Spesso ci siamo domandati che cosa pensava la gente dei militari, delle caserme per ogni paese, dei bunker in mezzo alle case, dei carri in mezzo alle vigne...
Pasolini descriveva il Friuli come un paese di primule e caserme
Con tutti quelli con cui ho avuto occasione di confrontami, nella maggioranza dei casi, per abitudine, non faceva più caso ai militari. Di sera, da bambino, d'estate di sentiva sparare i cannoni e mio padre diceva che erano i militari che "provavano" nel Tagliamento. Un volta per sbaglio con i miei siamo finiti nel torre nel bel mzzo di un campo estivo di fanteria...ma era normale per gli anni ottanta trovare militi in giro per la campagna. A sua volta immagino non sia stato facile per i 2/3 dei giovani d'Italia dover convivere 1 anno nel nostro Friuli...a fare la guardia ad un fortino in mezzo al carso con terrore del nemico che ti ascolta, o dei granijari dall'altra parte del confine, oppure vivere tra il meduna ed il cellina in una caserma di carristi....
Ma andando indietro nel tempo, agli anni 50 o inizio 60, quando c'erano ancora forti rancori della guerra, probabilmente qualcuno doveva sopportare anche chi Italiano del tutto non si sentiva.... come per gli alto tesini anche per il confine di gorizia e Trieste.
Posto in tale occasione due fotografie scattate la settima scorsa durante un giro in moto sul carso. la prima si trova entrando nel paese Mossa in direzione Gorizia.
La seconda invece si trova uscendo da Selz per salire verso Doberdò.
Rendono l'idea di anni difficili.
Forse il nostro Jolly si ricorda...