La cerimonia è stata molto suggestiva, grazie anche alla neve che scendeva copiosa. Vi posto tre articoli tratti dall'edizione locale de "Il Gazzettino" (compresi di qualche errore

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L'accoglienza al 7° reggimento alpini era iniziata una decina di giorni fa con un concerto al teatro Comunale - protagonisti la banda della Brigata d'artiglieria contraerei di Padova e il coro "Monti del Sole" - per proseguire poi con un incontro al Centro "Giovanni XXIII". L'iniziativa è stata voluta dalla sezione Ana di Belluno e dallo stesso reggimento, come hanno spiegato in apertura il presidente Arrigo Cadore ed il comandante col. Edoardo Maggian. La serata aveva per obiettivo di far conoscere ai cittadini bellunesi quali sono i compiti svolti dallo storico reparto alpino nel recente passato. Gran parte della serata è stata così dedicata all'intervento di personale del 7° nel contingente italiano che ha operato in missione di pace in Bosnia a cavallo tra il 2004 ed il 2005.
Per illustrare il lavoro svolto l'ufficiale addetto all'informazione, capitano Luigi Usai, si è avvalso di vari filmati ed altro materiale audiovisivo, in gran parte inedito, attraverso i quali è stata documentata l'opera svolta dai nostri alpini nei difficili momenti della ricostruzione materiale e morale di una terra dilaniata dalla guerra. Si è partiti proprio da reali scene belliche, girate a Sarajevo ai tempi della guerra degli inizi degli anni '90, per poi passare a documentare il lavoro di controllo dell'ordine pubblico, del contrabbando locale, della bonifica da ordigni inesplosi e della raccolta di armi presso la popolazione della capitale bosniaca. In tale contesto si è inserita la testimonianza, supportata da immagini scattate qualche mese fa, della giornalista Simona Pacini, ospite del contingente italiano in Bosnia. Il cap. Usai ha poi proseguito illustrando le attività di intervento ed aiuto alla popolazione bosniaca che hanno messo in evidenza i problemi umani e sociali di una popolazione stremata dalla guerra ed alla quale i nostri alpini hanno portato aiuto concreto.Nell'ultima parte della serata sono state documentate le attività istituzionali del 7° alpini, ovvero le esercitazioni che hanno visto i vari reparti del reggimento protagonisti in val d'Oten, Friuli e Ungheria di addestramento in conflitti a fuoco, rastrellamenti e casi di intervento anti sommossa. Va ricordato che la Brigata "Julia", che inquadra il 7°, è parte di un'unità interforze italo-sloveno-ungarica altamente specializzata.Infine è stato auspicato da più parti che in futuro vi possano essere occasioni periodiche di incontro con la cittadinanza per far sentire gli alpini sempre più legati al territorio.
Tempo da alpini per il ritorno degli Alpini a Belluno. Nevicata fitta ieri mattina su Piazza dei Martiri e sulla cerimonia di benvenuto al 7° Reggimento da parte della città . Un bel colpo d'occhio la piazza, con i reparti schierati e la gente a fare da corona. Una cerimonia sobria, breve e intensa, preparata con cura dal Comune e dalla Protezione civile dell'Ana. Le penne nere sono tornate ad "impossessarsi" della città dopo tanto tempo. Dopo la chiusura della Brigata Cadore prima (nel gennaio del 1997), la cancellazione del 16° Reggimento Belluno dopo (un paio d'anni fa). La cerimonia di ieri mattina è stato l'ultimo atto ufficiale dei festeggiamenti per il rientro dello storico reparto ora guidato dal colonnello Edoardo Maggian. La cerimonia ha preso il via alle 11, con l'ingresso in Piazza dei Martiri della Fanfara della Brigata Julia e delle sei compagnie che compongono il 7° (cinque del Battaglione, più la Compagnia comando e servizi). Poi è stata la volta del gonfalone della Provincia, di quello del Comune, scortato dal sindaco Ermano De Col e dal consigliere Giovanni Fontana), dei gagliardetti dei diversi gruppi Ana (se ne sono contati oltre sessanta), del labaro nazionale dell'Ana, scortato dal vicepresidente vicario Vittorio Brunello, oltre che dai consiglieri Arrigo Cadore e Antonio Cason. Ultima, accompagnata dalle note dell'inno di Mameli, ha fatto il suo ingresso la Bandiera di guerra del 7°.Poi è stata la volta dei saluti delle diverse autorità presenti. Il primo a parlare è stato il comandante del 7°. "Per il Reggimento - ha detto il colonnello Maggian - questo è un ritorno a casa. Altre due volte nel corso della sua storia il 7° è andato via da Belluno e vi ha fatto ritorno. Questa è la terza. Stavolta Belluno ha accolto un nuovo reggimento e un nuovo esercito. Oggi alpini non si nasce, lo si diventa, magari controvoglia. Ma lo spirito è sempre quello. Con la nostra presenza speriamo di colmare, almeno un po', il vuoto lasciato dalla Cadore".Un caloroso benvenuto è stato dato alle penne nere dal sindaco. "Bentornati nella città del Piave - ha detto De Col -. Il Comune (che venerdì sera ha consegnato al 7° il Sigillo di San Martino, la massima onorificenza della città ndr) ha lavorato e lavorerà per inserirvi al meglio qui da noi. Vi vogliamo bene, indipendentemente dalla latitudine dalla quale provenite, perché voi siete gli Alpini d'Italia e gli Alpini di Belluno".Del generale Carlo Frigo, vicecomandante del Comando Truppe Alpine, l'ultimo saluto, anche a nome del comandante, generale Ivan Resce, rimasto a Bolzano perché indisposto. "E' con piacere che saluto il 7°, reparto che ho avuto l'onore di comandare in passato - ha detto Frigo - e la città di Belluno tutta che ha accolto questo reparto con così tanto calore".
(i.t.) Grande festa per il rientro del 7° a Belluno. Senza però dimenticare Feltre, la città che lo ha ospitato fino a qualche settimana fa. Una scelta maturata ai più alti livelli e dettata da considerazioni di carattere economico/logistico. Una scelta non indolore, accompagnata da polemiche talvolta pesanti. Ieri, sia il generale Frigo che il colonnello Maggian (in foto) hanno voluto ricordare Feltre e la lunga permanenza del 7°. "Siamo andati via con dolore - hanno detto - ma auspichiamo che i rapporti e la collaborazione che lega tutte le penne nere alla città non venga mai meno".
Purtroppo non sono riuscito a partecipare al rinfresco in caserma quindi non so ancora se è stato prodotto qualcosa a ricordo della giornata. Mi informo al più presto e vi faccio sapere.
Ciao a tutti
Paolo