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Federico
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In Morte di Oriana Fallaci

Si è spenta oggi.

Mi mancherà .
Art. Federico
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Hellis
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...non mi mancheranno certamente i suoi pensieri deliranti, ma lungi da me la tentazione di augurargli del male. Di fronte alla morte e alla sofferenza va tutto il mio sentito rispetto.
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Pierpa
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Condivisibili o meno gli ultimi libri, credo che tutti gli altri non possano essere non considerati come opere degne di lettura.
Consiglierei i pacifinti che berciavano nelle piazze associando al suo nome un sostantivo non molto fine di leggere ad esempio "Niente e così sia".
MAI DAÛR!
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onesto46
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Pierpa ha scritto:Condivisibili o meno gli ultimi libri, credo che tutti gli altri non possano essere non considerati come opere degne di lettura.
Consiglierei i pacifinti che berciavano nelle piazze associando al suo nome un sostantivo non molto fine di leggere ad esempio "Niente e così sia".
Proprio perchè pacifinti non leggeranno mai la Signora Oriana Fallaci
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Nicola
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Potremmo consigliare loro quelli scritti quando era anticlericale...
le cose cambiano quando si invecchia...
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SempreSbalzo
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Mi associo alle condoglianze, il rispetto doveroso di fronte alla morte sempre, ma, tra un libro della Fallaci e un libro di Buzzati, scelgo Buzzati.
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Hellis
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Nicola ha scritto:Potremmo consigliare loro quelli scritti quando era anticlericale...
le cose cambiano quando si invecchia...

....ssst che magari è arrivata la sopra e si è trovata davanti Allah. Azzz
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onesto46
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SempreSbalzo ha scritto:Mi associo alle condoglianze, il rispetto doveroso di fronte alla morte sempre, ma, tra un libro della Fallaci e un libro di Buzzati, scelgo Buzzati.
Questa si chiama libertà 
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SempreSbalzo
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onesto46 ha scritto:
SempreSbalzo ha scritto:Mi associo alle condoglianze, il rispetto doveroso di fronte alla morte sempre, ma, tra un libro della Fallaci e un libro di Buzzati, scelgo Buzzati.
Questa si chiama libertà 
Per fortuna.
C.le Semplicino Luigi
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Bricchetto
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Montanelli, la Pepsi Cola e le Donne con le palle.

Quando uno dice un modello d'italiano. Va riconosciuto, ha messo tutti d'accordo: prima era un fascista, poi il giornalista migliore.

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Non è semplice; la carriera Montanelli se la costruì dal principio.
Si aggregò alla marcia su Roma e fischiò suo padre, prefetto, che da un balcone invitava alla calma.

Volontario in Etiopia (ma ufficiale, eh) dove sposa una giovane africana, inviato di guerra in Spagna dove conosce il comunismo, ("Togliatti portava un orologio da taschino. Si vantava che fosse di uno che aveva fucilato"), cantore degli eroismi finlandesi contro i russi, e subito corrispondente da Parigi per il Corsera. Chi sa che concorso, per arrivarci. Nel frattempo sposa Donna Letizia, maestra di bon ton.

Poi, su richiamo del simil piduista Berlusconi e con qualche debito morale da pagare, passa al Giornale: paladino della maggioranza silenziosa e dei quadri intermedi, contro il comunismo.
Dice però di continuare a votare DC nonostante l'aria di Compromesso Storico.

Quando poi al governo ci va un non costituente (il solito Silvio), lo bacchetta, lo molla, fonda La Voce, facendo finta di essere di destra e vota per la sinistra. E' definitivamente un eroe.
Adesso non c'è più.
Absit iniuria verbis, è stato un vero italiano.
E l'amante perfetto di ogni donna: conosceva tutte le posizioni.

La partitocrazia costituente s'era creata da sé l'opposizione in casa, in cambio di allori, prebende e fama imperitura.
Un pò come la Coca Cola, che per paura di un futuro concorrente vende certe confezioni col nome Pepsi, e nessuno le erode mercato.
Montanelli è stato la Pepsi Cola della partitocrazia costituente. Riposi in pace.


Poi ci sono gli italiani sbagliati.

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Quelli che non cambiano idea. Li puoi amare, detestare, ma sono coerenti quasi.. come un protestante.
Quelli scontentano tutti. Antifascista perché liberale prima, gelosa della sua patria perché liberale poi.

Odiata dalla destra italiana, solo post fascista, mentre Longo, Altissimo e Zanone dormivano con la zizza in bocca, ancor più detestata ora che la destra cerca d'imitare la sinistra e vuole scaricare il suo capo (di destra). Che confusione...

E tali erano gli attributi di Oriana Fallaci che a difendere l'Europa, Cristiana e umanista era rimasta solo lei.
Che poi aveva voluto conoscere Benedetto XVI.
La sinistra la sbeffeggia, la vorrebbe in tribunale, la destra post fascista l'ha in antipatia, i liberali... adesso russano.
Ho odiato i suoi articoli sul Vietnam. Per me aveva torto.
Ho amato quelli sull'Islam.
Allo stato, l'unica non che dicesse qualcosa, ma che avesse qualcosa da dire.

Mi mancherà , come mi manca il Montanelli che leggevo da adolescente, e che mi ha tradito.
Lei no, mi ha mostrato il tradimento degli altri.
La Toscana la amo già , i reporter che hanno arrischiata la pelle davvero (e non la nuova icona nazionale Gruber) li ammiro.
Sono senza parole e dispiaciuto che non abbia avuto ciò che meritava: che fosse capita. Riposi in pace.
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jolly46
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Caro Bric,
dopo le tue parole cosa altro posso aggiungere per condividere i comuni sentimenti?
Solo alcune parole di Oriana nell'imminenza della fine:

"Sono preoccupata che la mia testimonianza venga travisata. Mi dispiace non leggere i "coccodrilli", gli articoli sulla mia morte. Scriveranno dei peana, decriveranno come non ero, metteranno in luce ciò che farà  più comodo e non le cose sgradevoli che penso e che ho detto".

Come si fa a non amare questa "maledetta toscana"? Un'Italiana coraggiosa!
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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onesto46
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Caro Bricchetto, ogni volta che apro un giornale vorrei leggere espressioni di pensiero (articoli non mi sembra bello) come i tuoi, ma è dura.
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elio1947
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Bisogna riconoscere che aveva il coraggio di scrivere sull'Islam quello che tutti pensano e che nessuno dice per paura, cioè che i mussulmani vogliono distruggere noi,la nostra religione,le tradizioni,il nostro modo di essere.
Sono parole forti ma con un fondo di verità ,e poi sempre per il suo coraggio,non dimentichiamo che a Città  del Messico alle olimpiadi durante la rivolta degli studenti, non esitò a scagliarsi con i pugni contro i soldati che uccidevano con le baionette i prigionieri legati,e rimase anche ferita.
A quattordici anni era già  nella resistenza a Firenze con suo padre,negli anni sessanta era a Saigon,in prima linea,per toccare la realtà  della guerra, non negli Hotel con i giornalisti a giocare a poker,i suoi articoli crudi spinsero la stampa americana a condannare la guerra in vietnam.
Insomma una giornalista che non guardava il "colore" del prepotente di turno e quando c'era da dirgliene quattro non si tirava indietro.
Rimproverò anche Papa Woitila perchè si scusò con gli arabi a nome della Chiesa per aver fatto le Crociate!!
Per questo era considerata "scomoda"
Chissà  che articolo avrebbe scritto in questi giorni, riguardo al fatto che dopo il discorso del Papa in Germania su Maometto, i mussulmani si sono offesi e pretendono le scuse da parte di Benedetto XVI??..e che forse le farà !!!
Per conto mio abbiamo perso una grande donna e una grande giornalista,e Firenze ha perso una sua concittadina volutamente e colpevolmente ignorata dalle sue massime autorità  politiche.
saluti
elio1947
Btg.GEMONA
70^cp Lupi di Ugovizza
il mio spirt ator ti svole.
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Luigi
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Della signora Fallaci io non ho mai apprezzato lo stile (troppo "toscano" per i miei gusti). Della tetralogia "dell'11 settembre" non condivido alcune cose. Riconosco però che, non compreso, ha avuto il merito di mettere in luce, ancor prima della forza dell'Islam, la nostra debolezza.
"La forza della ragione" rimane in ogni caso un libro stupendo (Hellis, dovresti leggerlo).

"Però gli abbiamo venduto un'acqua ancor più preziosa. Un'acqua che ci è indispensabile quanto l'acqua dei fiumi e delle sorgenti. Un'acqua senza la quale un popolo appassisce come un albero su cui non cade mai pioggia sicché a un certo punto appassisce. Perde le foglie, non produce più né fiori né frutti, perde anche le radici, diventa legna da ardere. Parlo dell'acqua che è l'acqua della nostra cultura. L'acqua dei nostri principii, dei nostri valori, delle nostre conquiste. L'acqua della nostra lingua, della nostra religione, del nostro laicismo, della nostra storia. L'acqua della nostra essenza, della nostra indipendenza, della nostra civiltà . L'acqua della nostra identità ."

Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


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Luigi ha scritto: "La forza della ragione" rimane in ogni caso un libro stupendo (Hellis, dovresti leggerlo).
Mandi.
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...raccolgo il consiglio, ma non è il mio genere. Non perchè scritto da Oriana Fallaci, intendiamoci. Cmq se me lo prestano, lo leggerò (spendo troppi troppi soldi nel comprare libri che trattano di argomenti tecnici che, non so perchè, hanno prezzi stratosferici).

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