeno come prima ragione del suo esistere (altrimenti tanto vale scioglierlo, passando risorse, uomini e mezzi parte ai Carabinieri, parte ad usi civili).
E se così non deve essere, ecco che diventano necessari - non utili: necessari - anche i 105 mm.
Cosa che gli eserciti più
war oriented continuano infatti a pensare.
Operativamente, le armi pesanti da fanteria non sono di supporto, ma di accompagnamento.
E non è la stessa cosa, alla prova dei fatti, dover fidare nell'intervento di una batteria posta cinque chilometri indietro piuttosto che di una compagna mortai che è schierata solo duecento metri dietro la prima linea.
Non è nemmeno la stessa cosa impiegare come arma d'accompagnamento i cannoni da 65/17 piuttosto che i mortai lisci da 81 mm.
Forse perchè i primi sono pezzi d'artiglieria, e non possono servire ugualmente bene in altri impieghi?
Osservo infine come la scoperta che il munizionamento da 155 mm sia più efficace di quello da 105 mm somigli molto a quella dell'acqua calda

Forse si dovrebbe però anche ricordare che
"engage the enemy more closely" è fatto vitale per vincere una guerra. Altrimenti può capitare che dopo otto anni si sia ancora lì, il che porta a due sole possibili conclusioni:
- la "sindrome di Badoglio" non conosce confini;
- non si vuole vincere la guerra.
Mandi.
Luigi