Cengles, mamma mia che posto!
Ai miei tempi da niplex era già abbandonata e ci andavamo a fare addestramento.
L'abbattimento della frontiera: ero là e, fuori servizio, fui "invitato" dal Capitano ad accompagnarlo insieme ad altri sten e un maresciallo, tutti rigorosamente disarmati.
Di là dalla frontiera c'era una grande sala dove si beveva e si ballava.
Ci fu anche qualche fuoco d'artificio.
Il punto è che era mezzanotte e io.....cioè....vedevo santi e madonne dalla fatica delle marce con le pelli di foca.
Sono quelle cose che ci pensi dopo e ti dici:"accidenti, sei stato testimone di un evento storico, hai visto i tralli con quelle uniformi così grigie proprio come nei film sulla Grande Guerra ed eravate a bere insieme!".
Una cosa davvero impensabile fino a pochi anni prima.
Ma la verità è che ero troppo detonato per fare ragionamenti di tal fatta, così ho bevuto un bicchiere, baciato qualche Heidi e, dopo aver chiesto il permesso, mi sono fiondato nel sacco a pelo.
A questo proposito mi viene in mente un racconto che dovrei aver già riportato. Mio padre aveva un caro amico austriacio di Insbruck il cui padre aveva fatto la Grande Guerra. Quando si ammalò e sentì che era vicino ad andarsene chiese al figlio di accompagnarlo "di là ", cioè in Val Venosta. Cominciò da Resia entrando in tutti i bar e, battendo col bastone chiedeva a voce alta con accento trallo:"C'E' QUALCHE ALPINO DELLA KRANDE KUERRA QUI??" e beveva con loro una grappa.
Era il suo modo per pacificarsi con quelli conto i quali aveva combattuto; chissà cosa avrà pensato quel giorno in cui ero al Passo, con la mia norvegese, nella sua terra....
Ma a Merano dovrebbe essere ancora aperta solo la Battisti con il 24 "Dolomiti", giusto?

E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)