CACCIATORI DELLE ALPI
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Brigata RISTA-EW

Nata il 1° Giugno 2004 la Brigata RISTA-EW (Intelligence,Guerra Elettronica,Sorveglianza) con comando ad Anzio è attualmente strutturata su tre reparti : 33° Rgt Guerra Elettronica "Falzarego", 41° Rgt "Cordenons" e il 13° Btg "Acquileia".
I vari reparti sono attualmente strutturati nel seguente modo:

- 33° Rgt "Falzarego" : CCSL - 4 Cmp di guerra elettronica

- 41° Rgt "Cordenons" : BCSL - 1° Gruppo Radar (due battarie) - 2°
Gruppo UAV (due batterie)

- 13° Btg "Acquileia" : Comando e due Cmp operative (circa 200 uomini)
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Re: Brigata RISTA-EW

CACCIATORI DELLE ALPI ha scritto:Nata il 1° Giugno 2004 la Brigata RISTA-EW (Intelligence,Guerra Elettronica,Sorveglianza) con comando ad Anzio è attualmente strutturata su tre reparti : 33° Rgt Guerra Elettronica "Falzarego", 41° Rgt "Cordenons" e il 13° Btg "Acquileia".
I vari reparti sono attualmente strutturati nel seguente modo:

- 33° Rgt "Falzarego" : CCSL - 4 Cmp di guerra elettronica

- 41° Rgt "Cordenons" : BCSL - 1° Gruppo Radar (due battarie) - 2°
Gruppo UAV (due batterie)

- 13° Btg "Acquileia" : Comando e due Cmp operative (circa 200 uomini)
Aggiungo che il 41° è di stanza a Sora, il 33° a Treviso, e il 13° (nome corretto "Aquileia") ad Anzio.
Orgoglioso di essere F.A.B.B.
demarchi
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Il 33° rgt. g.e. non porta la denominazione Falzarego, che appartiene invece al battaglione inquadrato, in linea con quanto dovrebbe avvenire per tutti i reggimenti trasmissioni. Il 41° nasce come artiglieria e pertanto porta correttamente una denominazione storica, che in questo caso è Cordenons, mentre (a quanto mi risulta) i due gruppi inquadrati sono identificati solo dal numero.

A questo proposito sarebbe interessante sapere quali siano i criteri per l'attribuzione dei nomi ai reparti. Per esempio, i battaglioni di fanteria inquadrati nei reggimenti di solito non portano nomi (1° btg./9° rgt. "Bari", ad esempio), mentre i paracadutisti portano sia numero che nome (5° btg. Par. "El Alamein"/186° rgt. par. "Folgore"), mentre per certe unità  delle trasmissioni vi è una gran confusione alcuni battaglioni inquadrati nei reggimenti vengono indicati con numero e nome, atri con solo il nome.
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wintergreen
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Sarebbe opportuno, ed educato, che quando si riportano delle informazioni ne fosse riportata la fonte.
Nello specifico il numero attualmente in edicola di Tecnologia e Difesa, che descrive analiticamente la brigata, con dovizia di particolari.

Sui nomi dei reparti dell'EI ci fu una discussione alcuni anni fa, di cui, per completezza ed aggirnamento dei neofiti allego il riassunto
Successivamente, a seguito delle varie trasformazioni ed aggregazioni, le cose si complicarono
Per me oggi non mi è chiaro se i btg dei rgt trasmissioni abbiano mantenuto o meno il numero di origine,
Esempio Frejus e Abetone (che appaiono spesso negli avvisi ufficiali) talvolta con il numero 41 e 43 e altre senza.
Poi il 2 Btg del 232 Trasmissioni è stato chiamato Legnano, nome storico ma che nulla ha a che vedere con i passi montani.
Infine il btg del 32 genio ha un nome?

Ecco le disposizioni date dallo SME alla vigilia della ristrutturazione del 1975 (tratte dal volume “Storia dell'Esercito Italiano 1861-1990” di Oreste Bovio - SME Ufficio Storico):
- non ripetere, anche per reparti di arma diversa, lo stesso nominativo;
- non attribuire ai reparti componenti il nome della Brigata;
- non ricordare fatti d'arme avvenuti fuori dal territorio nazionale;
- richiamare in vita i nominativi dei reparti disciolti più decorati.
Per cui l'Ufficio Storico propose i seguenti criteri:
- per le Brigate di Fanteria, quando non ereditavano il nome della Divisione di provenienza, riprendere i nominativi delle Brigate di Fanteria che avevano preso parte alla 1a Guerra Mondiale;
- per le Brigate Corazzate e Meccanizzate adottare nomi di eroi risorgimentali;
- per la Brigata Missili ricorrere al nome di una località  di grande tradizione storica;
- per i Battaglioni di Fanteria ed i Gruppi di Cavalleria richiamare in vita nominativi di unità  disciolte di cui i nuovi reparti avrebbero portato le mostrine o le fiamme e avrebbero ricevuto in consegna la bandiera;
- per i Battaglioni Granatieri, Bersaglieri e Paracadutisti adottare nomi di fatti d'arme;
- per i Battaglioni Carri, riprendendo una scelta fatta nell'anteguerra, ricorrere a nomi di caduti decorati di medaglia d'oro;
- per i Gruppi di Artiglieria adottare il nome della Divisione con la quale avevano partecipato alla 2a Guerra Mondiale;
- per i Battaglioni del Genio ricorrere a nomi di laghi o di fiumi, in considerazione del fatto che tra i compiti dei Battaglioni Genio Divisionali vi era anche quello del superamento di corsi d'acqua;
- per i Battaglioni delle Trasmissioni, adottare il nome di valichi alpini ed appenninici, considerata la funzione di collegamento che, sia i reparti delle trasmissioni sia i valichi, svolgono;
- per i Reparti dell'Aviazione Leggera adottare i nomi di stelle di prima grandezza e di costellazioni;
- per gli Autogruppi ricorrere alle denominazioni delle antiche strade consolari romane;
- per i Battaglioni Logistici, il nome della grande unità  nella quale erano inquadrati. Questa soluzione, nonostante fosse in contrasto con le direttive iniziali, fu ugualmente accolta dallo SME.
A fattore comune, infine, il criterio di ricordare la località  dove da molti anni l'unità  risiedeva, quando non fosse stato possibile adottare i criteri precedenti.

Nell'adottare i nuovi nominativi ci furono diverse eccezioni:
- il 1° Battaglione Fanteria erede del 1° Reggimento Re fu chiamato San Giusto in onore del Santo protettore della città  che lo ospita;
- il 1° Battaglione Bersaglieri Lamarmora, che ricorda il nome del fondatore del Corpo;
- il 3° Battaglione Bersaglieri Cernaia, riporta ad un fatto d'arme avvenuto in Crimea;
- il 5° Battaglione Paracadutisti El Alamein, a ricordo di una battaglia nella quale l'eroismo dei paracadutisti fu veramente eccezionale.
Strana la disposizione di non ricordare fatti d'arme avvenuti fuori dal territorio nazionale, forse ci si vergo-gnava di qualche cosa, (anche se poi giustamente non è stata sempre rispettata) e comunque non capisco il perché un Battaglione non poteva avere lo stesso nome della Brigata di appartenenza, ma era costretto ad adottare un nome che poco aveva a che fare con quello originario. Per esempio il 5° Reggimento Fanteria Aosta inquadrato nell'omonima Brigata, divenne 5° Battaglione Fanteria Motorizzato Col della Beretta.
Il 2° Btg Paracadutisti "Tarquinia" non commemora alcun fatto d'arme, come invece facevano il 3° "Poggio Rusco" ed il 5° "El Alamein", ma la sede storica della Scuola di Paracadutismo (come il 185° Artiglieria "Viterbo").

Per l'artiglieria ci fu un bel mischiotto si usarono i nomi delle vecchie GU cui i Rgt di origine avevano fatto parte, ma anche nomi di battaglie, di monti o di passi e per i gr art cal quadro nomi di rapaci.
Per i reparti logistici (giustamente) si usarono, oltre nomi geografici delle aree di operatività , quelli delle antiche strade consolari romane.
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Scusa caro Wintergreen la prossima volta cercherò di essere come dici te più "educato"!!!!!!!
Leonardo
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demarchi ha scritto:A questo proposito sarebbe interessante sapere quali siano i criteri per l'attribuzione dei nomi ai reparti. Per esempio, i battaglioni di fanteria inquadrati nei reggimenti di solito non portano nomi (1° btg./9° rgt. "Bari", ad esempio), mentre i paracadutisti portano sia numero che nome (5° btg. Par. "El Alamein"/186° rgt. par. "Folgore"), mentre per certe unità  delle trasmissioni vi è una gran confusione alcuni battaglioni inquadrati nei reggimenti vengono indicati con numero e nome, atri con solo il nome.
Bersaglieri, Carristi e Paracadutisti storicamente hanno i battaglioni con numerazione univoca all'interno della specialità , cioè ogni battaglione ha un proprio specifico numero. Idem Genio (i btg. in guerra operavano autonomamente e il rgt. era un'entità  amministrativa) e nel dopoguerra Trasmissioni e ALE. Alpini e Artiglieria da Montagna addirittura hanno un proprio nome. Probabilmente perchè l'unità  "base" era il battaglione (pensiamo agli alpini) e le tradizioni erano più sentite in tale ambito.
Per le altre armi e specialità  i battaglioni erano invece numerati in ambito reggimentale, senza specifici nomi e tradizioni.
Però ci sono anche delle eccezioni, forse dovute al sovrapporsi della riforma del 75 (dove ogni btg ebbe un proprio nome/numero) e di quella degli anni 90, che ha reintrodotto i reggimenti.
wintergreen ha scritto:Per me oggi non mi è chiaro se i btg dei rgt trasmissioni abbiano mantenuto o meno il numero di origine,
Esempio Frejus e Abetone (che appaiono spesso negli avvisi ufficiali) talvolta con il numero 41 e 43 e altre senza.
Teoricamente i btg. genio e trasmissioni dovrebbero avere solo il nome e non il numero, però di fatto spesso vengono ancora usati anche i numeri.
Confusione c'è anche per i reggimenti, che ufficialmente sono contraddistinti dal solo numero... però in documenti ufficiali ho letto 184° Rgt. Sostegno Tlc "Cansiglio"...
wintergreen ha scritto:Poi il 2 Btg del 232 Trasmissioni è stato chiamato Legnano, nome storico ma che nulla ha a che vedere con i passi montani.
Errore simile esiste per il btg. inquadrato nell'8° Rgt. Genio, che si chiama btg. Folgore, anzichè avere il nome di un lago o fiume (corretto avrebbe dovuto chiamarsi btg. Santerno)
wintergreen ha scritto:Infine il btg del 32 genio ha un nome?
No... però è contraddistinto da un numero: 30° btg. genio guastatori.
Qui ci sarebbero ben due incongruenze:
1) gli altri btg. genio hanno un nome proprio e non un numero
2) XXX, XXXI e XXXII erano tre battaglioni guastatori "gemelli"... quindi che senso ha il 30° alle dipendenze del 32°???


Che dire... permane ancora molta confusione!

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