Bricchetto ha scritto:
Siete indietro di 50 anni.
La cosa è pure accettabile.
Quello che trovo insopportabile è il continuo paternalismo didascalico che vuole "salvare" chi non la pensa come voi, il continuo lavaggio del cervello di giornali, cinema, teatro, canzoni, editori, che vogliono convertirti. Da buoni, appunto.
Picchia, ma senza violenza!
Il 'traditore' Fernando Rossi preso a cazzotti sul treno ieri sera sull'Eurostar Roma-Milano.
Il 'traditore' è stato affrontato dal segretario regionale toscano dei Comunisti italiani
L'SMS "Dì a Rossi cosa pensi di lui"
CRISI DI GOVERNO Roma, 23 febbraio 2007 -
Ieri sera, sull'Eurostar Roma-Milano delle ore 18.30, si sono affrontati il senatore Fernando Rossi, già dei Comunisti Italiani ora indipendente del Movimento Consumatori e il segretario regionale toscano dei Comuinisti Italiani, Nino Frosini.
Non partecipando al voto in Senato, Rosi aveva contribuito ad affondare il Governo Prodi. Sul treno, il caso ha voluto che sia lui sia Frosini fossero vicini di posto. Frosini era accompagnato da un amico e da una donna.
Quando ha visto Rossi, ha sbottato:
"Andiamo via che io con questo non voglio stare". E Rossi: "Ma dai, vieni qui, non fare il coglione., Che ti sei bevuto il cervello pure tu?". Frosini:
"Pezzo di merda, non mi rivolgere la parola, ti dovresti vergognare, vuoi rimandare su Berlusconi?".
Rossi:
"Ma cosa cazzo dici, imbecille?". A questo punto, secondo Rossi, Frosini gli ha puntato il dito contor l'occhio e poi gliel'ha infilato nell'orecchio
prima di sferrargli un pugno in testa. Secondo Frosini, non è vero.
"Macchè cazzottone in faccia. Sì, è vero, l'ho colpito. Ma gli ho dato una manata e l'ho preso al naso con il dorso dell'indice. Tutto qui".
Frosini in passato ha praticato la boxe. Rossi ha raccontato che, uscendo da Palazzo Chigi, il segretario dei Comunisti Italiani, Luigi
Diliberto avrebbe detto a Bruno De Vita, della Lista consumatori, il nuovo partito di Rossi:
abbiamo cominciato a fargli capire la lezione. È un fatto gravissimo. Prodi deve pretendere dal segretario del Pdci una presa di posizione».
Diliberto smentisce: «Ho detto purtroppo è vero ma non ho giustificato in alcun modo.
Deploro ogni forma di violenza, ma l'esasperazione alimentata dal comportamento di Rossi e dal tradimento del mandato elettorale se non giustifica
aiuta a comprendere l'arrabbiatura dei nostri compagni».
Dopo lo scontro sul treno Rossi e Frosini si sono separati. Il segretario del Pdci toscano è sceso a Firenze. Rossi ha proseguito fino a Ferrara. "Non sporgerò denuncia, non ho aver paura perché posso camminare a testa alta». Frosini: «Non sono pentito di avergli detto che non voglio il suo saluto e non sono pentito di averlo colpito perché non gli ho tirato un cazzotto.
Non c'era violenza ».