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manutenzione della fortificazione permanente in montagna

allo scopo di far conoscere l'impegno proffuso per tanti anni dal personale dei reparti d'arresto (alpini) nel mantenimento dell'efficienza operativa delle fortificazione permanente, di seguito elencherò un succinto sunto le operazioni:
C.te di cp. alp. arr. assicura la sorveglianza e manutenzione dei manufatti, delle armi, dei mezzi delle trasmissioni e dei materiali in dotazione, per tale compiti esso si avvale del pl. manutenzione opere di btg. , del personale di truppa, della propria compagnia, specializzato, del personale di presidio allo sbarramento.
di seguito vediamo le operazioni da svolgere e la loro cadenza:
- il personale di presidio allo sbarramento provvede giornalemente alla sorveglianza delle opere, e quando necessario alla pulizia interna dei manufatti, alla manutenzione dei sentieri/ strada d'accesso all'opera, pulizia del fossato diamante, taglio di cespugli, messa in moto dei g.e., controllo di efficienza degli impianti di deumidificazione, manutenzione delle armi di reparto costudite presso la casermetta corpo di guardia.
- il plotone manutenzione opere composto da Su. specializzati e truppa specializzata ,diviso in: una sq. mantenimento (muratori, elettricisti, motoristi g.e., personale generico) , una sq. artiglieria[/b] ( operai d'artiglieria, meccanico ) una sq. tlc. (apparecchiatori di linea)
la sq. mantenimento provvede alla manutenzione delle opere murarie, del mascheramento, dei serramenti, dei materiali del genio in dotazione all'opera (estintori, serbatoi per acqua, segnaletica interna) , degli impinati di deumidificazione, degli impianti elettrici interni ed esterni, la cadenza generalmente è trimestrale o quanto se ne ravvisi la neccessità , come ad esempio i rappezzi sulla finta roccia , la pittura delle torrette M e delle barracche P, la riverniciatura dei serramenti qualora si riscontrino tracce di ruggine, o la sostituzione della segnaletica mancante o in cattivo stato.
- la sq. artiglieria provvede alla manutenzione delle artiglierie e dgli affustini delle mitragliatrici e degli impianti ant. CO, con una cadenza mensile o semestrale secondo quanto prescritto dalle istruzioni relative ad ogni arma.
- la sq. tlc. provvede alla manutenzione degli impianti telefonici con cadenza semestrale.
per le riparazioni che eccedevano la competenza del pl. man. opere intervenivano, ognuno per la parte di propria competenza, il personale della Direzione Genio, dell'Arsenale di napoli, di STA.ME.CO. (stabilimento mezzi corazzati), del laboratorio di precisone esercito.
le materiale prime occorrenti, secondo le spettanze stabilite dalle normative in vigore, venivano prelevate presso il btg. L., il magazzino genio competente per territorio, acquistate dal commercio con appositi fondi assegnati di anno in anno.
Le ispezioni, oltre al C.te di cp. erano eseguite dall' Ufficiale all'armamento di btg. , dal nucleo ispettivo del C.do Brigata, e vi posso assicurare che non erano teneri!
il pl. man. opere di un btg. con quattro sbarramenti da mantenere aveva lavoro per tutto l'anno, si tenga presente che il pl. in argomento poteva lavorare anche con sq. separate in sb. diversi.
mi auguro , nonostante la brevità , di aver fatto una esposizione chiara che senz'altro potrà  essere ampliata in futuro rispondendo ad eventuali quesiti posti.
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Re: manutenzione della fortificazione permanente in montagna

Questo schema di manutenzione, risale a quale fase (anni 60-70????) del rimpiego NATO?????
By Forte149

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Re: manutenzione della fortificazione permanente in montagna

tanto per chiarire NATO con fortificazione permanente non c'entra niente! quello che ho esposto era attuato da metà  degli anni 60 fino alla dismissione! :D
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Re: manutenzione della fortificazione permanente in montagna

Mi scusi.
By Forte149

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Re: manutenzione della fortificazione permanente in montagna

cavalli ha scritto:NATO con fortificazione permanente non c'entra niente
$

no?
Alberto
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Re: manutenzione della fortificazione permanente in montagna

Pasto ha scritto:
cavalli ha scritto:NATO con fortificazione permanente non c'entra niente
$

no?
proprio no. la NATO è una alleanza fra stati che aderiscono, ogni esercito poi, nel suo contesto agisce come meglio crede rispettanto i paletti che la citata organizzazione stabilisce, es. standart di addestramento, organici, unificazione dei calibri, unificazione della logistica (STANAG) ecc. ecco perchè parlare di opere NATO è inesatto, in quanto erano costruite con fondi italiani, gestite da personale italiano, è inserite operativamente in reparti esclusivamente italiani.
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Re: manutenzione della fortificazione permanente in montagna

Gibo2 ha scritto:Mi scusi.
per carità  niente scuse, però mi pare che nei nostri argomenti l'acronimo NATO è utilizzato qualche volta in modo improprio. :D
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Re: manutenzione della fortificazione permanente in montagna

Mi permetto di segnalare questa discussione (dove ho risposto, per altro) apparsa su WORLD WAR: se non l'avete già  vista, consultatela:

http://www.worldwar.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=7758

Interessante argomento: bisogna sottolineare che, nel tempo, i fondi per la manutenzione sono andati probabilmente sempre più scemando, a quanto ho imparato.
Resta comunque il fatto che il Com.te dell'opera (di fanteria) ma anche il Com.te dello sbarramento (alpino) erano i diretti responsabili, fra le altre cose (p.e. l'addestramento!), della manutenzione dei manufatti e delle armi, come giustamente è stato sottolineato dall'amico Cavalli per quanto riguarda gli alpini.

Personalmente, da najone, ribadisco solo che nel 1983, pur in un sicuro periodo più blando per tutto, visto che la Guerra Fredda stava... finendo, c'era molta attenzione alla manutenzione, per quanto si poteva fare, con quello che si aveva a disposizione.
Ovvero: si manteneva in funzione quello che funzionava.
Prova ne sia che alcune opere che molti di noi hanno visitato sono, nonostante i tanti anni d'incuria, ancora in uno stato, tutto sommato, buono!

Per quanto riguarda NATO o non NATO: Cavalli giustamente afferma che il tutto era gestito dall'EI... e ci mancherebbe che le sue informazioni fossero sbagliate!

Per quanto riguarda la costruzione, che non significa ovviamente gestione e manutenzione, a uso di tutti, riporto quanto due conosciutissimi articoli hanno pubblicato nel passato:

da Carlo Alfredo Clerici, Giovanni Muran e Silvio Poli

LE MODERNE FORTIFICAZIONI DI FRONTIERA ITALIANE
Appunti da una storia delle opere fortificate a difesa dei confini italiani dagli anni Trenta ai tempi più recenti

(...)
L'esigenza di difendere l'Italia da eventuali aggressioni da Est portò alla costruzione, negli anni Cinquanta e Sessanta, grazie anche a contributi della NATO, di un nuovo sistema fortificato permanente lungo la frontiera orientale. Le opere lungo il confine austriaco risalivano all'originario Vallo Alpino, mentre quelle lungo la frontiera jugoslava furono costruite ex-novo, per rimpiazzare le fortificazioni rimaste oltre la frontiera.
(...)


da Filippo Cappellano
FRONTE AD EST
La rinascita della fortificazione permanente in Italia (1950-1955)

(...)
Riguardo alla tecnica costruttiva, le fortificazioni del Tagliamento e dell'Isonzo, anziché prevedere la costruzione di opere che ricerchino la protezione nello spessore delle masse coprenti, sono basate su elementi che tale protezione, secondo i moderni concetti, ricercano nelle limitate dimensioni delle postazioni e sul loro scarso, o inesistente, rilievo sul terreno, e cioè blindamenti e postazioni a raso" (Nota 16).
La dispersione in aree piuttosto vaste di bunker e torrette garantiva, inoltre, una buona protezione contro bombardamenti aerei al napalm.

Nota 16 = Queste erano state progettate dall'Ispettorato del Genio, e almeno fino al 1952, realizzate interamente con fondi nazionali.

(...)
Maurizio, fante d'arresto ("rottamato" NATO)
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Re: manutenzione della fortificazione permanente in montagna

L'amico Maurizio ha fatto bene riportare i citati articoli che fugano ogni dubbio, in ogni caso ognuno poi usi la denominazione che meglio crede. Personalmente credo che l'unico reparto veramente "NATO" fosse la Brigata Missili in quanto per ovvi motivi doveva agire con il supporto dell U.S., Fondi provenienti dalla NATO furono utilizzati dall'EI per costruire siti che costudivano armi della citata Brigata, oppure infrastrutture tipo Comiso e anche postazioni della fanteria realizzate a cavallo degli anni 60, per quelle alpine ripristinate tutte negli anni 50 sono stati utilizzati esclusivamente fondi italiani, certo che fosse arrivato, allora, un cributo NATO gli allestimenti sarebbero stati un po più ricchi. :D
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Re: manutenzione della fortificazione permanente in montagna

Forse questo quesito vale solo per la Fanteria d'Arresto.
E' possibile che le varie tipologie di copertura delle postazioni e simili interventi dipendesse direttamente dai singoli BTG, o addirittura dalle singole Compagnie?
Mi spiego meglio. La copertura in cemento delle M a 4 feritoie per farle assomigliare a delle rocce, la si trova in ambiente Carsico (solo quelle ex 33° Ardenza) ed a Canebola (da quello che sò io).
E sul carso fino al 1980 c'era solo la copertura tronco-conica in metallo.
In ambiente montano simili accorgimenti potevano trovare ottima collocazione, in alternativa alle casettine metalliche color grigio chiaro.
Potrebbe essere che il Comandante del Reparto abbia fatto apportare tali modifiche alle squadre manutenzione?
Oppure tutto dipendeva dall'ufficio fortificazioni e dal Genio? Sia la pensata e sia l'intervento?
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Stefano
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Re: manutenzione della fortificazione permanente in montagna

Per Stefano: il mascheramento delle opere/postazioni in origine, anni 50/60, veniva fatto dalla compagnia mascheratori, questo fino al suo scioglimento. dopo veniva manutenzionato dal plotone manutenzione opere, ad es. a noi tocco il compito di sostituire i portelloni in rete e cemento con altri in fibra di vetro. Pertanto penso che per le opere/postazioni costruite dopo lo scioglimento della citata compagnia, il mascheramento venisse fatto a cura della ditta costruttrice con l'aiuto di elementi qualificati del reparto o Direzione Genio.
Per quanto riguarda la copertutra tronco - conica in metallo essa serviva da supporto al mascheramento vero e propriop con della vegetazione tipica del luogo, ad es. canne di granoturco, ovviamente l'onere era del reparto. Per le baracche come occultamento era il più pratico e meno oneroso altre a garantire una buona protezione del manufatto dagli agenti atmosferici.
La Max Trid.
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Re: manutenzione della fortificazione permanente in montagna

OK, è chiaro.
Appena avrò concluso un piccolo reporage sulle diverse tipologie di copertura delle M a 4 feritoie, le posto sul forum.
Allegati
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Stefano
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