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Pierpa
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Il problema è che l'impressione generale che ho avuto dei volontari è che a loro "tutto è dovuto".
Anzi, quando facevo notare - a livelo di battuta ma glielo dicevo - ai VFB con cui lavoravo che certe cose a Cividale non le avrebbero potute fare (stavamo a Udine) loro rispondevano "ca##o me ne frega". Giusto per darvi un'idea. :cry:
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Leonardo
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E pensare che secondo le previsioni dei tanti esperti passando dalla leva al professionale avremmo dovuto avere dei soldati entusiasti, preparati, pieni di voglia di fare, chi si arruolano per passione... mica come i najoni che tiravano sera contando i giorni della stecca. Peccato che la realtà  sia ben diversa, ed ancora un volta ne abbiamo la conferma. Dal canto loro i vertici militari, i politici e la stampa si ostinano con la solita retorica dell'esercito professionale-bello-efficiente-preparato-ecc-ecc, ovviamente contrapposto ai najoni-dilettanti allo sbaraglio. Poi tra le righe si sentono i commenti delusi di alcuni quadri, sapete cosa mi ha detto qualche giorno fa un mio ex superiore? "Male, non ci sono più i militari come voi". Strano, visto che i comandanti sono sempre gli stessi. Che esista forse qualche direttiva dall'alto, del tipo non rompete le scatole, altrimenti non si arruola più nessuno?
In tema di pulizie personalmente mi ha sempre dato fastidio la gente che si lamenta tanto ma non ha un minimo di buona volontà , che preferisce vivere nella m###a piuttosto che muovere un dito perchè tanto non è compito suo. Personalmente quando ero di leva ho fatto diverse volte le pulizie, nonostante ci fosse l'impresa esterna. Non mi sono mai fatto problemi per questo, si tratta solo di buon senso e educazione. Mai fatto discorsi del tipo sono un soldato e non è compito mio... e non ero di quelli prendono 800 euro al mese.
Sono sempre più amareggiato dalla piega che stanno prendendo le forze armate e fatico molto a vedere negli odierni "professionisti" i continuatori della storia e delle tradizioni del vecchio esercito. Mi trovo d'accordo con Abbadia, l'attuale esercito ha ben poco a che fare con quello che noi abbiamo conosciuto sotto le armi (più voi che io a dire il vero..), troppe cose sono peggiorate. Per il ricordo e le tradizioni il mio punto di riferimento è ora l'ANA, non certo questo esercito.
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Lorenzo
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Leonardo ha scritto:E pensare che secondo le previsioni dei tanti esperti passando dalla leva al professionale avremmo dovuto avere dei soldati entusiasti, preparati, pieni di voglia di fare, chi si arruolano per passione... mica come i najoni che tiravano sera contando i giorni della stecca. Peccato che la realtà  sia ben diversa, ed ancora un volta ne abbiamo la conferma. Dal canto loro i vertici militari, i politici e la stampa si ostinano con la solita retorica dell'esercito professionale-bello-efficiente-preparato-ecc-ecc, ovviamente contrapposto ai najoni-dilettanti allo sbaraglio. Poi tra le righe si sentono i commenti delusi di alcuni quadri, sapete cosa mi ha detto qualche giorno fa un mio ex superiore? "Male, non ci sono più i militari come voi". Strano, visto che i comandanti sono sempre gli stessi. Che esista forse qualche direttiva dall'alto, del tipo non rompete le scatole, altrimenti non si arruola più nessuno?
In tema di pulizie personalmente mi ha sempre dato fastidio la gente che si lamenta tanto ma non ha un minimo di buona volontà , che preferisce vivere nella m###a piuttosto che muovere un dito perchè tanto non è compito suo. Personalmente quando ero di leva ho fatto diverse volte le pulizie, nonostante ci fosse l'impresa esterna. Non mi sono mai fatto problemi per questo, si tratta solo di buon senso e educazione. Mai fatto discorsi del tipo sono un soldato e non è compito mio... e non ero di quelli prendono 800 euro al mese.
Sono sempre più amareggiato dalla piega che stanno prendendo le forze armate e fatico molto a vedere negli odierni "professionisti" i continuatori della storia e delle tradizioni del vecchio esercito. Mi trovo d'accordo con Abbadia, l'attuale esercito ha ben poco a che fare con quello che noi abbiamo conosciuto sotto le armi (più voi che io a dire il vero..), troppe cose sono peggiorate. Per il ricordo e le tradizioni il mio punto di riferimento è ora l'ANA, non certo questo esercito.
Aggiungo che i najoni che tiravano sera contando i giorni della stecca hanno svolto più che degnamente impegni come Mozambico, Vespri Siciliani, Forza Paris ecc...

:wink:
C.le Lorenzo
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Lorenzo ha scritto:Aggiungo che i najoni che tiravano sera contando i giorni della stecca hanno svolto più che degnamente impegni come Mozambico, Vespri Siciliani, Forza Paris ecc...

:wink:
Giusto!! Anche l'impegno di bacare le adunate non era facile, ma ci sforzavamo :D
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SempreSbalzo ha scritto:
Lorenzo ha scritto:Aggiungo che i najoni che tiravano sera contando i giorni della stecca hanno svolto più che degnamente impegni come Mozambico, Vespri Siciliani, Forza Paris ecc...

:wink:
Giusto!! Anche l'impegno di bacare le adunate non era facile, ma ci sforzavamo :D
Oggi ho l'impressione che per gli alpini professionisti presenziare alle Adunate che sia una stupida perdita di tempo.
C.le Lorenzo
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Federico
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Eppure ragazzi, pensateci su un po' e ditemi se vaneggio o no (o fino a che punto).

La Naja, uscita (anzi: buttata fuori a calci) dalla porta, rientra, di soppiatto, dalla finestra. Purtroppo solo nei suoi aspetti deteriori. Mi spiego: come si evince da molti post di PdD, uno dei quali ho qui riportato giorni addietro, il bisogno di "bassa forza", di braccia in pratica, non è diminuito nelle FFAA, e più ancora nell'E.I. col passaggio al tutto professional. L'Esercito avrà  sempre bisogno di rospi, (o di figli, di niplex, di missili che dir si voglia). Ci saranno sempre compiti che un professional cercherà  con tutte le sue forze di delegare ad altri meno "importanti di lui". Se si pensava che col passaggio ai professionisti certe abitudini e certe tradizioni evaporassero come per incanto, si sbagliava di grosso. Io ho il forte sospetto, andreottianamente, che la costante riproposizione di contratti della durata di un anno (prima i VFA ed ora i VFP1) serva anche a rifornire l'organizzazione di rospi. Cioè il personale in servizio permanente o a lunga ferma è costantemente rifornito di figli. Adesso sono loro le Max, e una Max, la ramazza non la usa, contratto o non contratto.

Il sitema della suddivisione dei compiti "per mesi", come era in uso in parecchie caserme, secondo me funziona ancora alla stragrande. Solo che ai "mesi" si sono sostituiti gli anni. Trovare eterno davvero!

Se poi a questo aggiungete i cavilosissimi (così mi dicono) contratti che regolano i rapporti tra il personale, allora si può capire che oggi, altro che naja (minuscolo) addio! Si tratta invece del contrario: lunga vita alla naja (minuscolo)!

La sola cosa che si è persa, e che a questo punto dico volutamente, è quello che rendeva la naja (minuscolo) la Naja (maiuscolo). E sapete tutti meglio di me di che cosa si tratta(va).

Ciao
Art. Federico
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Federico ha scritto:Eppure ragazzi, pensateci su un po' e ditemi se vaneggio o no (o fino a che punto).

La Naja, uscita (anzi: buttata fuori a calci) dalla porta, rientra, di soppiatto, dalla finestra. Purtroppo solo nei suoi aspetti deteriori. Mi spiego: come si evince da molti post di PdD, uno dei quali ho qui riportato giorni addietro, il bisogno di "bassa forza", di braccia in pratica, non è diminuito nelle FFAA, e più ancora nell'E.I. col passaggio al tutto professional. L'Esercito avrà  sempre bisogno di rospi, (o di figli, di niplex, di missili che dir si voglia). Ci saranno sempre compiti che un professional cercherà  con tutte le sue forze di delegare ad altri meno "importanti di lui". Se si pensava che col passaggio ai professionisti certe abitudini e certe tradizioni evaporassero come per incanto, si sbagliava di grosso. Io ho il forte sospetto, andreottianamente, che la costante riproposizione di contratti della durata di un anno (prima i VFA ed ora i VFP1) serva anche a rifornire l'organizzazione di rospi. Cioè il personale in servizio permanente o a lunga ferma è costantemente rifornito di figli. Adesso sono loro le Max, e una Max, la ramazza non la usa, contratto o non contratto.

Il sitema della suddivisione dei compiti "per mesi", come era in uso in parecchie caserme, secondo me funziona ancora alla stragrande. Solo che ai "mesi" si sono sostituiti gli anni. Trovare eterno davvero!

Se poi a questo aggiungete i cavilosissimi (così mi dicono) contratti che regolano i rapporti tra il personale, allora si può capire che oggi, altro che naja (minuscolo) addio! Si tratta invece del contrario: lunga vita alla naja (minuscolo)!

La sola cosa che si è persa, e che a questo punto dico volutamente, è quello che rendeva la naja (minuscolo) la Naja (maiuscolo). E sapete tutti meglio di me di che cosa si tratta(va).

Ciao
Concordo al 100%

p.s.: hai dimenticato il termine topi, o topastri. Ricordo ancora il giorno che arrivai al Battaglione, la max alle finestre che faceva miaooooo!

:roll:
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Lorenzo ha scritto:
Federico ha scritto:Eppure ragazzi, pensateci su un po' e ditemi se vaneggio o no (o fino a che punto).

La Naja, uscita (anzi: buttata fuori a calci) dalla porta, rientra, di soppiatto, dalla finestra. Purtroppo solo nei suoi aspetti deteriori. Mi spiego: come si evince da molti post di PdD, uno dei quali ho qui riportato giorni addietro, il bisogno di "bassa forza", di braccia in pratica, non è diminuito nelle FFAA, e più ancora nell'E.I. col passaggio al tutto professional. L'Esercito avrà  sempre bisogno di rospi, (o di figli, di niplex, di missili che dir si voglia). Ci saranno sempre compiti che un professional cercherà  con tutte le sue forze di delegare ad altri meno "importanti di lui". Se si pensava che col passaggio ai professionisti certe abitudini e certe tradizioni evaporassero come per incanto, si sbagliava di grosso. Io ho il forte sospetto, andreottianamente, che la costante riproposizione di contratti della durata di un anno (prima i VFA ed ora i VFP1) serva anche a rifornire l'organizzazione di rospi. Cioè il personale in servizio permanente o a lunga ferma è costantemente rifornito di figli. Adesso sono loro le Max, e una Max, la ramazza non la usa, contratto o non contratto.

Il sitema della suddivisione dei compiti "per mesi", come era in uso in parecchie caserme, secondo me funziona ancora alla stragrande. Solo che ai "mesi" si sono sostituiti gli anni. Trovare eterno davvero!

Se poi a questo aggiungete i cavilosissimi (così mi dicono) contratti che regolano i rapporti tra il personale, allora si può capire che oggi, altro che naja (minuscolo) addio! Si tratta invece del contrario: lunga vita alla naja (minuscolo)!

La sola cosa che si è persa, e che a questo punto dico volutamente, è quello che rendeva la naja (minuscolo) la Naja (maiuscolo). E sapete tutti meglio di me di che cosa si tratta(va).

Ciao
Concordo al 100%

p.s.: hai dimenticato il termine topi, o topastri. Ricordo ancora il giorno che arrivai al Battaglione, la max alle finestre che faceva miaooooo!

:roll:
:lol:

Si l'ho dimenticato ma ti spiego anche il perchè: da noi topo era riservato ai non Alpini (e se mal non ricordo inipendentemente dallo scaglione).

Ciao

P.S.: invece i nonni, quando un amico dei miei che era sergente di Complemento al Bergamo a Silandro, aspettavano i rospi (compresi i Sergenti!) in fila sul muro di cinta della caserma, da cui facevano sporgere solo la testa con le lunghe barbe a penzoloni e ululando, da veri Lupi di Silandro :lol:
Art. Federico
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Leonardo e Federico quoto tutto, a parte Leonardo quando dice di essere d'accordo con Abbadia, ho già  espresso la mia opinione.

Anche da noi a Cividale i nuovi arrivati erano topi, poi burbe, vix e max.
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Federico ha scritto: La Naja, uscita (anzi: buttata fuori a calci) dalla porta, rientra, di soppiatto, dalla finestra. Purtroppo solo nei suoi aspetti deteriori.
Come qualcuno aveva già  scritto anni fa, i livellamenti avvengono di solito dall'alto verso il basso, non viceversa, come qualcuno voleva far credere.

Leonardo: ovvio che direttive non ce ne sono, altrimenti qualcuno la renderebbe pubblica per criticarla. Ma il modello vigente è spesso proprio quello che hai descritto.

Lorenzo: a Trieste, parlando con un volontario (non dell'8°) sai cosa mi ha detto? Che loro erano lì solo perchè pagati, altrimenti se ne sarebbero andati da tutt'altra parte.
Mandi.
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Bene, quindi il mio ragionamento non è dovuto a totale sbroccamento :D

Di sicuro non vi sarà  sfuggita l'enorme presa per i fondelli insita in tutta questa storia.

Una delle motivazioni addotte per il passaggio ai professionals (tutt'ora ribadita ossesivamente da molti uffiziali) era che in 12 mesi, figuriamoci in 10, non si poteva formare un buon soldato. A me la cosa, almeno a livello teorico, sta anche bene.

Ma allora che mi spieghino perchè il "livello di entrata" nelle FFAA è un contratto annuale (12 mesi quindi...). Dove sta la verità ? Ne dobbiamo dedurre che VFA di ieri (che non erano tutti uguali. Tanti di loro sono dei Najoni Honoris Causa, forse i più puri e duri, dato che avrebbero potuto farne a meno) e VFP1 di oggi sono oggi come secondo alcuni eravamo noi ieri, cioè delle nullità  militari, moralmente inferiori, indolenti e quindi scarsissimamente addestrati? (Il che mi farebbe immediatamente chiedere perchè mai si debba pagarli 800 euri al mese + vitto e alloggio ad esempio).

Ciao
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Abbadia
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.

Cavolo ragazzi,
state facendo una anlisi spietata, ma secondo me centratissima.
In ogni suo aspetto...
Per quanto riguarda l'evoluzionedella Naja ( quella con la maiuscola ) é chiaro che c'é stata in ogni tempo e che ultimamente, proprio in vista del professionismo si era anacquata parecchio.
Ma é una cosa normale e naturale .
Di certo i Lupi di Silandro, o i figli che venivano scaricati col ribaltabilei nsieme ai bagagli.. dal cassone del CM all'arrivo all'Abbadia ( sergenti e no ) , sono cose che uno che ha finito nel 2004 non puo' capire e forse neppure concepire, ma é tutta Naja.
Sapete la cosa che mi ha colpito del professionismo e che non sono riuscito a capire ?
Mi dicono che finita la ...carriera , verso i 30/35 anni massimo , la bassa forza dei volontari , fino a sergente, che non é riuscita ad entrare nelle FFOO e simili, si trova a doversi congedare e quindi per una strada...
Questo provochera' tra qualche anno una disoccupazione di ritorno ..irrisolvibile....
E' un bel bordello...oltre tutto penso che un ritorno alla leva sia ormai impensabile per una serie lunghissima di motivi, che parte dalla volonta' dei ragazzi , fino alla logistica delle caserme ormai in disuso...degli armamenti rottamati eccetera eccetera.....

Ciao a tutti

Abbadia Ga Tau
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Condivido quasi tutto anche perché gli imboscati e i vogliosi di farlo son sempre esistiti anche nella vita civile. Per i furbi poi.... sempre disprezzati perché anche se usano l'intelligenza è sempre a scapito di qualcuno.
Però, e quì viene il però: un affidabile ufficiale,non sardo, mi ha parlato un gran bene e solo bene dei fanti della Sassari. Forse perché questi sentono quell'appartenenza ormai sparita. Sicuramente anche loro non aspettano che scappare da amori e amici ma forse meno imborghesiti dei continentali e con un senso dell'onore ormai desueto. Forse si rendono conto che se hanno un "lavoro" e possiedono un'auto o una moto lo devono all'esercito e gli sono riconoscenti e lo servono fedelmente per questo.
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Gio ha scritto: Però, e quì viene il però: un affidabile ufficiale,non sardo, mi ha parlato un gran bene e solo bene dei fanti della Sassari. Forse perché questi sentono quell'appartenenza ormai sparita. Sicuramente anche loro non aspettano che scappare da amori e amici ma forse meno imborghesiti dei continentali e con un senso dell'onore ormai desueto. Forse si rendono conto che se hanno un "lavoro" e possiedono un'auto o una moto lo devono all'esercito e gli sono riconoscenti e lo servono fedelmente per questo.
La mia opinione è che forse, in servizio dove hanno chiesto, ci tengono e si comportano di conseguenza. Con tutto il rispetto, ma quando li mandano negli alpini valgono mediamente anche molto meno e non sognano altro che la "Sassari".
Federico ha scritto: Di sicuro non vi sarà  sfuggita l'enorme presa per i fondelli insita in tutta questa storia.
No di certo.
Federico ha scritto:Una delle motivazioni addotte per il passaggio ai professionals (tutt'ora ribadita ossesivamente da molti uffiziali) era che in 12 mesi, figuriamoci in 10, non si poteva formare un buon soldato.
Si, e in più il 25 dicembre arriva Babbo Natale :D
Certo, se questi 12 mesi sono modello "naja seria" è un conto, se sono modello "colonia della parrocchia" è un altro.
Mandi.
Luigi
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Abbadia scrive:Sapete la cosa che mi ha colpito del professionismo e che non sono riuscito a capire ?
Mi dicono che finita la ...carriera , verso i 30/35 anni massimo , la bassa forza dei volontari , fino a sergente, che non é riuscita ad entrare nelle FFOO e simili, si trova a doversi congedare e quindi per una strada.
......zzo se è così chi si arruola è proprio un disperato! mi pare che anche in altri eserciti ad una certa età  ti congedano, probabilmente hanno altri ammortizatori sociali!
alla fine se ora abbiamo un esercito di graduati alla fine lo avremo di graduati e sergenti!
la max trid. (:ink:)

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