Su Raids di questo mese è comparsa questa intervista bonsai.
Mentre ancora ci interroghiamo su leva, professionisti, nuovo esercito e tradizioni, probabilmente vi farà piacere leggerla.
E' veramente molto piccola.
Tra i testimonial di quest'anno su Calendesercito compaiono giovani militari che si sono distinti nel loro servizio. Ne abbiamo pizzicati due.
Il Caporal Maggiore Scelto degli Alpini, Ferdinando Giannini, ha fatto due missioni in Bosnia e stage addestrativi, in Lituania, Norvegia e Turchia.
Nel novembre del 2002, mentre andava in licenza, si è fermato a prestare soccorso in un grave incidente stradale. In quel momento lo ha investito un camion, che ha gli ha procurato delle lesioni molto gravi.. E' stato decorato di Medaglia d'Argento al Valor Civile.
- Che senso ha fare l'alpino nel 2000? Non scaviamo più trincee sulle Alpi, e uno di Foggia, poi!
- Ha senso perché gli alpini hanno fatto tanto per l'Italia, in tutta la loro storia. Li identifica il loro senso di fratellanza. La vita in montagna è dura, senza spirito di sacrificio e compattezza è difficile resistere.
- Si, ma adesso la metà delle missioni sono nel deserto…
- Nei Balcani le montagne ci sono, ma gli Alpini lavorano anche in pace e in Italia, pensa al soccorso in montagna…e poi, ancora oggi, pur con tutti i cambiamenti che conosciamo, l'alpinità è un valore che si sente. Pensa all'adunata nazionale, si rincontra gente che si era persa magari da dieci anni..
- Insomma non vi manca proprio niente…
- Siamo truppe scelte… e conosciuti in tutto il mondo. A Torino, per le olimpiadi, abbiamo fatto la sicurezza, conosciamo lo sci, e lo pratichiamo con mezzi moderni.
E comunque, nel programma addestrativo e ancora di più prima delle missioni facciamo attività fisica ogni mattina, minimo due ore, ci esercitiamo al poligono e nell'attività di pattuglia. Poi, ancora, al combattimento nei centri urbani, al posizionamento di posti di blocco e nella scorta a Vip e giornalisti.