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Jolly Israele sta facendo il lavoro che tante nazioni europee non potevano o non volevano farlo! speriamo che sia la volta buona! :twisted:
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Ho sentito anche io delle Brigate.

Ripeto il mio punto di vista: alla larga.

Già  in fase diplomatica si capisce che la questione è di quelle che puzzano, e tanto. Israele, che non è disposta a farsi sodomizzare gratia et amore dei dai nostri politici imbelli, pretende che la forza di interdizione, a cui non è contraria per principio, anzi, sia un insieme di truppe armate, anche pesantemente, dotate quindi di capacità  bellica importante. Con capacità  bellica intendo non solo la possibilità  tecnica di essere operativi, ma (soprattutto) la volontà  di farlo. Alle richieste israeliane uno stupito ed un po' seccato Baffino ha replicato che non se ne parla nemmeno: si tratta di forze di pace, il cessate il fuoco deve intervenire qualche giorno prima (Isreale vorrebbe un paio d'ore, via loro, subito sostituiti dalla forza d'interposizione) dello schieramento di questa forza ONU (Israele preferirebbe NATO) e così via.

Ovvio che le richieste Israeliane siano inaccettabili da parte Hezbollah: loro ed i loro padrini siriani, iraniani e nostrani, vogliono che il partito di dio sopravviva come potenza armata, con il controllo de facto del sud libanese. Ed ecco perchè i politici nostrani (Francia, Spagna ed Italia), che sono grandi amici di Teheran, vedono col fumo negli occhi la soluzione proposta da Israele: è pesantemente ostativa al reinsediamento di Hezbollah.

Io sarei anche d'accordo a mandare una forza internazionale in quei posti, ma se fosse ben chiaro, anche e soprattutto nelle loro regole d'ingaggio, che la seconda parte della famosa risoluzione ONU sul libano (quella che prevede(va) il disarmo e lo sgombero di Hezbollah dal sud del libano) fosse chiaramente e fortemente indicata come obiettivo indiscutibile. Si tratterebbe quindi di Peace Enforcing, non di Peace Keeping. E per fare Enforcing, contro Hezbollah, 99 su 100 ti devi imporre con la forza delle armi. Quindi basta vedere che cosa sta usando israele per ottenere il risultato, per avere un'idea di massima di che cosa serve.

I nostri potrebero anche essere in grado di farlo, a livello tecnico-operativo. Ma siccome quel bellimbusto di Diliberto e il suo partito si considerano alleati di Hezbollah, tanto da aver partecipato al loro congresso (!), ritengo del tutto impossibile che il nostro governo possa aderire ad una soluzione che preveda, anche lontanamente, nei fatti, una qualsiasi posizione "dura" nei confronti degli islamo-nazisti di Nasrallah.

Quindi: a casa, per carità .

Ciao
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Al proposito, interessante articolo di Carlo Panella:

"D'Alema segue le orme di Nixon. E sbaglia

Massimo D'Alema, senza saperlo, segue le orme di Richard Nixon nel 1956 e come l'allora vice presidente Usa, non comprende Israele e si rifiuta di dare retta a un leader socialista che invece ha capito tutto. Nixon -e Eisenhower- non si fidarono di Guy Mollet, D'Alema non si fida -solo lui sa perché- di Simon Peres. Mezzo secolo fa, dunque, il 31 luglio 1956, il segretario di Stato Allen Dulles, in raccordo con Nixon, sollecitò il premier socialista francese Guy Mollet, ad un definitivo scambio d'analisi sulla crisi di Suez, presso l'ambasciata Usa di Parigi. Ma le tesi francesi, riferite all'ambasciatore Douglas Dillon, furono rigettate da Washington che da quel momento fraintese quanto accadeva in Medio Oriente e sbagliò in buona parte tattiche e strategie. Guy Mollet, infatti, sosteneva che sul Canale di Suez non si giocava solo uno scontro col nazionalismo di Nasser, ma un inedito e drammatico “conflitto di sistema” tra il blocco delle democrazie e un nuovo totalitarismo. “Leggete “La filosofia della Rivoluzione” di Nasser -disse Guy Mollet a Dillon- e vi accorgerete che è peggio del Mein Kampf!”. Ma gli Usa non diedero retta a Guy Mollet e si comportarono i quella crisi come se l'oggetto del contendere fosse solo il diritto dell'Egitto di decidere chi poteva passare o meno per il Canale in violazione palese del trattato di Costantinopoli, che garantiva il libero accesso universale per gli stretti (questo era il fulcro dello scontro, non la nazionalizzazione del Canale, che era già  stata pianamente concordata). In realtà , Nasser intendeva gestire il Canale in maniera jihadista, ergendosi a arbitro tra le nazioni, sulla base del diritto che gli dava la sua umma, decidendo quali potevano passare per Suez e quali, “nemiche dell'Islam”, a partire da Israele, non avevano questo diritto. Da quel tragico fraintendimento americano -scambiare una guerra per imporre una scala di valori totalitaria, con un normale conflitto tra nazioni- seguirono il trionfo di un Nasser già  sconfitto e umiliato da Dayan e Sharon e 50 anni di rovesci per l'occidente, accompagnati dalle surreali parole pronunciate da Richard Nixon il 2 novembre 1956, subito dopo la sconfitta della più che giusta guerra anglo-franco-israeliana: “Per la prima volta nella nostra storia abbiamo dimostrato l'indipendenza della nostra politica verso Asia ed Africa nei confronti della Francia e della Gran Bretagna; le loro politiche ci sembrano riflettere la tradizione coloniale. Tale dichiarazione d'indipendenza ha avuto un effetto elettrizzante in tutto il mondo”. L'effetto “elettrizzante” di quella scelta sciagurata fu il radicamento del jihadismo prima nella versione militaresca di Nasser, Saddam, Assad e Arafat e poi in quella fondamentalista di Khomeini e dei salafiti wahabiti. Oggi, come allora Nixon, D'Alema, sbaglia analisi, proprio perché non fa sua quella del laburista Peres (identica a quella di Guy Mollet), con la sola scusante dell'influenza di una scuola diplomatica europea che segue quella americana solo nei suoi errori. D'Alema sostiene allora che il “processo di stabilizzazione deve coinvolgere Siria e Iran”, e sbaglia platealmente analisi, perché dà  prova di ritenere che i due paesi si muovano solo in un'ottica di potenza regionale; oltre che distratto, si mostra dunque anche sordo, perché Iran, Siria ed Hezbollah dicono a gran voce che il loro intento non è la loro potenza regionale, ma esportare la rivoluzione sciita, il cui primo passo è distruggere Israele. D'Alema, peraltro, non sa e non vuole sapere che “umma” non si traduce -come fanno i suoi uffici- con “nazione”, ma come “comunità  islamica” e che Siria e Iran combattono per una sharia, come aveva intuito Guy Mollet, che regola una società  totalitaria, con molti punti di contatto col nazismo: fà¼hrerprinzip, diritti dimezzati della donna, dittatura della fede unica e Stato etico, incubo dell'apostasia, il tutto cementato dall'odio per gli ebrei. D'Alema ripete che Hezbollah non è un piccolo gruppo di terroristi, ma che ha parlamentari eletti e ministri e da qui discende il suo rifiuto della scelta militarista di Israele. Non si rende dunque conto che il mondo ha di fronte, di nuovo, il problema del “1933”, che a Gaza, in Libano e in Iran si muove in armi un movimento utopista totalitario, antisemita e feroce, che gode di un consenso di massa radicato ed esteso. Non vuole capire che la soluzione politica, viene solo dopo il disarmo militare di queste forze. Atomica compresa.


Lo travate qui: http://www.carlopanella.it/web/dett-edi.asp?ID=83

Io aggiungerei soltanto che coloro a proposito dei quali, secondo Panella, il Sig. D'Alema sbaglia analisi, non ce l'hanno solo con Israele e gli Ebrei. Essendo il loro fine ultimo quello di vedere il mondo coincidere con l'Umma, pure noi siamo di troppo. Provi a "dialogare" su questo, il buon Max, facendosi aiutare dall'altrettanto buon Oliviero. Poi tornino qui a spiegarmi che questi invasati (Hamas, Hezbollah, Iraniani e Siriani) sono personcine degne di fiducia e credito e non, sic et simpliciter, gente che mi considera di troppo sulla faccia della terra (dato che io non ho alcuna intezione di farmi Musulmano e dato che il professarsi "laico" per loro è ancora peggio che essere un Cristiano).

Ciao
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Assolutamente contrario all'invio di nostri soldati, con le regole d'ingaggio "politiche" che ben conosciamo non vorrei vedere altri funerali in tv fra le lacrime di coccodrillo di molti e le grida di scherno di altri.

Di amici vivi per miracolo me ne basta uno, è uno di quelli di "Pasta" a Mogadiscio e guarda caso anche lì chi sparava contro i nostri soldati si faceva schermo delle proprie donne e dei propri figli.
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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jolly46 ha scritto:Assolutamente contrario all'invio di nostri soldati, con le regole d'ingaggio "politiche" che ben conosciamo non vorrei vedere altri funerali in tv fra le lacrime di coccodrillo di molti e le grida di scherno di altri.

Di amici vivi per miracolo me ne basta uno, è uno di quelli di "Pasta" a Mogadiscio e guarda caso anche lì chi sparava contro i nostri soldati si faceva schermo delle proprie donne e dei propri figli.
Te lo vedi un nucleo di CC, che i nostri politici manderebbero di preferenza visto che intenderebbero la missione come un'operazione di polizia, incappare per caso in un deposito di armi e munizioni Hezbollah, ad esempio posto sotto ad una scuola, difeso da un manipolo di soldati di dio?

Meglio nemmeno pensarci, credo
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ma dopo il flop della conferenza di Roma organizzata da Baffino e Prodino e il viaggio di Baffino in M.O. di cui non si sà  il risultato, ancora hanno la faccia di bronzo di parlare? :shock:
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cavalli ha scritto:ma dopo il flop della conferenza di Roma organizzata da Baffino e Prodino e il viaggio di Baffino in M.O. di cui non si sà  il risultato, ancora hanno la faccia di bronzo di parlare? :shock:
Flop? Quale flop, scusami. Io ho letto e sentito che si è trattato di un enorme successo, tale da ridare, finalmente, lustro al nostro Paese in ambito internazionale. Ed era ora, dopo i disastri del Silvio. Finalmente rcominciamo a contare qualche cosa! E tutto questo al di là  dei notevolissimi risultati ottenuti. Torta e ciliegina, insomma :D

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Soluzioni ai più pressanti problemi mediorientali:
a) spostare Israele in Texas; niente arabi, niente razzi (eventualmente protezione dello scudo spaziale statunitense), niente scudi umani, un sacco di soldi e clima pressochè identico. Possibilità  di recarsi quotidianamente ad un muro del pianto lungo migliaia di km al confine con il Messico....
b) l'Iran vuole l'atomica e gli usa ne hanno un sacco da smaltire: che gliele lancino e contenti tutti!
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Nicola ha scritto:Soluzioni ai più pressanti problemi mediorientali:
a) spostare Israele in Texas; niente arabi, niente razzi (eventualmente protezione dello scudo spaziale statunitense), niente scudi umani, un sacco di soldi e clima pressochè identico. Possibilità  di recarsi quotidianamente ad un muro del pianto lungo migliaia di km al confine con il Messico....
b) l'Iran vuole l'atomica e gli usa ne hanno un sacco da smaltire: che gliele lancino e contenti tutti!
:lol:

Perchè invece in Texas, no, anzi: nel Gobi, non ci mandiamo hamas, Hezbollah e compagnia cantante?

Buona invece la b), il che mi fa riformulare la a) : mandiamoli in Iran, prima di implementare b) :lol:
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Federico ha scritto: Perchè invece in Texas, no, anzi: nel Gobi, non ci mandiamo hamas, Hezbollah e compagnia cantante?
Beh, una volta spostati gli israeliani (e visto il posto di merda dove si sono rintanati sono sicuro che gli faremmo un grosso piacere) gli altri a parer mio possono anche rimanere lì, se gli fa piacere...
Che non si azzardino però a salire sui gommoni diretti qui (:m:) , altrimenti vada per l'esodo di massa nel Gobi (dove non c'è abbondanza di gommoni :lol: ).... o il master di specializzazione atomico in Iran :twisted: .
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Federico ha scritto:
cavalli ha scritto:ma dopo il flop della conferenza di Roma organizzata da Baffino e Prodino e il viaggio di Baffino in M.O. di cui non si sà  il risultato, ancora hanno la faccia di bronzo di parlare? :shock:
Flop? Quale flop, scusami. Io ho letto e sentito che si è trattato di un enorme successo, tale da ridare, finalmente, lustro al nostro Paese in ambito internazionale. Ed era ora, dopo i disastri del Silvio. Finalmente rcominciamo a contare qualche cosa! E tutto questo al di là  dei notevolissimi risultati ottenuti. Torta e ciliegina, insomma :D

Ciao
Federico , con la stampa apertamente orientata a favore non ci si poteva aspettare altro, non mi pare che alla fine abbiano concluso niente d'importante d'altronde mancavano gli attori principali. Contare qualcosa? punto di vista opinabile, non si può assumere il ruolo di grande potenza quando si hanno le finanze disastrate, voglio vedere come finanziano la missione in Libano, con i tagli alla difesa ridotti all'osso! dico solo una cosa che non si azzardino imporre nuovi balzelli per reperire i finaziamenti .
:twisted:
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Mi permetto di rispondere qui a questa osservazione:
Pierpa ha scritto:Per quanto riguarda la situazione diplomatica riguardo all'invio dei caschi blu invito Prodi a leggere l'articolo di Riotta sul Corriere di oggi e a evitare l'invio di nostre truppe quando i krauti e i mangiarane si tirano indietro così vergognosamente. Non vorremmo mica fare gli eroi solitari, no?
Devo dire che stavolta sono d'accordo coi mangiarane.
Le guerre si fanno se c'è uno scopo. Qui non c'è, e se c'è non si vuole perseguirlo.
Veniamo via dall'Irak, dove qualche interesse avevamo, per cacciarci in un ginepraio da cui non otterremo nulla di buono.
A margine: io non ho capito ancora se un intervento avallato dall'ONU dopo una guerra sia da approvare o meno. :twisted:
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Anch'io sono d'accordo con Chirac e soci. Per questo non dobbiamo andare a fare gli eroi e non dovremmo andarci nemmeno se ci andassero l'Armee de Terre, il Royal Army e la Bundeswehr al completo! Alla larga!
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Pierpa ha scritto:Anch'io sono d'accordo con Chirac e soci. Per questo non dobbiamo andare a fare gli eroi e non dovremmo andarci nemmeno se ci andassero l'Armee de Terre, il Royal Army e la Bundeswehr al completo! Alla larga!
Comunque non si può fare a meno di notare la perenne grandeur francese: ci metterebbero una sola compagnia, ma pretendendo il comando!
D'altronde, solo loro hanno fatto meglio di noi nell'ultimo conflitto mondiale: non hanno infatti ingannato solo sè stessi sulla presunta vittoria (come abbiamo fatto noi), ma anche tutti gli altri. :twisted:
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Già , e pensa che loro, con quattro divisioni semi coloniali (quattro per dire, non so il numero esatto :D ) hanno ottenuto l'occupazione di un pezzo di Germania. Noi, con le truppe ausiliarie e i Gruppi di Combattimento, senza contare l'Aeronautica, abbiamo perso colonie, Istria, ecc. Ah, les francaises! :lol:
MAI DAÛR!

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