Avatar utente
Gianluigi
Soldato
Messaggi: 18
Iscritto il: lun gen 27, 2003 7:35 pm
Località: Bologna

La Bandiera di Guerra... e una dichiarazione d'amore!

Vedo, boce (plurale di bocia...), un bel po' di messaggi con tono correttamente ed educatamente patriottico... e mi vedo uscire anche una bella foto della Bandiera di Guerra del 9°!

La Bandiera di Guerra... ma lo sapete voi, che ve la vedevate sfilare davanti nelle manifestazioni e ai giuramenti, quanto pesa la Bandiera di Guerra di un Battaglione o un Reggimento Alpino? Tonnellate, anche se è solo un panno un po' liso, talvolta impolverato, con qualche nastrino ciondolante e piastrine tintinnanti... c'è sopra tutto il sangue dei Caduti, le bestemmie e le preghiere dei feriti chiamati ad andare ancora una volta all'assalto, le lacrime delle famiglie che l'hanno vista arrivare davanti alle casse dei loro cari, il fango e la polvere scavate in mille inondazioni e terremoti!

Ho avuto l'onore, di cui vado tuttora fiero, di essere a lungo l'Alfiere del Belluno: tre giuramenti in Caserma, un giuramento solenne a Feltre, l'ultimo saluto a Benitone Gavazza che lasciava il 4° CAA per andare ad Onorcaduti a recuperare i nostri frati ancora dispersi in terra russa. Forse non saprete mai cosa significa quella Bandiera: entrare in punta di piedi nell'ufficio vuoto del Comandante, accendere la luce della bacheca, come era stato al momento del giuramento individuale, aprire l'anta e salutare - come se l'ufficio fosse stato pieno di commilitoni, come si faceva ai vostri congedi, quel drappo carico di Gloria e medaglie... ed ogni volta, al momento di sfiorare lievemente con le dita il velluto dell'asta, pensare a quanti eventi aveva visto quella vecchia bandiera, e vederseli correre davanti agli occhi. Sfilarla con delicatezza, scendere le scale, e portarla nell'atrio, dove voi guardavate lei, e lei, ne sono certo, guardava voi, riconoscendovi come gli eredi di quanti vi avevano preceduto, in pace e in guerra. Alzarla nella bandoliera, sul fianco destro, e aspettare la prima nota dell'Inno per uscire sul piazzale con l'Aiutante Maggiore e i Marescialli anziani: e in quella trentina di passi, che lei ci guidava a fare, tutta la nostra tradizione passava davanti alle Compagnie. Quante volte vi ho guardato negli occhi dal podio, riconoscendo i Caporali che avevo addestrato, vedendovi fieri dell'eccellente lavoro che avevate saputo fare con le reclute in così poco tempo, e che presentavate per la prima volta al simbolo stesso del nostro Battaglione... i Comandanti sarebbero passati, seri o cialtroni, stressanti o professionali, ma in quell'angolo dell'ufficio la Bandiera avrebbe rappresentato la continuità  della nostra storia. Riportarla nella sua teca, riporla al buio dopo un ultimo deferente e affettuoso saluto lasciava ogni volta un senso di vuoto doloroso... da affogare al circolo con le bottiglie offerte dai colleghi più giovani che avevano commesso qualche mancanza!

E gli occhi di Gavazza, che proprio quella mattina aveva perduto in un incidente il pilota del suo elicottero, nel vedersi davanti, dopo un ritardo di quattro e più ore, un Battaglione di reclute arrivate da 15 giorni dure come la roccia, zuppe fino alla biancheria per un nubifragio che durava dal mattino, che non avevano mangiato altro che un panino nell'atrio delle Compagnie, e alla nostra uscita batterono un attenti da paura... un colpo di vento, e tutto il gruppo Bandiera fu avvolto dal vessillo, uno con il panno... l'Aiutante Maggiore (Vincenzo "Cencio" Piaz: qualcuno lo ricorda?) che borbotta: "Tranquilli, fa tutto lei...", e la Bandiera che si apre con uno schiocco esattamente al momento della curva verso il palco! Nello sguardo di Benitone era tutto il significato più profondo dei sacrifici e talvolta dei dolori che sono parte stessa dell'essere Alpini.

Per questo, ogni volta che vedo passare una Bandiera di Guerra non posso fare a meno di sentire un brivido, e so che se un giorno la Bandiera del "Belluno" dovesse raggiungere nella gloria le sue sorelle sepolte all'Altare della Patria, un pezzo del cuore di tutti noi non potrà  che seguirla.

Un pezzo del mio, quantomeno, certamente sì.

Abbracci Alpini
Ten. Gianluigi Amadei
Btg. Alp. "Belluno"
V. C.te CCS - 9/86 - 7/87
123° AUC S.M.Alp. Aosta
"Non Timeo Adversa"
Avatar utente
Federico
Sottotenente
Sottotenente
Messaggi: 2165
Iscritto il: lun dic 09, 2002 4:59 pm

Bravo Gianluigi! Davvero un bel post il tuo.

Benito Gavazza, un altro soprannome era Gavazzun :) vedo che ha lasciato il segno in chi lo ha conosciuto, anche solo da lontano.

Io ricordo ancora molto bene quando venne a Susa a salutare il Pinerolo e quando poi noi, una Compagnia di formazione composta al 50% da Alpini del Susa e da Montagnini della Quaranta si recò a Bolzano per il Picchetto che si schierò (un Reggimento di formazione composto da rappresentanze di tutte le Brigate e dai Reparti di supporto di CA) per salutarlo un'ultima volta.

Era davvero un tipo speciale Gavazza.
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86
Avatar utente
Massimo
Sergente
Sergente
Messaggi: 192
Iscritto il: mer gen 22, 2003 10:29 am
Località: Verbano-Ossola

bandiera di guerra

Complimenti Gianluigi per il post.
Ciao
Alp. Massimo
Brigata Alpina Taurinense
2° RGT Alpini AMF(L)
Btg. Saluzzo
Conduttore BV206
6°/1997
Bricchetto
Sergente maggiore
Sergente maggiore
Messaggi: 445
Iscritto il: lun dic 09, 2002 11:12 pm
Località: Ostia (Roma)
Contatta: Sito web

Bravo.

Bravissimo Gianluigi, e un bravo da parte mia.
Bricchetto
Avatar utente
Viper
Soldato
Messaggi: 33
Iscritto il: lun dic 09, 2002 6:17 pm
Località: Chiari (BS)

Un saluto anche da parte mia, un post davvero eccezionale. A leggerlo ritornano alla mente i frammenti delle tante cerimonie di deposizione di corona ed onori ai caduti a cui presi parte, alcune in una piazza gremita, altre in una caserma, altre ancora in un cimitero di montagna, in un pomeriggio di fine autunno, con poche decine di persone, e quel vento freddo che ti faceva rabbrividire nell'uniforme da parata, ma forse non era il vento..
9°/89 Fanfara Tridentina
cap. rinaldo
Sergente
Sergente
Messaggi: 291
Iscritto il: lun dic 09, 2002 4:13 pm
Località: VICENZA

Ti ringrazio per il brivido che mi ha attraversato la schiena. Non ho mai avuto l'onore di portare una bandiera di reparto, ma ogni volta che ho partecipato a cerimonie ove è presente la "bandiera", "el raseghin" mi prende alla gola, lo stesso che ho adesso dopo aver letto la tua confessione.
Per quanto riguarda il Signor Generale Gavazza posso dire solo due cose:
duro e giusto. Ed è con piacere che colgo nelle tue parole un segno di rispetto nei confronti di questa persona. Io sono stato "sepolto" sotto uno dei suoi ineguagliabili "cazziatoni", ma aveva ragione.
gnaca na piega
Avatar utente
jolly46
Maresciallo Maggiore
Maresciallo Maggiore
Messaggi: 1869
Iscritto il: lun dic 09, 2002 10:01 pm

Grazie Gianluigi,
le tue parole hanno raggiunto il cuore di tutti noi, come dice giustamente Rinaldo "il brivido che mi ha attraversato la schiena".
Molti di noi incominciano ad averle viste di tutti i colori nella vita d'ogni giorno, ma questi "brividi" sono indelebili, non moriranno mai!
E sai cosa penso anche? Che i nostri "brividi" di Ufficiali di complemento o di militari di leva siano ancora più importanti, in maniera direi inversamente proporzionale al breve periodo che ci ha visto "sotto le stellette", quelle stellette che portiamo ancora in fondo all'animo e cui tu hai dato voce.
A noi è bastato poco tempo per legare il cuore alla Bandiera, sarà  così anche per chi porterà  ora le stellette non per mesi ma per anni? Lo speriamo per tutte quelle Bandiere che abbiamo onorato e servito.
Ancora grazie!
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
Bricchetto
Sergente maggiore
Sergente maggiore
Messaggi: 445
Iscritto il: lun dic 09, 2002 11:12 pm
Località: Ostia (Roma)
Contatta: Sito web

Stellette che pesano

Grazie a Gianluigi.
Oggi ho saputo che è stato riaperto il 2° piano del sacrario del Vittoriano, quello che conserva le bandiere di guerra dell'Esercito. Me ne accerterò, ma il fatto dovrebbe essere già  di alcune settimane.
Grazie a Jolly.
E' vero, ed è una convinzione che si sta facendo sempre più spazio dentro di me: quelle stellette le abbiamo ancora dentro.
Solo che ora, cerco di interpretare le mie sensazioni, i miei sentimenti, sono stellette diverse. Ma non perché sono ideali, e meno che mai perché sintetizzano i ricordi, che sono nostri e di nessuno altro.
Queste pesano. Noi ora siamo i custodi del ricordo. Degli errori perché non si ripetano più. Del patrimonio di valori, ideali, spirito di sacrificio, e pure di moccoli.
Guardate che la Storia è governata dal "pendolo". Sono oscillazioni in un senso e in un altro. Dalla leva integrale, ufficiali e sottufficali di complemento, capisquadra selezionati sul campo che tiravano la carretta a ufficiali della riserva di adesso - quindi comandanti di uomini!! - che non hanno fatto neppure il soldato, ma solo uno stage di 30 giorni.
Nulla è immutabile, niente rimane fisso.
Ma pensate, e Axtolf mi perdonerà  la digressione, oggi è uscita la notizia del ritorno di Martelli alla politica attiva. L'avreste detto cinque anni fa? Mi rendo conto di aver fatto un paragone proprio brutto, ma più che un esempio è un'iperbole.
Torneremo agli ufficiali di complemento e torneremo all'apporto dei cittadini nelle Forze Armate. In forme diverse, ma tanto più il pendolo va da una parte, quanto più sarà  profondo il moto nel senso inverso.
In mezzo ci siamo noi. Allora forza ragazzi, coi racconti, i ricordi, le discussioni, i confronti. E non buttate niente. Se la vostra mamma, se la vostra donna vuole liberare spazio in casa, cedete tutto a un vecio, a un compagno d'armi, a uno che ha fatto la vitaccia come voi.
Le nostre sono stellette che pesano, danno solo doveri e nessun diritto, perché non si vedono. Non ce le hanno nemmeno date. Il punto è che ci sono rimaste.
Noi siamo come i primi cristiani nelle catacombe. Custodi di una dottrina e di una speranza.
Non avremo premi e nemmeno lo abbiamo scelto.
Avremmo preferito di gran lunga il confronto in uniforme, a viso aperto, col sorriso, col rispetto dell'avversario e la pietas insegnata dai nostri avi, colle montagne sullo sfondo, le sabbie del deserto alle spalle, le fanfare bersaglieresche e fiocchi di seta bianca in cielo. Ma a noi non è stato dato di scegliere. Come i nostri padri sul Carso, a El Alamein, sul Golico, sul Piave, a Cefalonia ma anche al confine con la Jugoslavia. Neppure loro, se avessero potuto, avrebbero scelto quello. E a loro è andata peggio.
Noi abbiamo il compito della memoria storica. In attesa del movimento del pendolo. Perché allora, il patrimonio ideale non lo avranno conservato i managers , i cinici, gli scettici, gli "arrivati" dell'ultima ora.
Saranno "I soliti quattro gatti" (vero, Jolly? :wink: ), che timidamente si faranno avanti; e al momento della festa magari rimarranno in disparte, perché hanno le scarpe polverose o le mani coi calli.
Parlate coi vostri bambini, colla vostra ragazza, col vostro vicino di casa. Parlate a testa alta, con nobiltà , degli errori, delle cose belle, degli insegnamenti.
Non si vincono le guerre con l'occupazione del territorio, ma con quella della collina che lo controlla. Pure se sulla collina ci si deve salire col fardello pesante.
Siete tutti bravissimi. Continuate così.
Bricchetto.
Bricchetto
Sergente maggiore
Sergente maggiore
Messaggi: 445
Iscritto il: lun dic 09, 2002 11:12 pm
Località: Ostia (Roma)
Contatta: Sito web

Questa è l'immagine del sacrario delle bandier, al 2° piano del Vittoriano. E' tratta dalla copertina de Il Nastro Azzurro, periodico dei decorati al valore, numero 1 di gennaio 2003.
Al piano terreno c'è un Siluro a Lenta corsa ("maiale"), il MAS di Luigi Rizzo e una botola del sommergibile Scirè, oltre alle bandiere di combattimento delle navi italiane.
Mandi.
Bricchetto

Immagine
Avatar utente
axtolf
Massa Forum
Massa Forum
Messaggi: 4231
Iscritto il: mar dic 03, 2002 4:16 pm
Reparto: 16° Reggimento "Belluno" C.C.S.
Località: Seriate (BG)
Contatta: Sito web Facebook

Ho letto e riletto i vostri interventi, ringrazio anche io Gianluigi che ha voluto condividere una cosa tanto bella e ha avuto la capacità  di esprimerla così bene.
Ringrazio voi che siete intervenuti sull'argomento della bandiera.

Penso che il discorso che ne è venuto fuori a proposito delle stellette nell'anima, non mi viene termine migliore, sia vasto e molto difficile da affrontare in poche parole.
Nutro qualche perplessità  su chi ora passerà  gli anni e non i mesi con le stellette. E' diverso l'approccio alla cosa, per noi era ed è un dovere anche antipatico in certi momenti, per molti di loro un lavoro come un altro, uguale a un qualsiasi altro impiego.

Ha detto bene Bric, comunichiamo questo a tutti in modi diversi, proviamoci almeno, anche se spesso non avremo una risposta positiva.
Vecio.it Forum Admin
Immagine
Immagine

Torna a “Vita Alpina di tutti i giorni - Sola Lettura”