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Capo Calotta

Vorrei chiedere informazioni su tale figura esistente in ambito militare tra gli ufficiali di cavalleria.
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belpietro
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Re: Capo Calotta

non so se per gli ufficiali di cavalleria sia diverso, ma per gli ufficiali di fanteria la "calotta" è l'insieme degli ufficiali subalterni non sposati e non comandanti di compagnia (o batteria per gli artiglieri, immagino squadrone per i cavalleggeri)

il capo calotta è il più anziano; con la precisazione che un ufficiale d'accademia è sempre più anziano di quelli di complemento, a prescindere dal grado e dall'anzianità 


sono andato a memoria; spero di non avere sbagliato nulla.
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belpietro
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Re: Capo Calotta

... e se avessi sbagliato qualcosa, spero vivamente che non la legga un ufficiale più anziano che possa bottigliarmi... :D
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Paolino
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Re: Capo Calotta

Quoto belpietro. Aggiungo che quando ho prestato servizio io (2000-2001) la calotta non era un organo "ufficiale" dell'E.I. (e penso sia sempre stato così) e rispecchiava un po' quello che era il nonnismo per la truppa, ovvero c'era una certa goliardia, c'erano leggi non scritte da rispettare, "pegni" da pagare in caso di sgarri, ecc.
Alcuni esempi: gli S.ten. freschi di nomina, da me, dovevano offrire una cena a tutta la calotta; in caso di errore nel dare ordini o di "missilate" in genere, si dovevano pagare o portare al circolo ufficiali tot bottiglie, ecc.
Come contropartita, far parte della calotta voleva dire trovare meno lungo e avere un appoggio e delle dritte dai più anziani.
Ricordo che quando ero AUC, uno S.ten. dell'altra compagnia aveva risolto un problemino disciplinare grazie all'intercessione del capo calotta che era intervenuto, ufficiosamente, a sua difesa con il tenente colonnello comandante di battaglione.
Una curiosità : negli alpini (almeno da me e in un paio di altri reggimenti), gli appartenenti alla calotta avevano la nappina schiacciata :shock: :-k
Ciao

Paolo
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Gio
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Re: Capo Calotta

Ti credo che non era un organo ufficiale: il capo calotta si metteva in testa una papalina multicolore, la calotta appunto. Aveva comunque tutti i crismi dell'ufficialità  e tutti i subalterni appartenevano alla calotta. Naturalmente gli ufficiali medici durante le cene di calotta, con richieste assurde tipo caccia al tesoro, venivano -risparmiati-. Il medico ha sempre stato messo su un gradino più alto. Non li vedevamo mai (neppure al circolo) se non ai tiri e facevano -vita separata- da noi. Più presente, simpatico, -uno di noi- il cappellano giovane. Ho già  detto che, siccome il col. cte non lo voleva vedere con la tonaca ma con l'uniforme, lui, per ripicca, andava in giro sempre in mimetica e cinturone :evil: . Pure al circolo dove era vietato entrare in mimetica. Che personaggio! Un giovane Don Camillo di Brescia.
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Re: Capo Calotta

Esisteva qualcosa di simile anche per i sottufficiali ?

Quali erano le regole fisse che si doveva rispettare all'interno del circolo ufficiali ?
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Re: Capo Calotta

Il circolo uffli aveva anche la mensa non unificata come ora. Non regole particolari.
Non si poteva entrare in mimetica ma ci entravo così tutte le mattine a far colazione perché poi dovevo uscire in addestramento visto che ero cte pl. fucilieri.
Prima del circolo vero e proprio c'era un altro locale dove si lasciavano guanti, berretto e cappotto.
Entrando ed uscendo, sulla soglia, (obbligatorio)ci si metteva sull'attenti e si battevano i tacchi. Era un modo per salutare i presenti. Da quella posizione non c'era la visuale di tutti i locali e spesso si salutava nessuno (perché nessuno presente) o il barista (di truppa) dietro il bancone :lol: .
Era un bel circolo con pavimenti in marmo: sala lettura, sala biliardo, mensa (al coperto e all'aperto) dove si veniva serviti al tavolo da -camerieri- in giacca bianca e bottoni d'oro, bar, salone con caminetto. Tutto in uno stile molto barocco ma molto luminoso. Pure nei bagni c'erano grosse cornici dorate.
La truppa non etrava. Quando un militare cercava un uffle suonava un campanello all'esterno, allora usciva un addetto al bar che chiedeva e riferiva all'uffle in questione. Così faceva anche quando squillava il telefono.
Roba d'altri tempi, ma .....erano altri tempi!
Il circolo sottli era simile ma più -dimesso-. Ci andavo spesso a prendere le sigarette.
I sottli ti guardavano con certe facce forse perché loro non venivano al ns ma noi al loro si.
Capitava anche a te Andrea?
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cavalli
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Re: Capo Calotta

i sott/li non avevano la calotta ma una sorta di congrega presieduta dal Su. più elevato in grado e più anziano in forza al reparto, tale Su. era denominato "Decano" e faceva da tramite, prima dell'istutuzione del Su. di Corpo, tra i Su e il C.te.Ovviamente tra scapoli c'era una certa gogliardia verso i nuovi assegnati,
In effetti i circoli o meglio le sale convegno dei Su erano più dimesse di quelle degli Ufficiali, ciò era dovuto dalla differenza delle assegnazioni di fondi. Per mia esperienza personale, almeno nella Tridentina, dagli anni 80 in poi, per ragioni di economicità  avevano unificato le due sale convegno, mentre le mense ancorchè a gestione unica, rimanevano separate , questo poi dpendeva dal c.te. alla fine si unificarono anche quelle ovviemente U. avevano i loro posti e i Su. i loro.
L'unificazione delle sale convegno portò un miglioramento del decoro e del comportamento dei Su. in genere e dei giovani Su. in particolare in quando dovevano adeguarsi agli usi e costumi dei Uff.quindi sbattere dei tacchi , sobrietà  del comportamento, linguaggio appropriato ecc.
Se poi, come succedeva a noi Su. normalmente di grado maresciallo, in forza al C.do Brigata, per ragioni conesse all' orario di servizio eri autorizzato a frequentare la mensa Ufficiali, allora dovevi essere al top in quanto potevi trovarti invitato al tavolo del generale C.te o del Capo di S.M............
in conclusione nelle T.A., a parte i dovuti distinguo, c'èra più cameratismo tra U. e Su. e spesso le attività  ricreative organizzate da una sala convegno coivolgevano anche i soci dell'altra.
per ragioni di servizio mi sono trovato a frequentare la sala convegno Su. del rgt. a. Cavallo e quella del Savoia Cavalleria, mi sentivo completamente a disagio..............
La Max Trid.
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Re: Capo Calotta

Questa "confraternita" esiste tutt'ora anche dopo la fine della leva?
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belpietro
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Re: Capo Calotta

CACCIATORI DELLE ALPI ha scritto:Questa "confraternita" esiste tutt'ora anche dopo la fine della leva?
la calotta riguardava tutti gli ufficiali subalterni, a prescindere dalla stato (di leva, raffermati, in SPE per passaggio o "di default" perché d'accademia - RSU e RNU).
non vedo quindi come possa essere cambiato qualcosa; anzi gli ufficiali effettivi ci tenevano particolarmente, probabilmente perché temevano che lasciarla troppo agli Sten di leva avrebbe finito per "svaccarla".


aggiungo un particolare: mi risulta che la calotta fosse comunque assolutamente ufficiale, non una confraternita informale e quasi spontanea; il capo calotta era interlocutore formale con il Comandante per le questioni non direttamente gerarchiche (alloggi, formalità  di caserrma, uso del circolo e comportamenti, eccetera).
un po' come il rappresentante COBAR per la truppa.
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Re: Capo Calotta

belpietro ha scritto:aggiungo un particolare: mi risulta che la calotta fosse comunque assolutamente ufficiale, non una confraternita informale e quasi spontanea; il capo calotta era interlocutore formale con il Comandante per le questioni non direttamente gerarchiche (alloggi, formalità  di caserma, uso del circolo e comportamenti, eccetera).
un po' come il rappresentante COBAR per la truppa.
Mmm... non so... anche per gli ufficiali ci sono rappresentanti COBAR. Penso che il capo calotta sia interlocutore INformale ma in un certo qual modo riconosciuto dai superiori.
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belpietro
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Re: Capo Calotta

probabilmente mi sono espresso male.
non intendevo dire che ha le funzioni del COBAR (del resto la calotta c'è da sempre, il COBAR è relativamente recente)

non è nemmeno "rappresentativo" come il COBAR che è elettivo; il capo calotta è designato in modo gerarchico per anzianità .


intendevo solo dire che, prima e diversamente dagli organi di rappresentanza, e anche su un livello diverso, il capo calotta era il riferimento formale e riconosciuto per parecchie questioni non legate direttamente al servizio (che sono ovviamente di competenza gerarchica) relativamente agli ufficiali di calotta, questioni di un genere simile a quelle che invece per la truppa in caserma gestisce il COBAR (che sono diverse da quelle che discutono i COIR o il COCER; Intendo, mica si discute di stipendi ... )

insomma, il mio era solo un esempio.
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Re: Capo Calotta

Visto che la cosa più importante, a mia memoria, per gli ufficiali erano la mensa ed il bar potremmo definire la calotta come un CIOBAR?

PS
Chiedendo il permesso alla Cameo, naturalmente
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belpietro
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Re: Capo Calotta

wintergreen ha scritto:Visto che la cosa più importante, a mia memoria, per gli ufficiali erano la mensa ed il bar potremmo definire la calotta come un CIOBAR?

PS
Chiedendo il permesso alla Cameo, naturalmente

il ciobar è una bevanda a base di latte. non so tu dove hai fatto la naja, ma non riesco a immaginare in che in ufficiali di utlima tu ti sia imbattuto.
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Re: Capo Calotta

Anche al mio reparto la calotta corrispondeva a quanto da voi riportato.
Dalla busta paga del 27 del mese veniva trattenuta una quota da destinare alla calotta.
Si sarebbero dovuto tenere delle cene di calotta, che in realtà  durante la mia permanenza non se ne fecero. I fondi quindi sarebbero stati destinati all'acquisto di materiale, suppellettili o generi di 'conforto' per il circolo.
Stefano
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