Credo che il discorso vada inserito in quello ben più ampio della transizione da leva a "professionismo".
Con la leva, i gruppi sportivi avevano un gettito garantito di gente valida, quelli leggermente più scarsi ma che praticavano lo stesso dignitosamente uno sport non venivano presi troppo in considerazione, rimanevano quelli in gamba (almeno per come ho sentito parlare del Nucleo sportivo Julia).
Oggi i gruppi potrebbero benissimo venir chiusi, gli atleti di interesse nazionale non sono obbligati a fare il miltare e a perdere un anno di allenamenti e di gare. Per contro, una forza armata o di polizia garantisce un posto remunerato per poter continuare un'attività che come già scritto, in molti casi, non porta da mangiare se non con copiosi sponsor.
E' uno degli aspetti che andranno affrontati nel futuro, quando la mentalità "vecchia", usando un termine che ho sentito più volte da vari VFB, sarà totalmente scomparsa a favore della "nuova". Secondo me è ovvio che un esercito che vuole basarsi su soli professionisti utilizzi tutto il tempo che ha a disposizione per addestrare i suoi uomini, è da vedere se così la pensano anche i vertici politico-militari del nostro Paese.