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Buona lettura.
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L'odio di sé e il nulla europeo spiegati (e castigati) da Baget Bozzo

Che cosa c'è di più nichilista di un pareggio, di un quasi-pareggio, di un popolo per cui destra e sinistra si equivalgono nella perenne coazione del Franza o Spagna purché si magna? Fra una messa in latino e una puntata da Gad Lerner, lassù sulla collina vista mare di Carignano (Genova), Gianni Baget Bozzo ha scritto un libro che spiega l'infinita debolezza dei corpi elettorali europei, quelli che poi danno vita ai governi astenici che sappiamo o supponiamo. "Tra nichilismo e islam. L'Europa come colpa" (Mondadori) è libro breve ma compattissimo, di esorbitante peso specifico, che affrontato senza gli opportuni accorgimenti respinge anche il lettore motivato. Come i vini vecchi che per esprimersi al meglio vanno stappati in anticipo e lasciati ossigenare, Baget Bozzo va caraffato, in modo che le sue frasi troppo compresse prendano aria. Sottolineato, estrapolato, riassunto e commentato: solo in questo modo il suo pensiero si rende disponibile e utilizzabile. Ne valeva la pena? Sì, se questo Baget Bignami è riuscito a trattenere la sostanza del Baget Bozzo originale liberandola da una forma che induce sonnolenza. Uomini in rivolta contro la propria storia "Ciò che chiamiamo nichilismo è la coscienza dell'uomo europeo in rivolta contro la propria storia e in particolare contro la tradizione ebraica, greca e romana, fuse e innalzate dal cristianesimo in una sintesi che ha realizzato la più grande forma civile della storia umana". Bella l'immagine dell'uomo in rivolta contro se stesso, efficace in patria come all'estero, somiglia a quell'emigrante che ha votato contro Tremaglia che ha speso una vita per renderlo soggetto politico. Ma a parte questa risibile contingenza, come si è arrivati al masochismo europeo di massa? Baget Bozzo individua i tre gradini scendendo i quali la coscienza del continente ha raggiunto la cantina dei supplizi relativistici: 1) la Grande guerra, che strappa all'Europa il "sentimento di essere una civiltà  universale e necessaria" e completa la desertificazione morale prodotta dalla rivoluzione francese spazzando via gli ultimi discendenti dell'impero romano, i tre imperi asburgico, tedesco e russo che ancora racchiudevano i concetti di regalità  sacrale e cristianità  fondante; 2) la Seconda guerra mondiale, al termine della quale l'Europa che già  non si considerava più indispensabile cominciò a sentirsi addirittura nociva, a percepire "la sua storia come fallimento e come colpa, come qualcosa che si deve rimuovere per ricevere dall'altro, americano o sovietico, la propria identità "; 3) il Sessantotto, un anno che non è mai finito visto che inaugura la fase che stiamo ancora vivendo, definita da Baget Bozzo "dell'assenza della verità , della sua stessa idea". E' in quel momento che nasce l'uomo che ritiene di avere solo diritti, colui il cui ombelico tutto esige e nulla restituisce alla comunità , alla famiglia, alla società , insomma l'elettore del vero democratico Zapatero e del finto comunista Bertinotti. E l'islam? Ci arriviamo. Baget Bozzo comincia col smontare la filastrocca dei figli di Abramo, del Dio comune, dei monoteismi fratelli o cugini. Gli arabi del VII secolo, razziatori di cammelli, nel Corano razziarono anche religioni: allo gnosticismo rubarono l'idea della distanza incolmabile fra Dio e la sua creazione, al manicheismo rubarono la facile idea che l'umanità  sia divisa in due, una degna di vivere e l'altra no, al cristianesimo rubarono il digiuno, il pellegrinaggio, l'elemosina e la preghiera. Che però risulta molto diversa da quella cristiana siccome il Dio a cui è rivolta non è lo stesso: Allah non accetta il dialogo (infatti il Corano è un monologo) e pretende solo sottomissione. Problemi da redazioni esteri, da ambasciatori di seconda fascia, almeno fino a Khomeini e alla sua brillante idea, lo stato islamico, animato da quel messianismo che rende gli eretici sciiti così vicini agli ebrei e forse proprio per questo a loro così nemici. La fine del comunismo fa cadere i salubri muri che suddividevano i mali del mondo in tanti piccoli malanni locali. La globalizzazione, che Baget Bozzo definisce "un fenomeno di anarchia mondiale, in cui l'universalità  del mercato indebolisce gli stati e le politiche", consente al male, che a questo punto si può benissimo scrivere con la maiuscola, il Male, di raggiungere la massa critica. E' la guerra. Io sono più certo dell'esistenza del peccato originale che di quella del foglio di carta dove è stampato questo articolo, non credo ci sia bisogno di trovare ulteriori motivazioni alla malvagità  umana. Don Gianni la penserà  nello stesso modo ma a uso degli scettici si sforza di elencare le cause cosiddette razionali del conflitto in corso. La prima è difensiva, come reazione al nichilismo occidentale che minaccia di "diffondersi attraverso le sue immagini nell'immaginario dei paesi musulmani e sovvertire quel modello sociale fondato sul mondo arabo del VII secolo. Ciò riguarda, in modo particolare, il rapporto uomo-donna". La seconda è offensiva: l'Europa che non partorisce più figli ma solo diritti umani che saranno usati contro di essa, l'Europa imbelle delle burocrazie anticristiane di Bruxelles appare al mondo islamico vicina all'implosione ed eccita l'idea di una grande conquista territoriale. Con la scimitarra o con il ventre? Forse con entrambe, anche se Baget Bozzo, per cui l'islam moderato è una contraddizione in termini, ritiene più squisitamente maomettana la prima ipotesi: "L'islamismo politico risponde a motivazioni originarie diffuse nel Corano. Assume la forma più tradizionale della cultura islamica, cioè la guerra contro l'infedele". Il pericolo non sembrerebbe così mortale se in Europa non si aggirassero una quinta colonna e anche una sesta: la quinta è composta dai nichilisti che "negano il valore e il significato della civiltà  occidentale", in Italia soprattutto neocomunisti e verdi, la sesta dai nichilisti che "riducono la civiltà  alla tecnica", e questa è composta dal restante novanta per cento dell'elettorato. (Mi ricorderò a lungo che uno dei punti più pubblicizzati del programma di Forza Italia era la diminuzione dell'Iva nel turismo, me lo ricorderò a lungo perché in quella proposta così minuziosamente oscena c'era tutto il fiuto di un Berlusconi in rimonta, consapevole che al popolo sovrano importano le tasse, non la civiltà , che gli italiani sarebbero felicissimi di pagare la jizya, il pizzo che il Corano prevede per gli infedeli, se questa sostituisse l'Irpef e fosse di qualche punto inferiore). L'imprevisto è la sola speranza Ci sono speranze? Mi duole dirlo ma su questo punto, quando il densissimo libro sta per finire, Baget Bozzo convince di meno. "La guerra fa riscoprire se stessi. E ciò accadrà  necessariamente anche in occidente, in Europa". Sono passati quasi cinque anni dalla dichiarazione di guerra e tutta questa riscoperta non si vede. Secondo don Gianni la crisi è devastante ma non bisogna disperare perché sta emergendo qualcosa di nuovo anzi di antico. "Il cattolicesimo romano, mediante il papato, riscopre la forma politica più adeguata alla crisi dell'occidente e con ciò risponde colpo su colpo alla sfida islamica". Nel libro sono numerosi i passaggi che possono sembrare velate critiche all'opera di Giovanni Paolo II, mentre in Benedetto XVI vengono riposte grandi speranze. "Da leader politico, il Papa potrà , nel tempo, e secondo alcuni passaggi certamente imprevedibili, ridefinire l'identità  della cristianità  e, con essa, quella dell'occidente. La salvezza viene ancora una volta dall'imprevisto storico". Ma questo è Eugenio Montale! "L'imprevisto è la sola speranza"! E qui il bignamista, per non buttarla come sempre in letteratura, si ferma.

(Camillo Langone, Da "Il Foglio" del 13 aprile 2006)
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Federico
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Una buona analisi dell'ultimo pezzettino di discesa che l'umanità  sta percorrendo. Altri autori si sono occupati di descrivere altri percorsi precedenti, e anch'essi ne spiegano la causa, identificandola con quella stessa indicata da Baget Bozzo.
Una cosa sola mi permetto di dire circa gli ultimi periodi del Sig. Langone, ov'egli critica Baget Bozzo.

Se Baget Bozzo indica nella crisi ultima, la guerra (e anche qui si potrebbe discutere se l'identità  crisi ultima = guerra è fondata), la possibile, sperabile scintilla che faccia risorgere l'orgoglio di appartenenza dell'Occidente, il Sig. Langone afferma che la guerra è scoppiata 5 anni fa, ma che di reazioni non se ne vedono. Mi permetto di dire che la guerra vera non è scoppiata affatto: non vedo il sangue, se mi passate la crudezza. Intendo qui da noi, a casa nostra. I nostri figli vanno a scuola tutti i giorni e i loro genitori hanno la pressochè matematica certezza di rivederli tornare a casa. Essere in guerra significa avere la pressochè amtematica certezza di NON vederli ritornare a casa, che le scuole sono chiuse e che la vita, in definitiva, non è affatto un diritto ma come diceva Ungaretti, è come una fogliolina autunnale su di un albero. Il minimo soffio di vento la fa cadere. In parole povere noi non abbiamo nè la paura, ma direi la certezza piuttosto, di essere ammazzati, di avere dei nemici. E quindi non reagiamo a questa con il razionalissimo desiderio di difenderci.

Aggiungerei poi solo alcune considerazioni, parola grossa :D , a livello molto generale.

Occidente: l'ovest. Il sole tramonta ad ovest. L'uscita delle Chiese (beninteso quelle costruite tradizionalmente, non gli scempi modernisti) è a ovest, laddove il Sancta Sanctorum è ad est. Le Piramidi d'Egitto sono sulla riva ovest del Nilo, così come la Valle dei Re e tutte le tombe di epoca classica egiziana. In pratica: ovest/occidente=uscita/buio/fine/morte. I concetti opposti sono invece simboleggiati dall'est: alba, altari delle Chiese eccetera.

Certe cose non succedono mai per caso.

Ciao
Art. Federico
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Anche se il buon Ax probabilmente sperava che questa bella discussione fosse finita, non potevo non riprendere questa ottima osservazione:
Federico ha scritto: Mi permetto di dire che la guerra vera non è scoppiata affatto: non vedo il sangue, se mi passate la crudezza. Intendo qui da noi, a casa nostra. I nostri figli vanno a scuola tutti i giorni e i loro genitori hanno la pressochè matematica certezza di rivederli tornare a casa. Essere in guerra significa avere la pressochè amtematica certezza di NON vederli ritornare a casa, che le scuole sono chiuse e che la vita, in definitiva, non è affatto un diritto ma come diceva Ungaretti, è come una fogliolina autunnale su di un albero. Il minimo soffio di vento la fa cadere. In parole povere noi non abbiamo nè la paura, ma direi la certezza piuttosto, di essere ammazzati, di avere dei nemici. E quindi non reagiamo a questa con il razionalissimo desiderio di difenderci.
Una mia modesta riflessione sul tema.

Durante tutto il XX secolo, e con una sola eccezione a conferma della regola, il mondo "occidentale" ha visto progressivamente ridursi la propria soglia di tolleranza nei confronti delle perdite belliche. I macelli della Grande Guerra segnarono così tanto l'Europa che nel successivo atto Francia, Gran Bretagna, Italia tennero un profilo molto più basso, sopportando perdite decisamente inferiori; l'eccezione fu naturalmente quella tedesca, motivata da diverse cause, prima fra tutte il pensare che l'armistizio del 1918 fosse solo l'intervallo fra due tempi dello stesso film.
Dopo il '45 (o meglio, dopo la fine della decolonizzazione) addirittura l'opzione delle armi fu praticamente cancellata dagli stati europei occidentali, mentre gli USA, che non avevano conosciuto cosa significhi una guerra in casa, condussero certo una lunga serie di campagne (che in tempi di minore ipocrisia si sarebbero per altro dette "coloniali"), però con respiro, come dire, sempre più corto.

La conseguenza di questo fenomeno, nonché di alcuni evidenti errori di condotta, è che nell'ultimo quarto di secolo l'occidente è stato sconfitto nell'1982-1984 in Libano e dieci anni dopo in Somalia, ha permesso cinque anni di massacri nel cuore dell'Europa, ed ora sta rischiando sia in Iraq (dove la campagna perdura in realtà  quasi senza soluzione di continuità  dal 1990), che in Afghanistan, che nel Corno d'Africa, per non parlare della regione dei Grandi Laghi; e tutto questo nonostante una superiorità  complessiva a livello economico, militare, sociale che non ha forse precedenti nella storia.
I commenti di alcuni politici italiani dopo i tristi fatti che si sono susseguiti in questi ultimi tempi mi sembrano illuminanti: si chiede il ritiro dall'Afghanistan e dall'Irak perché, si sostiene, i nostri soldati ora sono in pericolo. Il che, chiaramente, è discorso pienamente surreale, considerato il particolarissimo status del "mestiere delle armi", che prevede il pericolo come "conditio sine qua non" perfino nel semplice addestramento. Aggiungendo gli straordinari sofismi sulle missioni di pace che però sono missioni militari ma non di guerra, anzi sono contingenti di occupazione, la morte dell'Europa mi pare sotto questo punto di vista cosa indubitabile, e in realtà  vecchia di anni.

Diciamo che forse è iniziato tutto da Langemarck, 92 anni fa. Resterebbe da discutere quale sia stata la causa profonda.
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Fonte TGcom

Chiesa scomunica Madonna in croce
"Il concerto a Roma una sfida blasfema"

Madonna che si fa issare su un'enorme croce fatta di specchietti, con una corona di spine attorno al capo, momento clou del suo "Confessions tour", non è andata giù al Vaticano. E a pochi giorni dall' unica tappa italiana, prevista per domenica a Roma, su lady Ciccone piove la scomunica. "Farsi crocifiggere nella città  dei papi è uno scandalo creato ad arte - dice il cardinal Tonini a La Stampa -, provo pietà  per lei".

Gli assaggi dello show di Madonna in America e a Cardiff, prima tappa europea, sono bastati al Vaticano per condannare l'artista. Dalla Santa Sede sono in molti a chiedere di bloccare (o quantomeno modificare) il concerto che la popstar ha in programma in Italia. Madonna viene accusata di essere anticlericale, dissacrante e di insultare il Cristo. "Verrà  il momento in cui questa signora capirà  che Gesù è morto in croce e ha versato il suo sangue anche per lei. Ha toccato il fondo" tuona il cardinale Ersilio Tonini. "E' come un bestemmiatore che non crede in Dio ma lo nomina di continuo - rincara la dose il vescovo Velasio de Paolis, segretario del supremo Tribunale della Segnatura Apostolica - . Per le vignette satiriche su Maometto è scoppiato il finimondo, qui invece una sconsiderata profana la croce nella culla della cattolicità  e la fa franca".
Madonna

A scandalizzare è soprattutto il merchandising che Madonna fa del suo nome, della religione e degli oggetti a questa legati: dalle croci griffate diventate gioielli, ai riferimenti a Gesù e ai cristiani. Tutto secolarizzato, insultato, svuotato di significato.

Nonostante le scomuniche, lady Ciccone però va avanti. Proprio come, nel 1989, quando il suo pezzo "Like a prayer" ricevette la condanna del Vaticano, per il mix tra erotismo e religiosità , ma diventò lo stesso una hit). Allo Stadio Olimpico tutto è pronto per ospitare il suo show: mille le persone coinvolte, tra addetti alla sicurezza, operatori, facchini. 22 i ballerini, 7 i costumi che la popstar cambierà  e 4mila i cristalli Swarovsky utilizzati, molti dei quali finiti su quella croce oggetto del contendere.
anche se la scomunica sembra un atto del medioevo, era l'ora che qualcuno dicesse qualcosa, quegli arabi fanno come gli pare e noi facciamo sempre i multirazziali, quelli aperti etc etc, e poi ce lo mettono sempre in tasca!
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Beppe ha scritto: anche se la scomunica sembra un atto del medioevo [...]
Se uno non crede, non è altro che l'opinione di un'associazione ludico-ricreativa denominata "Santa Romana Chiesa", e mi pare non abbia, dal punto di vista civile, la minima conseguenza.
Quanto a Veronica Ciccone, abbattuti gli argini mi pare difficile dire quale acqua può passare e quale no. Prima o poi esce tutta...
En passant, magari per un cristiano già  solo il suo nome d'arte potrebbe essere un po' offensivo.
Mandi.
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Sarebbe interessante vedere l'accoglienza degli arabi di La Mecca o di Medina se su quelle piazze si presentasse per uno spettacolo un complesso musicale occidentale come"Maometto e i suoi Profeti".........


saluti a tutti ....
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elio.anghinetti ha scritto:Sarebbe interessante vedere l'accoglienza degli arabi di La Mecca o di Medina se su quelle piazze si presentasse per uno spettacolo un complesso musicale occidentale come"Maometto e i suoi Profeti".........


saluti a tutti ....
Dici bene. Ma quella è gente che su 'ste cose mica scherza, al contrario: sono terribilmente seri.

Quanto alla Sig.ra Ciccone: essendo apostata, della scomunica non dovrebbe importarle granché. Io non ci sprecherei fiato. Piuttosto la prenderei quale esempio vivente di novella Sig.ra Faust, quello che non voleva invechiare e che per ottenere ciò...

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federico ha scritto
Dici bene. Ma quella è gente che su 'ste cose mica scherza, al contrario: sono terribilmente seri.
---------------------------------------------------
certo che lei viene a Roma(culla della cristianità )con uno spettacolo del genere e nessuno o quasi a nulla da ridire...a parte il Tonini!!!
Vabbè che l'Italia è diventata la più permissiva,tollerante,accogliente(nel senso di accoglienza profughi)e aperta (nel vero senso della parola)nazione europea, ma di uno spettacolo che offende nel nome dell'arte, non tutti gli italiani ma una buona maggioranza e fra questi mi ci metto anch'io ,anche se non sono praticante, penso non se ne sentisse la mancanza.
Come mi darebbe fastidio un nostro cantante o attore,apostata che fosse si prendesse gioco di Budda dell'Islam di Confucio o di qualsiasi altra religione .
Io la vedo così.....

saluti
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elio.anghinetti ha scritto:federico ha scritto
Dici bene. Ma quella è gente che su 'ste cose mica scherza, al contrario: sono terribilmente seri.
---------------------------------------------------
certo che lei viene a Roma(culla della cristianità )con uno spettacolo del genere e nessuno o quasi a nulla da ridire...a parte il Tonini!!!
Vabbè che l'Italia è diventata la più permissiva,tollerante,accogliente(nel senso di accoglienza profughi)e aperta (nel vero senso della parola)nazione europea, ma di uno spettacolo che offende nel nome dell'arte, non tutti gli italiani ma una buona maggioranza e fra questi mi ci metto anch'io ,anche se non sono praticante, penso non se ne sentisse la mancanza.
Come mi darebbe fastidio un nostro cantante o attore,apostata che fosse si prendesse gioco di Budda dell'Islam di Confucio o di qualsiasi altra religione .
Io la vedo così.....

saluti
Si vede che per certuni il gay pride di qualche anno fa non è stato sufficiente.

Quello che mi chiedo è: alla Ciccone, frega qualcosa della scomunica? Per me no, anzi: la prenderà  (e spaccerà ) come una medaglia al valore dell'apertura, da sbandierare di fronte ai suoi amici politicamente corretti e laici (che significa anticattolici, per chi non fosse aggiornato sui mutamenti semantici delle parole).

D'accordissimo sulla stupidità  di scherzare sulla religione, come ho scritto più indietro su questo stesso thread.

Ciao
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Mah, per me e' tutta una buffonata....si sente bestemmiare ad ogni angolo della citta', si vedono cose in tv no nda scomunica ma da censura e poi.....tutto sto casino per un concerto?
Allora i concerti rock dove se (forse) si fuma e si mostrano segni satanici?!?!?!?!?!?! Quelli continuano indisturbati.....
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Lele ha scritto:Mah, per me e' tutta una buffonata....si sente bestemmiare ad ogni angolo della citta', si vedono cose in tv no nda scomunica ma da censura e poi.....tutto sto casino per un concerto?
Allora i concerti rock dove se (forse) si fuma e si mostrano segni satanici?!?!?!?!?!?! Quelli continuano indisturbati.....
Ti sfugge il piccolissimo particolare che per qualcuno la Croce è ancora il simbolo di Dio che accetta il martirio per la salvezza degli uomini.
Di fronte a questo, qualche grammo di erba o la puerile esibizione di un segno "esoterico" è nulla, per chi crede.
Se uno è invece ateo, continuo a non capire quale disturbo possa dargli la scomunica di Ciccone.
A meno che non sia il solito cercare di avere la moglie ubriaca e la botte piena, cosa notoriamente impossibile.
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e la notizia di rimini/riccione l'avete sentita?
vogliono aprire una spiaggia con accesso consentito solo a donne, con bagnini donne, etc etc..tutte donne, dove sarà  vietato l'ingresso agli uomini tenuti a lunga distanza da occhi indiscreti.
che donne saranno? donne arabe!
già ...per attirare il turismo
ovviamente faranno il bagno con il velo

pagliacci
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Allora lo vogliamo alzare questo muro tutto intorno ai confini Italiani?
madonna non vedeva l'ora di venire qua a rompere i co*oni, quella non aspettava altro, sai cosa gliene frega del pubblico, delle canzoni del buisness. Ma a chi deve dimostrare altro? I soldi ce li ha, il successo l'ha avuto, de trombate se ne è fatte sappiamo tutti che è una gra z**cola.
A 40/50 anni perchè viene a roma? riposta: solo x rompere.
Poi col Vaticano, ancora.... e basta... sei ultima a luisa!!!
Ma perchè non vai a rompe le scatole a maometto? C'hai paura eh?
A luisa ma te c'hanno mandato o ce sei andata da sola? (in america dico eh per carità ) E mo perchè devi tornà  a rompe? VATTENE!

X le donne col burca. Bah che dire.
In austria ci vogliono bene, in germania pure, in francia ci adorano, nella exjugoslavia basta che gli portiamo i soldi (e ho preso solo i vicini)... che problema c'è nel fare spiagge x gli amici extraeuropei.
Però, aggiungerei, perchè non gli portiamo un po' di alghe da queste parti o pesci morti e gli cementiamo la spiaggia?
Facciamo agli ospiti ciò che gli ospitanti degli altri paesi fanno a noi italiani, ma facciamolo meglio. :wink:

Ta**i loro, vengono mangiano pisc**no scure**iano e se ne vanno.... e manco grazie.
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
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Lele ha scritto:Mah, per me e' tutta una buffonata....si sente bestemmiare ad ogni angolo della citta', si vedono cose in tv no nda scomunica ma da censura e poi.....tutto sto casino per un concerto?
Allora i concerti rock dove se (forse) si fuma e si mostrano segni satanici?!?!?!?!?!?! Quelli continuano indisturbati.....
TUTTA PUBBLICITA' GRATUITA.

per cui il contabile potrà  fare sto conto a concerto concluso:

spettatori paganti: 70.000

costo minimo del biglietto: € 50,00

incasso lordo (minimo): € 3.500.000,00

spese per la pubblicità : € 0,00

ricavo netto: € 3.500.000,00

Per dirla alla romana (Mauro correggimi se è sbagliato): Ai voja de protestà , mo' io so contento de l'incasso.

:-)(-:
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:lol: Eheh non sbagli dici bene! :wink:
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