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effetivamente Luigi ha detto cose giuste!
mi dispiace siamo in un mondo di "cacca"
la max trid.
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conosco persone che hanno fatto la naja da imboscati (veri imboscati, e non sono pochi, escludendo i veri paraculati) e sicuramente a loro il servizio militare non è servito per maturare.

conosco persone che hanno fatto il servizio civile (nel vero senso della parola), magari a qualche centinaio di chilometri da casa, prodigandosi e impegnandosi a favore di chi ne aveva bisogno, anziani e/o bambini disabili; per me è come se avessero fatto il servizio militare e li rispetto.

personalmente credo che il problema sia riconducibile alla nostra cultura, materialista e consumista, più volte in questa discussione si è parlato della poca disponibilità  delle generazioni attuali (compresa la mia, che da adolescente ha subito i fenonomeni yuppies rampanti e paninari degli anni '80) a fare sacrifici... e forse il problema e solo questo.
E se non siamo noi a cercare di creare un cambiamento culturale, trasmettendo ai nostri figli valori concreti, poco ci possiamo aspettare per il futuro. Poco importa se la nostra esperienza è di militari di leva o obiettori civili, ma se abbiamo imparato qualcosa di buono e significativo trasmettiamolo, cercando di sensibilizzare e stimolare i nostri figli a vivere in prima persona esperienze che ci fanno diventare persone e non robot da spesa al supermercato programmati dalla pubblicità  in televisione.

Ecco... forse un po di sciopero bianco verso la televisione non farebbe male...

Credo che l'abolizione della coscrizione obbligatoria sia stata una cosa giusta, non tanto per chi la subiva ma per l'esercito stesso e il bilancio dello stato... credo alla filosofia del pochi ma buoni.
Cosa può eventualmente rimpiazzare un'occasione formativa sottoforma di servizio al paese? Sarebbe sufficente a mio avviso durante il periodo di formazione scolastica superiore far fare esperienze in ambiti reali, sia lavorativi che sociali, durante quei tre mesi estivi di dolce far niente. Il problema e aiutare le nuove generazioni ad aprire gli occhi sulla realtà ... non ci sono solo la De Filippi, il GF e le veline, ma tanta gente che ha bisogno di una mano.

Se poi la nostra esperienza militare personale ci ha lasciato un buon ricordo e riteniamo che possa essere utile per maturare, allora senza imporlo, possiamo senza alcuna remora invitare ai nostri figli a vivere quest'esperienza.
Senza aver paura che il nostro 'bambino' venga trattato male e/o riceva degli ordini e/o non sia a casa la sera a dormire.

Sta a noi la scelta, non ai politici o all'ANA; questi ultimi invece dovrebbero pensare a come eventualmente sostenere e agevolare esperienze volontarie, sia in ambito civile che militare.
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Federico
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Benvenuto :)

Solo una considerazione:

pochi ma buoni, mi va benissimo.

Solo che oggi, pare di capire, sono pochi e non così buoni.

Se vuoi dei professionisti, ok. Ma allora li devi selezionare mantenendo standard alti(ssimi). Mica abbassarli oltre l'accettabile perchè sennò di gente non ne hai abbastanza, eppoi, non contento, sbracare del tutto, tanto da considerare normale ed accettabile che i professionisti si lamentino del Cappello (il nostro) che portano, o che certe cose, come la disciplina, siano cose da "najone", inadatte ad un professionista serio, altrimenti si lamentano, creano casini e poi se ne vanno.

Nell'E.I. sta sucedendo questo.

Allora evviva la Leva che poteva essere fatta bene come io e molti altri qui dentro sappiamo benissimo.

Ciao
Art. Federico
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Grazie per il benvenuto,

concordo pienamente con tutte le tue considerazioni.

1) Se hai scelto gli Alpini il capello lo porti, punto e basta! altrimenti vai a fare il fante, il parà , il carrista e metti il basco.

2) Se la disiciplina non ti piace, allora il militare non è il tuo mestiere, ma la disciplina non serve solo se sei militare.

Leva o non leva, penso che queste cose non si possano discutere, altrimenti significa il 'giochino' non funziona.

Per quanto riguarda il livello, ribadisco ciò che ho cercato di esprimere nel mio post precedente: con l'abolizione della leva l'esercito ora si trova in una fase di transizione, molto delicata, dalla quale secondo me non si può tornare indietro.
Riterrei molto più importante il consolidamento del senso civico e una più alta considerazione dell'amor di Patria, ma ciò si può fare solo attrraverso un ricambio culturale, anche nei confronti dell'esercito, non più una tappa 'obbligata' ma una scelta consapevole e motivata, al servizo della 'Patria'.
La Patria non può essere tale solo in guerra e quando gioca la nazionale ai mondiali (concedetemelo!).

La qualità  si fà  con la cultura e senso di responsabilità ; siamo noi tutti che possiamo fare la differenza creando la cultura che essere un militare significa essere un professionista della sicurezza, non più un 'najone' (con tutto il rispetto) o dipendenti statali dal posto garantito. Il militare oggi va in missione (deve andare) e qualche volta non torna.

Quanti di noi, che hanno svolto il servizio militare di leva, oggi sarebbero disponibili ad essere richiamati???
Se era meglio la leva, significa che un reggimento di riservisti (magari di soli alpini!) potrebbe comportare un valore aggiunto notevole... ma ve la sentite di entrare a far partre di un reggimento di 30/40enni magari con moglie e figli a carico... e magari sentirsi richiedere la disponibilità  ad andare in Afghanistan o in Iraq per un mesetto???

Rinnovo la mia fiducia alla nuova strada aperta (l'abolizione della leva), sicuramente chi sta ai vertici ha previsto anche questa fase transitoria, forse sono troppo ottimista... ma mi piace esserlo!

ciao
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Luigi
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Come già  fatto sul forum "cugino" di ferreamole.it, riporto un'interessante testimonianza :evil:
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“... vediamo uscire alcuni volontari in borghese dalla caserma e decidiamo di chiedere: “Ma adesso cosa c'è qui dentro?” E uno di loro ci risponde: “Niente, ormai non c'è più niente”. Borella controbatte: “Sai, noi abbiamo fatto gli alpini qui a Merano”. E quello dice seriamente: “Aaah! Ormai voi alpini dovete morire”. Sapete come si conclude la storia? Borella replica sbigottito: “Scusa, ma anche voi non siete alpini?” E quello, dovendoci oltremodo pensar su, risponde con (scusate il termine) scazzo totale: “Si, si, siamo alpini...”
(da “Ocio a la pena”, periodico della Sezione ANA di Brescia, maggio 2005)
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Luigi ha scritto:Come già  fatto sul forum "cugino" di ferreamole.it, riporto un'interessante testimonianza :evil:
Mandi.
Luigi

“... vediamo uscire alcuni volontari in borghese dalla caserma e decidiamo di chiedere: “Ma adesso cosa c'è qui dentro?” E uno di loro ci risponde: “Niente, ormai non c'è più niente”. Borella controbatte: “Sai, noi abbiamo fatto gli alpini qui a Merano”. E quello dice seriamente: “Aaah! Ormai voi alpini dovete morire”. Sapete come si conclude la storia? Borella replica sbigottito: “Scusa, ma anche voi non siete alpini?” E quello, dovendoci oltremodo pensar su, risponde con (scusate il termine) scazzo totale: “Si, si, siamo alpini...”
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ado ha scritto: Per quanto riguarda il livello, ribadisco ciò che ho cercato di esprimere nel mio post precedente: con l'abolizione della leva l'esercito ora si trova in una fase di transizione, molto delicata, dalla quale secondo me non si può tornare indietro.
Durante la battaglia di Creta, ad un ufficiale del suo stato maggiore che evidenziava i pericoli insiti nel rimanere in quelle acque infide, dove le navi con la “white ensign” venivano affondate una dopo l'altra, l'amm. A. B. Cunningham, comandante della Mediterranean Fleet, consapevole che una decisione in tal senso avrebbe significato l'abbandono delle truppe che ancora combattevano sull'isola, rispose che “Occorrono tre anni per rifare una nave, ma ne servirebbero trecento per rifare una tradizione”.
ado ha scritto:Quanti di noi, che hanno svolto il servizio militare di leva, oggi sarebbero disponibili ad essere richiamati???
Molti, se in Italia esistesse la Riserva.
ado ha scritto:Se era meglio la leva, significa che un reggimento di riservisti (magari di soli alpini!) potrebbe comportare un valore aggiunto notevole... ma ve la sentite di entrare a far partre di un reggimento di 30/40enni magari con moglie e figli a carico... e magari sentirsi richiedere la disponibilità  ad andare in Afghanistan o in Iraq per un mesetto???
Se provenissero dalla leva, si.
Aggiungo che a suo tempo, ed in condizioni ben più dure, i 30/40enni con moglie e prole scrissero pagine epiche nella storia delle Truppe Alpine.
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Ma la riserva oggi esiste!, è sufficente inoltrare la domanda al proprio distretto militare... non esiste più la così detta 'mobilitazione' (cartolina rossa), che è venuta anche grazie agli eventi di questi ultimi 15 anni.

Un mio ex commilitone a distanza di 12 anni ha deciso di indossare di nuovo la divisa, e partirà  presto per l'Afghanistan.

Un po' lo invidio, e se non fossi un lavoratore autonomo, probabilmente ci farei un pensierino... tanto a mia moglie ho sempre detto di tenersi pronta, perchè non si sa mai cosa può frullare in testa ad un alpino in congedo! :)
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ho dei forti dubbi su questi arruolamenti, certo che l'esercito è una buona via di "fuga" dai problemi quotidiani!
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Che ne dici Cavalli, ce la facciamo anche noi una bella "fuga" ? :lol:

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ado ha scritto:Ma la riserva oggi esiste!, è sufficente inoltrare la domanda al proprio distretto militare... non esiste più la così detta 'mobilitazione' (cartolina rossa), che è venuta anche grazie agli eventi di questi ultimi 15 anni.
La riserva è un'altra cosa.
Non per niente da noi si chiamano "forze di completamento".
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Leonardo
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Non penso assolutamente che il livello qualitativo attuale della truppa sia solo un fenomeno passeggero destinato a migliorare nettamente una volta che il nuovo modello sia entrato a regime. La fase di transizione è stata gestita in modo deleterio, una volta che si inizia a cedere su certe cose è pressochè impossibile tornare indietro. Si è abolita la leva con due anni di anticipo rispetto al previsto solo per motivi elettorali, si è mandata a quel paese la disciplina pur di attirare il maggior numero possibile di volontari, si chiudono gli occhi di fronte ad uno svacco e ad una insofferenza da parte del personale che era vietatissima ai tempi della leva, ma che ora viene permessa ai volontari (capito il paradosso?). Questi sono errori che si pagano, ma quando chi di dovere se ne renderà  conto ormai sarà  troppo tardi. E' già  troppo tardi.

Riserva: se solo fosse gestita diversamente un pensiero lo farei sicuramente. però come ha ben detto Luigi, quella italiana non è neanche definibile come riserva. Chi ha la fortuna riesce a farsi richiamare in qualche reparto operativo, gli altri inviano l'apposita domanda e poi non hanno più notizie. In ogni caso il richiamo minimo si aggira sui sei mesi (fissato annualmente per legge), il che è improponibile per un lavoratore dipendente privato. Di passare a modelli di tipo inglese, con richiami nei fine settimana ed esercitazioni sparse durante l'anno neanche parlarne. In compenso abbiamo la riserva selezionata, meglio nota come "ufficiali CEPU" dove perfino chi non ha fatto neanche un giorno di caserma può diventare ufficiale dell'EI.
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Leonardo hai centrato il problema! un esempio, mio figlio al termine del servizio VFA ha aderito alla riserva, bene nessuno si è fatto vivo!
che ci sia bisogno di raccomandazioni?
Abbadia un colpo di vita potremo farlo! alla fine o ci fanno fuori o finiamo in galera con le nostre idee nell'E.I. attuale! pertanto è salutare battagliare su questo forum!
con amicizia la max trid. (:g:)
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Luigi ha scritto:Come già  fatto sul forum "cugino" di ferreamole.it, riporto un'interessante testimonianza Evil or Very Mad
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senza parole... e senza commento... :twisted:
...Ma gli alpini non hanno paura

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cavalli ha scritto:Leonardo hai centrato il problema! un esempio, mio figlio al termine del servizio VFA ha aderito alla riserva, bene nessuno si è fatto vivo!
che ci sia bisogno di raccomandazioni?
Prova a dare un'occhiata qui:

http://pub10.bravenet.com/forum/795583276/show/616107

Comunque, che in Italia non esista la riserva lo ha detto pochi giorni fa perfino il CSME.
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