Hellis ha scritto:Più che una scuola egalitaria che riconosce meriti e impegno senza distinzione di classe, qui si è voluto dare un pezzo di carta a tutti. E se permetti la cosa è ben divera dal garantire (e io aggiungo 'investire') su chi dimostra capacità e voglia, indipendentemente dal conto in banca.
Scusa, che cosa è il "dare un pezzo di carta a tutti" se non il trionfo, nel campo della cosiddetta "istruzione", del principio di
égalitè, di cui dobbiamo essere grati in eterno alla benemerita rivoluzione francese? Attento, che quella che tu intendi come "uguaglianza" non la è, e denota pure una certa propensione "fascista".
Un po' di sana autocritica ti riporterà sulla giusta strada.
Spiegazione.
La "Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino" lo dice chiaramente: gli esseri umani nascono uguali (e la stessa cosa è ripetuta, pressochè identica, pure dalla "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948"). Ciò significa che in quest'ottica tutti, posti nelle medesime condizioni,
possono e devono ottenere gli stessi risultati.
Prima che tu incominci ad annuire, ti fornisco un piccolo esempio di cosa questo voglia dire: se io avessi avuto allenatori e preparatori pari ai tuoi, volendolo sarei divenuto un giocatore di rugby bravo quanto te; ipotesi, mi consentirai, del tutto priva di fondamento.
Ora, se tutti possono raggiungere lo stesso livello di istruzione, è ovvio che quando questo non avviene la colpa è semplicemente della struttura che non garantisce le stesse condizioni (cioè, alla fine, la colpa è della società . Evidente). Penso non ci sia necessità di lunghe discussioni per comprendere come questo sia del tutto infondato: c'è gente che non ha alcuna reale necessità di altra istruzione che non sia il classico "saper leggere, scrivere e far di conto", perchè le sue qualità - naturalmente diverse da uomo a uomo - la portano ad altri destini.
Ma se così non è, è altrettanto ovvia una conseguenza: più che uguaglianza si avrà livellamento, e questo non potrà che essere verso il basso.
Come infatti è, senza dubbio alcuno.
A questo punto, ammettere che non tutti abbiano le capacità per raggiungere il diploma o la laurea significherebbe mettere in crisi tutta la costruzione. Perchè poi si dovrebbe ipotizzare che forse le donne non possono far tutti i mestieri tradizionalmente maschili (a cominciare dal soldato), e viceversa, e figurati dove si finirebbe.
Quindi ecco spiegato la necessità del pezzo di carta a tutti, anche se poi il ricevente finirà precario a vita in un centralino, per la qual cosa gli sarebbe bastata la quinta elementare.
Ma c'è anche un altro motivo, molto più subdolo: la scuola di massa è vitale per il controllo.
Un solo esempio: quei poveri bambini, presumo di una scuola elementare o media inferiore, portati come pecore un paio di settimane fa innanzi a Napolitano a ripetere soavi davanti alla TV le solite verità rivelate sulla stupenda costruzione di €landia, con parole di cui penso non conosceranno il significato nemmeno fra vent'anni tanto erano elevate. Però che importa, intanto saranno tutti €peisti convinti.
Quale la differenza di fondo con i loro nonni, messi settant'anni fa tutti in divisa di balilla e figli della lupa?
Una sola: che loro almeno si divertivano.
Mandi.
Luigi
P.S.: è come se, in un esercito, tutti diventassero generali, perchè all'arruolamento a tutti è stato promesso questo.