Concordo, specie per quanto riguarda quella sorta di sinallagma che è lo scambio doveri/diritti. Ed è proprio qui il problema, secondo me: ci hanno abituati, o quanto meno hanno tentato e tentano di farlo, a considerare i diritti come gratis. La casa? Un diritto. La pensione? Un diritto. La salute? Un diritto, e via di diritti cantando. Mai nessuno, da nessuna parte, che dica quanto cacchio costano, e soprattutto, chi paga, il godere di questi diritti. E' proprio la radice del problema: che i diritti non costano un cacchio.Luigi ha scritto:Come nel caso del nucleare?Robby73 ha scritto: Chi governa, non mi riferisco solo a Berlusconi, deve tenere conto del sentire comune o no?
Rimane l'impressione che questo "sentire comune" sia stato costruito in quarant'anni di propaganda ad hoc, di posizioni non difese da chi ne avrebbe avuto l'obbligo almeno morale, di bugie sparse sapientemente dove e quando necessario, di costante e progressivo distacco delle virtù militari da quelle civiche (grazie Brichetto!). Perchè?
Perchè "gli uomini liberi portano le armi, gli schiavi no".
Aggiungo che io non ho regalato proprio niente allo Stato.
Facendo parte di una comunità , ho dei doveri nei suoi confronti e ne ho ottemperato una parte prestando servizio militare. In cambio, ne ho avuto il diritto a difendere la mia Patria qualora ce ne fosse il bisogno, magari con un minimo di capacità (nonchè di poter indossare, in determinate circostanze, il Cappello Alpino)
Ovviamente, ad ogni dovere annullato compete un diritto che non potrà essere reclamato.
Infine, continuo a considerare scetticamente l'opinione di chi giudica realtà di cui non ha la minima conoscenza.
Mandi.
Luigi
P.S.:Parafrasando Guareschi, il servizio volontario sarà il progresso, ma la Leva era la civiltà .Robby73 ha scritto:Dove sta scritto che per forza bisogna mantenere in vita il servizio di leva?
P.P.S.: Abbadia, non so se era riferito a me, ma ti assicuro che non idealizzo proprio niente.
E a furia di decenni di diritti "gratis", elargiti a destra e manca, ci ritroviamo con uno Stato che costa molto più di quello che intasca, con sperequazioni al limite del criminale tra le varie zone d'Italia, il tutto paludato sotto alla solita bolsa e pelosa solidarietà , con buona pace dell'uguaglianza. Perchè, tanto per fare un esempio, fare l'autostrada dei Laghi costa una piccola fortuna, mentre fare qualche centinaio di Km in autostrada in Puglia costa meno? E perchè un napoletano per riscaldarsi e per cucinare col gas paga il 4% di IVA e io il 20% (oltrettutto calcolata, in entrambi i casi, "a piè di lista" cioè anche sulle varie addizionali e tasse varie che sono inserite in bolletta, e non solo sul prodotto come sarebbe credo più equo?).
Ciao