Roby ha scritto:Luigi, la similitudine col maestro non regge. Non regge. L'hai usata come sempio e ti ho seguito, ma è totalmente sbagliato, non si parla della stessa cosa. Nel caso del maestro parliamo della matematica, che come si suol dire non è un opinione, è così e basta.
Mentre nell'eutanasia è possibile avere opinioni diverse. Il caso Englaro è particolare da questo punto di vista, visto che non si parla di cure ma di cibo e acqua. Anche dire cibo è sbagliato, lei viene alimentata tramite un sondino che entra nel naso con una flebo di pappetta nutriente. Anche mio nonno veniva alimentato così, quindi lo so.
Ma guarda che anche per la matematica si possono avere opinioni differenti. Io posso ad esempio tranquillamente pensare che 2+2 fa 5.
Solo che il maestro deve insegnare quella che ritiene la verità . Non può discuterne.
Idem per la Chiesa.
Tu la pensi differentemente da essa? Sbagli, sia chiaro

; ma in ogni caso la Chiesa
deve insegnare.
Se non insegna non è Chiesa ("Andate e ammaestrate tutte le genti").
Tutto ciò solo per rispondere, astraendo completamente dal particolare caso, al perchè la Chiesa dica "Si deve far così", e non "Fate quel che vi pare".
E ripeto, per comprendere questo non è necessario essere credenti, come non è necessario essere comunisti per accettare il fatto che la teoria marxista preveda la lotta di classe.
Tu mi dirai che la Chiesa è intollerante in fatto di idee. Verissimo.
Chi ti dice che la Chiesa è aperta al dialogo, al confronto, alla dialettica, o non sta parlando di Santa Romana Chiesa, o per la mia modesta opinione non ne ha capito nulla.
Del resto è stato Cristo ad affermare che non ha portato la pace, ma la spada.
Per quanto riguarda la domanda, non la trovo né provocatoria né offensiva, ma non posso rispondervi per il semplice fatto che non ho vissuto una simile situazione. Se e quando la vivrò, potrò darti una risposta (sempre che lo possa fare).
Vorrei però fosse molto chiaro che non ho mai sostenuto, e mai sosterrò, che in una simile situazione non cercherei anch'io la possibilità di "farla finita".
Sempre sperando di avere la lucidità di continuare a considerarla un'empietà , per non dire la forza di poter sopportare la prova.
Mandi.
Luigi