Leonardo
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Zone di reclutamento

Ciao a tutti!

Apro una discussione su quella che era :( una delle caratteristiche (secondo me la più importante) delle unità  alpine: il reclutamento su base regionale.

In particolare mi interessava sapere quali erano i bacini di reclutamento e quali reparti di preciso andassero ad alimentare. Mi sembra poi che esistessero anche dei bacini di reclutamento complementari, ma non cosa li differenziasse dagli altri (forse erano quelli appenninici ?)

Dal quel che so, a grandi linee la situazione era:
Taurinense: Piemonte, Val d'Aosta, Liguria
Orobica: alta Lombardia
Tridentina: Trentino Alto Adige, Verona
Cadore: Belluno, Vicenza, Emilia
Julia: Friuli Venezia Giulia, Treviso, Abruzzi

Prima della guerra la situazione era però diversa, il reclutamento avveniva addirittura su base locale, per Battaglione.

Come vedete ci sarebbero molte cose da approfondire, ma finora ho trovato poco o niente al riguardo. Ogni informazione aggiuntiva è perciò molto gradita!
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Federico
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Interessante argomento, soprattutto perchè ne so veramente poco e perchè mi ha sempre incuriosito.

Che una regola ci fosse, ritengo che sia innegabile e deve essere proprio come ha detto Leonardo. Solo che ogni regola ha le sue eccezioni, soprattutto in Italia e più ancora nell' E.I.: :)

Il mio scaglione a Merano (Btg. Edolo. Brigata Orobica) era uno scaglione "misto" nel senso che lo componevano ragazzi provenienti dalle provincie di Como, Bergamo e Varese; c'era qualche ragazzo del Trentino A.A. e poi qualche sperduto milanese. Lo scaglione successivo, invece, sarebbe stato composto al 90% da bresciani. Fin qui la cosa conferma la regola generale esposta da Leonardo.

Alla Quaranta, invece, la gran parte dei ragazzi erano piemontesi e qualche ligure. Gli "extra"eravamo noi lombardi, un veneto (di Verona) un Romagnolo (di Rimini). La cosa strana è che il veneto fece il CAR alla Julia, se non ricordo male, e fu poi trasferito a causa dela sua conoscenza dell'inglese mentre il riminese fece il CAR a Mondovì e fu poi mandato in Quaranta (sempre per via dell'Inglese). Egli rappresentava veramente un'eccezione, un refuso burocratico oserei dire, dato che non aveva nemmeno chiesto di fare l'Alpino alla visita dei tre giorni e la sua destinazione a Mondovì era decisamente un po' contro alle regole sulle distanze massime da casa.

Credo che ci fosse/sia un altra Brigata che aveva reclutamento regionale, al di fuori delle Brigate Alpine: i "Dimonios" della Sassari.

Saluti
Art. Federico
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Anche io ne so veramente poco, per lo meno di quello che erano le regole.
Ad esempio nella mia caserma c'erano eccezioni notevole, tipo un paio di persone di Roma, una persona siciliana, per non parlare di tutta la genet di Torino che c'era.
Se si considera il fatto che eravamo un centro leva, questo si spiega con il fatto che i caporali che facevano il corso istruttori, potevano essere destinati originariamente ad altre destinazioni, ma venivano trattenuti al 16° alla fine del corso per il resto della Naja.
Non si spiega invece come mai ad esempio il sottoscritto, trattenuto al 16°, era destinato a Cuneo, e come me molti del mio scaglione, quasi tutti milanesi, bergamasci, bresciani e comaschi.
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Re: Zone di reclutamento

A dire il vero penso che l'Emilia sia sotto la Julia e non la Cadore!!!!!
A meno che non venga divisa per prov......
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Mauro
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Federico ha scritto: ...era decisamente un po' contro alle regole sulle distanze massime da casa.
Leonardo ha scritto:il reclutamento su base regionale
Io questa cosa non l'ho mai capita e non la capirò mai, forse. Ma non c'è stata (circa nel 97-98 ) una legge che "assicurava" alle persone la naja vicino casa? Bo, io sinceramente non l'ho vista mai applicata. Per quanto riguarda l'anno che ho passato a Belluno (96-97), uno di Roma non lo vedevano da anni...infatti tutti rimasero sorpresi dall'evento di vedermi. Subito dopo, 3 mesi perchè ogni 3 mesi partivano dal centrosud, parlai e vidi persone del Lazio, Abbruzzo, Campania (moltissimi) e Sicilia (1 di Siracusa o Catania non ricordo bene) con destinazion L'Aquila; ovviamente nessuno aveva chiesto esplicitamente di venire a nord. E la cosa cominciava a rientrare nella norma; quale norma, a questo punto, non so dire.
Spero di aver dato un piccolo contributo!
ciao!!! :)
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
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Mauro ha scritto:Io questa cosa non l'ho mai capita e non la capirò mai, forse. Ma non c'è stata (circa nel 97-98 ) una legge che "assicurava" alle persone la naja vicino casa?
Anch'io sapevo di questa cosa ma.............beh, mi sono trovato a fare la naja a 300 Km da casa ma, vista ora la cosa, sono felice di esser stato negli Alpini.
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Mauro
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Lele ha scritto:...mi sono trovato a fare la naja a 300 Km da casa ma, vista ora la cosa, sono felice di esser stato negli Alpini.
Ben detto, anch'io la penso così. :wink:
Non volevo dimenticare, tra le regioni "terronie" che avevo citato prima, a scaglioni di 3 mesi che affluivano dal centrosud, aggiungerei anche L'Emilia e la Toscana. Ora che ricordo bene, mi manca all'appello l'Umbria, le Marche e il Molise: dalla Sardegna veniva il mio caporale quando ero una rapa, calabresi e pugliesi li ho conosciuti....si ricordo bene andò così.
Per quanto riguarda le altre regioni del norditalia, l'afflusso era previsto per i rimanenti 8 mesi dell'anno, ma con una differenza: nei 4 mesi annuali l'afflusso era più concentrato che nei rimanenti e quindi si potevano avere molte più reclute in un mese che in 2/3 messi insieme.
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Vi ringrazio per questi primi contributi!

Da quello che ho capito la "regola" era abbastanza rispettata quando Federico ha prestato servizio, poi nel corso degli anni '90 le eccezioni sono state sempre di più, con interi scaglioni del sud Italia. Volendo fare delle ipotesi, forse ciò si deve sia al minor gettito delle regioni del nord, sia allo scioglimento di reparti, che ha fatto venir meno la corrispondenza brigata-regione: ad esempio fino all'anno scorso gli Alpini di leva presumo venissero mandati quasi tutti alla Tridentina, indipendentemente dalla regione di provenienza.

Per quanto riguarda l'Emilia, forse ha ragione Lele, veniva ripartita per provincie tra la Cadore e la Julia, così come il Veneto (VI e BL Cadore, VR alla Tridentina, TV alla Julia; ma anche qui con molte eccezioni, come ho letto nei vs. post.). Cmq. durante la II Guerra Mondiale sicuramente l'Emilia era di pertinenza della Julia (ad es. il Btg. Vicenza era composto da parecchi emiliani, oltre che da vicentini).

Circa la "legge dei 100 km" è vero che esiste, ma viene applicata compatibilmente con le esigenze della FF. AA., così avevo letto nell'opuscolo sulla visita di leva: il che poi di fatto si traduce nel non applicarla a tutti (leggasi a chi non è raccomandato).

Federico, hai fatto bene a ricordare anche i "Dimonios". La Brigata Sassari durante la Grande Guerra era interamente composta da sardi, grazie ad un'apposita concessione dello Stato Maggiore: a quell'epoca nessun'altra unità  - eccetto gli Alpini - era reclutata territorialmente. Poi con il tempo questa tradizione penso si sia persa e soltanto negli ultimi anni sia stata ripristinata. Infine sono da ricordare anche i Lagunari: prima di passare al reclutamento volontario, attingevano le reclute dalla zona dell'alto adriatico e dell'entroterra veneziano.

... la ricerca continua ...
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Lorenzo
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Nel '92 la situazione nella mia compagnia, la 167^, era la seguente:

1°/92 - tutti vicentini
4°/92 - tutti vicentini
7°/92 - emiliani, pugliesi, piemontesi, un vicentino, un trevigiano (io, che tra l'altro dovevo andare in Julia ma ho chesto di fare il servizio nella stessa caserma di mio nonno, a Pieve di C.)
10°/92 - emiliani, vicentini
2°/93 - tutti vicentini
Ultima modifica di Lorenzo il mar ago 29, 2006 10:33 am, modificato 1 volta in totale.
C.le Lorenzo
7°/92 | 51 mortaista, addetto al tiro/tavolettista | 167^ Cp. Mortai "La Signora" | Battaglione Pieve di Cadore | 12° Reggimento Alpini | Brigata Cadore

Europa risvegliati!
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Federico
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Avevo scordato questa discussione.

Facendo un po' di mente locale questo è quello che ci dissero a naja (1986/87) circa la "problematica" provenienza/destinazione.

Esiste(va) una regola instaurata allo scopo di far prestare servizio militare ai ragazzi il più vicino a casa possibile e comunque a non più di 100/150 Km (non ricordo di preciso) da casa. Questa regola valeva per il servizio al Corpo, non per il CAR.

Regola quanto meno aleatoria dato che, comunque, le superiori necessità  delle FFAA avevano la precedenza, cosa peraltro comprensibile.

Detta regola era in ogni caso inattuabile per noi Nord-Lombardi destinati agli Alpini, per la maggior parte alla Brigata Orobica, con qualche "mosca bianca" alla Tridentina e, con eccezioni sempre meno numerose verso le altre Brigate Alpine. Anche nel caso di destinazione all'Orobica, era impossibile rispettare la regola: partendo da Como, Varese, Bergamo, Milano (pochi), Brescia è impossiile arrivare ad un Battaglione/Gruppo di questa Brigata restando al di sotto dei 100 Km. Gli unici che, forse, potevano farcela erano i Valtellinesi dei dintorni di Bormio, ma solo passando dallo Stelvio, e i Bresciani della valle del Tonale, ma solo d'estate dato che i passi d'inverno sono chiusi.

C'era qualcuno che però vedeva rispettata alla lettera legge nei suoi confronti: gli Alto Atesini. Essi, per legge, non potevano fare la naja al di fuori della loro regione. La cosa, ci fu spiegato, era un accordo fatto tra il Giverno Italiano e le Provincie Autonome di Trento e di Bolzano. Non so se la cosa valesse anche per le altre Grioni a Statuto Speciale.

In ogni caso era fatta salva, sempre in dipendenza delle superiori necessità  delle FFAA, la volontà  del ragazzo, che poteva chiedere di essere assegnato a Reparti più distanti di quelli previsti dalla legge. Si pensi ad esempio a tutti i Parà  della Folgore, tutti volontari e provenienti da tutta Italia.

Ciao
Art. Federico
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Romagnoli

Federico ha scritto:Interessante argomento, soprattutto perchè ne so veramente poco e perchè mi ha sempre incuriosito.

Che una regola ci fosse, ritengo che sia innegabile e deve essere proprio come ha detto Leonardo. Solo che ogni regola ha le sue eccezioni, soprattutto in Italia e più ancora nell' E.I.: :)

Il mio scaglione a Merano (Btg. Edolo. Brigata Orobica) era uno scaglione "misto" nel senso che lo componevano ragazzi provenienti dalle provincie di Como, Bergamo e Varese; c'era qualche ragazzo del Trentino A.A. e poi qualche sperduto milanese. Lo scaglione successivo, invece, sarebbe stato composto al 90% da bresciani. Fin qui la cosa conferma la regola generale esposta da Leonardo.

Alla Quaranta, invece, la gran parte dei ragazzi erano piemontesi e qualche ligure. Gli "extra"eravamo noi lombardi, un veneto (di Verona) un Romagnolo (di Rimini). La cosa strana è che il veneto fece il CAR alla Julia, se non ricordo male, e fu poi trasferito a causa dela sua conoscenza dell'inglese mentre il riminese fece il CAR a Mondovì e fu poi mandato in Quaranta (sempre per via dell'Inglese). Egli rappresentava veramente un'eccezione, un refuso burocratico oserei dire, dato che non aveva nemmeno chiesto di fare l'Alpino alla visita dei tre giorni e la sua destinazione a Mondovì era decisamente un po' contro alle regole sulle distanze massime da casa.

Credo che ci fosse/sia un altra Brigata che aveva reclutamento regionale, al di fuori delle Brigate Alpine: i "Dimonios" della Sassari.

Saluti

Scusate l'intromissione di un non alpino: in quanto romagnolo (di Riccione) ho diversi tra amici e parenti che hanno fatto la Naja negli Alpini pur senza averne fatto esplicita richiesta.
DI sicuro ho rilevato mio cugino (di Riccione) nel 1990 presso l'AVES a Belluno, un amico (sempre di Riccione) presso il comando Julia a Udine nel 1991, un altro amico presso il comando Taurinense nel 1985 ma poi distaccato al Tribunale Militare di Torino.
Di altri ho notizie frammentarie.
Non erano cmq refusi burocratici in quanto parecchi romagnoli sono stati spediti sulle alpi.
Riguardo alla distanza massima da casa, ne ho sempre sentito parlare ma mai e poi mai ho mai ritenuto sia stata applicata.

Un saluto a tutti!!
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mi ero perso questo interessante "coso", che ripesco con il mio retino/scavatore :P
Le statistiche che ho io, che riguardano il mio gruppo (Faenza-Castelbolognese), ed anche la mia sezione (Bolognese-romagnola) dicono che, salvo eccezioni, i romagnoli e i bolognesi costituivano bacino di leva alpina della Cadore e venivano regolarmente spediti fra le penne nere senza specifica richiesta. Infatti una volta sciolta la Cadore gli alpini romagnoli hanno avuto un tracollo nel numero.
E' vero però che ai miei tre giorni, che feci nel 1988 (o 1989, boh....) mi chiesero espressamente se volevo fare la naja negli alpini dicendo che un sacco di romagnoli la facevano in questo Corpo.
Dalle mie letture ho notato invece che i romagnoli nel periodo anteguerra venivano mandati, normalmente, nella Julia.
Altro discorso per gli emiliani (bolognesi esclusi): ad esempio i parmensi venivano quasi sempre mandati nella Julia.
Questo, come è stato giustamente detto, fino ai primo anni novanta.
Chissà  quali strane regole c'erano.

Invece nel '97 nel Gruppo Bergamo della Tridentina i ragazzi erano per la stragrande maggioranza di Brescia e Lecco. Nella mia batteria "eccezioni" erano un piemontese, due abruzzesi, tre marchigiani, quattro bolognesi, due romagnoli, un ferrarese, due milanesi, un toscano, un padovano (unico veneto).
Di questi un romagnolo, un bolognese e due marchigiani hanno chiesto l'avvicinamento ottenendolo senza alcun problema.

P.S. OT: altro grande mistero, di cui abbiamo già  parlato: il grado di istruzione dei diversi scaglioni....ma questa è un'altra storia....
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)
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Del mio scaglione alla Druso eravamo tutti lombardi eccetto una decina di trentini/bolzanini - due abruzzesi - un romagnolo (di Lugo di Ravenna) - e di un romano (poi spedito a casa).
Discorso diverso per gli sten che provenivano da un po' ovunque...
...Ma gli alpini non hanno paura

Art. Marco Zanetti
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Forse quelli in spe ne sanno più di noi........Cavalli dove sei? (:i:) :)
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Settembre '84 - Agosto '85
CAR a BL 50% delle reclute venete, 30/35% emiliani, il resto piemontesi.

Al Btg. Feltre - 125^ cp. mortai =
scaglione anziano 1/84 formato quasi completamente da vicentini ( gran rompi... e a volte anche un po' (:s:) )
scaglione di mezzo 4/84 : 1vicentino, 1bellunese il resto piemontesi
il mio scaglione-topi-7/84 maggioranza di TV e VI, 2-3 VR, altrettanti PD, un paio di BL, 1piemontese di origini sarde e solita % del CAR di emiliani (30%)

Stranamente nelle cp.fuclieri del Btg. aumentava la % di emiliani ?!?
X scherzare si diceva che erano "scelti" a causa della statura, non proprio da Granatiere, quindi x l'avversario era + difficile 'beccarli'.
L'unico fuori media era di solito lo sfigato portatore di MG 42/59 :lol:

Saluti Alpini
Max :twisted: Diable 7/84

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