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Robby73
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Da noi, lunedì sera: una quarantina di alpini (perchè c'era anche una parte del coro sezionale), tre vigili urbani, un assessore (alpino, senza cappello e non è la prima volta, sembra quasi che si vergogni di metterlo).
Comunque bella cerimonia, semplice. Peccato per il rumore del traffico, qui a Parma il monumento alla Vittoria è su un viale molto trafficato.

Mentre sfilavamo in silenzio verso il monumento siamo passati di fianco ad un gruppetto di una decina di ragazzetti stile "centro sociale", temevo qualche sfottò idiota o contestazione, invece ci hanno gridato: "Viva gli alpini! Quando tornate a Parma che facciamo un'altra festa?"
Meglio così...
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Aquila
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Beh vedi dai, sono giovani e allaegri hanno ragione. Ma non vuol dire che comunque benchè comunisti o no global ecc siano irrispettosi anzi, nelle mille amnifestazione a cui sono stato questi ragazzi sono educati, non la pensano come te ma ti rispettano (a parte qualche coretto scherzoso) ma non fanno quasi mai danni come le tifoserie.
Credo ceh si debba dare un'accezione più umana a questa festa, come ho ripetuto tante volte nei discorsi che, anche in diverse occasioni mi è capitato di fare nelle scuole.
"Commemorare i caduti ragazzi non vuol dire inneggiare alla guerra, anzi, è solo ricordando quei sacrifici che si possono evitare. Voi sapete cosa vuol dire aver vent'anni e credetemi, se fossi stato uno di quei ragazzi morti in Russia, ma ci sono state moltissime vittime di leva nel dopoguerra eh! negli anni 90' e anche nel 2000, mi farebbe molto piacere che a nel giorno dedicato al mio ricordo, in quella piazza grigia davanti a cui vi vedo sempre passare si fermasse una bella ragazza e anche solo per un secondo pensasse a me che non posso, come voi, godere delle gioie della giovinezza"
I ragazzi applaudono sempre, bisogna anche saper ingegnarsi, e non perchè sia bello, ma perchè è corretto.
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Luigi
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

cavalli ha scritto:a mio parere c'è ben poco da festeggiare, una vittoria mutilata, un alto prezzo di vite umane, la crisi post conflitto, quando con un'accorta diplomazia si poteva ottenere tutto dall'Austria senza sparare un colpo di fucile!non dimentichiamoci che la guerra fu voluta dalla minoranza del popolo che aveva ben altri problemi che andarsi a prendere Trento e Trieste.
Insomma...
L'Impero ci aveva promesso, e solo dietro forti pressioni germaniche, il Trentino dopo la guerra.
Ora, non vedo come ciò si sarebbe potuto realizzare.
In caso di vittoria dell'Intesa, andavamo a dir loro "guardate che gli imperi centrali ci avevano promesso..."? Mi sembra poco fattibile. E in caso di vittoria di questi ultimi ancor meno fattibile era non dico che ci fosse consegnato il Trentino, ma che l'Italia stessa - la fedifraga Italia, ricordo - non sarebbe stata sistemata convenientemente.
Di Trieste, naturalmente, nemmeno a parlarne.

La vittoria mutilata, poi, è in gran parte un mito. Della parte di Dalmazia non consegnata, a parte qualsiasi considerazione sulla sua composizione etnica e i problemi derivanti, i primi a non volerne sapere furono i generali del Regio Esercito.
Concordo con il fatto che i 710.000 Caduti e il milione e mezzo di feriti e mutilati non valessero nemmeno la conquista dell'intero orbe terracqueo, figurarsi quella delle "terre irredente", ma c'è il solito "ma" che dal 1861 ad oggi affligge l'Italia: nel tempo che noi rimanevamo neutrali, chi ci avrebbe venduto il carbone e il grano necessari alla nostra sopravvivenza?
È lo stesso dilemma del 1940, e di oggi, visto che siamo ancora del tutto dipendenti dalle importazioni (soprattutto marittime) per quanto concerne energia e cibo.
Se noi fossimo restati neutrali nel maggio del '15, l'inverno successivo donne, vecchi e bambini avrebbero iniziato a morire.

Infatti, se consideri la nostra storia unitaria - ma anche quella precedente - noi siamo stati sempre alleati (o per lo meno neutralmente benevoli nei suoi confronti) della potenza marittima che controlla il Mediterraneo (ieri la Gran Bretagna, oggi gli USA).
Perchè altrimenti, detto brutalmente, il paese muore. E questo è dimostrato anche dal fatto che il trattato della Triplice Alleanza prevedeva espressamente come l'Italia non sarebbe comunque intervenuta in un conflitto contro la Gran Bretagna.

Esisteva ed esiste una sola alternativa a questa posizione, inevitabilmente di sudditanza: che sia l'Italia a controllare il Mediterraneo e i suoi accessi.
E fu soprattutto per via della posizione guadagnata con la Grande Guerra che l'Italia potè tentare, nel successivo quarto di secolo, di estromettere la Gran Bretagna dal mare nostrum.
Tentativo riuscito, per altro, nonostante la sconfitta nel secondo conflitto mondiale, ma con l'amara sorpresa di vedere gli albionici sostituiti dai cugini yanks.

E allora, lasciando perdere la parziale retorica della IV Guerra d'Indipendenza, forse non fu del tutto vano il sacrificio di quegli uomini.
Che poi è quello che viene ricordato.
E considerato che non abbiamo iniziato noi tale memoria, ma chi aveva combattuto, direi che non vi è nulla di male nel conservarla.
Mandi.
Luigi

P.S.: naturalmente ci si può chiedere cosa sarebbe successo se l'Italia, lasciando pur dolorosamente da parte Trento e Trieste, avesse consegnato la dichiarazione di guerra a Francia, Serbia e Russia assieme agli Imperi Centrali.
Se si pensa che sulla Marna i francesi vinsero per un soffio, e che le poche corazzate moderne italiane avrebbero potuto preoccupare la Royal Navy quel tanto da dar coraggio sufficiente alla Hochseeflotte di vincere "Der Tag", non è peregrino concludere che in quell'agosto 1914 si decisero le sorti del XX secolo. E oggi vivremmo in ben altro mondo.
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Luigi ha scritto:Una ventina anche noi, con il vicesindaco, un paio di vigili urbani e un amico dell'UNUCI in uniforme.

Confesso però che ho apprezzato più questa piccola cerimonia, dove è andato chi sente qualcosa, che non altre dove spesso molti vanno per "obbligo", con seguenti discorsi che con il IV novembre stonano alquanto.
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Luigi ha scritto:...
Tentativo riuscito, per altro, nonostante la sconfitta nel secondo conflitto mondiale, ma con l'amara sorpresa di vedere gli albionici sostituiti dai cugini yanks.

...
Di questo, naturalmente, non si trova traccia in nessun libro di storia a scuola, né, ahimé, nei libri più à  la page che trattano del secondo conflitto mondiale. Però facendo un po' di conti sul tonnellaggio/navi perse dagli Inglesi durante il II conflitto mondiale (sia trasporti che naviglio da guerra) e confrontando questi dati con gli atti ufficiali del Governo della Corona, si vede che essi giunsero, pena la fame in Inghilterra, ad appaltare, letteralmente, la condotta della guerra sul mare agli USA. L'alternativa era la fame e, in definitiva, l'uscita dal conflitto. La quantità  di naviglio Inglese&co perso in Mediterraneo ad opera delle forze dell'asse fu proprio quello che fece accendere il segnale di allarme a Londra: l'Impero non aveva più sufficiente tonnellaggio per il suo sostentamento in autonomia. Senza le ton perse in Mediterraneo ce l'avrebbero fatta da soli. Anche questo è uno di quei fatti che passano grandemente inosservati, se non ignorati, ma che spiegano più che bene ciò che successe dopo il 1945.

Ciao
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Aquila ha scritto:Beh vedi dai, sono giovani e allaegri hanno ragione. Ma non vuol dire che comunque benchè comunisti o no global ecc siano irrispettosi anzi, nelle mille amnifestazione a cui sono stato questi ragazzi sono educati, non la pensano come te ma ti rispettano (a parte qualche coretto scherzoso) ma non fanno quasi mai danni come le tifoserie.
Credo ceh si debba dare un'accezione più umana a questa festa, come ho ripetuto tante volte nei discorsi che, anche in diverse occasioni mi è capitato di fare nelle scuole.
"Commemorare i caduti ragazzi non vuol dire inneggiare alla guerra, anzi, è solo ricordando quei sacrifici che si possono evitare. Voi sapete cosa vuol dire aver vent'anni e credetemi, se fossi stato uno di quei ragazzi morti in Russia, ma ci sono state moltissime vittime di leva nel dopoguerra eh! negli anni 90' e anche nel 2000, mi farebbe molto piacere che a nel giorno dedicato al mio ricordo, in quella piazza grigia davanti a cui vi vedo sempre passare si fermasse una bella ragazza e anche solo per un secondo pensasse a me che non posso, come voi, godere delle gioie della giovinezza"
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Grazie Aquila, solo quello , il resto te lo diro' quando avro' il piacere di strigerti la mano .
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Abbadia ha scritto:
Aquila ha scritto:Beh vedi dai, sono giovani e allaegri hanno ragione. Ma non vuol dire che comunque benchè comunisti o no global ecc siano irrispettosi anzi, nelle mille amnifestazione a cui sono stato questi ragazzi sono educati, non la pensano come te ma ti rispettano (a parte qualche coretto scherzoso) ma non fanno quasi mai danni come le tifoserie.
Credo ceh si debba dare un'accezione più umana a questa festa, come ho ripetuto tante volte nei discorsi che, anche in diverse occasioni mi è capitato di fare nelle scuole.
"Commemorare i caduti ragazzi non vuol dire inneggiare alla guerra, anzi, è solo ricordando quei sacrifici che si possono evitare. Voi sapete cosa vuol dire aver vent'anni e credetemi, se fossi stato uno di quei ragazzi morti in Russia, ma ci sono state moltissime vittime di leva nel dopoguerra eh! negli anni 90' e anche nel 2000, mi farebbe molto piacere che a nel giorno dedicato al mio ricordo, in quella piazza grigia davanti a cui vi vedo sempre passare si fermasse una bella ragazza e anche solo per un secondo pensasse a me che non posso, come voi, godere delle gioie della giovinezza"
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Grazie Aquila, solo quello , il resto te lo diro' quando avro' il piacere di strigerti la mano .
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Firmato addirittura Franco!!! :D :D Grazie credo di aver intuito il tuo spessore e essere ringraziato da te è un onore.
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Aquila ha scritto: Firmato addirittura Franco!!! :D :D Grazie credo di aver intuito il tuo spessore e essere ringraziato da te è un onore.
...è l'altezza che gli difetta.... :--""
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Seconda linea e in ...allenamento ....te ne approfitti eh? :wink:
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

http://it.youtube.com/watch?v=S8hLuSMc3Q8
su suggerimento di un amico è stupendo ascoltatelo!!
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Insomma...
L'Impero ci aveva promesso, e solo dietro forti pressioni germaniche, il Trentino dopo la guerra.
Ora, non vedo come ciò si sarebbe potuto realizzare.
In caso di vittoria dell'Intesa, andavamo a dir loro "guardate che gli imperi centrali ci avevano promesso..."? Mi sembra poco fattibile. E in caso di vittoria di questi ultimi ancor meno fattibile era non dico che ci fosse consegnato il Trentino, ma che l'Italia stessa - la fedifraga Italia, ricordo - non sarebbe stata sistemata convenientemente.
Di Trieste, naturalmente, nemmeno a parlarne
. Certamente la vedo dura che l'Austria in caso di vittoria mollasse qualcosa, forse qualche colonia francese o inglese , rimango del parere che la neutralità  era una buona moneta di scambio con un'accorta politica estera si poteva godere dei vantaggi da ambedue le parti.

La vittoria mutilata, poi, è in gran parte un mito. Della parte di Dalmazia non consegnata, a parte qualsiasi considerazione sulla sua composizione etnica e i problemi derivanti, i primi a non volerne sapere furono i generali del Regio Esercito.
Concordo con il fatto che i 710.000 Caduti e il milione e mezzo di feriti e mutilati non valessero nemmeno la conquista dell'intero orbe terracqueo, figurarsi quella delle "terre irredente", ma c'è il solito "ma" che dal 1861 ad oggi affligge l'Italia: nel tempo che noi rimanevamo neutrali, chi ci avrebbe venduto il carbone e il grano necessari alla nostra sopravvivenza?
È lo stesso dilemma del 1940, e di oggi, visto che siamo ancora del tutto dipendenti dalle importazioni (soprattutto marittime) per quanto concerne energia e cibo.
Se noi fossimo restati neutrali nel maggio del '15, l'inverno successivo donne, vecchi e bambini avrebbero iniziato a morire.
diffatti le popolazioni di lingua italiana risiedevano in città  della costa,l'interno era slavo , in ogni caso delle colonie tedesche non abbiamo beccato un mq. di terra e Fiume l'ha presa D'Annunzio. Per quanto riguarda il morire di fame, rimanendo neutrali il rischio non c'era in quanto si poteva acquistare da chiunque. La grave carenza di grano si ebbe quando i campi furono coltivati da donne e vecchi mentre gli uomini morivano a migliaia sul Carso, tra l'altro la crisi dell' R.E.I. del 917 fu dovuta anche dalle precarie condizioni della famiglie che ovviamente si riflettereno sul morale della truppa, è un argomento poco conosciuto.
Infatti, se consideri la nostra storia unitaria - ma anche quella precedente - noi siamo stati sempre alleati (o per lo meno neutralmente benevoli nei suoi confronti) della potenza marittima che controlla il Mediterraneo (ieri la Gran Bretagna, oggi gli USA).
Perchè altrimenti, detto brutalmente, il paese muore. E questo è dimostrato anche dal fatto che il trattato della Triplice Alleanza prevedeva espressamente come l'Italia non sarebbe comunque intervenuta in un conflitto contro la Gran Bretagna.certamente hai perfettamente ragione , se blocchi gli accessi al mediterraneo strangoli l'italia.

Esisteva ed esiste una sola alternativa a questa posizione, inevitabilmente di sudditanza: che sia l'Italia a controllare il Mediterraneo e i suoi accessi.
E fu soprattutto per via della posizione guadagnata con la Grande Guerra che l'Italia potè tentare, nel successivo quarto di secolo, di estromettere la Gran Bretagna dal mare nostrum.
Tentativo riuscito, per altro, nonostante la sconfitta nel secondo conflitto mondiale, ma con l'amara sorpresa di vedere gli albionici sostituiti dai cugini yanks.e và  bene tanto uno non è migliore dell'altro quando si tratta di fare i c....zi suoi.

E allora, lasciando perdere la parziale retorica della IV Guerra d'Indipendenza, forse non fu del tutto vano il sacrificio di quegli uomini.
Che poi è quello che viene ricordato.
E considerato che non abbiamo iniziato noi tale memoria, ma chi aveva combattuto, direi che non vi è nulla di male nel conservarla. si sono pienamente d'accordo
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P.S.: naturalmente ci si può chiedere cosa sarebbe successo se l'Italia, lasciando pur dolorosamente da parte Trento e Trieste, avesse consegnato la dichiarazione di guerra a Francia, Serbia e Russia assieme agli Imperi Centrali.
Se si pensa che sulla Marna i francesi vinsero per un soffio, e che le poche corazzate moderne italiane avrebbero potuto preoccupare la Royal Navy quel tanto da dar coraggio sufficiente alla Hochseeflotte di vincere "Der Tag", non è peregrino concludere che in quell'agosto 1914 si decisero le sorti del XX secolo. E oggi vivremmo in ben altro mondo.[/quote]effettimente sarebbe un bel argomento un caro saluto Andrea
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Caro Aiutante, vedo che su molto siamo d'accordo, cosa che mi rende felice.
Riconsidero perciò solo i due punti sui quali abbiamo divergenze.

- I compensi territoriali.
Mi risulta che né Fiume, né tanto meno una parte delle colonie tedesche ci fossero state promesse con il Trattato di Londra.
Potrei ricordare male, sia chiaro; ma mi sembra che le uniche promesse non mantenute furono Adalia in Turchia (per fortuna!) e una parte della Dalmazia (però Zara ci venne concessa).
Ora che ci penso, Fiume è certo che non ci venne promessa perchè l'Italia firmò il Patto ritenendo che l'Impero sarebbe sopravvissuto al conflitto, per cui - redenta Trieste - Fiume sarebbe stato il porto comunque necessario a quella compagine certo diminuita, ma non morta.

- Il problema di procurarsi cibo, materie prime e risorse energetiche.
Penso si possa essere d'accordo sul fatto che gli Imperi Centrali, anche volendolo (ad esempio per recuperare valuta pregiata e oro), non avrebbero potuto, una volta sfumata la speranza di una rapida vittoria, fornirci quanto necessario, visto che a milioni i loro civili morirono per le conseguenze della malnutrizione.
Resta l'Intesa. Teoricamente fattibile, il procurarsi da loro quanto necessario si scontrava con un problema per essa pressante: la brutale necessità  della carne di cannone.

Il dominio del Mediterraneo (assunto praticamente senza contrasto grazie alla nostra neutralità ) permise alle squadre riunite anglo-francesi di effettuare nell'estate del '14 una discreta crociera navale in vista delle nostre coste, facendo chiaramente comprendere alla nostra classe dirigente cosa ci sarebbe toccato se non ci fossimo gettati nel tritacarne (comportamento simile fu tenuto un quarto di secolo dopo con l'estesa applicazione della law of angary all'ancora non belligerante penisola, così da gettarla definitivamente nelle braccia di Hitler).
Forse, quando coll'allungarsi del conflitto anche Francia e Gran Bretagna iniziarono ad aver bisogno di risorse finanziarie esterne, avremmo potuto ottenere qualcosa. Ma a che prezzo in vite umane?
Ricordo che, nonostante il nostro ingresso in guerra ci avesse messo a disposizione le risorse di buona parte del globo, furono centinaia di migliaia i civili italiani morti per le conseguenze delle peggiorate condizioni di vita (ne parlano Isnenghi e Rochat nel loro "La Grande Guerra 1914-1918").
E poichè fino a poco tempo lo ignoravo anch'io, penso sia utile ricordare che nemmeno oggi - anno di grazia 2008 - l'Italia è alimentarmente autosufficiente.

Può essere, sia chiaro, che il mantenimento della neutralità  permettesse all'Italia di barcamenarsi fino alla fine del conflitto (però per fare la Svizzera bisogna essere la Svizzera, cioè avere una potente arma che imponga agli altri il rispetto della propria neutralità ).
Continuo però a ritenerlo poco probabile.
Allo stesso modo nessuno sa cosa sarebbe successo effettivamente se l'Italia avesse dichiarato guerra all'Intesa ai primi di agosto del 1914.
Se si pensa che già  il 29 luglio il Ministero della Marina aveva iniziato a preparare tutto per questa evenienza, avremmo forse potuto vedere un'azione navale italo-austriaca - sulla scia delle vicende di Goeben e Breslau - spazzare via la squadra francese del Mediterraneo, e le brigate di fanteria italiane, appena giunte sul fronte occidentale e buttate nella fornace sulla Marna per un ultimo tentativo, aprirsi la strada per Parigi.
O magari, invece dei Dardanelli, uno sbarco in Italia e la rapida marcia su Vienna e la Baviera, con la conseguenza di Piemonte e Lombardia alla Francia, il Triveneto alla neonata Jugoslavia, il resto d'Italia gentile riserva di caccia per Sua Maestà ... (:88:)

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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Luigi ha scritto:Caro Aiutante, vedo che su molto siamo d'accordo, cosa che mi rende felice.
Riconsidero perciò solo i due punti sui quali abbiamo divergenze.carissimo Luigi è un piacere intavolare dicussioni con te, c'è sempre da imparare, è poi se fossimo d'accordo su tutto che gusto si troverebbe nel dibattere gli argomenti? (:-D)

- I compensi territoriali.
Mi risulta che né Fiume, né tanto meno una parte delle colonie tedesche ci fossero state promesse con il Trattato di Londra.
Potrei ricordare male, sia chiaro; ma mi sembra che le uniche promesse non mantenute furono Adalia in Turchia (per fortuna!) e una parte della Dalmazia (però Zara ci venne concessa).
Ora che ci penso, Fiume è certo che non ci venne promessa perchè l'Italia firmò il Patto ritenendo che l'Impero sarebbe sopravvissuto al conflitto, per cui - redenta Trieste - Fiume sarebbe stato il porto comunque necessario a quella compagine certo diminuita, ma non morta.spulciando su qualche libercolo ho avuto la conferma di ciò , anche se non specificano quali erano le colonie tedesche, c'è da aggiungere Valona e un protettorato sull'albania. Per Fiume hai ragione. Non dobbiamo dimenticare che nella conferenza di pace di Parigi, Wilson, che non aveva sottoscritto il patto, non si ritenne obbligato a osservarne le clausole e la Francia non vedeva di buon occhio una Dalmazia italiana, in quanto poteva controllare i traffici sul danubio; difatti Emanuele Orlando, capo delegazione italica, incazzato, abbandono la conferenza di pace,(grave errore) e gli alleati fecero quello che volevano, ecco da dove nasce il detto di vittoria mutilata.

- Il problema di procurarsi cibo, materie prime e risorse energetiche.
Penso si possa essere d'accordo sul fatto che gli Imperi Centrali, anche volendolo (ad esempio per recuperare valuta pregiata e oro), non avrebbero potuto, una volta sfumata la speranza di una rapida vittoria, fornirci quanto necessario, visto che a milioni i loro civili morirono per le conseguenze della malnutrizione.conseguenza nefasta del blocco marittimo, però con una Italia neutrale i rifornimenti potevano arrivare da noi.
Resta l'Intesa. Teoricamente fattibile, il procurarsi da loro quanto necessario si scontrava con un problema per essa pressante: la brutale necessità  della carne di cannone. l'italia inizio la mobilitazione subito dopo l'inizio del conflitto, mantenendo fino il 24 maggio 915 una "neutralità  Armata" e predisponendo i piani sia verso la Francia, sia verso l'A.U.; per tutta la durata del conflitto gli approvvigionamenti di grano e carne vennero fatti principalmente in Argentina e Canadà , la crisi agricola , come già  scritto, fu dovuta dalla mancanza di lavoratori agricoli, trasformati in morti che camminano!

Il dominio del Mediterraneo (assunto praticamente senza contrasto grazie alla nostra neutralità ) permise alle squadre riunite anglo-francesi di effettuare nell'estate del '14 una discreta crociera navale in vista delle nostre coste, facendo chiaramente comprendere alla nostra classe dirigente cosa ci sarebbe toccato se non ci fossimo gettati nel tritacarne (comportamento simile fu tenuto un quarto di secolo dopo con l'estesa applicazione della law of angary all'ancora non belligerante penisola, così da gettarla definitivamente nelle braccia di Hitler).persuasione occulta? i soliti figli di mignotta (:-x)
Forse, quando coll'allungarsi del conflitto anche Francia e Gran Bretagna iniziarono ad aver bisogno di risorse finanziarie esterne, avremmo potuto ottenere qualcosa. Ma a che prezzo in vite umane?non si sà  di più o meno di quelle conteggiate alla fine?
Ricordo che, nonostante il nostro ingresso in guerra ci avesse messo a disposizione le risorse di buona parte del globo, furono centinaia di migliaia i civili italiani morti per le conseguenze delle peggiorate condizioni di vita (ne parlano Isnenghi e Rochat nel loro "La Grande Guerra 1914-1918").nelle regioni interessate al conflitto si! nel meridione un po meno, comunque ai quei tempi il popolo tirava la cinghia lo stesso.
E poichè fino a poco tempo lo ignoravo anch'io, penso sia utile ricordare che nemmeno oggi - anno di grazia 2008 - l'Italia è alimentarmente autosufficiente.certo!!!! in agricoltura ci hanno messo i bastoni fra le ruote a più non posso questi cazzi di europeisti. Zaia salvaci tu!

Può essere, sia chiaro, che il mantenimento della neutralità  permettesse all'Italia di barcamenarsi fino alla fine del conflitto (però per fare la Svizzera bisogna essere la Svizzera, cioè avere una potente arma che imponga agli altri il rispetto della propria neutralità ).ciò che non non avevamo e non abbiamo mai avuto
Continuo però a ritenerlo poco probabile.
Allo stesso modo nessuno sa cosa sarebbe successo effettivamente se l'Italia avesse dichiarato guerra all'Intesa ai primi di agosto del 1914.
Se si pensa che già  il 29 luglio il Ministero della Marina aveva iniziato a preparare tutto per questa evenienza, avremmo forse potuto vedere un'azione navale italo-austriaca - sulla scia delle vicende di Goeben e Breslau - spazzare via la squadra francese del Mediterraneo, e le brigate di fanteria italiane, appena giunte sul fronte occidentale e buttate nella fornace sulla Marna per un ultimo tentativo, aprirsi la strada per Parigi.
O magari, invece dei Dardanelli, uno sbarco in Italia e la rapida marcia su Vienna e la Baviera, con la conseguenza di Piemonte e Lombardia alla Francia, il Triveneto alla neonata Jugoslavia, il resto d'Italia gentile riserva di caccia per Sua Maestà ... (:88:)Luigi ricorda che eravano appena usciti dalla guerra di Libia che aveva divorato ingenti risorse, nel 14 non eravo assolutamente pronti e ad onor del vero nemmeno nel 15, non è uno scherzo convertire le industrie alla produzione bellica. è stata una bella è interessante discussione, speriamo di non aver annoiato alcuno (:comp:) Un caro Saluto Andrea

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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Andrea, un solo appunto sulla tua ultima osservazione.
Nessun paese era pronto, nel 1914, per una guerra di lunga durata. Si pensava che tutto si sarebbe risolto per l'autunno, e quando ciò non avvenne tutti dovettero improvvisare dal nulla la mobilitazione totale.

Ora, anche senza l'Italia si arrivò ad un passo dalla vittoria degli Imperi Centrali (e ancora adesso si discute se non vi si arrivò per la resistenza francese, o solo per la rassegnazione precipitosa dei tedeschi a riconoscere il loro fallimento). Ricordo, solo come esempio, che il governo francese era già  stato trasferito a Bordeaux.

E una volta sconfitta la Francia, all'Inghilterra sarebbe rimasta solo la Royal Navy, posta di fronte - a differenza di quanto sarà  25 anni dopo - ad un avversario temibile e costruito al solo scopo di annientarla.
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P.S.: mi sembra però che nessuno ci proibì di tenere Valona. Semplicemente, ci cacciarono :?
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Re: Manifestazioni per il 4 di Novembre 2008

Parere personale: non mi ha entusiasmato molto la cerimonia organizzata dall'ANA il 3 novembre. Al monumento del mio paese eravamo una ventina di alpini e basta, il "cerimoniale", se così lo vogliamo chiamare, è stato pressochè improvvisato, tanto che a un certo punto un vecio alpino ha chiesto ad alta voce "ma non diciamo neanche un requiem?".
L'aver scelto il lunedì come data di sicuro non ha favorito la partecipazione popolare, ed anzi ha influito (ahimè negativamente) anche sulla tradizionale cerimonia combattentistica della domenica successiva, dove molti del gruppo alpini mancavano avendo già  fatto la "loro" a inizio settimana.

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