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Hellis ha scritto: Ad ognuno il suo (mi fai un'invidia con i tuoi latini... eheheh... resterò sempre un vile tecnico).
Beh, non avvilirti. Pensa chi io sono "incompetente, sbrigativo e dozzinale"
http://www.corriere.it/politica/07_nove ... etri.shtml
I professionisti ringraziano e... ne terranno conto.
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Hellis
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ahahhaa scusa ma mi vien da ridere. Il Ruttello forse non lo sa che se non ci fossimo noi gretti tecnici di base, per capirci quelli diplomati (periti e geometri), i voli pindarici dei mega professionisti laureati resterebbero in gran parte sulla carta. Ne avrei di aneddoti da raccontare sul tema.

Il Ruttello non lo ha ancora capito che qui è Italia, non Germania o Francia. E dove sta la differenza? che in germania una piccola azienda ha 100 dipendenti, qui 10. E spesso i tecnici diplomati costituiscono il raccordo ideale fra il nulla e una cultura normativa; in queste aziende l'introduzione di un laureato costituirebbe un gap culturale abissale.
Eppoi alla fine sui cantieri, sulle macchine, ci siamo noi.
Sarebbe bello che il Margherito si spiegasse da dove arriva la sua approfondita conoscenza in merito.
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Hellis ha scritto:... e del Fini al Famòlo dèi (12/05/20007) con la ganza incinta (attualmente di 8 mesi)? non vi è passata sui pc questa? non è mica ipocrisia questa eh, Fini lo fa per salvaguardia dell'italico paraculismo.
Eddà i, insomma, da voi progressisti non me lo aspettavo questo attacco: lui almeno ( :roll: ) il figlio lo mette al mondo...

Battute a parte: Fini si è giocato quel poco di credibilità  che ingenuamente il sottoscritto gli concedeva un paio d'anni fa all'epoca del referendum sulla fecondazione assistita.

A proposito della ganza: "avvocato e sciògerl"... :roll:

Ciao
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Hellis ha scritto:ahahhaa scusa ma mi vien da ridere. Il Ruttello forse non lo sa che se non ci fossimo noi gretti tecnici di base, per capirci quelli diplomati (periti e geometri), i voli pindarici dei mega professionisti laureati resterebbero in gran parte sulla carta. Ne avrei di aneddoti da raccontare sul tema.

Il Ruttello non lo ha ancora capito che qui è Italia, non Germania o Francia. E dove sta la differenza? che in germania una piccola azienda ha 100 dipendenti, qui 10. E spesso i tecnici diplomati costituiscono il raccordo ideale fra il nulla e una cultura normativa; in queste aziende l'introduzione di un laureato costituirebbe un gap culturale abissale.
Eppoi alla fine sui cantieri, sulle macchine, ci siamo noi.
Sarebbe bello che il Margherito si spiegasse da dove arriva la sua approfondita conoscenza in merito.
Bravo, bis!!!

Con una fondamentale avvertenza: che data la preparazione dei novelli laureati italiani il gap culturale abissale è a sfavore del laureato, non dell'organigramma della piccola azienda...

Ciao
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Federico ha scritto:
Eddà i, insomma, da voi progressisti non me lo aspettavo questo attacco: lui almeno ( :roll: ) il figlio lo mette al mondo...

Ciao
Sia chiaro: Fini ha il diritto di fare quello che vuole con gli spermatozoi suoi. Poi però non viene ad insegnare all'altro 50% di italici come si sta al mondo, se lui fa peggio..
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Hellis ha scritto:
Federico ha scritto:
Eddà i, insomma, da voi progressisti non me lo aspettavo questo attacco: lui almeno ( :roll: ) il figlio lo mette al mondo...

Ciao
Sia chiaro: Fini ha il diritto di fare quello che vuole con gli spermatozoi suoi. Poi però non viene ad insegnare all'altro 50% di italici come si sta al mondo, se lui fa peggio..
E' qui il punto, che pochi capiranno temo: né Fini, né nessun altro, ha il diritto di fare ciò che vuole con gli spermatozoi suoi. Così come, nell'eventualità , l'avvocata-sciògerl NON ha il diritto di abortire. O meglio: essi, come tutti, godono dell'arbitrio di fare ciò che vogliono, arbitrio che è una possibilità  propria dell'uomo ovvero un dono, che però, è bene sottolinearlo, non è un diritto nè può con esso può essere confuso.

Allargando il discorso è questa una delle radici del disagio che si percepisce intorno a noi, e pure dentro di noi. La confusione arbitrio/diritto è nefasta, ma è nel contempo estremamente subdola e molto, molto comoda (nonchè facile) da far propria, no? Intendo: quanto è comodo pretendere che un (ma si può tranquillamente "assolutizzare" e parlare di "il") mio personale arbitrio sia un diritto! Specie quando codesto arbitrio è "condiviso" tra molti...è "demoggradigo"

Il diritto, che è a noi superiore e NON nasce da noi, è per ciò stesso limitante: sono regole che limitano le nostre possibilità . Si dovrebbe aderire ad esse spontaneamente, col cuore e con la mente. In mancanza, ci sono delle leggi atte ad assicurare la comunità  circa il rispetto dei diritti da parte di tutti. Oggi, invece, si tende a considerare l'arbitrio come un diritto il che significa, pari pari, che ognuno si sente superiore a chiunque altro.

Pure il dogma liberale sulla libertà  (perchè uno, ovviamente, è libero di esercitare il proprio arbitrio/diritto no?) intesa come: "la mia libertà  inizia dove finisce la tua e viceversa" poggia su basi più fragili dell'argilla. Chi definisce inizio e fine? Dove la si traccia la linea tra me e te? Chi e come la traccia? Io? Tu? E perchè tu!? O io?

Senza il riferimento a valori costanti ed immutabili che siano superiori a tutti ed a ciascuno (il diritto), non si va da nessuna parte, o meglio, ci si va, e pure molto in fretta :D

Ciao
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Io e te la vediamo da due punti di vista diversi.
Il tuo punto di vista è legittimo e più che coerente con tutto ciò che hai scritto in questi anni, e non concedi a Fini certi 'svaghi' proprio per coerenza con le tue convizioni.
Allo stesso modo il mio punto di vista credo sia coerente con il mio pensiero, quindi concedo a Fini di fare ciò che vuole con la sua vita privata e la sua dotazione riproduittiva, salvo però poi non perdonargli la sua vena (finto)moralizzatrice.
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Hellis ha scritto:Io e te la vediamo da due punti di vista diversi.
Il tuo punto di vista è legittimo e più che coerente con tutto ciò che hai scritto in questi anni, e non concedi a Fini certi 'svaghi' proprio per coerenza con le tue convizioni.
Allo stesso modo il mio punto di vista credo sia coerente con il mio pensiero, quindi concedo a Fini di fare ciò che vuole con la sua vita privata e la sua dotazione riproduittiva, salvo però poi non perdonargli la sua vena (finto)moralizzatrice.
Assolutamente: chi predica bene e razzola male dovrebbe almeno avere la decenza di non dare lezioni al suo prossimo.
Art. Federico
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Luigi
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Hellis ha scritto:....ehehe io a te mica ti facevo berluscoide. Di destra certamente, ma non pensavo di 'quella' destra lì.... :D
Hellis,
negli ultimi dodici anni - cioè da quando esiste - votare CDX ha significato fare una sola cosa veramente chiara: votare Berlusconi, piaccia o meno questo.

Poi bisognerebbe decidere chi è "berluscoide". I simpatizzanti di FI? Ma non mi sembra che i simpatizzanti del neonato PD siano così critici, anzi; del resto, se così non fosse, non sarebbero simpatizzanti.
Sono allora coloro che votano FI? Ma anch'io l'ho votata, in passato, e non mi pare di aver mai considerato Berlusconi una divinità .

Poi, con tutto il rispetto, non mi pare che i tuoi siano campioni statistici degni di considerazione.
Due o tre alpini, e quanti meteo? Dieci, venti?
Ad esempio, di cinque amici che hanno votato FI nel 2006, tre sono del tutto indipendenti nei giudizi, uno addirittura pensavo votasse CSX, dai suoi commenti, e solo uno è iscrivibile nello stereotipo del perfetto azzurro. Vedi un po' te, secondo me il tuo è solo un retaggio della vecchia superiorità  morale del PCI.
Hellis ha scritto:Ad ognuno il suo (mi fai un'invidia con i tuoi latini... eheheh... resterò sempre un vile tecnico).
L'avete voluta la scuola egalitaria, di massa e massonica (più di quanto già  non fosse), "anche l'operaio vuole il figlio dottore", la fucilazione di Gentile, l'abolizione di quanto sia anche lontanamente profumato di gerarchia, disciplina, merito e autorità ? 8)

Pensa che una volta nemmeno necessitava, il diploma, per conoscere il latino.
Che naturalmente serve ad un mucchio di cose - prima fra tutte la forma mentis :D - altro che ciarpame inutile come vi hanno detto...
Mandi.
Luigi
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Luigi ha scritto: Poi, con tutto il rispetto, non mi pare che i tuoi siano campioni statistici degni di considerazione.
Due o tre alpini, e quanti meteo? Dieci, venti?
Luigi
Trovami un paio di post almeno leggermente critici verso Berlusconi nei suoi 5 anni di governo e ti darò ragione :D

...perchè confindustria si è imbufalita contro la class action???? se uno è onesto e lavora onestamente non vedo perchè si deve scagliare contro la class action.
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Hellis
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Luigi ha scritto:
Hellis ha scritto:Ad ognuno il suo (mi fai un'invidia con i tuoi latini... eheheh... resterò sempre un vile tecnico).
L'avete voluta la scuola egalitaria, di massa e massonica (più di quanto già  non fosse), "anche l'operaio vuole il figlio dottore", la fucilazione di Gentile, l'abolizione di quanto sia anche lontanamente profumato di gerarchia, disciplina, merito e autorità ? 8)

Luigi
Mah più che scuola egalitaria, qui si è colta l'occasione all'Italiana di 'mettere a posto' i figli. Perchè nei campi 'la vita fa schifo', poi con una laurea in lettere antiche medievali strappata all'università  di nonsodove in tasca, un contratto da co.co.co., al caldo di un help desk, i pargoli si accorgono che questo new life sytle è ben peggio.
Più che una scuola egalitaria che riconosce meriti e impegno senza distinzione di classe, qui si è voluto dare un pezzo di carta a tutti. E se permetti la cosa è ben divera dal garantire (e io aggiungo 'investire) su chi dimostra capacità  e voglia, indipendentemente dal conto in banca.
Quindi non va la scuola della destra, che vuole le università  private di roncofritto per regalare le lauree ai figli di papà  (siori e siori vengino venghino sei esami nemmeno tecnici e sei ingeggnnere), come non va la scuola di sinistra che da un pezzo di carta a tutti 'perchè i figli dei padroni tanto la comprano'
In entrambi i casi l'effetto è di sminuire 'il pezzo di carta' e avere un branco di debosciati nei punti nevralgici.
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Hellis ha scritto:Più che una scuola egalitaria che riconosce meriti e impegno senza distinzione di classe, qui si è voluto dare un pezzo di carta a tutti. E se permetti la cosa è ben divera dal garantire (e io aggiungo 'investire') su chi dimostra capacità  e voglia, indipendentemente dal conto in banca.
Scusa, che cosa è il "dare un pezzo di carta a tutti" se non il trionfo, nel campo della cosiddetta "istruzione", del principio di égalitè, di cui dobbiamo essere grati in eterno alla benemerita rivoluzione francese? Attento, che quella che tu intendi come "uguaglianza" non la è, e denota pure una certa propensione "fascista".
Un po' di sana autocritica ti riporterà  sulla giusta strada. :D

Spiegazione.
La "Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino" lo dice chiaramente: gli esseri umani nascono uguali (e la stessa cosa è ripetuta, pressochè identica, pure dalla "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948"). Ciò significa che in quest'ottica tutti, posti nelle medesime condizioni, possono e devono ottenere gli stessi risultati.
Prima che tu incominci ad annuire, ti fornisco un piccolo esempio di cosa questo voglia dire: se io avessi avuto allenatori e preparatori pari ai tuoi, volendolo sarei divenuto un giocatore di rugby bravo quanto te; ipotesi, mi consentirai, del tutto priva di fondamento.

Ora, se tutti possono raggiungere lo stesso livello di istruzione, è ovvio che quando questo non avviene la colpa è semplicemente della struttura che non garantisce le stesse condizioni (cioè, alla fine, la colpa è della società . Evidente). Penso non ci sia necessità  di lunghe discussioni per comprendere come questo sia del tutto infondato: c'è gente che non ha alcuna reale necessità  di altra istruzione che non sia il classico "saper leggere, scrivere e far di conto", perchè le sue qualità  - naturalmente diverse da uomo a uomo - la portano ad altri destini.
Ma se così non è, è altrettanto ovvia una conseguenza: più che uguaglianza si avrà  livellamento, e questo non potrà  che essere verso il basso.
Come infatti è, senza dubbio alcuno.

A questo punto, ammettere che non tutti abbiano le capacità  per raggiungere il diploma o la laurea significherebbe mettere in crisi tutta la costruzione. Perchè poi si dovrebbe ipotizzare che forse le donne non possono far tutti i mestieri tradizionalmente maschili (a cominciare dal soldato), e viceversa, e figurati dove si finirebbe.
Quindi ecco spiegato la necessità  del pezzo di carta a tutti, anche se poi il ricevente finirà  precario a vita in un centralino, per la qual cosa gli sarebbe bastata la quinta elementare.

Ma c'è anche un altro motivo, molto più subdolo: la scuola di massa è vitale per il controllo.
Un solo esempio: quei poveri bambini, presumo di una scuola elementare o media inferiore, portati come pecore un paio di settimane fa innanzi a Napolitano a ripetere soavi davanti alla TV le solite verità  rivelate sulla stupenda costruzione di €landia, con parole di cui penso non conosceranno il significato nemmeno fra vent'anni tanto erano elevate. Però che importa, intanto saranno tutti €peisti convinti.

Quale la differenza di fondo con i loro nonni, messi settant'anni fa tutti in divisa di balilla e figli della lupa?
Una sola: che loro almeno si divertivano.
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P.S.: è come se, in un esercito, tutti diventassero generali, perchè all'arruolamento a tutti è stato promesso questo.
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ottimo Luigi Concordo in pieno, tant'è che ho due figli entrambi diplomati che lavorano in fabbrica come operai con contratto a tempo inderminato.
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Luigi ha scritto:
Hellis ha scritto:
(...)

Quale la differenza di fondo con i loro nonni, messi settant'anni fa tutti in divisa di balilla e figli della lupa?
Una sola: che loro almeno si divertivano.
Mandi.
Luigi
(...)
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Luigi ha scritto: Quale la differenza di fondo con i loro nonni, messi settant'anni fa tutti in divisa di balilla e figli della lupa?
Una sola: che loro almeno si divertivano.
Ma questo e' revisionismo allo stato puro! :shock:
E come ben sai, dalle tue parti "dicono":
"Non si può pretendere di scrivere una storia di destra di questo paese [...] e di diffonderla nelle scuole. La scuola pubblica ha il dovere di trasmettere ai giovani dei valori, e in primis i valori di democrazia e di libertà  nati dalla lotta di liberazione contro il nazifascismo"
http://consiglio.regione.emilia-romagna ... nismo.html
La vera democrazia: il diritto dei vinti di stare zitti.
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