In attesa che il buon Top ritorni fra noi, e sperando che non lo faccia con i suoi secondi che bussano alla mia porta

, e giusto per dare il colpo finale a Cacciatori delle Alpi che mi figuro un poco stupito per le fole che andiamo a pescare

, riprendo un paio di punti che avevo passato in seconda linea.
Federico ha scritto:Mah... io la vedo brutta. Perchè non vedo nemmeno la possibilità di una reazione, anche molto violenta (si: sto parlando di sangue che scorre) degli italiani contro la criminale insipienza dei nostri governanti. Altri popoli, forse, reagirebbero così, ma noi no.
In Italia, direi proprio di no. Ma anche se fosse, quali possibilità di successo? Ci sono già i no-global a fare gli utili idioti.
Altrove, forse. Ma già hanno fatto costruire i campi di concentramento.
Meglio la guerra asimmetrica tanto di moda, ma veramente asimmetrica; non come in Iraq, dove pare facciano giusto quanto basta per conservare il pantano sanguinoso. Insomma, tanto per non ripetermi, ricordiamoci di cosa siamo stati, usiamo ancora di
quelle armi.
Hellis ha scritto:E i clandestini che ci azzeccano? intanto ci fanno inezioni con gente che si accontenta di molto meno e ha una aspettativa di benessere ben più bassa della nostra. Insomma, vale la legge del 'chi si accontenta gode'.
Certo, ma qui ci arriviamo tutti

Da buon commy, ti manca però del tutto il piano superiore. Vedo di provvedere, per quanto permetta la mia modestia.
I francesi hanno un termine illuminante al riguardo:
déracinés. Sradicati.
Quando un reparto smette di combattere? Non ci sono valori prefissati delle perdite: si dà il caso di taluni che fossero ancora operativi con l'80, financo il 90% degli uomini morti, feriti o dispersi. E allora si tratta di altro.
È quanto proviene dalle radici, per gli uomini così come per le unità militari, che permette la lotta e la sopravvivenza.
Senza, non solo c'è la resa. Si può addirittura sparare sui propri ufficiali, passare al nemico, e tanto altro. Non si è più soldati, ma semplici scatole da riempire con quanto si vuole.
Ecco perchè è necessario lo sradicamento, sia di chi arriva da altre terre, sia di noi che lo riceviamo. E per chi non vuole muoversi,
voilà , servizio a domicilio by USMC.
D'altronde, quante possibilità di sopravvivere ha un albero che venga privato delle radici? Ma l'uomo non è un albero, mi dirai. Vero, e infatti è in grado di trovarne altre, di radici. Ma quali? Quelle che gli vengono offerte.
Capito il gioco?
Infine, mi sono ricordato un passo - eloquente - di un vecchio libro.
Buona lettura.
"È così che pensano all'ONU. E pensano lo stesso nella
haute finance. Nel neocapitalismo. Da qualche parte è stato deciso: niente più sviluppo economico, basta con lo sviluppo industriale. E nemmeno più democrazia. Non serve più, a loro: oggi moltiplicano il denaro attraverso il denaro, senza bisogno di produrre nulla. Così, i corpi umani diventano
low cost stuff. Disposable commodities. In certe zone del mondo vale già pochissimo, la materia prima umana.
[...]
Ci sono degli interessi organizzati e potenti. Postindustrializzatori.
Zero-growth. Ecologisti, perchè bisogna frenare lo sviluppo industriale. Ieri no, lo cavalcavano. Oggi lo devono frenare. Così tirano fuori le storie per far paura.
The ozone hole. The pollution. La sovrappopolazione. Le risorse che si stanno esaurendo.
[...]
E, insieme, tirano fuori una nuova religione adatta ai tempi futuri."
Mandi.
Luigi