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Abbadia
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Luca ...scusa hellis....chiaramente anche per te va l'invito che ho fatto a Luigi e Ax , tu ne sai di piu'...bene, al momento giusto...diro' dove scaricare questo post...e non solo quello mi auguro.
La Penna del Naione ha bisogno di racconti di questi...per non dimenticare, per scordare dottoresse e alvai vitali perché al di fuori di favole ed esaltazioni il najone deve essere ricordato per quell'aspetto importante che l'ha sempre distinto: l'umanita'.

Ciao e grazie

Abbadia Ga Tau
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linzen
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Hellis ha scritto: Kapperi che fortuna!!! al tuo Distretto Militare c'er auna dottoressa??? :D
No solo crocerossine di un brutto impressionante.

X Nicola hai ragione ma non c'è tanto da ridere neanche per voi gente normale ; per i colleghi del tg5 i giornali il fatto di Bogogno deriverebbe dalla naja negli alpini di SOLI 20 anni prima :shock:
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Robby73
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Il bel racconto di Hellis mi ha riportato alla mente il giorno del mio congedo perché ci sono parecchie analogie. Spero di non annoiarvi raccontandovelo.

Fino ad oggi tutti gli scaglioni di leva e VFA hanno fatto la marcia conge ma stavolta i comandanti vogliono vietarla: “Siete dei volontari a tutti gli effetti. La marcetta è una cosa da najoni quindi non si fa più”. Dopo giorni di trattative condotte con i comandanti delle varie Compagnie e soprattutto col vicecomandante di Reggimento (il Comandante in quei giorni era assente) otteniamo questo compromesso: chi vuole può fare la marcia, chi non vuole aspetterà  gli altri già  implotonato davanti alla Bandiera. Il merito è dei mediatori Fabio ed Alessandro a cui mi sono unito anch'io.
La sera prima del congedo rientriamo in caserma dopo essere stati a festeggiare in paese.
Mi gira un po' la testa per via del prosecco ma ci tengo a fare bella figura: il plotone lo conduco io! Lo hanno deciso tutti gli altri ragazzi perché io sono il più vecchio. La cosa mi inorgoglisce tanto ma provo ancora una volta a proporre a Fabio di portarlo perché so che ci tiene tanto pure lui e se lo è meritato più di me. Alla fine accetta: io lo porto fino alla Bandiera e poi lascerò il comando a lui.
Un dest-riga per allinearci bene e poi si parte. Tiro fuori tutta la voce che ho, sono agitato ma non voglio sbagliare nulla. E tutto fila via liscio.
Davanti alla bandiera, durante il silenzio fuori ordinanza l'emozione è al massimo. Attorno a me in tanti “tirano su” col naso, cavolo stanno piangendo! Anche lo stesso Fabio piange. Io sono emozionato ma non piango e me ne stupisco: quando si era congedato lo scaglione precedente al momento di salutare quei ragazzi avevo un groppo in gola che se si fosse sciolto avrei pianto per mezz'ora di fila e adesso che sono qui nonostante l'emozione sono quasi contento. Che cuore di pietra!
Finito tutto si va in camerata e salutiamo tutti gli altri che ci avevano guardato dalle finestre; anche qui l'emozione è tanta ma prevale il senso di festa perché si torna a casa. Però poi faccio fatica a prendere sonno.
La mattina dopo si fa il giro della caserma per salutare tutti prima di uscire; stavolta qualche lacrima esce, soprattutto quando saluto i compagni con cui ho lavorato fianco a fianco per tanti mesi. Il maresciallo è invece tranquillo e mi rincuora; lui è abituato a vedere gente che va e gente che viene: “La vita continua e da oggi ritorni alla tua vita”.
Piango da solo anche mentre sto ritornando a casa ripensando a quanta gente non rivedrò più.

E l'indomani svegliandomi nel mio letto e guardando il soffitto della mia camera era fortissima l'impressione di aver vissuto un sogno lungo 12 mesi.

Quoto senza commenti
Hellis ha scritto: E' finita!! sai cos'è finita cara vecchia seconda linea, nonchè Alpino?...il periodo in cui la maggior preoccupazione era non prendere cazziatoni e punizioni... Di li, come dicevamo tutti, inzia la vita. E con essa anche i guai seri. Non era la naja la fine del mondo.
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Francesco
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Una volta, dopo aver preso non mi ricordo più quale cazziatone, il S. Ten. Chiantore, mio anziano in btr. mi disse:<<Quando saremo nuovamente borghesi ci dimenticheremo dei momenti come questo e ci metteremo a fantasticare su come fosse bella la naja; ricordiamoci invece anche degli accidenti che gli abbiamo mandato>>. Ora ricordiamo nello struggimento i cinque mesi di corso e la prima nomina: non perché fossimo ricoperti di onori (quando mai... un raro complimento magari faceva pure pensare di non aver compreso), perché le cose andavano fatte anche controvoglia, perché se trovavi un ostacolo dovevi "svilupparti" per risolverlo, perché dovevi sapere se chi ti stava davanti era un amico o una "biscia", perché a volte non potevi che aiutarti da solo, perché c'erano momenti di gioia e soddisfazione vere e perché eri orgoglioso dei fratelli che ti erano toccati in sorte.

Quando, sotto zero, immobili, con una cerimonia austera e sempre uguale, cantavamo l'inno di tutti per l'alza bandiera; quando dopo un giorno che non avevamo aspettato altro che finisse prima lui di noi si spandevano le note del silenzio; quando la bandiera garriva al vento delle cime raggiunte con un mare di improperi; quando...
Tutte quelle volte sono quel qualcosa che non si descrive ma si sente, non sono vuota retorica bensì sentimenti che solo la naja poteva estrarre.

Più della tristezza per la fine della naja (che è comunque tanta) sono avvilito perché tanti altri italiani come me non impareranno più la differenza tra Dovere a tutti i costi, anche per qualcuno che nemmeno si conosce e piacere di occuparsi solo di sè stessi e dei pochi intimi. Non voglio cadere nella lirica ma all'occorrenza sarebbe potuto essere, ed è, così.

Almeno non ci saranno neppure più gli obiettori, PIAGA della società , altro che risorsa (posso ben dirlo visto che nonostante la naja faccio volontariato da tredici anni e che sono stato anche responsabile di quelli assegnatici).

Sic transeat gloria mundi.

I valori non possono essere abbandonati perché scomodi o forse minoritari: E CEDERE NON ESISTE!
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Re: .

Abbadia ha scritto: Vuol dire che prima c'erano "i furbi " che cercavano di scansare la naja , ma evidentemente quelli che partivano convinti ( ho detto partivano NB ) erano mosche bianche.
Sicuramente quelli che partivano convinti erano pochi ma......naja facendo tutto sommato si son resi conto che non era poi una gran tragedia....
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Leonardo ha scritto: (...)
In pratica eravamo tutti sulla stessa barca, soltanto ogni tanto saltava fuori il discorso (da parte dei volontari) "ma chi ve lo fa fare per così pochi soldi?".
(...)
Gliel'hai detto? L'amor di Patria.
Ultima modifica di Bricchetto il sab lug 02, 2005 7:45 pm, modificato 1 volta in totale.
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Luigi ha scritto:La disciplina delle armi ci è stata scuola, perché tutti sappiamo che in ogni settore dell'attività  umana la disciplina è la virtù civile degli uomini liberi. Solo chi ha l'animo del servo la sente come una catena, la rifiuta come una costrizione. (V. Peduzzi)


Oggi, cari amici, non è per me il giorno delle recriminazioni e delle discussioni.
Come succede quando finiscono i grandi libri, i grandi film ed i grandi amori, questo è il giorno dei bilanci e dei saluti, dei ricordi e dei rimpianti.

Scrisse una volta...
(...)

Ecco, ora ci siamo tutti.
Per l'ultimo congedo.
Qualcuno dà  l'attenti.
Iniziano a salire le note di una tromba.
Silenzio fuori ordinanza.
Sipario.

Bravo Luigi.
Bravo.
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Proprio oggi, con alcuni ex commilitoni, sono stato al sacrario militare di Cima Grappa. Ebbene ho visto con piacere che sono ancora in servizio tre alpini di leva, che hanno deciso di non beneficiare del congedo anticipato e di portare a termine il loro periodo di naja. Incredibile ma vero.
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Federico
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Bel Thread.

Bello davvero, ragazzi.

Grazie.

P.S.: Luigi, scrivi ottimamente. Tu si che fai "sul serio". I miei complimenti più sinceri.
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Leonardo ha scritto:Proprio oggi, con alcuni ex commilitoni, sono stato al sacrario militare di Cima Grappa. Ebbene ho visto con piacere che sono ancora in servizio tre alpini di leva, che hanno deciso di non beneficiare del congedo anticipato e di portare a termine il loro periodo di naja. Incredibile ma vero.
Tu pensa che molti considerano una pazzia questa loro decisione.......almeno se fossero dalle mie parti non l icapirebbero assolutamente....che tristezza
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Lele ha scritto:
Leonardo ha scritto:Proprio oggi, con alcuni ex commilitoni, sono stato al sacrario militare di Cima Grappa. Ebbene ho visto con piacere che sono ancora in servizio tre alpini di leva, che hanno deciso di non beneficiare del congedo anticipato e di portare a termine il loro periodo di naja. Incredibile ma vero.
Tu pensa che molti considerano una pazzia questa loro decisione.......almeno se fossero dalle mie parti non l icapirebbero assolutamente....che tristezza
...c'è ancora qualche emiliano che li giudicherebbe quantomeno molto coerenti.
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Hellis ha scritto:
Lele ha scritto:
Leonardo ha scritto:Proprio oggi, con alcuni ex commilitoni, sono stato al sacrario militare di Cima Grappa. Ebbene ho visto con piacere che sono ancora in servizio tre alpini di leva, che hanno deciso di non beneficiare del congedo anticipato e di portare a termine il loro periodo di naja. Incredibile ma vero.
Tu pensa che molti considerano una pazzia questa loro decisione.......almeno se fossero dalle mie parti non l icapirebbero assolutamente....che tristezza
...c'è ancora qualche emiliano che li giudicherebbe quantomeno molto coerenti.
Si ma si contano sulle dita delle mani.....
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Per Fede e Brick: i complimenti sono immeritati.
Come tanti nei giorni scorsi, ho solo cercato di tener fede al giuramento fatto a vent'anni.
E comunque ho messo i cannoni in acciaio ad Adua! :roll:
Si vede che ero dei tempi in cui non si faceva sul serio... (sbaglio o quella frase è rimasta sullo stomaco a molti? :( ).
Ma non piangiamoci addosso.
Disegno dell'Alpino Paolo Caccia Dominioni.
Allegati
1872-2005.
<br />A ricordo di centotrentatre anni di Alpini di leva...
1872-2005.
A ricordo di centotrentatre anni di Alpini di leva...
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"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
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Luigi
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Se non l'avete già  fatto, date un'occhiata qui (occhio di avere il bicarbonato a portata di mano... il mal di stomaco, sapete...):

http://pub10.bravenet.com/forum/795583276/show/611901

Riporto in particolare dalla seconda pagina della discussione (il neretto è mio):


Egregi Signori,

sono il Ten. Col. Ivan CARUSO, Comandante del 4°reggimento alpini paracadutisti. Questa sera, navigando in internet e digitando su un motore di ricerca la fatidica parola ALPIPAR, sono capitato nel vostro forum e ho scoperto, con un misto di stupore e divertimento, che ci sono 76 messaggi che partono dal 28 maggio all'8 luglio 2005, di persone che si preoccupano delle nostre uniformi, della nostra caserma, del nostro nome, del nostro motto, dei nostri compiti, dei nostri equipaggiamenti, addirittura del suo Comandante e della sua carriera.
Stupito perchè non credevo potessimo scatenare tanto interesse, divertito perchè, da profondo conoscitore di tutti i problemi sopra esposti,ho letto molte inesattezze. Inesattezze per la maggior parte dei casi dovute ad una scarsa conoscenza dei problemi specifici, altre, lasciatemelo dire, dovute ad una sana dose di malafede.
Comincio con il Signore che si preoccupa della penna bianca che non fa il suo mestiere e della sua fulgida carriera. Sono militare di professione da 23 anni, ho servito alla Compagnia Alpini Paracadutisti e ho chiesto di comandare il btg. alp. par. Monte Cervino. Per me essere Alpino Paracadutista è una scelta di vita. Potevo comandare per 365 gg, come fanno tanti, trascrivere a matricola la bella esperienza e andare avanti in un bel posticino vicino al sole. Ho chiesto di comandare due anni il btg. e mi hanno detto di sì, poi ho avuto la fortuna di continuare comandando il reggimento per altri due anni e fanno quattro. Non potevano, i miei Superiori, fare uomo più felice. Quindi lasciamo perdere la mia carriera. Quando non mi piacerà  più essere un militare di professione, non sarò un depresso frustrato all'interno dell'organizzazione: cambierò semplicemente mestiere!
Non capisco perchè ci si appelli al regolamento quando si parla di uniformi e in particolare di baschi e invece tutti vorrebbero cambiare il nome ranger.
Nel 1999, quando lo Stato Maggiore dell'Esercito decise che c' era bisogno di un reparto che potesse svolgere questa funzione, si decise per il nome Ranger. Potevano chiamarci Cacciatori delle Alpi, Esploratori, Frombolieri, ecc. ecc.. Hanno deciso a torto o a ragione per Ranger. E noi, da buoni militari, abbiamo eseguito e così conseguiamo la qualifica RANGER. Adesso però non veniteci a dire che Ranger non va più bene! E' come se una mattina venisse qualcuno sotto casa e vi dicesse: Guardi che da oggi il Suo cognome non è più Rossi, ma Verdi. Anzi, Le abbiamo cambiato anche il nome sul campanello! Quindi il nome ranger non lo abbiamo deciso noi ma da buoni militari ci atteniamo a delle direttive, che ci piaccia o no.
Per quanto riguarda le nostre capacità  operative, non è il caso di parlarne in questo forum per evidenti motivi di discrezione. Diciamo solo che da circa tre anni siamo sempre impegnati in tutte le operazioni fuori area e questo, assieme ai risultati operativi conseguiti ci confortano sulle scelte addestrative che abbiamo fatto. Comunque in montagna ci sappiamo andare eccome! Abbiamo più di 110 operatori che sono istruttori di sci e alpinismo e combattimento in montagna, più di qualsiasi altro reparto alpino. Siamo l'unico reggimento che è in grado di svolgere in proprio i corsi sci e alpinismo al pari del Centro di Addestramento Alpino. Abbiamo appena concluso un corso Alpinistico con 60 allievi a Corvara. Ma qualcuno dice che siamo poco Alpini, anzì che ci sentiamo poco alpini!!
L'anno scorso siamo saliti sul Monte Bianco, quest'anno faremo in tre giorni due 4000, il Monte Rosa e il Monte Bianco....ma non basta! Qualcuno dice che ci sentiamo poco Alpini!!
Ci hanno detto che dobbiamo acquisire la qualifica Ranger. E allora mandiamo un Sottufficiale negli States, acquisisce la qualifica Ranger, poi rimane e diventa unico straniero a qualificarsi istruttore ranger e insegna ai ranger americani come si diventa Ranger. L'allievo diventa istruttore dei suoi istruttori!!
Ma qualcuno dice che ci sentiamo diversi!!
Non so quale sarà  la decisione dei miei Superiori per quanto riguarda la nuova sede, se mai ce ne sarà  una nuova, del reggimento. Certo è che a quel signore che cita, ad esempio, i ricercatori del Gran Sasso e della loro difficoltà  di reperire alloggi, vorrei ricordare che questi ricercatori hanno comunque una certezza: non verrà  mai chiesto loro di morire per il loro Paese, per la loro Patria. Non mi sembra un particolare da poco! E' questo che distingue la professione militare da tutte le altre, pur rispettabili e degne di ogni considerazione. Quindi il problema dell'alloggio mi sembra il minimo che si debba garantire a un militare professionista. Inutile ricordare, basta documentarsi,dei benefits di cui godono i nostri colleghi americani o inglesi e che hanno, loro sì, una esperienza di eserciti professionali ben più lunga della nostra.
Ho servito nell'esercito di leva, ho comandato gli alpini di leva e gli alpini paracadutisti di leva, ma vi dico senza timore di smentita che essi sono semplicemente dei dilettanti allo sbaraglio se paragonati ai Ranger del 4° reggimento alpini paracadutisti. Non per cattiveria, ma le cose da noi si fanno per scelta, in altri tempi si facevano con il ricatto della licenza o del permesso fine settimana. Credetemi non tornerei indietro per nulla al mondo. Le soddisfazioni professionali che ricevo quotidianamente dai miei dipendenti, mi fanno solo titubare del fatto di essere il loro degno comandante. La profondità  d'animo, lo spessore morale e la loro forza d'animo sarebbero di esempio a molti.
Per quanto riguarda il basco: dormite sonni tranquilli. Indossiamo il cappello alpino quando previsto e il berretto norvegese con la tuta scbt in inverno, come è prescritto. E chi non si attiene ai regolamenti viene perseguito a norma di regolamento. E non faccio eccezioni!!
Per quanto riguarda la nostra posizione all'interno della galassia Esercito è quella decisa dalle Superiori Autorità . Una volta, 50 anni fa, eravamo dei plotoni all'interno delle Brigate Alpine, adesso siamo un reggimento supporto del Cdo Truppe Alpine. Noi non siamo nè Alpini, nè Paracadutisti...siamo semplicemente Alpini Paracadutisti, soli, unici nella loro doppia specialità  e perciò diversi, unico reggimento ranger dell'Esercito Italiano. Scusate l'immodestia...qualcuno ha qualcosa da obiettare??

Un caro saluto a tutti

MAI STRACK!!

Ten. Col. Ivan CARUSO



Ancora un po', e la Tesoreria dello Stato ci chiederà  i danni morali e materiali, nonchè gli interessi, perchè abbiamo osato servire il nostro paese come militari di leva.
Anzi, sapete che vi dico? Correggo:
"... perchè abbiamo osato servire la nostra Patria..."
Aumenterà  l'ammontare della cartella, ma almeno mi son tolto una soddisfazione.
Mandi.
Luigi
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:lol: (rido per non piangere).

Sapevo che avresti apprezzato.

Noterai anche che il Nostro, la questione del basco, la affronta di striscio... dice che non si porta, non che non si parli, si chieda, di portarlo.

E pure che fa finta di non capire, forse? Mica si discute che si sia deciso, da parte dei superiori comandi, di avere un reparto che avesse anche la qualifica Ranger. Si discute invece il fatto di chiamare il reparto colloquialmente, il reggiemnto ranger e non, invece, Alpini Paracadutisti.

Ciao
Art. Federico
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Gr.A.Mon. "Pinerolo"
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